L’insalata greca è un piatto tipicamente estivo che può essere presentato come contorno, antipasto leggero o semplicemente come un piatto unico.
Gli ingredienti principali che compongono questa ricetta sono: pomodori, cetrioli, olive nere, cipolle e la feta, l’equivalente del nostro pecorino fresco. A seconda delle località si può trovare l’aggiunta di peperoni, capperi o lattuga.
Insalata greca: la ricetta
Ingredienti per 4 persone
- Pomodori maturi 800 gr
- Cetrioli 1
- Feta 200 gr
- Cipolla 1
- Olive nere 100 gr
- Capperi sotto sale 1 cucchiaio
- Sale q.b.
- Olio extravergine di oliva 4 cucchiai
- Origano q.b.
- Limone 1
Preparazione
- Lava accuratamente i pomodori sotto abbondante acqua corrente insieme al cetriolo.
- Taglia in fette piuttosto grandi il cetriolo, eliminando le due estremità.
- Taglia i pomodorini a metà.
- Taglia la feta a dadini.
- Sbuccia la cipolla, lavala e tagliala finemente.
- Trasferisci tutti gli ingredienti in un’insalatiera.
- Aggiungi un pizzico di sale se necessario perché la feta è molto sapida.
- Aggiungi l’organo, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva e i capperi precedentemente lavati con abbondante acqua corrente per eliminare il sale in eccesso.
- Ricava il succo dal limone e utilizzane metà per il condimento.
Per una dieta vegana è possibile sostituire la feta con il tofu fresco.
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Istituto Tecnico Agrario De Sanctis: apertura dei servizi dello sportello Spo.S.A.
È stato presentato agli studenti nell’evento mercoledì 20 ottobre presso i locali della mensa scolastica dell’Istituto Tecnico Agrario “De Sanctis” Domicella, l’apertura dei servizi dello sportello Spo.S.A.
Educazione e sicurezza alimentare al centro dell’incontro che ha visto la partecipazione istituzionale del sindaco di Domicella, Antonio Corbisiero, insieme a Salvatore Velotto, Presidente dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari della Campania e del Lazio, Salvatore Gragnaniello, Tecnologo Alimentare e Coordinatore dello sportello Spo.S.A., Mariateresa Palmieri, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo ‘Nicola Pecoreli’, Marianna Visone, Tecnologo Alimentare e Sergio De Luca, Rappresentante dell’Istituto Tecnico Statale Agrario ‘De Sanctis – D’Agostino’.
Lo Sportello Sposa ‘Sportello Sicurezza Alimentare’ è stato studiato per offrire un servizio gratuito di primo orientamento ed informazione, ai cittadini e alle imprese dell’agroalimentare in tema di sicurezza alimentare, all’educazione alla sana e corretta alimentazione, all’etichettatura, alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica e allo sviluppo e innovazione.
Durante l’incontro, l’amministrazione di Domicella ha firmato il protocollo d’intesa con l’Ordine dei Tecnologici Alimentari Campania e Lazio e ha introdotto e illustrato gli obiettivi del piano operativo delle attività previste per il 2022 nella promozione e nella diffusione della cultura della sicurezza alimentare attraverso l’informazione e la formazione. Tra i servizi destinati agli studenti dell’ITA “De Sanctis – D’Agostino” di Domicella, sarà curato un piano alimentare studiato all’intero della mensa scolastica mirato a rispettare gli standard di qualità, sicurezza alimentare e salute, connesse al sistema consapevole della “food integrity” per la produzione e il consumo di alimenti sani, nutrienti, sicuri, identitari e tracciabili.
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Insalata di tofu con salsa alle prugne: la ricetta vegetariana
Insalata di tofu con salsa alle prugne è una ricetta che può essere presentata come antipasto o un secondo vegetariano, è l’ideale per chi ama cucinare con la frutta. Questo piatto ha un sapore elegante e particolare, è perfetto per utilizzare il tofu in modo diverso dalle classiche ricette.
