L’Associazione Giano Melchisedek, presieduta da Luigi Carfora nonché titolare di un ufficio di rappresentanza in Cina, che da tempo ha intrapreso una collaborazione con l’Irpinia nella promozione, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti locali, ha donato 6mila mascherine (protezione individuale N95, omologhe delle FFP2 della 3M) alla Provincia di Avellino.
Domenico Biancardi dichiara:
Le 6mila mascherine che hanno il marchio CE saranno destinate alle associazioni di volontariato del territorio.
Ringrazio l’Associazione Melchisedek e il suo presidente Luigi Carfora per questa azione benefica e l’avvocato Dimitri Monetti che ha facilitato l’arrivo delle mascherine.
L’arrivo tempestivo delle mascherine, come afferma Luigi Carfora, è stato possibile grazie alla disponibilità della Chagsha High Tech Zone Innovation Platform, distretto di Yuelu e grazie a Cristiano Varotti, corrispondente Consolare nella Provincia dello Hunan.
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Enzo Alaia ha incardinato la proposta di legge di iniziativa popolare Disposizioni per persone con gravi patologie invalidanti
La Commissione Sanità del Consiglio regionale della Campania, presieduta dall’on. Enzo Alaia di Italia Viva, ha incardinato la proposta di legge di iniziativa popolare rubricata ‘Disposizioni per persone con gravi patologie invalidanti‘, finalizzata ad assicurare la massima continuità nelle cure riabilitative per i pazienti con gravi disabilità. La proposta di legge è stata promossa dal Comitato ‘Diritto alla Cura’ ed è stata sottoscritta da oltre 12mila cittadini campani.
Ha dichiarato Alaia a margine della seduta:
L’iniziativa del Comitato è senz’altro meritevole di sostegno nella misura in cui affronta e supera un’incongruenza burocratica che limita fortemente il diritto dei pazienti con gravi disabilità ad avere cure riabilitative adeguate e continuative. Se una persona abbia diritto a proseguire una cura riabilitativa oltre i 180 giorni deve essere stabilito da un medico o da un’apposita commissione di medici. Non può essere un termine burocratico a fissare la fine delle cure riabilitative, specie quando il paziente è affetto da patologie gravi.
Ha aggiunto:
La proposta di legge punta ad affrontare e risolvere le criticità che fanno riferimento ai LEA che, seppur recepiti, presentano un vulnus non essendoci stata la implementazione dell’attività riabilitativa. La delibera di giunta regionale 164/2022 ha determinato la improvvisa esclusione dall’assistenza specializzata alle persone caratterizzate da disabilità congenite gravi, circoscrivendo il raggio di azione dei centri di riabilitazione alla sola assistenza delle persone con disabilità acquisita entro i limiti temporali prefissati e non procrastinabili.
Prosegue Enzo Alaia:
La proposta è stata sottoscritta non solo da migliaia di cittadini, ma anche da un numero considerevole di sanitari impegnati quotidianamente nell’opera di assistenza ai pazienti affetti da patologie gravi. È evidente in tutti la consapevolezza di un problema reale, che va affrontato e risolto, a maggior ragione perché coinvolge anche tantissimi bambini che spesso si trovano a non poter ricevere le cure più efficaci e maggiormente adeguate alla patologia di cui soffrono.
Per quanto mi riguarda impegnerò la Commissione sanità affinché l’iter di approvazione della proposta di legge, ora incardinata, possa essere completato nel minor tempo possibile, e affinché il testo presentato possa essere implementato e reso ancora più efficace con i contributi che senz’altro verranno dalla Commissione stessa e dal Consiglio regionale.
Conclude il Presidente della V Commissione:
L’obiettivo è quello di dotare la Campania di una legge che serva non solo a superare il termine burocratico dei 180 giorni e, come proposto, ad assicurare riabilitazione qualificata e continuativa, ma anche a favorire concretamente l’integrazione del paziente nel contesto familiare e sociale nel quale vive.
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Verde urbano: pianificazione, progettazione e gestione del verde
“Verde urbano: pianificazione, progettazione e gestione del verde urbano” è il titolo del convegno organizzato dal D.I.A.R.C. Università Federico II, in collaborazione con l’ordine Architetti di Napoli e Provincia, Associazione Pubblici Giardini e Associazione Nazionale Imprese di Difesa e Tutela Ambientale, che si terrà venerdì 2 dicembre a Napoli, con il patrocinio del Comune di Napoli.
