Presso il quinto circolo didattico Palatucci di Avellino si è svolta la cerimonia di consegna de “Il mio diario”, l’agenda scolastica della Polizia di Stato.
L’iniziativa, giunta alla sesta edizione, è promossa dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Il Questore di Avellino, Luigi Botte, accompagnato dal Prefetto, Maria Tirone, nel consegnare le agende scolastiche agli alunni ha evidenziato il valore dell’amicizia, della legalità e della sicurezza.
La cerimonia è stata anche l’occasione per avvicinare i ragazzini al mondo della Polizia di Stato.
«Chi conosce -ha rimarcato il questore Luigi Botte- è libero. Abbiamo bisogno di cittadini liberi e informati per svolgere al meglio il nostro lavoro di tutori dell’ordine e della sicurezza pubblica».
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Emergenza Covid-19 e Fase 2: nessun accordo tra Cgil, Comune e Regione
Non è stato raggiunto nessun accordo tra il Comune di Avellino, la Cgil e Regione Campania e non è stato trascritto nulla insieme alle altre Parti sociali.
Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino rende nota la notizia perché diversi organi di stampa hanno affermato il contrario.
Il Segretario Generale della Cgil dichiara:
Appare doveroso precisare che una proposta di ripartenza per la cosiddetta fase 2 è stata discussa l’altro giorno nel corso di una conference-call e attraverso telefonate intercorse con il sindaco di Avellino, Gianluca Festa.
Fino a questo momento non è stato sottoscritto nessun accordo. Infatti restano da definire dei punti per noi essenziali mentre ve ne sono altri assolutamente non condivisi.
Per la Cgil Avellino è fondamentale rifarsi alle regole nazionali definite anche con le parti sociali e successivamente verificare le peculiarità territoriali.
Noi chiediamo di rendere legislativamente cogenti le tutele del Protocollo di Sicurezza ad ogni livello. Per noi la discussione non vuol dire sottoscrizione e lo avevamo chiarito anche al sindaco Gianluca Festa, il quale ha detto che di sua sponte, comunque avrebbe mandato il documento alla Regione Campania.
Quindi per quanto ci riguarda è confermato il fatto che si continua ad agire ad ogni livello nel rispetto dei Dpcm del 10 aprile scorso. Continueremo a ribadire che si potrà ripartire solo alzando il livello di sicurezza e della tutela della salute, con specifico tavolo in Prefettura.
Quando si deciderà di aprire lo si dovrà fare con assoluta gradualità e certezze di sicurezza.
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La vita al tempo del Coronavirus
Un genitore rigido non e’ un cattivo genitore, ma è uno che alza la voce e protegge e non fa spallucce dietro al lamento di un figlio. È chiaro che dipende dal caso. Ma ci sono momenti dove il malcontento di un figlio per un No, è fondamentale. E allora forse è arrivato il momento dei No decisi e acuti.
Al semaforo col rosso ci si ferma.
E allora immaginiamo si sia rotto il semaforo.Se ci trovassimo in strada nelle nostre confortevoli automobili fermi al semaforo, potremmo provare ad immaginare la scena: gente che impreca che è in ritardo al proprio appuntamento, gente che si agita perché deve andare a prendere i propri figli in palestra, gente il cui stop significa il non poter raggiungere l’ aeroporto o la stazione per prendere l’aereo o il treno prenotato. Tutti in ansia al semaforo Rosso. Tutti sospesi. Tutti con le proprie ragioni.
Il Governo con l’indicatore del semaforo rosso, arancione ha creato l’apoteosi. Ha permesso in tempi già sospetti a quegli automobilisti di lasciare la propria auto ferma lì dov’era pur di raggiungere l’appuntamento, l’aereo o il treno da prendere, la gente è scappata a piedi, dimenticando nel proprio abitacolo il navigatore. Si è perso il senso dell’orientamento totale. E allora da qui, tante le indicazioni. Andiamo di là, torniamo indietro, andiamo dall’altra parte.Quanti stanchi si sono accasciati per terra, bestemmiando per aver dimenticato il navigatore. Edizione straordinaria:”non si torna più indietro”, si torna tutti a casa con un solo navigatore per tutti. Come tutti sappiamo alle volte se lo strumento non è aggiornato ci porta per vie e viuzze che il ritorno a casa sembra un’impresa ardua. Quando invece le mappe sono aggiornate sono indicatori di un tragitto quantomeno più agile. Intanto al semaforo sono arrivati i tecnici, che impossibilitati al ripristino dello stesso, propongono misure urgenti, senza richiedere altri pareri ad altri tecnici.
