Making an entrance è la prima introduzione pratica per insegnare danza ad allievi disabili e non disabili considerati su un piano paritario.
Questo manuale, scritto in modo chiaro e scorrevole, benché a tratti provocatorio nel suo approccio radicale al rapporto tra danza e disabilità, è una lettura essenziale per chiunque desideri approfondire il tema della diversità attraverso l’arte della danza.
Benjamin individua nell’Improvvisazione il focus centrale del suo studio e si chiede come possa essere utilizzata tale tecnica al meglio per rispondere ai bisogni mutevoli che si esprimono nell’educazione alla danza e nel mondo della performance professionale.
L’autore prende in considerazione la storia dell’integrazione, il luogo che questa può occupare nell’ambito della danza e il suo ruolo nel quadro di una società fortemente disgregata.
Il libro comprende oltre cinquanta esercizi e improvvisazioni studiati per stimolare e ‘sfidare’ studenti di danza di tutti i livelli.
Inoltre evidenzia gli aspetti pratici relativi all’organizzazione di workshop, esaminando tematiche specifiche come le dimensioni dei gruppi, gli aspetti relativi alla sicurezza dei partecipanti in sedia a rotelle e dell’accessibilità degli spazi di danza.
Adam Benjamin
È uno dei massimi esperti di danza integrata.
Pioniere di questo innovativo approccio alla danza, ha fondato CandoCo Dance Company di cui è stato a lungo Direttore Artistico, e ha proseguito la sua ricerca come artista indipendente lavorando in Sud Africa, Etiopia, Israele, Giappone e Corea del Sud, oltre che in numerosi Paesi europei.
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Napoli la cultura torna alla ribalta con il progetto ScottoJonno
Si svolgerà mercoledì 15 marzo, alle ore 12.00 in Galleria Principe di Napoli, la conferenza stampa di presentazione della biblioteca storica e caffè letterario ScottoJonno. L’amministratore unico della società Musa srl, Luca Iannuzzi, illustrerà alla stampa la realizzazione del progetto di riuso funzionale e di riqualificazione di un’area storica, identificata nei locali dell’ex Tesoreria Comunale del Banco di Napoli, dando vita ad una biblioteca diffusa.
L’azione della struttura nasce in conformità alle indicazioni contenute del Progetto “Common Gallery” e nell’Avviso Pubblico approvato dal Comune, che destinava i locali ad attività di public bookstore, ristorante, bar.
Grazie ad un protocollo d’intesa, con la casa editrice Guida e la Fondazione Guida per la Cultura, per l’organizzazione di eventi tematici, culturali, presentazioni di libri e eventi di formazione, ScottoJonno rappresenterà un punto di riferimento culturale che si inserisce nel tratto del Miglio d’Oro della cultura ed arte.
La biblioteca contemporanea ScottoJonno, nome ispirato al noto caffè cantante della Belle Époque, sarà aperta, gratuitamente, al pubblico che potrà consultare un catalogo di oltre 1800 volumi, su diversi argomenti classici, antichi e contemporanei, tramite un Portale ed una App. La consultazione potrà avvenire all’interno della struttura grazie a tipologie di sedute diverse tra loro, tutte confortevoli: poltrone, divani, sedie classiche e tonnet, il tutto seguendo lo stile in cui fu realizzata la Galleria Principe di Napoli.
L’esperienza interesserà entrambi i piani fuori terra e nello specifico al primo piano, oltre alle stanze dedicate alla lettura, sarà possibile degustare pietanze del bistrò. Al piano terra, vi è anche il bar caffetteria, il cui banco e agli arredi, sono stati realizzati su disegno di Eugenio Tibaldi, noto artista contemporaneo.
Interverranno:
Gaetano Manfredi– Sindaco Comune di Napoli
Diego Guida – Presidente del gruppo Piccoli Editori dell’AIE – AD di Guida Editori
Eugenio Tibaldi – Artista e curatore degli arredi
Luca Iannuzzi – Amministratore Unico Musa srl
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La città insensibile di Carmine Zamprotta: un’instantanea senza filtri su Napoli
La città insensibile (2019) è l’ultimo libro di Carmine Zamprotta, sociologo e giornalista napoletano, pubblicato da Graus Edizioni nella sezione Black Line. Lo scrittore attraverso parole lucide e senza fronzoli conduce il lettore tra i vicoli di una Napoli che continua ad essere problematica nonostante la patina turistica che, negli ultimi tempi, sembra avere la meglio sull’immagine che molti cercano di dare alla città.
La malavita descritta da Carmine Zamprotta la potremmo definire con una semplice definizione: Camorra S.p.a. perché non esiste un settore economico che non la riguardi e in cui non si sia insinuata.
Iniziando dalle più note attività illecite che riguardano lo spaccio di droga e la prostituzione, la Camorra è diventata un’impresa a tutto tondo che ha esteso le sue mire espansionistiche in settori legati allo showbiz, basti pensare al mondo della musica neomelodica sino ad arrivare ai culti religiosi, tacitamente permessi dal clero locale, che fungono da riscossione del pizzo sfruttando il folklore religioso e l’ignoranza di molti partenopei.
