La casa editrice e/o ha annunciato l’ultimo il titolo del prossimo romanzo di Elena Ferrante che s’intitola La vita bugiarda degli adulti.
Il romanzo della scrittrice misteriosa sarà disponibile nelle librerie il prossimo 7 novembre ma è già prenotabile online.
Dopo ben cinque anni di attesa dalla pubblicazione di Storie della bambina perduta (2014), Elena Ferrante torna a far sognare i suoi numerosi lettori sparsi per il mondo, che stanno aspettando con trepidazione l’uscita de La vita bugiarda degli adulti!
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Il mio paese è una libreria: intervista alla poetessa Alba Donati
Ecco le parole di Alba Donati, e sono tratte dall’incantevole poesia Il mio paese è una casa, compresa in Tu, paesaggio dell’infanzia (La Nave di Teseo, 2018), libro che raccoglie tutti i suoi versi, a partire dal 1997 ad oggi.
Il mio paese è una casa
e ogni casa è una stanza.
Il mio paese è un corpo,
ogni casa è una stanza,
ogni strada è un’arteria
di sangue familiare.
Nel mio paese ogni piazzetta
è il salotto rumoroso
di una grande famiglia.
Nel mio paese salire al castello
è come salire le scale
e da altre camere, da altre soffitte
le voci sono rivolte a te,
niente è da te separato, niente.
Alba Donati è una poetessa, un’autrice, una donna che ha saputo coltivare nella sua vita il frutto più bello, quello delle sue passioni, e lo ha irrorato con una nebbiolina densa d’inestimabile ricchezza spirituale, di sapienza, studio, dedizione e professione.
La comprensione della sua opera arriva appena la si conosce, e non importa se davvero poi non sempre ci si possa stringere la mano per congratularsi e la distanza aumenta la poca credibilità; ma ho studiato bene i suoi occhi nelle foto, e vi ho scorto un’incredibile vivacità ancora fanciullesca; una briosità che scaturisce dall’entusiasmo di saper vivere un’esistenza dedita alle meraviglie della letteratura, che è infinita, e con essa dedicare tutto il tempo possibile per divulgarne l’essenza e crearne un mestiere, sia per sé e, soprattutto per gli altri.
Poco può il poeta per l’intelligenza dell’opera sua: là soltanto è la sua chiarezza.
È una frase di Alfonso Gatto, e ci aiuta a comprendere meglio perché oggi ci si possa ancora fidare anzitutto dei versi di un poeta, ancor prima di poterlo conoscere, se proprio la si vuole spezzare
questa magia dell’ignoto e soccombere alla mera curiosità, perché il mistero sta proprio nella distanza. Alba Donati però ha davvero poco da nascondere e non la si può certo dimenticare.
Oggi è presidente dell’illustre Gabinetto Viesseux, celeberrimo circolo letterario, tra i cui direttori del passato spiccano i nomi di Eugenio Montale e Bonaventura Tecchi; dal 1820 luogo d’incontro per autori, scrittori, poeti ed esponenti della cultura in generale; un centro ancora oggi fondamentale che ha tessuto le lodi di una città d’arte importantissima come Firenze, dove vi si trova, a Palazzo Strozzi.
Sempre a Firenze Alba Donati ha saputo inoltre creare uno spazio tutto dedito alla diffusione dei linguaggi della cultura, la scuola Fenysia, nel Palazzo Pucci.
Fenysia non è soltanto un luogo di ritrovo durante i frequenti open day che vi si organizzano, ma è soprattutto la definizione più bella che ci può essere di una scuola; la rinascita di un amore intramontabile verso tutto ciò che è cultura, a partire innanzitutto dalla lettura, poi alla scrittura, al linguaggio cinematografico, al linguaggio dell’arte e della musica, alla conoscenza del giornalismo culturale e web.
Vi si può entrare con un test, e soltanto con un punteggio alto, per permettere ai migliori di poter a loro volta migliorare un mondo in costante sfacelo, e costruirne su quelle macerie fatiscenti uno molto più riflessivo, che abolisce gli abusi del potere più indisciplinato, ignorante.
Ecco uno stralcio tratto da Tu paesaggio:
Che magia detieni tu, paesaggio dell’infanzia?
che pozioni maneggi,
che fluvi fai volteggiare in aria?
