
L’ultima carta: la trama
Scopre anche un inedito di Shakespeare, ma le cose vanno come vanno e allora ecco che ritornano gli amici del passato a provare a dare una mano a un tavolo e in una partita decisiva.
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In Her Shoes di Maria Iovine: un cortometraggio sul femminismo
In Her Shoes (2019), è un cortometraggio di Maria Iovine, che parla della disparità tra uomo e donna e lo fa in un modo del tutto nuovo, ribaltandone i rispettivi status sociali. La regista si muove attraverso un paradosso che ci mostra un mondo capovolto, in cui le donne ricoprono ruoli di potere mentre gli uomini si occupano della casa e della famiglia.
Come sarebbe stata la reazione degli uomini se si fossero trovati in una condizione subordinata rispetto a quella della donna? Come avrebbero vissuto il dover ricoprire alcuni ruoli, imposti dalla società, sacrificando le proprie ambizioni personali?
Il cortometraggio femminista di Maria Iovine
La voce narrante e il protagonista di In Her Shoes è Domenico, un uomo che si racconta alla figlia come marito e come padre e rivive tutte le tappe più significative della sua vita: dall’incontro con la moglie, all’amore vissuto con lei, alla nascita della figlia e a quei momenti determinanti che, per lui, hanno rappresentato rinunce e sogni spezzati.
Domenico è un uomo che ha sacrificato tutto per la sua famiglia e che, in alcune circostanze come quella dei tradimenti della moglie, ha fatto finta di non accorgersi di nulla per paura di non poter più rivedere sua figlia.
L’idea di Maria Iovine è originale perché capovolgendo i ruoli conduce lo spettatore direttamente nel mondo stereotipato, cui siamo abituati.
Nell’osservare l’uomo casalingo che si rapporta alla moglie in carriera, la prima reazione è quella di sorridere perché sono situazioni che, nella maggior parte dei casi, esulano dai classici canoni sociali e lo sappiamo bene tutti.
La seconda reazione è quella della riflessione che ci porta a porci delle domande del tipo: perchè troviamo assurda l’idea di poter vivere in una società all’opposto? Come avrebbero reagito gli uomini davanti ad una disparità così ingiusta?
In Her Shoes di Maria Iovine
Partendo da In Her Shoes abbiamo posto delle domande, direttamente a Maria Iovine, sul femminismo di ieri, quello degli anni di Simone De Beauvoir, e su quello di oggi.
Le risposte della regista le potrete ascoltare nell’intervista video.
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Premio Strega 2021: i primi 5 candidati ufficiali
È partita ufficialmente la scelta per l’assegnazione del Premio Strega 2021, il noto concorso letterario dedicato agli scrittori italiani. I primi libri 5 libri segnalati per concorrere sono i seguenti:
- Noi di Paolo Di Stefano, proposto da Luca Serianni.
- Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi, proposto da Domenico Starnone.
- La notte si avvicina di Loredana Lipperini, proposto da Romana Petri.
- I divoratori di Stefano Sgambati, proposto da Daria Bignardi.
- Due vite di Emanuele Trevi, proposto da Francesco Piccolo
Ecco i primi cinque nomi candidati al Premio Strega 2021
Premio Strega 2021: i primi cinque libri candidati
1. Noi di Paolo Di Stefano
Un romanzo che racconta un periodo intimo dello scrittore
Noi (2020) di Paolo Di Stefano è un romanzo che attinge alle vicende di una famiglia del ‘900 in cui accadono eventi storici universalmente noti in cui si snoda la saga familiare che attraversa quattro generazioni di uomini, vivi e defunti.
Nel suo libro in cui microstoria e macrostoria vanno di pari passo c’è spazio per raccontare la storia generazionale familiare a lui molto cara come la morte prematura del fratello causata dalla leucemia. Noi parla di rapporti familiari complessi che non riescono a risolversi del tutto per diverse cause.
A volte penso che nostra madre, dietro quella devozione verso il passato, non veda l’ora di liberarsi del magazzino di cianfrusaglie accumulate in sessant’anni di matrimonio, come se preferisse affrontare più leggera quel che le resta da vivere.
