L’inconscio non conosce il tempo e la storia, ma la sua forma e il suo ruolo nella vita delle persone e nella società dipendono dalla “psicosfera”, che in ogni epoca ha una sua distinta specificità.
All’inizio del Novecento, Freud individuò nell’inconscio “l’intima terra straniera”, il lato oscuro della struttura ben ordinata di progresso e razionalità. Negli anni ’70 Deleuze e Guattari allargarono l’orizzonte e descrissero l’inconscio come un laboratorio, una forza desiderante che produce incessantemente immaginazione.
Oggi siamo entrati in una terza era, “la terra straniera non è più intima, ma orribilmente pubblica”: l’inconscio, nota Bifo, è stato “esternalizzato e trascinato dal turbine rizomatico dell’esperienza della rete digitale, fino al punto dell’esplosione psicotica”. Parallelamente, l’irruzione del virus nel panorama globale e l’esaurimento delle risorse psichiche e fisiche dovuto all’invecchiamento impongono all’inconscio individuale e collettivo di fare i conti con la prospettiva radicale dell’estinzione umana.
In questa impetuosa e generosa esplorazione delle contraddizioni del presente Franco Bifo Berardi indaga la terza fase della psicosfera e individua le sfide che con urgenza estrema si pongono alle nostre possibilità di azione e alla nostra immaginazione.
Una storia dell’inconscio non si può scrivere perché l’inconscio non ha storia, non ha sequenzialità, non ha
un prima e un dopo. Perciò quando parlo di una terza fase dell’inconscio voglio intendere in effetti la terza
fase della psicosfera tardo-moderna.
Freud concepisce l’inconscio come il lato oscuro, la faccia nascosta del ben ordinato insieme del progresso razionale. Nell’epoca moderna la scienza, l’educazione e l’industria erano i pilastri della scena sociale: il matrimonio eterosessuale monogamico, la famiglia nucleare erano i luoghi della scena intima. Ma questo
sistema istituito e normato non ha mai esaurito la vita collettiva e l’immaginazione, in cui si è sempre svolto
un conflitto, un dramma a cui la normalizzazione si sovrapponeva con effetti che si manifestavano come
disagio psichico.
Franco Bifo Berardi: biografia
Franco Bifo Berardi è tra i più importanti pensatori radicali contemporanei. Tra i suoi ultimi libri: Heroes. Suicidio e omicidi di massa (Baldini+Castoldi, 2015), Futurabilità (Nero, 2018), Fenomenologia della fine (Nero, 2020), E: la congiunzione (Nero, 2021).
You Might also like
-
Odiarti Anch’io è il nuovo singolo di Alba
A meno di un anno dal singolo d’esordio “Ciao” che l’ha consacrata ufficialmente al mercato discografico italiano evidenziandone talento autorale e raffinatezza interpretativa, la cantautrice e attrice partenopea Alba torna nei digital store con “Odiarti Anch’io” (Delma Jag Records), il suo nuovo singolo che ne riconferma eleganza e cifra stilistica, mettendo in luce un ulteriore aspetto della sua sensibilità artistica.
Nato dalla mancata possibilità di replica dopo la fine di una relazione, il brano è un bianco e nero di emozioni che fluiscono in vidi pensieri ed intensi ricordi, attraverso cui, la penna aggraziata e la vocalità morbida di Alba, disegnano un ritratto malinconico e avvincente al tempo stesso, in cui immergersi ed immedesimarsi per esorcizzare il dolore e liberarsi dal passato.
Sentimenti e percezioni contrastanti, sospesi tra il desiderio di poter rivivere i piacevoli momenti trascorsi insieme e la consapevolezza di aver perso qualcosa di importante ma al contempo nociva e deleteria, si susseguono per poi unirsi e allinearsi nella volontà di voltare pagina per ricominciare da se stessi, amandosi in quella totalità composta anche di ferite, vuoti interiori che non vanno colmati con il ricordo di chi ce li ha causati, o per meglio dire, di coloro a cui abbiamo permesso di causarceli, ma con una buona dose di amor proprio che deve necessariamente essere coltivata giorno dopo giorno.