Quali note vibrano nel silenzio,
se io ti vedo da sempre
e sempre ogni volta che vedo il cielo
col suo tappeto di stelle,
è per la prima volta che lo vedo
La semplicità, che è rimasta ferma nelle origini della poetessa Alba Donati, resta a sua volta ancorata al piccolo paese di provenienza, dove i ricordi, i colori, gli odori e i fischi del vento tra quei monti dell’infanzia hanno con ogni probabilità influenzato tutta la sua vita da lettrice, autrice e sognatrice concreta di desideri possibili.
Lucignana è un piccolo borgo con poco più di centocinquanta abitanti, arroccato tra gli Appennini e le Apuane; si trova in Toscana, nella provincia di Lucca, e da qualche giorno ha respirato un’aria da fiaba sempre grazie alla poetessa che ho scoperto da poco, e che grazie ad essa sta vivendo un periodo di particolare interesse culturale e mediatico.
Alba Donati ha deciso di costruirvi proprio lì la libreria dei suoi sogni, proprio lì dove quel frutto che ha visto crescere e maturare fin da bambina ora è diventato l’albero della sua sapienza.
Nell’orto della madre, dove vi si coltivavano gli ortaggi, immagino ci fosse sempre stata una piccola zona coperta, una stanza tutta per sé, un cottage dove ripararsi dalle intemperie e nascondersi tra la zappa e il badile, e forse leggere alla luce di un lumicino di sera o dallo spiraglio di una finestrella.
È da lì che è stata concepita l’idea della Libreria sopra la Penna; un progetto quasi nato per caso, come una poesia, un modo naturale di vedere un desiderio. Attraverso un crowdfunding Alba Donati è riuscita ad ottenere in due mesi più di diecimila euro in donazioni,e ha iniziato per davvero a costruire un’idea concreta di rifugio culturale, una libreria piccina in un cottage lassù, in un paesello che insieme a tanti altri ha minacciato di poter scomparire da un momento all’altro.
Solo che Alba Donati ha saputo coglierne l’essenza degli ultimi anni, soprattutto quando ha capito che i giovani di Lucignana iniziavano a rifiutare l’abbandono del luogo natio e a ricominciare a farlo rivivere secondo una nuova idea di partecipazione, come si usava un tempo tra compaesani, e ci si voleva un mondo di bene, pur avendo pochi mezzi. Esiste già, infatti, un comitato per la riqualificazione culturale e urbanistica di Lucignana, dove si è pensato ad una residenza per traduttori e artisti, e dove il comitato scientifico raccoglie alcuni nomi illustri come Corrado Augias, Vittorio Sgarbi, Fabio Genovesi e Dario Franceschini.
Insieme all’architetto Valeria Ioele, e ai suoi più stretti collaboratori e compaesani, Alba Donati ha creato uno spazio in cui ha raccolto una collana di libri che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita; quei classici intramontabili, tutti belli, che riuscirebbero a zuccherare quest’odio costante che ci riguarda, che ci fa vivere competizioni sanguinose. Esistono inoltre degli spazi che il futuro lettore potrà definire come degli appuntamenti al buio, e dove i libri misteriosi sono incartati e contengono degli indizi scritti con pennarelli colorati, e dove non si enuncia alcun titolo: se ci fidiamo di Alba Donati, quest’amante misterioso ci inebrierà col profumo delle sue pagine interessanti. Qui si possono trovare le collane con citazioni di Sylvia Plath, il tè di Charlotte Brȍnte, i braccialetti ispirati a Emily Dickinson e Rilke, le rose segnalibro dedicati a Jane Austen.
Si può allietare il palato portando a casa le marmellate letterarie, come quella preferita da Virginia Woolf, con mele renette e scorza di limoni, quella gradita da D’Annunzio, con il bergamotto di Calabria e con olii essenziali di rosa, quella dedicata a Paolo Rumiz con cotogne e vaniglia.
Ho scritto una mail alla meravigliosa Alba Donati, proponendole un’intervista e non poteva non esserne felice.
