L’orso ‘nnammurato è un libro disco di Sollo e Gnut composto da 66 poesie e 14 sono diventate canzoni. Il progetto tra i due artisti nasce per caso: Sollo pubblica sui social L’orso ‘nnamurat, una sua poesia, e Gnut decide di musicarla, trasformandola in Amore ‘o vero, un brano musicale.
Sollo e Gnut provengono da background musicali diversi: il primo dal punk e il secondo dal folk. L’orso ‘nnammurato è il risultato di questa fusione, ben riuscita, che esula dal solito cantautorato e trasmette emozioni non confinate in uno spazio e tempo definiti. Il leitmotiv centrale del loro lavoro è l’amore che viene accompagnato da una chitarra acustica e dal napoletano.
Il libro disco ha come finalità principale l’emozione, per entrambi non è importante la funzionalità commerciale di un testo o di una canzone ma l’impatto emotivo.
Scrivere poesie e cantare d’amore per Sollo e Gnut è un modo per distoglierci da un mondo che sembra orientato principalmente all’odio e alla superficialità in tutte le sue manifestazioni.
L’orso ‘nnammurato è stato pubblicato il 25 gennaio dalla casa editrice Ad Est dell’Equatore.
Gli artisti nei prossimi mesi saranno impegnati nel tour che li condurrà in varie date italiane, ieri si sono esibiti al Godot di Avellino dove hanno incantato, rapito e fatto sorridere il pubblico .
L’orso ‘nnammurato: prossime date
Nuova Ferramenta Arci, Lecce: 21 marzo
Zero81, Napoli: 30 marzo
Off, Bologna: 5 aprile
Centro Culturale Vignola 18, Bolzano: 6 aprile
Ohibò, Milano: 17 aprile
Angelo Mai, Roma: 19 aprile
Germi, Milano: 18 aprile
Matuta, Santa Maria Capua Vetere: 31 aprile
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Il Salone Nautico Internazionale di Napoli dal 20 al 28 novembre
La BBC di Napoli diventa main sponsor dell Navigare, il Salone Nautico Internazionale di Napoli in programma al Circolo nautico Posillipo e al molo Luise dal 20 al 28 novembre 2021. Sono due le novità per la 34esima edizione dell’esposizione nautica con le prove delle imbarcazioni in mare: l’acquisizione della denominazione Internazionale e l’ampliamento della sede a Mergellina.
Gennaro Amato, presidente AFINA (Associazione Filiera Italiana della Nautica) che organizza il boat show, corona così un obiettivo inseguito da anni.
Queste sono le sue parole sull’evento:
Da quando sono stato eletto dai miei soci ho cercato di far evolvere il comparto anche in favore del mercato nazionale ed internazionale. avevamo preposto un salone sul lungomare partenopeo ma le Istituzioni di territorio bloccarono il progetto in favore di festival del food ignorando la ricchezza mare. Oggi, finalmente, possiamo avere un evento che Napoli, capitale del Mediterraneo, merita per impegno e valenza produttiva.
La notizia non giunge solo dagli uffici regionali e degli enti nazionali preposti, che hanno conferito la dizione di Internazionale al salone Navigare (unico a Napoli perché il Nauticsud non gode dello stesso riconoscimento) ma anche del supporto della BCC di Napoli che diventa main sponsor e promotore di azioni di sostegno per la nautica.
Due gli strumenti messi in campo dal presidente Amedeo Manzo, che ricopre anche il ruolo di presidente della Federazione Campana delle Banche di Credito Cooperativo. Per chi desidera comprare una barca è previsto un finanziamento chirografario fino a 50mila euro, per un periodo da 24 a 60 mesi, per l’acquisto di una imbarcazione.
mentre gli imprenditori del settore nautico, con un fondo sino a 10 milioni di euro, arriva il finanziamento, con tassi estremamente agevolati, è soggetto a valutazione dell’Istituto di Credito.
Sostiene Amedeo Manzo:
La Banca di Credito Cooperativo di Napoli, nel difficile 2020, ha iniziato un’azione di sostegno per le attività produttive. La nautica, anche per aver dimostrato nella nostra Regione di essere un settore in grande sviluppo con una percentuale di crescita produttiva del +8% rappresenta un comparto di valore sul quale poter puntare.
La nautica, per territorialità straordinaria marina della costa campana, ma anche per i porti e le numerose aree marine protette presenti, e per l’indotto importante che genera, è un volano di economia per l’intero territorio.
Ma non finisce qui, Amedeo Manzo, il presidente della BCC di Napoli nonché della Federazione campana delle Banche di Credito Cooperativo rilancia.
Nei prossimi anni saremo particolarmente vicini alla nostra comunità e al settore nautico che intende evolvere fuori dal territorio regionale le sue azioni di sviluppo. Per questo motivo mi adoperò personalmente al coinvolgimento di ulteriori Banche di credito Cooperativo per supportare l’iniziativa del salone nautico Internazionale di Bologna voluta dal presidente Gennaro Amato per promuovere la produzione nautica nostrana.