Il bisogno di amare, ma soprattutto di essere amati, conduce spesso ad abbandonare la propria identità in favore di una relazione complessa e tormentata, sorretta da un’accettazione fittizia ed illusoria di ciò che in realtà non ci rappresenta ma fingiamo di essere per compiacere l’altro, una manipolazione subdola e meschina, spesso frutto di un senso di inadeguatezza, che ancor prima di giungere dall’esterno, rivolgiamo a noi stessi, permettendo, di conseguenza, a chi ci sta accanto di prendersi gioco dei nostri sentimenti.
Dichiara Alba:
Odiarti Anch’io” racconta una storia, una storia di manipolazione e terrorismo psicologico. La protagonista è una giovane donna che, in un momento di fragilità, viene manovrata per far sì che diventi dipendente da un’altra persona, il cui obbiettivo è farla sentire inadeguata e annullata dal momento in cui non sono più insieme. Al contempo, però, è anche la storia di tutti coloro che cercano di aprire gli occhi smettendo di illudersi immaginando qualcosa che non esiste, riuscendo a trovare, guardando la realtà dei fatti, un motivo per non provare più quel tipo di amore.
«Sono nel fiore dei miei danni, ma scelgo io come distruggermi. Bastava stare insieme, tanto ormai so cadere» e «Tu che non sai star bene, dico stavolta volto pagina», sono tra i più rappresentativi passaggi del brano, mediante i quali si evince non soltanto la maturità della giovane cantautrice classe 2000, ma anche e soprattutto la sua capacità di raccontarsi e trasporre in musica uno spaccato di realtà che ancora troppo spesso passa e rimane in sordina, tra il timore del giudizio e la minimizzazione sociale.
“Odiarti Anch’io”, scritto dalla stessa Alba e prodotto da Samuel Aureliano Trotta, è accompagnato dalle emblematiche grafiche di Mery Sinatra e dalle immagini di Diana De Luca.
Intensa, penetrante e dotata di una finezza espressiva di raro riscontro, Alba rappresenta una delle migliori promesse della nuova scena pop nazionale al femminile, il perfetto ibrido tra contemporaneità e la classe che da sempre contraddistingue le produzioni cantautorali italiane.
-
Cinema Partenio: boom di presenze per la proiezione de L’amore molesto
L’amore molesto (1995) in versione restaurata e proiettato il 24 marzo, contrariamente alle aspettative, ha registrato un boom di presenze al Cinema Partenio, tanto che c’è stata la necessità, last second, di allestire una sala più grande per poter contenere tutti gli spettatori giunti per la proiezione del lungometraggio.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, che ha anche collaborato alla sceneggiatura della pellicola, ed ha come protagoniste Delia (Anna Bonaiuto), una disegnatrice di fumetti che vive a Bologna e Amalia, donna enigmatica nonché madre di Delia.
L’amore molesto ritrae storie femminili molto diverse tra loro.
Amalia muore in circostanze anomale e indossa solo un reggiseno molto particolare rispetto a quelli che utilizzava. Delia ritorna a Napoli, la sua città natale, per capire cosa sia successo alla madre e si ritrova a ripercorrere il suo passato, i legami familiari interrotti e i ricordi turbolenti, con cui non ha voluto mai fare i conti, lasciando tutto in una sorta di obnubilamento mentale.
Tra le protagoniste femminili c’è anche Napoli, una città caotica, fatta di contraddizioni, di schiamazzi e di un modus vivendi particolare, che riesce a comprendere fino in fondo solo chi ha vissuto nelle sue viscere popolari.
La fotografia del film possiede una fisicità che riesce a comunicare anche senza la necessità di appoggiarsi alla comunicazione verbale.
Oggi con la proiezione de L’Odore del sangue di Mario Martone e la presentazione del libro Cinque Racconti del Sud di Camillo Marino, si conclude la rassegna degli eventi culturali organizzati in occasione del Premio Camillo Marino 2019.
-
Alburni World Jazz Festival 2023
Torna uno dei festival più longevi della Campania e lo fa per la XXIX volta.
L’Alburni World Jazz Festival 2023 si svolgerà per tre giorni offrendo grande qualità musicale a cavallo tra jazz e world music..
La direzione artistica è affidata per il secondo anno al cantante e pianista jazz Walter Ricci.Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito.