Quante volte, come davanti a un altare, sono rimasto immobile a guardare la scrivania massiccia e strabordante di carte su cui nostro padre aveva corretto tutti i compiti in classe della sua carriera, di certo qualche migliaio di versioni dal latino e dal greco fino al 1992, anno in cui, appena superati i sessantadue, dovette andare in prepensionamento per un infarto.
Noi, oltre ad essere un romanzo storico, è un racconto intimo e autobiografico che ci porta a riflettere sul senso strano che hanno i ricordi. Ci sono cose che sembrano irrilevanti inerenti il passato e, nonostante ciò, ci formano e ci accompagnano tutta una vita.
2. Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi
Un romanzo che si ispira a un episodio di cronaca avvenuto a Bari
Questo giorno che incombe (2021) di Antonella Lattanzi è un romanzo ispirato liberamente a un episodio di cronaca avvenuto a Bari, nel palazzo in cui la scrittrice è cresciuta. Il romanzo ci conduce all’interno di un contesto familiare in cui un episodio di cronaca se da una parte fa da sfondo dall’altro scandisce un tempo intimo composto di cose che non si possono chiedere, altrimenti ti distruggono.
Nessuno può restare incolume sotto gli attacchi implacabili della realtà.
Ci pieghiamo, controvento, e continuiamo a camminare. Alcuni di noi non ce la fanno più. A un certo punto, come colti di sorpresa, cadono. Altri continuano, la testa bassa nella tempesta, intirizziti si stringono nei cappotti e non si fermano. Altri ancora imparano. A vedere il sole anche quando non c’è, o a spiare le nuvole per spostarsi al momento giusto, pronti a cogliere il primo raggio di luce. A riscaldarsi.
Questo giorno che incombe ci porta a fare i conti con il nostro passato perché quest’ultimo ci trova e ci stana sempre.
3. La notte si avvicina di Loredana Lipperini
Il romanzo Loredana Lipperini
La notte si avvicina (2020) è un romanzo di Loredana Lipperini che ci parla di pandemia ma non della nostra. Siamo in un paese situato ai piedi delle montagne che è stato già segnato dal terremoto e si ritrova a fare i conti con una peste che dilaga e non perdona.
Il paese è lo stesso di sempre, una striscia che si allunga fra le montagne, la stessa strada lo percorre da nord a sud e i vicoli si arrampicano verso l’alto o scendono fino agli argini, come sempre. È facile circondarlo, è facile chiudere fuori chi vuole entrare, ancora più facile chiudere dentro chi vuole fuggire.
La notte si avvicina è un romanzo che mescola: storie, tradizioni e affronta lo stato di chiusura mentale che scaturisce dalla pandemia.
4. I divoratori di Stefano Sgambati
Un romanzo che parla delle ossessioni del nostro tempo
I divoratori (2020) di Stefano Sgambati ha come protagonisti Elena e Saverio che hanno deciso di trascorrere un fine settimana insieme, dopo essersi incontrati al funerale di un’amica comune. I due hanno deciso di cenare nel prestigioso Palazzo Senso, noto ristorante gourmet milanese, in cui quella stessa sera è presente la star mondiale Daniel William King. Tutti i presenti puntano gli occhi sul tavolo della star che è in compagnia della moglie e insieme rappresentano la perfezione estetica.
Il romanzo mostra le ossessioni del nostro tempo: l’apparire, il voler raggiungere la perfezione a tutti i costi facendo dimenticare che siamo tutti indistintamente e miserabilmente umani e quindi imperfetti.
Tutti erano pronti a ignorare o a minimizzare i molti ostacoli e le decine di fastidi che l’Unicorno aveva dovuto superare e ingoiare per poter essere seduto a quel tavolo, in quel ristorante, in quella città, perché molto più facile era fantasticare della sua Vita Perfetta piuttosto che ricostruirne i dettagli più faticosi e, per così dire, umani.
Nessuno che si fosse mai chiesto: sarà felice?