Alba Donati: intervista
Sig.ra Donati, esistono oggi vari tentativi, di cui alcuni discutibili seppur a loro modo apprezzabili, nel far ripopolare un paese in via di abbandono. La sua iniziativa, però, spiazza qualsiasi paragone. Quali potenzialità, secondo lei, potrebbe avere una libreria nell’aiuto a far riavvicinare chi ha deciso di andar via?
Intanto il caso di Lucignana è un po’ diverso, ci sono molti ragazzi, molte coppie giovani e bambini che nascono. Chi è nato a Lucignana al 90% vuole rimanerci, c’è amicizia e solidarietà, in questo è un paese un po’ speciale. In ogni caso l’apertura di uno spazio così è un accensione di vita, è combustibile, e deve essere percepito come spazio comune, di tutti.
L’amore per i libri, così come quello per i dischi (e non alludo a piattaforme digitali), potrebbero davvero far crescere una società secondo una visione univoca di ciò che risulterebbe essere più giusto nella piacevole convivenza col prossimo, abbattendo stupidi errori di convivenza, che spesso sono la prima avvisaglia di un conflitto sociale?
Leggere apre nuove porte, alimenta confronti, leggere è un dialogo. Quale antidoto più forte potrebbe esserci contro quella tendenza al monologo di tanta gente? Il libro è la fine del ‘ Io sono, io penso, io dico’. È come se mettesse il punto interrogativo in fondo a ogni affermazione. Per questo è importante leggere, per non vivere al chiuso di se stessi, per non udire solo l’eco della propria voce.
Viviamo una realtà in cui si legge sempre meno, ma ciononostante, forse per questioni di marketing e di tornaconto, di libri se ne pubblicano a bizzeffe, col rischio che quelli che davvero contano possano perdersi in un mare di mediocrità pompate dalle grosse case editrici. È forse per questo motivo, dunque, se nella sua libreria ha scelto di valorizzare soprattutto quei capolavori che almeno una volta nella vita avremmo dovuto pensare di leggere?
Sì è così. L’editoria fa questo è quello, col risultato che spesso il lettore si confonde. Se legge può fidarsi dei supplementi culturali, oppure del passaparola, ma non tutti sono in questa posizione. Nella mia libreria ci sono soprattutto libri di qualità. E sono contenta perché il pubblico questa cosa l’ha capita bene. Si fidano. A volte mostro un’alternativa: scrivo ‘se hai 20 anni’ puoi leggere Red oppure puoi leggere Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf. Per adesso Virginia è in vantaggio.
A proposito di capolavori, ho pensato a lei, e mi è venuto in mente un libro che ognuno di noi dovrebbe avere assolutamente, La luna e i falò di Cesare Pavese. Lei è impegnata da anni nella rivalutazione del suo borgo natio, ma quando, di preciso, ha sentito seriamente di ritornare in paese con tutto il cuore per dare un senso al territorio che le ha condizionato inevitabilmente tutta la sua esperienza intellettuale?
Negli ultimi anni il tracciato si è fatto sempre più visibile. Tre anni fa ho ristrutturato la casa è questo è stato fondamentale. C’è poi il fattore umano, che conta molto. Un pensare più diretto, un affetto non esibito ma forte. C’è il luogo dell’infanzia, Zanzotto diceva che non avrebbe potuto scrivere se non circondato dalle sue montagne a Pieve di Soligo. Per me Lucignana è più un ritorno, züruck, back, à rebous, una situazione colma di effetti poetici.
La Libreria sopra la Penna nasce da una riqualificazione in un borgo dove si respirano ancora i valori di un tempo. Eppure la realizzazione di questo sogno è avvenuta tramite un mezzo ultramoderno, il crowdfunding, che ha addirittura superato le sue aspettative. Tale iniziativa mediatica però può nascere solo attraverso i social, oggi motori di ricerca di fatiscenti e aberranti specchi di una realtà corrotta dal potere d’immagine e di gigantismi sedicenti. Lei crede, a questo punto, che forse potrebbe coesistere ancora una percentuale di persone valevoli che se messi insieme riuscirebbero ad abbattere muri di un’ignoranza collettiva ingiustificata?