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Francesco Teselli interpreta All’amato me stesso di Vladimir Majakovskij
Eccoci con un nuovo appuntamento di un caffé a teatro che, in questi giorni complicati per potersi parlare face to face come un tempo, cambia d’abito ma non di contenuto.
Oggi abbiamo deciso di pubblicare l’interpretazione della poesia All’amato me stesso fatta da Francesco Teselli della Compagnia Teatrale La Fermata.
All’amato me stesso è una poesia di Vladimir Majakovskij (1893-1930), scrittore, poeta, regista teatrale, attore e giornalista sovietico. L’artista da subito ha aderito al Futurismo, corrente artistica e letteraria, che rigettava il classicismo e l’arte di un tempo e che nel linguaggio effettuò una vera e propria rivoluzione lessicale.
Nel 1912 Vladimir Majakovskij insieme a Burljuk, Chlebnikov, Kamenskij e Krucenych firmò il manifesto Schiaffo al gusto del pubblico in cui veniva dichiarata e sottoscritta la volontà di allontanarsi dalle formule poetiche di un tempo, contemplando la libertà artistica in tutte le sue manifestazioni.
Abbiamo posto alcune domande a Francesco Teselli per comprendere qualcosa in più sulla scelta e sul contenuto della poesia.
Francesco Teselli: intervista
1. Perché hai scelto di interpretare All’amato me stesso di Vladimir Majakovskij?
La scelta è legata all’iniziativa che stiamo portando avanti noi della Compagnia Teatrale La Fermata sui Social Network con Teniamoci a Teatro Di Sicurezza, che ha una politica ben precisa, in questo periodo così difficile.
Scopo di questo progetto, infatti, è fare performance in diretta Facebook, per ricreare in noi attori e negli spettatori quello stato emotivo che ci accomuna durante uno spettacolo e, soprattutto, far passare il messaggio importante che bisogna restare a casa senza però rinunciare alla cultura. Scegliere di fare una poesia così complessa, di un autore così semanticamente stratificato, semplicemente girando un video con il cellulare, era una sfida che mi andava di raccogliere.
2. Qual è la tua interpretazione del testo?
Di questa poesia, All’amato me stesso, che si affranca dalla tipica impronta poetica di Vladimir Majakovskij – pur trattenendone la forza militante – mi affascina molto, da sempre, il contrasto violento, l’incontro feroce tra un’anima immensa e l’essenza percepita dell’inutilità.
È una caporetto, quella del poeta: il suo spirito è troppo grande, alla fine soccomberà trascinando il suo “enorme amore” unicamente in chissà quale “notte delirante e malaticcia” (di dostoevskiana memoria). La ripetizione ossessionante dell’ipotesi d’essenza sono tutte anticlimatiche (s’io fossi piccolo, come il grande oceano; povero come un miliardario; balbuzziente come Dante o Petrarca) è tutto in antitesi: è la dicotomia del mondo.
3. Che cosa significa, per te, questa poesia?
All’amato me stesso per me rappresenta esattamente l’opposto. Mi ha convinto proprio questo a farla: un ulteriore contrasto, quello che divide la mia condizione emotiva attuale dall’inesorabile inferno di Vladimir Majakovskij, che lo porterà al suicidio.
D’accordo sui chiaroscuri della vita, ma io adesso sto bene. Pandemia a parte, gira tutto nel verso giusto. E dato che l’attore veramente bravo non mette mai in scena se stesso: ecco a voi il mio contrario, in tutto e per tutto.
All’amato me stesso di Vladimir Majakovskij
Quattro. Pesanti come un colpo.
A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio.
Ma uno come me dove potrà ficcarsi?
Dove mi si è apprestata una tana?
S’io fossi piccolo come il grande oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l’alta marea,
accarezzando la luna.
Dove trovare un’amata uguale a me?
Angusto sarebbe il cielo per contenerla!
O s’io fossi povero come un miliardario… Che cos’è il denaro per l’anima?
Un ladro insaziabile s’annida in essa:
all’orda sfrenata di tutti i miei desideri
non basta l’oro di tutte le Californie!
S’io fossi balbuziente come Dante o Petrarca…
Accendere l’anima per una sola, ordinarle coi versi…
Struggersi in cenere.
E le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
le amanti di tutti i secoli.
S’io fossi silenzioso, umil tuono… Gemerei stringendo
con un brivido l’intrepido eremo della terra…
Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.
Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
gettandosi a capofitto dalla malinconia.
Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
s’io fossi appannato come il sole…
Che bisogno ho io d’abbeverare col mio splendore
il grembo dimagrato della terra?
Passerò trascinando il mio enorme amore
in quale notte delirante e malaticcia?
Da quali Golia fui concepito
così grande,
e così inutile?
