Irpinia Mood non è solo buon cibo ma è anche arte e musica: il 28 giugno si esibirà Morgan, in arte Marco Castodi, con il suo spettacolo Piano Solo che ripercorre i passaggi fondamentali della sua carriera artistica.
Ad accompagnare l’intrattenimento musicale di Morgan ci saranno altri artisti del nostro territorio come Simone Vignola, noto bassista e cantante avellinese.
Irpinia Mood, durante questa nuova edizione, presenta un nuovo spazio: Casa Irpinia, una moderna struttura in legno, dove si terranno talk di approfondimento e laboratori, per approfondire l’aspetto culturale e sociale che ruoto intorno alla filiera agroalimentare.
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Gilda Marconi Sancisi presenta la performance Astral Travel II
In occasione del SI FEST 31 curato da Alex Majoli, Gilda Marconi Sancisi apre le porte dello Studio OHRUS a Savignano sul Rubicone (FC) e per il pubblico sarà così possibile entrare nel sogno dell’artista e assistere dal vivo alla performance “Astral Travel II”.
“Astral Travel II” è un viaggio all’interno del campo onirico dell’artista. Lo spettatore entra in uno spazio delimitato definito “spazio del sogno” abitandolo. Ciò che si genera è un’interazione tra i due mondi; la performance porta a vivere un sogno lucido in cui si perdono i confini tra realtà materiale e onirica. Una grande tela bianca permette di raccogliere antiche tracce di memorie di linguaggi stellari che l’artista utilizza nel mondo astrale, memorie delle sue vite precedenti.
Spiega Gilda Marconi Sancisi:
Il mondo astrale si manifesta nel mondo delle forme mediante il segno; un pannello bianco di circa 240cm x 240 cm è la base su cui traccerò antichi segni provenienti da linguaggi archetipici stellari, alfabeti che utilizzo nei sogni lucidi. In questo ambiente immersivo lo spettatore è coinvolto in un’esperienza dove i confini tra realtà materiali e oniriche sono annullati; avviene così la ritualizzazione del sogno/viaggio astrale pratica molto vicina sia alla morte che alla vita. Nella società contemporanea l’uso del segno è sempre più soppiantato dall’uso del digitale ma il digitale generato dalle macchine, non conosce tutti i segni perché la maggior parte delle conoscenze sono nascoste nella mente di razza del genere umano ed è l’uomo stesso che nella sua evoluzione, dopo averli ricordati e decodificati, li trasmette alle macchine, sovvertendo il suo ruolo da “semplice” umano a creatore o frattale di esso.
Con questo ciclo di performance l’artista realizzerà tre pannelli di 240cm x240 cm: primi due realizzati saranno allestiti nel suo spazio-studio OHRUS e si potranno vedere durante la performance insieme agli strumenti che si generano, definiti “magici” perché in grado di imprimere sul piano materiale variazioni di energia.
Lo studio diverrà così sia lo spazio onirico della performance sia un luogo espositivo in cui gli spettatori potranno fermarsi e accomodarsi su tappeti.
L’appuntamento è quindi presso lo Spazio OHRUS in C.so Perticari 76 Savignano sul Rubicone (FC)
Data e orario:
10 settembre 2022 dalle ore 12.00 alle ore 22.00
11 settembre 2022 dalle ore 12.00 alle ore 22.00
La performance sarà trasmessa anche in diretta dal canale YouTube “Gilda Marconi Sancisi”, Sabato 10 e Domenica 11 settembre 2022 dalle 12.00 alle 22.00 CET.
Gilda Marconi Sancisi: chi è?
Gilda Marconi Sancisi è un’artista e attrice italiana.
La sua pratica espressiva comprende disegni, performance, installazioni.
Gilda Marconi Sancisi ricerca ed esprime i CODICI che portano dalla DUALITÀ all’UNITÀ.
Attraverso una continua ricerca interdisciplinare lavora su progetti performativi di lunga durata con oggetti ed elementi naturali quali ad esempio luce, fuoco, tempo con l’intenzione di:
– attivare nuove forme di energia
– generare interazioni fisiche tra mondo materiale e immateriale
– esaminare e testare i codici che ispirano la riunificazione androginica e la ri-connessione con l’Uno/Unità.
Attraverso la contemplazione energetica, l’artista trasforma il suo corpo in filtro, creando un ponte tra la dimensione eterea e quella terrestre, quindi permettendo un ascolto intuitivo che nasce dalla comunicazione diretta tra i due mondi.
Attualmente lavora nel suo studio OHRUS e a Torino, IT.
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L’offerta turistica di Summonte
L’offerta turistica di Summonte, è questo il tema dell’incontro informativo previsto per domani, giovedì 16 dicembre, ore 17.00, presso la Sala Consiliare di Summonte.
L’incontro, che sarà moderato dal giornalista Erminio Merola, è promosso dal Gal Partenio nell’ambito del progetto transnazionale Villages of Tradition.