Il prestigioso Alburni World Jazz Festival, una delle manifestazioni più longeve e significative nella regione Campania, si appresta a celebrare la sua XXIX edizione. Quest’anno, l’atteso evento si terrà nei suggestivi scenari del borgo medievale di Serre, situato alle porte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ai piedi dei Monti Alburni. Le date da segnare in agenda sono l’8, 9 e 10 agosto, tre giornate straordinarie all’insegna della musica, dell’arte e dell’eccellenze gastronomiche.Il Festival, che ha conquistato un posto di rilievo nella tradizione culturale della regione, è un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti del jazz e della buona musica in generale. La sua longevità è testimonianza di una storia ricca di emozioni e di un impegno costante per promuovere l’arte e la cultura nel territorio cilentano.Il borgo medievale di Serre, con la sua atmosfera incantevole e la sua architettura suggestiva, sarà lo scenario perfetto per accogliere gli artisti e il pubblico del festival. La sua posizione privilegiata, alle porte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, conferisce un valore aggiunto all’Alburni World Jazz Festival, permettendo agli spettatori di immergersi nella bellezza di un territorio ricco di storia e natura.Tutti i concerti in programma sono ad ingresso libero e si svolgeranno dalle ore 21:30 presso Piazza Ennio D’Aniello.A partire dallo scorso anno, il festival ha avuto l’onore di accogliere come direttore artistico una delle voci più autorevoli del panorama jazzistico italiano, il talentuoso cantante jazz Walter Ricci affiancato dalla società Mr.Few che si occupa della produzione.Grazie alla sua esperienza e al suo profondo legame con la musica, Ricci ha portato una ventata di freschezza e innovazione all’Alburni World Jazz Festival, confermandolo come uno degli eventi di punta nella regione.Per celebrare questa nuova ed entusiasmante edizione il super ospite è un virtuoso della fisarmonica jazz, infatti il grande musicista francese, di origini italiane, Richard Galliano tornerà ad incantare il pubblico campano con la sua performance. Un’opportunità unica per gli appassionati di jazz che potranno vivere un momento magico grazie alla sua straordinaria capacità di fondere le sonorità tipiche del jazz con i suoni tradizionali attraverso la passione e la maestria che si fondono in un’unica melodia. Richard Galliano si esibirà in solo il giorno 10 agosto.Alburni World Jazz Festival 2023: il programma
Ad inaugurare l’8 agosto il festival però ci penserà un’altra grande band iconica della musica world ovvero la storica NCCP – Nuova Compagnia di Canto Popolare con a capo la storica cantante Fausta Vetere.La Nuova Compagnia di Canto Popolare nasce nel 1970 con il preciso intento di diffondere gli autentici valori della tradizione del popolo campano. Lo straordinario successo che il gruppo ottiene al Festival di Spoleto del 1972 e del 1974 segna il suo lancio internazionale: da allora la NCCP ha ripetutamente partecipato a tutti i più importanti festival d’Europa e d’oltreoceano. Il gruppo ha alternato alla sua attività musicale anche quella teatrale, promuovendo e partecipando a numerosi spettacoli: La Cantata dei pastori, La canzone di Zeza, La Gatta Cenerentola, La Perla Reale, Sona sona… Per questo motivo Eduardo de Filippo li volle ospiti nel suo teatro, il San Ferdinando di Napoli. In occasione dei suoi cinquant’anni di musica, la Nuova Compagnia di Canto Popolare ha pubblicato il doppio cd “50 anni in buona compagnia”, da cui prende il titolo anche il nuovo spettacolo che ha toccato diverse città italiane. Il 2019 si apre col nuovo tour Anime di Terra che porta la NCCP ancora in giro per l’Italia, tra festival e concerti, alternandosi al lavoro in studio per l’uscita di un nuovo cd. L’anno seguente inizia con la presentazione dell’album “Napoli 1534”. Tra moresche e villanelle, apprezzatissimo dalla critica italiana ed estera, ultimo lavoro diretto e voluto dal compianto Corrado Sfogli, direttore artistico della NCCP.Il secondo giorno (09 agosto) sarà una serata tutta all’insegna della contaminazione e della condivisione a ritmo di jazz e cantautorato. Il mattatore sarà il direttore artistico Walter Ricci che, con il suo trio composto dai musicisti Dario Rosciglione al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria, omaggerà il cantante statunitense Nat King Cole icona