Francesco Teselli, primo attore della compagnia teatrale “La fermata” mette in scena un monologo sull’attesa e l’amore.
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Si parte con il Taurasi Film Fest
Al via la sesta edizione del “Taurasi Film Fest”, la prestigiosa kermesse cinematografica organizzata dall’Associazione culturale “Taurasium”, presieduta da Alberico Cardia.
Nel suggestivo scenario architettonico del chiostro di San Domenico, all’interno del Municipio, si svolgerà l’edizione 2021 del concorso di cortometraggi, documentari e videoclip, anche quest’anno provenienti da tutto il territorio nazionale.
Il festival cinematografico, che si avvale del patrocinio del Comune di Taurasi, guidato dal sindaco Antonio Tranfaglia, si svolgerà venerdì 27 e sabato 28 agosto, con inizio alle ore 20.00, nel pieno rispetto delle misure anti-covid previste per le manifestazioni pubbliche.
La serata del 27 sarà dedicata al ricordo del regista irpino Giambattista Assanti, prematuramente scomparso, e l’Associazione Taurasium ha voluto istituire un premio cinematografico che porta il suo nome, anche in considerazione delle origini taurasine della sua famiglia.
Il festival entrerà nel vivo il giorno 28 con la premiazione delle due categorie previste in concorso: il miglior cortometraggio si aggiudicherà l’ambita statuetta del “Taurasino d’Oro”, mentre il vincitore del “Taurasi Videoclip Contest” avrà come riconoscimento un’artistica targa. Saranno poi assegnati altri premi speciali, come quello alla migliore regia e alla migliore colonna sonora, il premio della critica e il trofeo “Amo Taurasi”.
Le produzioni in concorso saranno giudicate da una composita giuria formata da professionisti del settore e da illustri rappresentanti del mondo della cultura, della musica, dell’arte, del giornalismo e dello sport, tra i quali: Francesco Santosuosso, Marciano Santosuosso, Antonio Preziosi, Antonio Sarno, Davide Iannuzzo, Michele Melchionda, Claudia D’Ambrosio, Alessandro Palermo, Antonio Panzone, Vanna Morgante, Carlo Tuzio, Carmine Clericuzio.
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Il Terremoto-Irpinia 1980: il docufilm di Alessandra Rossi
Il Terremoto-Irpinia 1980 è un docufilm di Alessandra Rossi, che racconta attraverso le voci di chi c’era ed ha vissuto in prima persona, l’evento più catastrofico della storia repubblicana.
La pellicola è stata proiettata al Castello d’Aquino caffè letterario di Grottaminarda nell’ambito della “Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici”, evento a cura dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, “Sezione Irpinia”, in partenariato con “Science Together”.
Era il 23 novembre del 1980 e 90 secondi di terremoto hanno devastato un intero territorio, creando una tragedia sotto diversi punti di vista: sociale, economico, politico ma, soprattutto, umano.
Il documentario affronta la catastrofe del terremoto in modo diverso e interessante rispetto ad altre realizzazioni cinematografiche, che si soffermano principalmente sull’aspetto umano e sentimentale relativo al tempo in cui si è verificato il cataclisma.
La novità racchiusa nel lavoro di Alessandra Rossi consiste nel presentare il terremoto del 1980, ripercorrendo i momenti simbolici del prima, durante e dopo. Proprio in questa ricostruzione e narrazione che è presente la novità. L’evento tragico del cataclisma, infatti, viene analizzato in tutte le sue parti, rimettendo tutto in discussione e mostrando parallelamente due strade ideologiche che, seppur diverse, fanno parte della stessa faccia della medaglia.
Il documentario analizza il canone giornalistico del tempo, come ad esempio il Fate Presto de Il Mattino di Napoli, che in qualche modo richiamava lo stile della Pop Art.
Non è un caso che Andy Warhol abbia reinterpretato la prima pagina del giornale, facendola diventare un’opera d’arte sociale per invitare ad un tempestivo intervento e soccorso alle vittime del sisma, concentrando l’attenzione su quell’imperativo dietro cui vi era una chiara richiesta di aiuto, per l’emergenza sociale causata dal terremoto. Fate Presto infatti è diventato il simbolo del terremoto in Irpinia conosciuto in tutto il mondo.
