Carl Jung notò che un gran numero di persone, nella società della sua epoca, soffriva di un malessere interiore causato dalla mancanza di significato nella vita che rinominò il problema spirituale dell’uomo moderno. Sono passati diversi anni ma la situazione non è cambiata. Molti di noi continuano ad avere difficoltà non riuscendo ad individuare un chiaro scopo nella propria vita.
Il problema spirituale dell’uomo moderno, secondo Carl Jung, ha tre cause principali. La prima è la perdita della centralità delle religioni, in modo particolare si riferisce al cristianesimo occidentale: la rivoluzione scientifica ha messo in discussione la posizione dell’uomo nell’universo e ha screditato molte delle convizioni alla base del cristianesimo, così l’uomo si è trovato a dover rispondere alle domande esistenziali della vita, senza avere più il conforto dei dogmi della religione.
Un uomo medievale, ad esempio, era pieno di certezze, sapeva chiaramente qual era lo scopo della sua vita sulla terra ovvero doveva seguire i precetti del cristianesimo, per guadagnarsi un posto in paradiso.
La sua esistenza praticamente dedicata a Dio. La famosa frase di Friedrich Wilhelm Nietzsche:” Dio è morto” si riferisce proprio alla perdita dei valori e delle convinzioni religiose da parte dell’uomo.
Friedrich Wilhelm Nietzsche predisse, accuratamente, che la mancanza improvvisa di significato nella vita delle persone avrebbe portato a guerre sanguinose, come lo sono state le due guerre mondiali.
La seconda causa è la nascita della società moderna. Infatti vivere in città con milioni di persone ti può far sentire più solo del vivere in un piccolo villaggio, in cui le relazioni umane sono più facili da stabilire, in cui ognuno ha un chiaro compito nella propria vita e ha importanza nella vita delle altre persone. A volte più ci si trova nella folla e più ci si sente insignificanti.
La terza causa è lo sviluppo della scienza moderna che ha portato alla massificazione della società: l’individuo non ha più un ruolo di rilievo, viene portato ad uniformarsi con gli altri ed è soltanto un numero nella massa infinita di persone. Ciò che conta non è più l’individuo ma la società nel suo insieme.
Questi i tre fattori che hanno causato la nascita del problema spirituale dell’uomo moderno: sempre più persone si sentono insignificanti perché la loro vita non ha uno scopo ben definito. Secondo Carl Jung, l’inconscio nel tentativo di compensare questa mancanza di significato dirige l’uomo alla ricerca di potere e di controllo.
Se questo processo viene portato alla luce della consapevolezza può essere utile per ristabilire equilibrio nella vita dell’individuo. Tuttavia rimanendo inconsapevole questo impulso può dare vita a una ricerca del potere a qualsiasi costo. In questa condizione l’essere umano è più incline ad aderire ad ideologie collettive e movimenti di massa che forniscono quel potere e quel significato che lui stesso non percepisce nella sua vita.
Se questo processo avviene su larga scala, ovviamente, la società è più vulnerabile alle dittature e agli Stati totalitari. La reazione comune a questo pericolo è un sentimento di passività perché riteniamo che una persona da sola non possa cambiare le sorti della società.
L’analisi di Carl Jung è importante perché suggerisce che l’ascesa degli Stati totalitari avviene a causa del problema spirituale dell’uomo e perciò può essere debellata se sempre più persone imparano a superare questa difficoltà.
In passato l’uomo aveva la possibilità di rifugiarsi nelle religioni per risolvere i suoi problemi esistenziali, ora ognuno di noi è chiamato a rispondere individualmente, guardando all’interno del proprio animo, alla ricerca di significato nella vita. Quando qualcosa non va nel mondo è perché qualcosa non va negli individui che compongono la società.
Se l’individuo cura se stesso, cura il mondo e spetta ad ognuno di noi prendersi cura della propria individualità per garantire un mondo migliore nel suo insieme.
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