del jazz americano che attraverso le sue interpretazioni ci ha lasciato un repertorio di brani indimenticabili. Previste collaborazioni dal vivo con: la cantante Karima la quale vanta una lunga e variegata esperienza artistica, tra cui il Festival di Sanremo nel 2009 e soprattutto la collaborazione con Burt Bacharach dal quale è stata prodotta. E’ l’unica cantante italiana a cui il “Maestro” ha scritto dei brani e con il quale ha registrato a Los Angeles il suo primo album dal titolo Karima. Sempre nello stesso anno viene scelta dalla Disney per interpretare la colonna sonora nel film di animazione la Principessa e il ranocchio, ha aperto i concerti di Whitney Houston e di John Legend, ha partecipato a Tale e Quale Show e I migliori Anni su Rai 1.L’artista Dean Bowman tra i vocalist più dotati e rispettati della scena musicale afroamericana contemporanea, con alle spalle una carriera trentennale totalmente votata all’impegno, sia artistico (fondamentale il suo contributo a tutta la scena jazz, rock e d’avanguardia della Downtown newyorchese) che “politico” (è uno dei membri di vecchia data della Black Rock Coalition). La sua carriera lo ha visto impegnato con una delle band più innovative ed elettrizzanti degli ultimi anni, gli Screaming Headless Torsos, e come solista si è esibito in progetti tradizionali di ‘black spirituals’ e gospel music e in varie formazioni tra cui TriFunkTory, Soul Trilogy, The Black Spiritual Quintet e Ten Ballads duo (20 mag 2015).A completare la formazione ci sarà il polistrumentista jazz salernitano Alfonso Deidda della grande famiglia Deidda considerati tra le migliori realtà del panorama jazzistico italiano.A completare i live set ci penseranno due open act d’eccellenza: la versatile cantante ed autrice Rossella Cosentino e Alessandro Santacaterina giovanissimo strumentista e compositore calabrese riconosciuto come uno dei principali virtuosi europei di chitarra battente. Dopo i concerti le tre seresi concluderanno con i dj set di Aldolà Chivalà.Dichiara il Sindaco di Serre Antonio Opramolla:Descrivere l’importanza dell’Alburni World Jazz Festival per la nostra cittadina è un’impresa ardua perché questa manifestazione è davvero un contenitore di meraviglie: innanzitutto consacra Serre come la Città della Musica, poi è un evento longevo, basti pensare che quella di quest’anno è la ventinovesima edizione e poi, ancora, permette a migliaia di persone, che in quei giorni affollano le strade di Serre, di conoscere questa bella realtà del territorio degli Alburni. Anche l’indotto economico che l’evento crea per gli esercenti della nostra comunità non è trascurabile. Lo spettacolo è la migliore forma di comunicazione e portare avanti un evento che mette l’arte della musica Jazz al centro, sottolineandone l’importanza e dando modo a tutti di apprezzare questo genere che rientra a pieno titolo nella storia della Musica, è per noi un grande impegno, ma anche un immenso piacere.Quest’anno la direzione artistica è stata affidata al Maestro Walter Ricci ed anche questo è un fattore che ci riempie di orgoglio, Ricci ha già curato, magistralmente, la scorsa edizione dandole l’importanza e la luce che merita. L’esito della gara espletata proprio per affidare la direzione artistica dell’Alburni Jazz Festival ha dato un risultato che ci rende felici permettendoci di essere seguiti da un grande professionista. Siamo certi che sarà, ancora e sempre, un successo.Dichiara il direttore artistico Walter Ricci:Sono davvero entusiasta di aver ricevuto per il secondo anno l’incarico di direttore artistico della XXIX edizione dell’Alburni World Jazz Festival. Ringrazio il sindaco Antonio Opramolla, l’assessore Antonio Luongo e tutta l’amministrazione comunale per avermi riaffidato la direzione artistica del festival dandomi l’opportunità di continuare il lavoro iniziato un anno fa. La denominazione world, associata alla parola jazz, nasce da una nuova e ristrutturata concezione musicale che vuole aprirsi alle contaminazioni e alle condivisioni di genere. Questo incarico, di grande responsabilità, mi stimola a creare sinergie musicali e artistiche, insieme al mio team composto da grandi professionisti del settore, rafforzando le basi per la realizzazione di un festival internazionale, attrazione unica per il territorio degli Alburni e il comune di Serre.
7 comments on Il terzo inconscio di Franco Bifo Berardi
Comments are closed.