Misure di emergenza e in questo caso non devi chiedere ulteriormente a signora Europa.
Ci hanno detto che signora Europa sta seguendo lo Spred, è un po’ impegnata, segue da lontano, ma molto molto preoccupata le vicende legate al Coronavirus e non può essere disturbata.Eh già perché quello che per gli italiani è il dramma, per la signora è vicenda e scommettiamo che mentre ci guarda da lontano si è già premunita di guanti sterili e mascherina, amuchina e annessi per paura del contagio?
Intanto che scrivo, mi distraggo, mi squilla il telefono, è mio fratello. Gli faccio gli auguri per il suo compleanno. Ci tengo a precisare che il suo sangue è napoletano cento, cento. Scambiamo due parole e gli chiedo della situazione in Svizzera. Lui mi risponde che se il mio riferimento è circa il Coronavirus, il contagio è arrivato anche lì, che ci sono regole da seguire ma che se il governo prende un provvedimento tutti lo seguono in maniera puntuale, aggiungendo altresi di seguire quanto accade in Italia ma non si spiega del perché un giorno prendono una decisione ed il giorno seguente la cambiano. Aggiunge il caro fratello, perentorio, qui parla uno solo e non si lascia influenzare.
Ci salutiamo e io ritorno dov’ero: al semaforo guasto.
Lì arrivano tecnici, i più drastici, quelli che dichiarano che sia giusto il rosso e che le macchine vadano lasciate pure lì, dove si trovano. Genererranno il caos, non importa perché mentre si discute, a piedi si è già tornati a casa.Vi rendete conto, casa dolce casa. Il posto più sicuro, ma spesso non per tutti. E sempre non generalizzando, per stemperare gli animi pesanti e pressanti dei reclusi e dei tutti agli arresti domiciliari, pensavo ad una categoria che, dopo questa crisi, prenderà sicuramente quota, quella degli avvocati divorzisti.
Questo periodo sono convinta servirà a riavvicinare molto di quelle persone che pur amandosi lavorando e stando sempre sotto pressione, si sentivano in crisi, confusi. Avevano bisogno di tempo per stare insieme. Riassaporeranno il menage familiare, si renderanno conto di quanto sono cresciuti e maturati da soli mantenendo saldo il vincolo familiare costruito.
Per tanti altri ci sarà poco da fare se non nulla che prendere atto che questa forzatura in casa è diventata la gogna oltre il Coronavirus, e il tempo non passerà mai… Sono proprio questi i soggetti che forse tenteranno di boccheggiare di più con le autodichiarazioni di cui all’art 650 del Codice Penale.
Invitati gli avvocati a tenersi pronti, Io giro e rigiro ma sempre al semaforo vi riporto.C’ e una riunione dei tecnici molto importante e non di poco conto, chiamata la maggioranza e l’opposizione che sa bene cosa vuol dire rimanere fermi.
C è un’emergenza straordinaria che ribadisco non era contemplata in nessuna delle loro propagande elettorali precedenti. In una situazione di emergenza tale, approvare la voce di chi porta soluzioni tangibili e non ha paura di “donna” Europa, per la maggioranza non sarebbe un segno di debolezza. Accettare di buon grado le proposte e portarle avanti insieme, sino alla fine. E cara la nostra maggioranza aprirsi alle soluzioni che avete come dite voi “in cartellina” non sarebbe motivo di condanna, bensì un segno in primis di senso civico e di responsabilità per il tricolore che si rappresenta.
Gli italiani ormai alle poltrone, nei letti, sul divano, fuori al giardino, costretti a seguirvi in TV, sui social hanno bisogno di buoni esempi. Il decreto resto a casa non si tocca, è il vostro sforzo, quello che avete ritenuto giusto fare, gli italiani lo accettano e lo rispettano ma lo condividerebbero di più e vi apprezzerebbero di più, se raggiungeste un accordo unanime anche con le forze di opposizione.
Non possiamo continuare a vedervi discutere con il poi vediamo. Ci avete chiesto un sacrificio di 15 giorni. Lo si fa. Ma voi fate vostre le idee delle opposizioni. Decretate e non abbiate paura dell’Europa. Li ci dovete ritornare uniti e unitari senza complotti, perché il Virus Covid 19 forse vi ha insegnato qualcosa… forse vi voleva fare aprire gli occhi su qualcos’altro.
