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Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute: un libro sull’importanza del verde terapeutico
Un oncologo e un vivaista raccontano le loro esperienze sulle terapie diversionali e il verde terapeutico.
Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute, il libro sulla prima ricerca italiana condotta da un oncologo e un vivaista sui benefici del verde terapeutico in oltre 200 pazienti oncologici dell’Ospedale di Carrara e l’impatto sulla “farmaco- economia”, pubblicato il 20 settembre.
Due amici con lo stesso nome, Maurizio, lo stesso anno di nascita, 1956, gli stessi “umani” orizzonti e lo stesso ”pensiero laterale”. Lo sguardo rivolto a percorsi diversi oltre la strada più battuta, verso impegni, obiettivi e realtà nuove, come la loro esperienza sulle terrazze terapeutiche, sui bisogni dei pazienti, oltre l’assunzione di una compressa, raccontata ora in un libro: il concreto sostegno che il Verde ha dato ai malati oncologici nell’angosciante attesa della chemioterapia o dell’esito di una TAC e il risultato sulla riduzione del consumo di farmaci ansiolitici e degli anti-dolorifici al bisogno.
L’oncologo ha messo a disposizione le due terrazze del suo reparto ospedaliero, il vivaista il loro completo allestimento a verde e, insieme ad un selezionato gruppo di paesaggisti urbani, agronomi, farmacisti, psicologi, biologi, vivaisti ed oncologi, hanno trasformato le terrazze terapeutiche in una ricerca scientifica.
I benefici prodotti sulla salute dalla presenza di piccoli spazi verdi, come i terrazzi allestiti con piante e fiori dell’Oncologia di Carrara, assumono una valenza sociale: gli effetti positivi agiscono infatti su qualsiasi persona che ha il privilegio di poter godere di un angolo verde, non solo sui malati.
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Covid-19: i risvolti psicologici che ha causato in Irpinia in base ai dati del Centro Ascolto di Ariano Irpino
L’arrivo improvviso del Covid-19 che ha provocato l’abbandono repentino delle nostre abitudini quotidiane, lavorative e della nostra libertà individuale hanno sicuramente avuto dei risvolti e provocato dei cambiamenti nel nostro modo di vivere.
La paura è stato il sentimento predominante che, in qualche modo, ha creato delle conseguenze nei comportamenti e in molti ha amplificato malesseri già preesistenti e fobie collaretali.
Cerchiamo di capire dai dati pervenuti dal Centro di Ascolto Empatico del Dipartimento di Salute Mentale attivo presso le sedi di Avellino, di Atripalda e di Sant’Angelo dei Lombardi cosa è accaduto agli abitanti irpini.
Il servizio e i dati riportati risalgono dall’ 1 marzo al 31 maggio 2020 e sono state 1.574 le persone che hanno usufruito dell’aiuto degli specialisti che operano all’interno del Dipartimento di Salute Mentale, per ottenere un supporto psicologico e un sostegno.
Delle 1.574 persone che si sono rivolte al Centro di Ascolto Empatico del Dipartimento di Salute Mentale 1.332 contatti erano soggetti già in carico ai servizi in questione mentre 242 persone sono soggetti che si sono rivolti per la prima volta per ricevere un supporto psicologico.
Non si è registrata una prevalenza di genere maschile e femminile, l’età media dei contatti è compresa tra i 35 e i 54 anni. La maggior parte delle persone che si sono rivolte ai centri, come già abbiamo detto, avevano già avuto contatti con il Dipartimento di Salute Mentale per problematiche genericamente ansioso-depressive.
Una parte consistente dei soggetti ha contattato i centri per bisogni di natura informativa e successivamente per avere un supporto psicologico.
Covid-19: i disagi psicologici emersi in Irpinia
Per quanto riguarda i soggetti che già usufruivano del servizio di supporto psicologico si tratta di quadri psicopatologici gravi e persistenti: ansia, depressione, insonnia, ipocondria, attacchi di panico, note claustrofobiche e disforia d’umore.
