La decisione di scegliere il capoluogo irpino per l’abituale appuntamento del 21 marzo scuote la provincia dell’entroterra appenninico, ma allo stesso tempo conferma le preoccupazioni di chi da tempo non considera più questa terra isola felice.
Davanti al palco di Piazza Libertà, oltre 100 striscioni per testimoniare le battaglie di chi lotta contro le ingiustizie. Tra gli studenti non passano inosservate le presenze dei parenti di Pasquale Campanello, di Antonio Ammaturo, di Nunziante Scibelli e dei tanti conterranei morti per il loro senso di giustizia. Allo stesso tempo, in piazza, ci sono le forze dell’ordine e quegli agenti, che con tutti i mezzi a loro disposizione, arginano ogni azione tesa a trasgredire la legge.
Particolarmente soddisfatto per il 21 marzo di Avellino è il procuratore Rosario Cantelmo, che invoca più volte la parola speranza. Lo stesso procuratore, però, esorta tutti a vigilare e a guardarsi bene dai cosiddetti cravattari, ovvero da coloro che pur senza una pistola trovano nelle economie delle piccole comunità e nelle istituzioni più di un semplice terreno fertile.
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Stefano Di Marzo risponde con una lettera aperta sulla questione Villa Raiano e Decò
Stefano Di Marzo, presidente del Consorzio Tutela Vini D’Irpinia invia una lettera aperta a Multicedi s.r.l. per dire la sua in merito a quanto accaduto tra Villa Raiano e Decò.
La posizione presa da Stefano Di Marzo
La lettera di Stefano Di Marzo afferma quanto segue:
Nei giorni scorsi si è sollevato un acceso dibattito sui media, in seguito alla promozione da Voi effettuata dei vini Fiano di Avellino DOCG 2019 e greco di Tufo DOCG 2019 recanti la label Gusto Decò, che esponeva a scaffale i suddetti vini al prezzo di euro 1, 19 la bottiglia.
L’intera comunità dei produttori irpini, nonché giornalisti e osservatori hanno unanimamente assunto una posizione fortemente critica rispetto a un’offerta che, attesi gli elevati costi di produzione di vini di pregio riconosciuto, evidentemente svilisce l’immagine di quei prodotti e mortifica l’impegno di tanti operatori della filiera.
Il Consorzio di Tutela Vini D’Irpinia, che mi onoro di rappresentare, ai sensi dell’art 41, commi 1c e 4, della legge 238/2016 ha il compito, com’è noto, di svolgere funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi delle DOCG irpine.
Pur non intendendo entrare nel merito delle specifiche scelte commerciali della clientela, è evidente che un livello di prezzo così depresso, così largamente incapiente rispetto ai costi di produzione di un vino a DOCG, è suscettibile di procurare un dann0 d’immagine a un’intera comunità di svariate centinaia di produttori irpini che sull’economia di questi vini fondano il sostentamento delle proprie aziende e famiglie.
È altresì noto che la filiera della vite e del vino è uno dei comparti trainanti l’intera economia della provincia di Avellino.
Stefano Di Marzo, continua nella lettera aperta a sottolineare il valore e l’importanza legale che sanciscono le leggi su queste eccellenze. I prodotti in questione anche in fase di commercializzazione devono essere gestiti con senso di responsabilità, per poter salvaguardare il valore delle denominazioni in questione e di tutte le altre.
Il presidente del Consorzio di Tutela Vini D’Irpinia ribadisce:
Un’attività di promozione come quella da Voi posta in essere può riverberarsi negativamente sul lavoro di tanti operatori anche per il futuro, a causa del danno d’immagine che si genera presso il consumatore per effetto di un non idoneo posizionamento di prezzo.
Confidiamo che possiate condividere tale linea di condotta, nell’interessa della comunità agroalimentare regionale, adottando idonea comunicazione nei confronti della vostra clientela affinché l’infortunio in discorso resti un episodio infelice e non produca ulteriori danni.
Non ci resta che attendere la risposta e la posizione della Decò e della Multicedi.
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I comitati della «Valle dei tumori» scendono in piazza
La neve e il freddo non fermano ambientalisti, associazioni e medici scesi in piazza a manifestare per la salute e il lavoro e contro la Novolegno, la Fonderia e lo Stir, definite bombe ecologiche della Valle dei Tumori. I cittadini della conca di Pianodardine, che coincide con il nucleo industriale di Avellino, non si fidano delle istituzioni e dell’Arpac e fanno sentire con forza la propria presenza per ottenere un monitoraggio stabile di aria, suolo e falde acquifere oltre che la bonifica della zona industriale.
Il presidente Isde, Franco Mazza, inoltre, spiega le ragioni per le quali è insostenibile una fonderia nella zona industriale e bacchetta il presidente della Provincia Biancardi che aveva nei giorni scorsi invitato gli attivisti della valle del Sabato ad abbassare i toni.
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Covid-19 in Irpinia: nuovi 205 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 1.900, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 205 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 19 residenti nel comune di Ariano Irpino
- 2 residenti nel comune di Atripalda
- 28 residenti nel comune di Avellino
- 2 residenti nel comune di Bagnoli Irpino
- 1 residente nel comune di Bisaccia
- 1 residente nel comune di Bonito
- 5 residenti nel comune di Candida
- 6 residenti nel comune di Carife
- 2 residenti nel comune di Cassano Irpino
- 1 residente nel comune di Cervinara
- 4 residenti nel comune di Cesinali
- 1 residente nel comune di Contrada
- 2 residenti nel comune di Fontanarosa
- 2 residenti nel comune di Frigento
- 5 residenti nel comune di Grottaminarda
- 3 residenti nel comune di Guardia dei Lombardi
- 1 residente nel comune di Lacedonia
- 9 residenti nel comune di Lauro
- 3 residenti nel comune di Lioni
- 2 residenti nel comune di Manocalzati
- 4 residenti nel comune di Marzano di Nola
- 5 residenti nel comune di Mercogliano
- 9 residenti nel comune di Mirabella Eclano
- 6 residenti nel comune di Monteforte Irpino
- 3 residenti nel comune di Montella
- 2 residenti nel comune di Montemarano
- 1 residente nel comune di Montemiletto
- 1 residente nel comune di Montoro
- 1 residente nel comune di Ospedaletto d’Alpinolo
- 5 residenti nel comune di Pago Valle Lauro
- 1 residente nel comune di Parolise
- 1 residente nel comune di Pietradefusi
- 5 residenti nel comune di Pratola Serra
- 8 residenti nel comune di Quindici
- 5 residenti nel comune di Rotondi
- 1 residente nel comune di San Martino Valle Caudina
- 3 residenti nel comune di San Potito Ultra
- 4 residenti nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi
- 1 residente nel comune di Savignano Irpino
- 6 residenti nel comune Scampitella
- 5 residenti nel comune di Senerchia
- 1 residente nel comune di Sirignano
- 2 residenti nel comune di Solofra
- 1 residente nel comune di Sorbo Serpico
- 1 residente nel comune di Sperone
- 2 residenti nel comune di Sturno
- 1 residente nel comune di Summonte
- 3 residenti nel comune di Taurano
- 1 residente nel comune di Taurasi
- 1 residente nel comune di Torella dei Lombardi
- 1 residente nel comune di Torre Le Nocelle
- 3 residenti nel comune di Vallata
- 3 residenti nel comune di Villamaina
- 7 residenti nel comune di Volturara Irpina
10 comments on Libera conquista Avellino,
l’Irpinia grida no alle mafie
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