Il tofu è un alimento che deriva dalla soia, usato generalmente come sostituto del formaggio perché è povero di grassi ed è completamente privo di colesterolo.
In commercio esistono due tipi di tofu: secco e fresco.
Il tofu secco si ottiene per rapprendimento del tofu e successivo congelamento all’aperto attraverso un’asciugaturaaturale tra gelo e disgelo. Rispetto al tofu fresco, il secco, è molto ricco di proteine e contiene meno grassi.
Si utilizzata in cucina semplicemente reidratandolo per qualche minuto.
Insalata di tofu con salsa alle prugne: la ricetta
Ingredienti per 4 persone
- Tarassaco un mazzetto
- Olio extravergine di oliva 3 cucchiai
- Prugne rosse 4
- Tofu fresco 300 gr
- Zenzero fresco 10 cm di radice fresca
Esecuzione
- Lava con abbondante acqua il tarassaco, asciugalo delicatamente con un panno di cotone.
- In una padella aggiungi due cucchiai di olio extravergine di oliva e lascia rosolare a fiamma dolce per circa 2 minuti.
- Lava e asciuga le prugne, dividile a metà, eminando il nocciolo all’interno.
- In un mortaio lavora le prugne, fino a quando non saranno diventate una salsa compatta.
- Aggiungi al tarassaco e lascia insaporire a fiamma dolce per circa 4 minuti.
- Un minuto prima del termine della cottura unisci il tofu, precedentemente tagliato a dadini e la radice di zenzero grattugiata.
- Condisci con un cucchiaio di olio extravergine a crudo e servi ancora caldo.
Per realizzare nel modo migliore l’insalata di tofu con salsa alle prugne è preferibile che il frutto sia abbastanza maturo per poter creare il giusto contrasto con il sapore dello zenzero. È possibile realizzare questa ricetta, sostituendo le prugne con le umeboshi, un frutto giapponese simile alla nostra prugna, ricco di acidi organici e in grado di attutire gli effetti della stanchezza.
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Dolci e diabete: miti da sfatare
Esistono, oggi più che mai, falsi miti e credenze sull’alimentazione, che ci portiamo dietro come un bagaglio d’esperienze dato per certo e imprescindibile. Uno tra questi è correlato tra dolci e diabete, in questo articolo cercheremo di dare delle informazioni utili, per cercare di comprendere meglio la connessione tra essi.
Nella mentalità comune i dolci fanno venire il diabete, ma è davvero così? Spesso si pensa che la comparsa del diabete, in età adulta, sia causata da un passato alimentare associato ad un elevato consumo di zuccheri e di dolci.
Il diabete mellito è una malattia molto diffusa, caratterizzata da un’alterazione del metabolismo del glucosio che si riflette sul metabolismo delle proteine e su quello dei grassi: interessa, quindi, tutti gli aspetti metabolici dell’organismo e coinvolge con le sue complicanze vari organi e apparati: cardiaco, vascolare, renale e in particolar modo i vasi retinici. La retinopatia diabetica è la causa più frequente di cecità.
Diabete: tipologie
La classificazione delle varie forme di diabete è molto complessa. Schematizzando si può parlare di diabete mellito di tipo 1 ( diabete giovanile o insulino-dipendente) e di diabete mellito di tipo 2 (adulto o insulino resistente).
Il diabete di tipo 1 è quello più insidioso perché esordisce bruscamente e le cause, generalmente, sono riassumibili in una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici. È una malattia autoimmune che si manifesta prevalentemente durante l’infanzia o durante l’adolescenza ed è caratterizzata da carenza prima relativa e poi assoluta di insulina (ormone prodotte dal pancreas endocrino) che porta a conseguenti elevati valori di glucosio nel sangue a digiuno (iperglicemia) e nelle urine (glicosuria), acidosi, etc.
Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% dei casi di diabete ed è molto diffuso tra i pazienti obesi, una forma di diabete che, più di frequente, si sviluppa in età adulta ed è la più diffusa in assoluto nella popolazione e che sta aumentando in modo esponenziale negli ultimi anni. È una malattia metabolica caratterizzata, anch’essa, da glicemia elevata e che si manifesta quando il pancreas produce una corretta quantità di insulina che però non riesce a svolgere la sua naturale funzione a causa della resistenza delle cellule bersaglio (recettori). Questo porta, nelle fasi iniziali della patologia, ad una iperproduzione compensatoria di insulina da parte del pancreas, diversamente da ciò che accade nel diabete di tipo 1. Tale produzione, nelle fasi successive della malattia, tende a diminuire cronicamente.
Le cause del diabete di tipo 2 o ciò che ne facilita la comparsa riguarda una dieta alimentare: l’obesità è considerata la causa principale della sua insorgenza, soprattutto, nei soggetti che sono geneticamente predisposti. Questa forma di diabete è legata a uno stile di vita scorretto, caratterizzato da un’alimentazione non equilibrata e/o eccessiva e da una scarsa attività fisica.
Ha anche una forte caratterizzazione genetica, per cui tende ad essere ereditata: chi ha genitori o parenti diabetici ha, infatti, maggiori probabilità di sviluppare la patologia. Il diabete di tipo 2deriva molto spesso da abitudini non equilibrate, la correzione dello stile di vita ( normalizzazione del peso e contrasto alla vita sedentaria con svolgimento costante di esercizio fisico aerobico) è il primo presidio terapeutico da adottare. Nel caso ciò non fosse sufficiente a tenere sotto controllo la glicemia, ciò accade spesso anche in molte persone che conducono uno stile di vita sano, occorre intervenire con i farmaci.
Il consumo di dolci è l’unica causa del diabete?
Non è del tutto corretto pensare che il consumo di dolci (in quanto tali) abbia necessariamente responsabilità dirette nel provocare o agevolare la malattia.
I dolci sono implicati nella comparsa del diabete di tipo 2 soltanto qualora costituiscano una fonte di calorie in eccesso rispetto ai reali fabbisogni, ciò può accadere con qualsiasi altro alimento ad alta densità calorica. È un dato certo che il diabete di tipo 2 compaia quasi sempre in associazione con un sovrappeso o un’obesità presente in alta percentuale tra i pazienti. Dunque, alla comparsa della malattia contribuisce il sovraccarico metabolico legato agli eccessi alimentari, in particolare a quelli ad alto indice glicemico e ad elevato rapporto di calorie. Questo aspetto che nei dolci in generale è molto spesso favorito più dall’abbondanza di grassi che da quella di zuccheri.
Alcuni studi hanno infatti smentito la credenza popolare che sia principalmente il consumo di grandi quantità di zuccheri a portare al diabete, suggerendo che che il maggior contributo all’insorgenza della malattia spetti al consumo eccessivo di grassi, in modo particolare quelli saturi, presenti in maggiore misura nei prodotti animali.
In breve, le responsabilità dei dolci non sono specifiche all’alimento in sé ma alla frequenza e all’abbondanza con cui vengono consumati in aggiunta ai normali pasti perché contribuiscono ad aumentare in modo esponenziale l’apporto calorico quotidiano, contribuendo all’aumento di peso che crea i presupposti per l’insorgenza della patologia.
Qualunque sia la forma di diabete la dieta rappresenta uno dei cardini della terapia. Tutte le Associazioni nazionali ed internazionali di Diabetologia infatti raccomandano una razione alimentare dal carico glicemico controllato, ben distribuita nella giornata, ricca in carboidrati complessi (amidi e fibra), moderata come apporto calorico e povera in grassi saturi e in zuccheri semplici. Ciò è necessario sia per tenere sotto controllo il peso che i livelli nel sangue di grassi, glucosio e insulina.
La prima regola per evitare il diabete in età adulta è quella di non aumentare di peso e di essere più attivi fisicamente, non esagerando con l’alimentazione in generale, a prescindere dall’alimento in sé.
Il segreto di una salute ottimale consiste nell’alimentazione moderata ed equilibrata. Un altro mito da sfatare è quello che mangiare la pasta la sera fa ingrassare è anche questa credenza è del tutto infondata.
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