A fronte del ruolo fondamentale del verde urbano (parchi e giardini, aree attrezzate, verde decorativo e monumentale, verde sportivo, verde di arredo stradale e aiuole, esemplari arborei isolati e filari alberati) per la salute dei cittadini, per la vivibilità delle città e per la resilienza ai cambiamenti climatici, quali strumenti di pianificazione, di programmazione, di progettazione, di gestione e cura di questo prezioso patrimonio delle collettività si mettono in campo? Esperienze Italiane a confronto sul tema del Verde urbano.
Dichiara Alberto Patruno, Segretario di ASSO.IMPRE.DI.A.:
Gli ultimi eventi, verificatisi questi giorni nell’isola di Ischia, e qualche mese fa nelle Marche, evidenziano come i cambiamenti climatici stanno trasformando i nostri territori, quindi è necessaria una attenta prevenzione e programmazione, da parte dei Comuni d’Italia, della manutenzione dei Nostri territori, attraverso l’individuazione di adeguate strategie e strumenti di tutela del verde, non solo più ornamentale, ma funzionale, anche alla vivibilità e alla sicurezza delle nostre città.
Coordinamento scientifico: Giulia Agrelli, Giuseppe Bruno, Emma Buondonno e Emanuela Coppola e si ringrazia per la grafica: Gennaro Apicella.
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Allagamenti in Irpinia,
la nota di Franco Fiordellisi«Da tempo si parla di intervenire per ridurre le criticità che si determinano con le estreme variazioni meteorologiche causate anche dai cambiamenti climatici del pianeta. Ad Avellino, così come nei paesi dell’Irpinia più esposti alle criticità idrogeologiche, nulla si muove: non viene effettuata neanche la manutenzione ordinaria, necessaria e sistemica.E quando parliamo di manutenzione ordinaria intendiamo le azioni di pulizia delle caditoie, delle grate acque bianche, la sistemazione delle cunette viarie, ma anche la gestione delle pendici arboree delle nostre montagne o il verde pubblico. Tutto questo non c’è e spesso proprio l’incuria e la mancata manutenzione da parte degli Enti locali crea gravissimi disagi alla popolazione mettendo a rischio anche vite umane.Tutto questo sommato ad anni di abusi edilizi, mancati controlli, costruzioni in alveo fluviale, cementificazione con “tombazione” dei torrenti e dei piccoli corsi d’acqua, comporta criticità sempre più forti che si sommano alla grandi variazioni meteorologiche determinate dai cambiamenti climatici.Gli allagamenti della giornata di ieri sono figli di tutte queste situazioni sia macro, ovvero climatiche mondiali, che micro con abusi, incuria e mancata manutenzione. Coscienti di queste variabili bisognerebbe adottare più piani di intervento, dalla sistemica e puntuale manutenzione, a nuove forme di bio edilizia ed infrastrutturazione utile ad evitare ulteriore cementificazione e impermeabilizzazione dei terreni, rinaturalizzazione degli alvei fluviali, regimentazione e collettamento delle acque civili (bianche e nere), unitamente ad interventi sulle aree boschive che devono vedere un intervento sistemico del personale idraulicoForestale.Queste sono azioni urgenti e concrete che da tempo chiediamo alle amministrazioni dei vari enti locali interessati ed è una proposta che è stata inserita anche come visione “prospettica” per lo sviluppo delle Aree interne. Queste azioni sono da farsi sin da subito perché le attività di retroportualità e di logistica, connesse con le Zes, se non vengono fatte con modelli di bio ingegneria, nuova e naturalistica, potrebbero consegnare criticità sempre più gravi per le nostre terre.Così come anche l’abbandono e il depauperamento delle Comunità montane da competenze e di personale preparato con il combinato disposto dell’incremento di terreni incolti sviluppano fenomeni di dissesto idrogeologico accentuati delle estreme variazioni metereologiche derivanti dai cambiamenti climatici.Tutto si lega: per questo come Cgil pensiamo e sviluppiamo azioni generali per la tutela anche delle comunità locali».Franco Fiordellisi, Segretario Generale Cgil Avellino
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