I divoratori ci mostra impietoso la liturgia dello spettacolo che, oggi, riguarda non solo chi dello spettacolo ne ha fatto il proprio lavoro ma tutti noi che ne prendiamo parte.
5. Due vite di Emanuele Trevi
Un libro che racconta la storia di due amici
Due vite (2021) di Emanuele Trevi racconta la storia di due amici scrittori: Rocco Carbone e Pia Pera. Lo scrittore delinea le caratteristiche di ciascuno, sottolineando anche i tratti caratteriali divergenti e differenti tra i due. Nonostante le loro ossessioni differenti e inconciliabili Rocco e Pia sono legati indissolubilmente da un legame limpido, felice e trasparente: quello dell’amicizia.
L’infelicità. E i suoi gaddiani gomitoli di concause. Parlare della vita di Rocco significa necessariamente parlare della sua infelicità, e ammettere che faceva parte della schiera predestinata dei nati sotto Saturno. Ma come definire ciò di cui soffriva Rocco? Volendo far coincidere esattamente un nome alla cosa, alla fine bisognerebbe coniare un nuovo termine, tipo “rocchite”.
Ecco una summa dei primi cinque libri candidati al Premio Strega 2021. Attendiamo con ansia il resto dei nominativi che si saprà dopo il 5 marzo.
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Crisi di civiltà. Pandemia e capitalismo di Noam Chomsky oggi in anteprima
Noam Chomsky, maggior linguista, filosofo, scienziato cognitivista e teorico della comunicazione vivente nonché punto di riferimento della sinistra radicale, pubblica un nuovo libro dove affronta le varie declinazioni della pandemia, la crisi della civiltà e i risvolti che ora stiamo intravedendo.
Crisi di civiltà. Pandemia e capitalismo di Noam Chomsky
Crisi di civiltà. Pandemia e capitalismo di Noam Chomsky, uscito in anteprima il 21 maggio in ebook, è formato da tutte le interviste che, il filosofo, ha rilasciato in questi mesi. Ciò su cui pone l’accento il linguista è come questa pandemia, arrivata all’improvviso, non ha fatto altro che mettere in luce tutte le crepe, i problemi e i controsensi del modello di una società fondata sul capitalismo e una visione politica mondiale che, messa alle strette per cause di forza maggiore, ha rivelato la sua precaria stabilità.
Una stabilità apparente attraverso le parole ma che nei fatti ha mostrato non solo una crisi sanitaria ma storica, economica, sociale ed ecologica.
Cosa abbiamo scoperto e cosa ha visto Noam Chomsky?
Il Covid-19 ha colto il mondo impreparato, e si prevede che le conseguenze economiche, sociali e politiche della pandemia saranno drammatiche, nonostante la promessa, fatta di recente dai leader del G20, di iniettare cinque bilioni di dollari nell’economia mondiale per stimolare la ripresa.
Quali insegnamenti possiamo trarre da questa pandemia?
La crisi generata dal coronavirus porterà a una nuova forma di organizzazione della società, con un ordinamento sociale e politico in cui il profitto non sia al di sopra delle persone?
È stato palese constatare che i potenti che muovono i fili degli interessi mondiali hanno messo in secondo piano la sopravvivenza dell’umanità a favore del capitalismo e dei meri interessi economici, favorendo una piccola élite.
Partendo da un’analisi sulla situazione che, a causa della pandemia, si è verificata negli Stati Uniti si intravede come il neoliberismo ha distrutto il compito principale della politica, trasformandola in uno strumento che ha prospettato l’illusione di una supremazia inconsistente e di un’autonomia di mercato che, unita all’incompetenza e alla malafede, ci sta conducendo verso un disastro enorme.
Il nuovo libri di Noam Chomsky
Come afferma il Noam Chomsky:
Il male affonda le radici in un colossale fallimento del mercato, esacerbato dal capitalismo dell’era neoliberista; sussistono poi degli elementi specifici degli Stati Uniti, che vanno dal disastroso sistema sanitario e la debole tenuta della giustizia sociale – gli Stati Uniti sono agli ultimi posti nella classifica dell’OCSE – a quella macchina demolitrice che si è impossesata del governo federale.
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