All’interno del documentario viene mostrato il discorso dell’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, che descrive così la devastazione vista con i suoi occhi in Irpinia:
Sono tornato ieri sera dalle zone devastate dalla tremenda catastrofe sismica.
Ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò. Interi paesi rasi al suolo, la disperazione, poi, dei sopravvissuti vivrà nel mio animo.
Ebbene, a distanza di 48 ore non erano ancora giunti, in quei paesi, gli aiuti necessari.
Dalle parole di Sandro Pertini trapela non solo la sensibilità di uomo di spessore ma la responsabilità morale e civile di un politico che ha visto con i propri occhi l’entità grave della tragedia avvenuta. L’allora Presidente della Repubblica invita gli italiani alla mobilitazione e alla solidarietà umana che non ha un colore politico, rivolgendosi chiaramente agli antimeridionalisti del tempo.
Il Terremoto-Irpinia 1980: perché vederlo
Il Terremoto-Irpinia 1980 affronta anche la problematica dell’Irpiniagate fatta di sprechi, malaffare, strumentalizzazioni politiche che avevano come movente principale l’accaparramento dei fondi destinati a sanare un territorio devastato fin nelle viscere.
Il documentario, infatti, mostra problematiche mai affrontate e conseguenze che l’Irpinia porta con sé ancora oggi, soprattutto a livello paesaggistico perché alcuni luoghi sono stati ricostruiti senza mantenere alcuna identità architettonica, cancellando definitivamente l’identità storica di molti paesi.
Il lavoro di Alessandra Rossi, nonostante ricostruisca un evento storico, ha tematiche molto attuali, che esulano dalla semplice rimembranza della memoria storica, che sicuramente avrà la sua importanza ma il mero ricordo da solo non basta.
Siamo ciò che siamo per la summa di ciò che è stato ma possiamo aspirare ad essere migliori di ciò che siamo diventati.
In che modo? Educando e istruendo chi non ha vissuto il terremoto del 1980, offrendo gli strumenti di conoscenza idonei e pratici per poter affrontare in modo diverso un cataclisma, per una maggiore consapevolezza del rischio ma, soprattutto, per essere preparati ad una fuga consapevole ed evitare tragedie nella tragedia.
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Il Consorzio Tutela Vini d’Irpinia in tour negli Stati Uniti
Il Consorzio Tutela Vini d’Irpinia in tour negli Stati Uniti con una serie di eventi a New York per promuovere i vini, la cultura e il territorio dell’Irpinia.
Ha affermato Teresa Bruno, Presidente del Consorzio:
Il Consorzio ha organizzato una serie di iniziative nei mercati di esportazione dal settembre 2022. Quest’anno festeggiamo i 30 anni dall’ottenimento della Docg per il Taurasi e i 20 anni della Docg per Fiano di Avellino e Greco di Tufo. New York è il luogo perfetto per questa celebrazione, un mercato che è sempre stato favorevole ai nostri vini . Lavorando insieme, attraverso il Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia, possiamo condividere la magia di un territorio come l’Irpinia, concentrandoci sulla nostra straordinaria viticoltura eroica che si pratica anche ad alta quota.
Tre gli eventi – tutti hanno riscosso un importante successo – promossi dal Consorzio nella Grande Mela, in collaborazione con ristoranti e wine educator. In particolare, una Masterclass guidata dalla wine educator Susannah Gold sui vini dell’Irpinia si è tenuta presso “Il Gattopardo”, noto ristorante italiano di proprietà di Gianfranco Sorrentino, originario della Campania, alla presenza di alcuni produttori dalla provincia di Avellino.
Quindi tappa al SVA Theater, dove il Gruppo Italiano e il Consorzio hanno tenuto la “Italian Table Talks“, tavola rotonda con una degustazione itinerante, moderata da Randall Restiano, beverage director presso Eataly. Infine il Consorzio ha organizzato un Pizza Party presso Ribalta, un’autentica pizzeria napoletana gestita da Rosario Procino e Pasquale Cozzolino.Il Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia è stato fondato nel 2003 e lavora per promuovere e salvaguardare i vini dell’Irpinia, sia le denominazioni DOCG che DOC. Teresa Bruno, della cantina Petilia, è la Presidente del Consorzio e Ilaria Petitto, della cantina Donnachiara, è la Vice Presidente.
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il monologo di Teselli
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