Intanto mentre voi pensate alle misure, credo che in tutto il territorio nazionale i meno si sono attivati con gare di solidarietà per donazioni al comparto sanitario, segno di come l’Italia si unisce nel bisogno, per gli ospedali di riferimento.
Se dobbiamo seguirvi da casa, dateci uno spettacolo sano e giusto.Siate in grado e ve ne saremo grati, perché al di là della forza politica che rappresentate siete uomini e un giorno sarete ricordati per quanto avete fatto, per come avete saputo traghettare anime e intenti, non per i like sui social e neanche per i voti che oggi vi vedono così collocati. Restate a casa pure tutti voi, se fosse necessario, ma decretate, firmate e concretizzate adesso.
Finita l’emergenza che dite ce la racconterete la verità, quella che occultate?
Gli italiani invocano e vi chiedono autorevolezza e protezione sociale, sostenibilità delle scelte fatte a monte.
E poi molto francamente, gli indecisi e gli irresponsabili non mi sono mai piaciuti.Tiziana Cipolletta
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Vincenzo De Luca: cosa dice l’ordinanza n. 74
Vincenzo De Luca il 27 settembre ha reso nota un’altra ordinanza che riguarda le Misure urgenti per quanto riguarda i rientri dai paesi individuati con Ordinanze del Ministro della Salute del 12 agosto 2020.
L’ordinanza in questione del Ministero della Salute dice che le persone che intendono fare ingresso in Italia o che nei 14 giorni antecedenti all’ingresso hanno soggiornato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna hanno l’obbligo di:
- presentarsi a chiunque sia deputato ad effettuare controlli, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso in Italia.
- Deve sottoporsi a tampone dall’esito negativo.
- In Italia c’è l’obbligo di sottoporsi a tampone al momento dell’arrivo in aeroporto o nel luogo di confine. Entro 48 ore dall’ingresso in Italia è possibile effettuare il test presso l’azienda territoriale di competenza e i soggetti sono sottoposti all’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora.
- Anche se le persone che entrano in Italia sono asintomatiche sono obbligate a comunicare immediatamente il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per il territorio.
- In caso di insorgenza di sintomi Covid-19 resta l’obbligo di segnalare tale situazione con tempestività all’Autorità sanitaria attraverso i numeri telefonici dedicati.
L’ordinanza regionale di Vincenzo De Luca
Attraverso l’ordinanza del 27 settembre restano in vigore gli obblighi precedentemente enunciati con l’aggiunta dei paesi menzionati nell’ordinanza ministeriale del 21 settembre 2020 che fanno riferimento al ritorno o al soggiorno nei seguenti paesi:
- Croazia
- Grecia
- Malta
- Spagna Francia (Alvernia-Rodano-Alpi, Corsica, Hauts de France, Nuova Aquitania, Occitania, Provenza-Alpi-Costa azzurra
Vincenzo De Luca, in base all’andamento epidemiologico rilevato, ha deciso di incrementare i controlli di identificazione dei passeggeri e l’esecuzione di Test oltre la raccolta di informativa composta da scheda pre-triage regionale e dal consenso informativo.
Qualora i passeggeri di rientro da paesi a rischio si rifiutino di effettuare il test verrà raccolta la dichiarazione di rifiuto che prevede l’obbligo da parte del dichiarante di denunciarsi all’ASL Competente territorialmente per effettuare il test.
Ogni sera USMAF e GESAC trasferiscono all’Unità di crisi regionale un report in cui per ogni singolo volo viene comunicato il numero totale dei passeggeri per volo, il numero dei passeggeri che hanno effettuato il test all’aeroporto, il numero dei passeggeri esentati dall’obbligo del test e il numero dei passeggeri che hanno rifiutato il test all’aeroporto.
L’ordinanza è valida fino al 7 ottobre e i soggetti devono:
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Sottoporsi a test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone,al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile.
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in caso di impossibilità di effettuare il test, di segnalarsi in ogni caso presso i presidi allestiti in Aeroporto, compilando i moduli ivi forniti dal personale addetto
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Comunicare, altresì, immediatamente, il proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio.
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Restare in isolamento fiduciario presso l’abitazione o dimora dichiarata fino alla comunicazione dell’esito del tampone.
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il questore a scuola per la consegna delle agende
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