Io non so cosa penso, ma faccio. Cioè non riesco a stare ferma, immobile davanti al degrado che abbiamo vissuto negli ultimi 20 anni. Tanto che ho aperto una scuola dei linguaggi della cultura che si chiama Fenysia (come la mia zia che faceva la governante in casa d’altri) e adesso questo cottage letterario in un paesino dove regna pace e tranquillità. Non intervengo quasi mai su questioni importanti sui social perché non reggo l’ondata di odio, di stupidità che ne consegue ma cerco di operare in positivo, di guardare avanti. Adoro la forza reattiva di Michela Murgia e credo che lei rappresentanti anche la mia voce.
Carmine Maffei
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Premio Incique Jewels 2021: i vincitori
La seconda edizione del Premio Incinque Jewels, diretto, curato e ideato dall’architetto Monica Cecchini e promosso dall’Associazione Incinque Open Art Monti, è andata in scena dal 15 al 17 ottobre per la prima volta durante la prima edizione della Roma Jewelry Week e nell’inedita location Auditorium di Mecenate.
“Gioia” è stato il tema dell’edizione 2021 e ha invitato i creativi a progettare un’opera che tentasse di recuperare i gesti e gli animi di convivialità per una rigenerazione sociale: convivialità intesa come allegria, spensieratezza e leggerezza, voglia di condividere stati d’animo e di lasciarsi alle spalle ricordi negativi.
La Commissione del Premio Incinque 2021, incaricata di assegnare importanti riconoscimenti, è stata composta da Laura Astrologo Porché, jewelry journalist per il gruppo Celebre Magazine World e titolare della pagina Instagram @journaldesbijoux, Barbara Brocchi, Creative Manager, Illustratrice, Scrittrice, Designer, Docente IED, Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, curatore, docente e autrice di diverse mostre e pubblicazioni sul gioiello, Eugenia Gadaleta, consulente e docente di comunicazione, fondatrice del progetto Milano Jewellery Tour, Emanuele Leonardi, art director Jewelry del Premio Incinque Jewels, artista orafo del “Gioiello Narratore”, Matilde Pavone, Maestro orafo specializzato in Alta gioielleria, coordinatore e docente del corso in design del gioiello di Accademia Italiana Roma, Marina Valli, Designer del gioiello, presidente dell’associazione romana Officine di Talenti Preziosi OTP e docente in Design del Gioiello, Jonathan Giustini scrittore e giornalista e Monica Cecchini, architetto, designer e curatrice di eventi d’arte presidente dell’Associazione Culturale Incinque Open Art Monti e fondatrice del progetto Roma Jewelry Week.
Alberto Milani, presidente della Camera di Commercio Italo-americana a New York, ha premiato la giovane diplomata dello IED Roma Claudia Civitarese, la quale ha presentato il bracciale Rinascita che racconta il rapporto della designer con l’acqua attraverso quattro fasi: la vista dall’alto, l’impatto, l’immersione e l’uscita dall’acqua. La creazione sarà protagonista di un progetto speciale e da Roma approderà sulla nuova piattaforma americana di gioielli Jedora.com
Un premio alla carriera è stato conferito a Davide Maule, autore orafo italiano, per essersi contraddistinto con la sua attività artistica nel panorama dell’alta gioielleria.
La giuria ha assegnato il primo premio alla jewelry designer greca Vasiliki Merianou, mente creativa di Lokta Art. L’intera commissione ha apprezzato la sua collana Nido in giornale riciclato, vero nido d’api e polvere dorata che racconta la capacità di adattamento dell’uomo e della natura alle circostanze della vita. L’autrice si è aggiudicata una mostra personale presso la Galleria Incinque Open Art Monti di Roma.
Secondo premio per Francesco Ridolfi, premiato grazie al suo anello La città nel cielo ispirato a una storia fantasy in cui una città, simbolo della resistenza, spiega le ali che nascono dalla montagna e inizia a fluttuare nel cielo.
Terzo premio a pari merito per gli artisti orafi romani Glauco Cambi ed Epifanio. Il primo ha presentato la collana Fuori dall’Eclissi che simbolizza il processo di elaborazione e superamento del dolore. Epifanio ha creato una collana, intitolata Emozioni, che esprime l’emozione della gioia di vivere, un’esplosione di colori che termina in una lacrima di felicità. I tre autori orafi esporranno una selezione di creazioni della loro produzione all’interno della Galleria Incinque Open Art Monti.