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Convegno su Harold Pinter il 16 e 17 maggio al Teatro Mercadante
Per celebrare i novant’anni dalla nascita di Harold Pinter – caduti in un drammatico 2020 in cui teatri ed università sono rimasti chiusi – il Teatro di Napoli / Teatro Nazionale, in collaborazione con l’Università di Napoli L’Orientale, l’Università di Salerno, l’Università Federico II di Napoli, l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, il Centro Argo (Centro Interuniversitario di Argomentazione, Pragmatica e Stilistica), il Comune di Napoli e Arci Movie, ospiterà nei giorni di lunedì 16 e martedì 17 maggio 2022 due giornate di studi in onore del drammaturgo inglese.
Il convegno si articolerà in sezioni dedicate all’approfondimento e alla discussione sia di aspetti formali, stilistici e tematici del linguaggio drammaturgico di Pinter, sia alla ricostruzione dell’impegno civile che ne ha caratterizzato la vita e la scena.
Studiosi di storia del teatro, letteratura e cultura inglese, critici teatrali, giornalisti, attori e registi si alterneranno sul palcoscenico del Mercadante per raccontare ‘la scena del potere’ e ‘il potere della scena’ di uno degli artisti più significativi della seconda metà del Novecento, mentre le sue opere risuoneranno attraverso performance attoriali dal vivo di Cristina Donadio e Andrea Renzi, la messinscena di Tradimentiper la regia di Michele Sinisi e la proiezione del film documentario Ritratto di Harold Pinter di Roberto Andò.
Convegno su Harold Pinter: programma
Lunedì 16 maggio
Teatro Mercadante di Napoli
14:00 Apertura dei lavori e saluti istituzionali di Federico Cafiero de Raho (Presidente del Teatro di Napoli), Roberto Andò (Direttore del Teatro di Napoli), Gaetano Manfredi (Sindaco di Napoli), Maria Laudando (Direttrice del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’ Università degli Studi di Napoli L’Orientale), Luca Cerchiai (Direttore Dipartimento Scienza Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno), Andrea Mazzucchi (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli), e Rosita Marchese (Presidente Accademia delle Belle Arti di Napoli)
14.20 Cortometraggio di Arci Movie su Pinter
Presiede Isabella Innamorati (Università di Salerno)14:30 Keynote: Paolo Bertinetti (Università di Torino): Il passato non esiste
15:00 Break
15.30 Performance di Andrea Renzi: Monologo
Panel 1: Teatro e potere: la scrittura dentro la scena
Presiede Maria Laudando (Università L’Orientale di Napoli)
15:45 Rodolfo di Giammarco (La Repubblica): Note sulla vita, sulla scena, sulla coscienza
16:05 Andrea Peghinelli (Università La Sapienza di Roma) “That language made me dizzy”: Harold Pinter e la vertiginosa vitalità della parola in scena16:25 Roberto D’Avascio (Università L’Orientale di Napoli): Neri perturbanti, gli spazi inquieti di Pinter
16:45 Margaret Rose (Università di Milano): Identità minacciate17.05 Dibattito
Lunedi 16 maggio
Sala del Ridotto del Mercadante
21:00 spettacolo Tradimenti di Harold Pinter, regia di Michele Sinisi
Martedì 17 maggio
Teatro Mercadante
10:00 Videomessaggio di Michael Billington
Presiede Laura Caretti (Università di Siena)10:10 Keynote: Mark Taylor-Batty (University of Leeds): Allegories of despair: Harold Pinter’s early drama
10:40 Break
11.00 Performance di Cristina Donadio: Amore e guerra secondo Pinter/Cassavetes
Panel 2: Stanze, minacce, memoria: mettere in scena Pinter
Presiede Giulio Baffi (La Repubblica)
11:15 Renato Carpentieri
11:30 Elena Bucci: Come ho tradito L’amante
11:45 Andrea Renzi: Appunti di lavoro
12:00 Monica Nappo: Una pausa in meno
12:15 Pierpaolo Sepe: L’ossessione prende corpo
12:30 Michele Sinisi: La matericità di Pinter
12:45 Roberto Andò
13:00 Dibattito14.00 Pranzo
Panel 3: Tradurre, tradire, rivisitare Pinter
Presiede Iolanda Plescia (Università La Sapienza di Roma)
15.30 Alessandra Serra (Traduttrice Einaudi): Tradurre Pinter
15:50 Manlio Santanelli (Drammaturgo): La scrittura verticale
16:10 Alfonso Amendola (Università di Salerno): Storie per il cinema. Harold Pinter sceneggiatore
16:30 Stefano De Stefano (Accademia di Belle Arti di Napoli): “Il calapranzi”, un’ipotesi di allestimento dell’Accademia di Belle Arti
16.50 Francesco De Cristofaro (Università Federico II di Napoli) Terra di ognuno. Harold Pinter e la guerra17:10 Dibattito
Martedì 17 maggio
Teatro Mercadante di Napoli
19:00 Proiezione del film “Ritratto di Harold Pinter” di Roberto Andò
In collaborazione con Università degli Studi di Napoli Federico II e Arci Movie
Introducono Antonio Borrelli (Arci Movie), Francesco Cotticelli (Università Federico II di Napoli) ed il regista Roberto Andò.
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