Interverranno: Pasquale Giuditta, Sindaco di Summonte, Maurizio Reveruzzi, Direttore del Gal Partenio, Francesco Iovino, Presidente del Parco Regionale del Partenio e Paolo Mascilli Migliorini, Direttore del Museo Civico di Summonte. Le conclusioni saranno affidate a Luca Beatrice, Presidente del Gal Partenio.
Al centro dell’iniziativa la volontà da parte degli attori chiave dello sviluppo locale di disegnare una struttura più aperta e integrata di partecipazione alle proposte messe in campo dalla rete transnazionale Villages of Tradition, che affonda le sue radici nel cuore dell’entroterra campano, in Irpinia; si dirama sulle coste del Cilento e crea un ponte con la regione francese dei grandi laghi, la Champagne-Ardenne.Tra i principali ambiti di lavoro che saranno affrontati dai relatori si evidenziano: la promozione dei percorsi culturali, ambientali, didattici ed enogastronomici messi in campo dall’Amministrazione Comunale di Summonte; la raccolta di studi e ricerche promossa negli anni dal Parco Regionale del Partenio e l’analisi della proposta di internazionalizzazione dell’offerta turistica locale presentata dal Gal Partenio.
L’obiettivo di questo incontro e di quelli che seguiranno in altri meravigliosi borghi della rete Villages of Tradition è la creazione di una coscienza diffusa delle potenzialità turistiche di zone vergini, bellissime ma tagliate fuori dai grandi flussi turistici, che devono essere valorizzate attraverso racconti e proposte.È un lavoro lungo che richiede tanta cura e voglia di mettersi in gioco e che necessita di una visione politica, di comunità e di rete, che indirizzi tutti gli sforzi dei singoli enti e delle associazioni operanti sul territorio.
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Luci d’ombra è il nuovo libro dello scrittore Salvatore Enrico Anselmi
Lo storico dell’arte e scrittore Salvatore Enrico Anselmi torna a dialogare con i lettori con il suo nuovo libro, Luci d’ombra, Linea edizioni, Padova 2023.
Luci d’ombra è una raccolta di racconti che, come lo stesso autore sottolinea nell’introduzione, si lega al precedente romanzo Passaggi di proprietà, (Padova 2021- candidato al Premio Campiello 2022 e al Premio Comisso 2022, segnalato dalla Società Dante Alighieri), per intonazione e approccio narrativo, per l’istanza stilistica mimetica nei confronti delle età nelle quali le vicende narrate si svolgono, per aver alternato uno stile rarefatto ed evocativo, così come spiazzante e finalizzato a destabilizzare l’equilibrio della lettura.
Attraverso testi brevi, Luci d’ombra sorprende, commuove, fa sorridere. Indaga sull’identità umana e sulla sua natura per sezionare il tema in forma analitica, secondo una prospettiva lirica, introspettiva e, allo stesso tempo, ironica e surreale. In alcuni casi politicamente non corretta.
La creazione artistica, il confronto con la scoperta di sé, l’indagine sul rapporto amoroso, la distruzione perpetrata dall’uomo attraverso la guerra e il tentativo di ravvisare una redenzione, un viatico, un percorso di fuga o ricostruttivo sono alcuni dei nodi tematici.Il titolo deriva dalla condizione dello spazio, del luogo, dell’oggetto sollecitato da una luce filtrata che passa attraverso una superficie o una massa frapposta come quando si rimane all’ombra degli alberi, di una pergola, all’ombra di un tendaggio o di un telo. La non perfetta, alta e diffusa illuminazione in tal senso chiazza lo spazio di ombre o richiama in superficie le zone sollecitate dalla fonte che attraversa il vuoto senza ostacoli. Così come accade nell’esistenza del singolo e nella vita comunitaria, la luce irradia e si nasconde.
Può richiamare al brillio pieno la superficie di un oggetto o l’esercizio esperienziale di un uomo, ma può relegare entrambi al ristagno in penombra.
Convivono, nella trama di queste storie, racconti, lettere, monologhi, considerazioni solipsistiche che trovano voce nella parola scritta seguendo talvolta un abbrivio elevato, talvolta la medietà, talvolta la bassezza dei registri formali. A imitazione della vita e dei suoi protagonisti che veleggiano alti, ma possono incurvarsi nella negligenza quotidiana con la stessa frequenza e disinvoltura.
Secondo un andamento diacronico i primi racconti prendono avvio da vicende e condizioni che ambientano le storie in periodi più lontani dalla contemporaneità, per avvicinarsi al contesto attuale, sempre con uno sguardo evocativo e di riflessione. Talvolta l’io narrante parla in prima persona, talvolta con il distacco e la terzietà della vicenda raccontata servendosi di un approccio oggettivo.