Per quanto riguarda i nuovi contatti è stata registrata la stessa sintomatologia e, in qualche caso, sono state riscontrate fobie accentuate riguardanti lo sporco e la contaminazione.
In alcuni casi le limitazioni legate al lockdown hanno fatto emergere conflittualità di coppia e familiari con comportamenti associati a frustrazione e aggressività.
Per quanto riguarda i giovani, questi ultimi hanno perso i sistemi di riferimento esistenziali e abituali di vita hanno determinato l’insorgenza di crisi di depersonalizzazione e derealizzazione.
Per quanto riguarda di media età l’emergenza sanitaria ha determinato fobie di contatto con sintomatologie depressive (Sindrome della Capanna) mentre negli ultra sessantacinquenni si è accentuata l’angoscia di morte.
Tra gli operatori impegnati in prima linea nell’emergenza Covid-19 si sono verificate sindromi post traumatiche da stress così come nei soggetti che hanno avuto esperienza diretta con la malattia in famiglia.
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Stefania Tronconi presenta il suo ultimo libro a Grottaminarda
Stefania Tronconi, ideatrice della metodologia Bioginnastica, ha presentato a Grottaminarda Bioginnastica per il riequilibrio posturale bioenergetico (2019), il suo ultimo libro.
Che cos’è la bioginnastica? La Bioginnastica è una metodologia dinamica basata su studi e protocolli che si arricchiscono quotidianamente. Da questi ultimi studi nasce l’esigenza di Stefania Tronconi di pubblicare il suo terzo libro insieme alla collaborazione di Sara Franchini, operatrice di Bioginnastica.
Sara Franchini per riassumere Bioginnastica per riequilibrio posturale bioenergetico usa queste parole:
Questo libro è la fotografia della Bioginnastica oggi. L’obiettivo di questo libro è fornire gli strumenti per conoscere il proprio corpo e il suo linguaggio per poi, attraverso il corpo, conoscere se stessi.
Conoscere allontana la paura del sintomo, del dolore e il senso di impotenza che blocca. Conoscere non per aver accumulato nozioni, ma per aver instaurato un dialogo con il proprio corpo e le sue manifestazioni.
Il corpo è il tempio dell’anima, l’anima si manifesta attraverso il corpo e lo spirito prende forma e informazione nella materia.
Stefania Tronconi dice del suo libro:
Il corpo è la nostra prima casa, la casa da cui partire e a cui far ritorno, ogni volta, in questo viaggio che è la scoperta di sé.
La Bioginnastica crea un dialogo con il corpo e la mente attraverso tre domande: Cosa? Come? Perché?
Con il Cosa, quando parliamo di bioginnastica, ci riferiamo alla conoscenza del corpo, alla postura e alla struttura che sono le manifestazioni esterne e di quei recettori nervosi che ci consentono di vivere e renderci conto che siamo ed esistiamo.
Il Come si riferisce alla consapevolezza che abbiamo di noi stessi ovvero in che modo esistiamo e come reagiamo con ciò che sta fuori di noi: l’ambiente esterno fisico e le altre persone che gravitano intorno a noi. In base alle emozioni che proviamo possiamo renderci conto, se ci ascoltiamo, dell’impatto che l’esterno ha su di noi.
Il Perché si riferisce alla consapevolezza di se stessi perché, attraverso la capacità psicocorporea, possiamo integrare le esperienze vissute cercando di dare un senso a tutto quello che ci accade (di positivo o di negativo) e comprendere il reale motivo di ciascun evento, per crescere e migliorarci.
Per scoprire in modo più approfondito il senso di Bioginnastica per il riequilibrio posturale bioenergetico non vi resta che acquistare il libro. L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Grottaminarda su proposta di Marilisa Grillo, assessore alle Politiche Culturali e da Maria Franca Penta, operatrice di Bioginnastica a Grottaminarda.
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