Un premio press kit di comunicazione, strumento fondamentale per comunicare le proprie creazioni ai giornalisti di settore, è stato assegnato all’autore orafo norvegese Vladyslav Kladko offerto dalla consulente e docente di comunicazione Eugenia Gadaleta.
Giorgia Zoppolato, fondatrice del blog MissGiò, realizzerà come premio speciale un servizio fotografico per le autrici orafe italiane Rosamaria Venetucci e Rossella Ugolini.
Le targhe di premiazione sono state realizzate dall’artigiano Stefano Antonelli, con il supporto dello sponsor dell’Ass.Cult. Arte e Mestieri Rione de Monti.
Anche all’interno dell’Auditorium di Mecenate è stato possibile vivere l’esperienza virtuale proposta dalla start up CULTT di Holger Lazzaro con voce narrante di Giacomo Buonafede.
I partecipanti del jewelry contest hanno potuto vivere una serata speciale grazie all’ospitalità dell’Ambasciata Georgiana sulla terrazza di Palazzo Grazioli, e hanno tutti ricevuto un regalo dall’alto valore simbolico da parte del consulente dell’ambasciata georgiana David Gomarteli che ha presenziato all’evento. I vincitori e le autrici orafe georgiane che hanno partecipato al contest, Salome Kobulashvili e Pati Kakhniashvili, hanno esposto anche qui le loro creazioni.
Tutte le opere selezionate sono state protagoniste di uno shooting professionale prodotto da Alessandro Gionni e curato da Monica Cecchini. Le foto sono state pubblicate all’interno del catalogo della mostra insieme a scatti della città di Roma, sempre ad opera dello stesso autore.
Eccezionalmente, per l’intera durata dell’esposizione, il sito è stato aperto a tutti i visitatori gratuitamente.
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Una settimana di educazione ambientale con il Parco del Partenio
Il 14 settembre il Parco del Partenio ha promosso una settimana di educazione ambientale finalizzata ad attività educative, culturali e individuali mirate alla socializzazione e alla pedagogia ambientale.
Dal 19 al 22 agosto presso il Rifugio Toppo del Monaco, a Pietrastornina, sarà possibile per i più piccoli avventurarsi in percorsi didattici e culturali mirati alla sensibilizzazione ambientale.
Durante queste giornate dedicate sarà possibile svolgere: Tai Chi, Yoga, osservazione astronomica, ginnastica dolce, trekking, nordic walking, tornei di giochi delle scarte e partite a scacchi.
Il progetto promosso dal Parco del Partenio riguarda i ragazzi dagli 11 ai 17 anni, l’ente ha stanziato 4mila euro come contributo. Il progetto scuola all’aperto rientra all’interno del progetto Incontri lungo la via Campanina.
Purtroppo il termine per le iscrizioni è terminato, salvo rinunce ed eventuali comunicazioni. L’ente Parco del Partenio effettuerà l’istruttoria formale delle domande ricevute, verificandone la correttezza. Non saranno prese in considerazione le domande pervenute oltre i termini indicati. Verrà redatta una graduatoria dei beneficiari del contributo in base alle dichiarazioni Isee.
La capienza è pari a 24. Ciascun partecipante verserà un contributo integrativo per coprire i costi di fruizione delle prestazioni.
In base al reddito familiare il costo integrativo è variabile:
- Da 0,00 a 6590,00 sono disponibili 16 posti e non c’è costo integrativo.
- Da 6590,00 – 30000,00 sono disponibili 4 posti e il costo della tassa integrativa è di €10,00.
- Da 15000,00 -30000,00 sono disponibili 4 posti e la tassa integrativa è di €20,00.
- Con un reddito >30000,00 non sono disponibili posti e bisognerà pagara la tassa d’iscrizione pari a €40,00.
È importante trasmettere ai più piccoli l’importanza e il valore del proprio territorio attraverso un’educazione ambientale e culturale perché i bambini di oggi saranno gli adulti del domani. L’importanza di comprendere il valore dei luoghi in cui si vive abitua ciascun individuo al rispetto dell’ambiente e della natura. Poter avere la possibilità di fare delle lezioni all’aperto, oltre alla socializzazione, è un modo pedagogico per poter educare in modo diverso e più efficace.
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