La banalità della vita, per l’appunto, il senso-non senso di questa, il rovello creativo, il motore etico della scrittura, il dramma della violenza e la surrealtà delle minime cose, delle minime, piccole incombenze di quotidiana valenza, la mostruosa identità umana e la sua sublime capacità di innalzarsi per instaurare una visione altra, possono essere questi i crocevia del dubbio e lo snodo della prosecuzione. Così come centrale è il monologo interiore, il soliloquio che, pur con la variazione delle circostanze e delle intonazioni, costituisce un’altra tematica portante, un’altra voce che accompagna il lettore.È un collante l’identità analitica che sottopone al suo sguardo il circostante, lo storicizzato e il contemporaneo, l’elevatezza drammatica di un compositore, la banalità triviale di un gommista, l’atmosfera visionaria di un locale frequentato da particolarissimi avventori, l’istanza di conferire pregnanza all’arte in conflitto col tempo, il rammarico per aver smarrito il bene o sfiorato la perdita ineludibile e la ripulsa per una condizione omologata.
I monologhi conservano in buona parte la sostanza testuale consona a un allestimento teatrale, a un soliloquio destinato a un pubblico di ascoltatori compresenti nello stesso tempo e nello stesso spazio occupato dalla parola enunciata.
Dichiara un esercizio di stile non fine a sé stesso la duplicazione dell’incipit in Dietro la brina del vetro che di fatto sconfina e devia in direzione di due storie diverse tra loro, accomunate dalla celebrazione, se possibile, dell’ovvietà banale delle giornate e del loro svolgersi. La quasi vischiosa e puntuale descrizione, il ritmico e cadenzato avanzamento delle due storie sono tuttavia coerenti e convergono fin quasi alla sovrapposizione di due esperienze umane interscambiabili. Il sogno del giovane nel primo racconto potrebbe essere consumato dal ragazzo protagonista del secondo, nella cadenzata e sempre uguale procedura d’avanzamento nello spazio e nel tempo tramite la ripetizione del viaggio in treno.
Lo stile e il tenore linguistico perseguono un principio di adeguamento ai tempi, alle età, alle circostanze. Il mimetismo narrativo costituisce un altro tenace legame di coerenza con i temi dei racconti che rappresentano quasi la mutevole, ma unitaria eco di un’identità coerente.Evidenti e nascosti, macroscopici e sottesi sono le citazioni e i riferimenti storici, letterari, di cronaca e di costume. Macro e microscopia sono affiancate l’una all’altra nell’intento di mediare e trovare una linea, un filo, una coerenza di riferimento e di fondo. In ragione di tali caratteristiche Luci d’ombra è strettamente connesso, per cornice generale di riferimento, al romanzo che precede questa raccolta di racconti, ovvero Passaggi di proprietà, (LINEA edizioni, Padova 2021).
Quale rapporto dovrebbero innescare queste storie con il lettore? Non dovrebbe lasciarlo indifferente questa selezione di vicende che studiano il vero e il verosimile, evocano il passato e lo riconducono al presente. Contraddittorie, irresolute, confliggenti sono la banale oggettività della giornata comune, così come la ragione d’essere per chi crea, così come la ragione d’essere per chi attende o afferra il presente, per chi lo ipoteca in una soluzione possibile, tendente a una svolta.La violenza della guerra e la sua irragionevole azione livellatrice, l’essere umano perduto e ritrovato, la surrealtà e la gioia della vita tracciano un percorso chiazzato da accensioni e sordine.
Luci d’ombra è un terreno minato e un luogo d’inciampo, è un quesito la cui risposta forse contiene un imperativo. È una ripresa e una stasi.
Luci d’ombra è dunque un terreno chiaroscurato, percorribile a tappe, dopo soste, per sferzate e abbrivio del ritmo e del percorso periegetico intorno all’uomo.
Luci d’ombra è la sfida di un viaggio lanciata a chi vi si accosta per leggere e maturare un cambiamento in sé. Un testo raffinato, godibile e coinvolgente.Salvatore Enrico Anselmi: biografia
Salvatore Enrico Anselmi, docente, storico e critico d’arte, ha collaborato con il Centro Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma (Atlante del Barocco in Italia, Roma 2014) e ha tenuto corsi di Storia dell’arte moderna presso alcuni atenei italiani.
Ha pubblicato monografie dedicate alle vicende di committenza nobiliare di età moderna in area centro-italiana con particolare riguardo ai Giustiniani, ai Farnese, e ai Maidalchini-Pamphilj. Suoi contributi sono apparsi in riviste e atti di convegno.
Alle attività di ricerca affianca la scrittura narrativa di impianto storico e introspettivo.I suoi romanzi Exitus (Roma 2019, selezione Premio Mastercard 2020) e Passaggi di proprietà (Padova 2021, in concorso al Premio Campiello e al Premio Comisso 2022) sono stati segnalati dalla Società Dante Alighieri. Alcuni suoi racconti e testi poetici sono stati pubblicati in Nazione Indiana, Rapsodia. A magazine of art and literature, Critica Impura. Ha preso parte, tra l’altro, al Concorso Caffè letterario Moak 2020 attestandosi tra i vincitori, all’edizione 2021 della Fiera Italiana dello Scrittore, alle rassegne Italia Book Festival e Il Maggio dei Libri 2022.
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