Finalmente ci si sta rendendo conto che ciò che accade tra le strade delle nostre città non ha nulla in comune con la religione, poiché si tratta di un culto fai da te, dove si gestiscono processioni non autorizzate dal clero, ma tollerate dalle amministrazioni locali. Variopinti cortei, accompagnati da minorenni che chiedono soldi ai passanti, portano, in spalla o su automezzi, carri con statue addobbate e stendardi da cui pendono banconote da cinquanta e cento euro.
Queste processioni sono sempre accompagnate da improvvisate bande musicali che nel loro repertorio spaziano dai canti mariani ai brani dei neomelodici, mentre si fermano di fronte a qualche negozio dove è possibile recuperare un obolo sostanzioso, un pizzo mascherato da offerta libera. Uno dei portatori di stendardi si stacca dal corteo, abbassandosi verso l’entrata dell’esercizio commerciale, saltellando lentamente al suono della musica.
Una delle nuove frontiere della criminalità organizzata riguarda anche il calcio: da alcune relazioni della Commissione parlamentare sono emerse spesso indiscrezioni che vedono i capi ultras congiunti ai clan malavitosi ma gli inquirenti non hanno dato mai la giusta attenzione a questo fenomeno. Il tifo organizzato ed i rapporti che si instaurano con i calciatori vengono sfruttati per fini illegali con un’eventuale alterazione di una competizione sportiva, che andrebbe a favorire guadagni illeciti attraverso il canale delle scommesse legali che attirano migliaia di scommettitori.
Il libero accesso di questi personaggi negli impianti sportivi o nelle sedi dei club, come le frequentazioni con calciatori famosi, rappresentano un motivo di orgoglio per il boss e la sua famiglia, che in questo modo cerca di rafforzare la sua immagine sul proprio territorio, sfruttando l’ingenuità dei troppi atleti che si lasciano coinvolgere facilmente da questo mondo dorato fatto di droga e donne facili reclutate dai clan.
Il mondo dello sport è diventato un terreno fertile utile per riciclare capitali di dubbia provenienza, ciò è facilitato dall’azione di prestanomi che sono in grado di creare una rete sottotraccia tra imprenditoria e gruppi vicini alla politica.
Ad aiutare indirettamente la Camorra ci sono le istituzioni perché la disoccupazione giovanile, negli ultimi tempi, ha raggiunto livelli di grande criticità. Dalla precarietà e dal bisogno economico nasce una manovalanza a buon mercato perché i clan pagano bene i loro affiliati e non chiedono curriculum vitae con esperienze pluriennali, alti studi o competenze specifiche.
Le opzioni che si presentano davanti a molti giovani, nella maggior parte dei casi minorenni, sono due: lavorare in nero ed essere sottopagati o diventare affiliati del clan della zona di appartenenza e avere rispetto, fama, soldi in tasca, tecnologia e vestiti firmati all’ultima moda.
Da tempo è cambiata l’immagine di Napoli, restaurata ad hoc per i turisti che affollano i vicoli e le piazze della città perché in fondo il fascino degli spaghetti, della pizza e della sfogliatella non tramonta mai.
Il lungomare di Napoli si è trasformato, come lo definisce Carmine Zamprotta nel suo libro, in un mega bar ristorante all’aperto che, in realtà, rappresenta un ossimoro perché molte delle attività commerciali che si espongono a mò di vetrina gastronomica sono legate alla malavita o attraverso il pizzo o attraverso il riciclaggio di denaro illecito che viene reinvestito in modo “pulito” attraverso l’apertura di attività commerciali.
Questi accennati sono solo alcuni dei punti nevralgici toccati da Carmine Zamprotta ne La città insensibile, per scoprire il resto non vi resta che leggere il libro!
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Celebrazioni per il Centenario della morte di Giovanni Verga
Sabato 22 Ottobre, in occasione del centenario della morte di Giovanni Verga, la Biblioteca Provinciale “S. e G. Capone” organizza due eventi speciali con il patrocinio del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale.
Alle ore 17.00 nella Sala Penta il prof. Toni Iermano, ordinario di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale, terrà una lezione dal titolo: “Il mondo non può esser diverso da quello che è”. Ritratto di Giovanni Verga (1922-2022).
Alle ore 18.30 nelle sale della “Capone” sarà aperta al pubblico la Mostra documentaria e bibliografica:
“Sostituiamo la nostra mente ai nostri occhi?”.
Manoscritti, documenti e libri di Giovanni Verga (1922-2022), Biblioteca provinciale “S. e G. Capone” Avellino a cura del prof. Toni Iermano con la stretta collaborazione del personale della Biblioteca Provinciale.Il percorso espositivo si propone di offrire in particolare al mondo della Scuola un profilo letterario e critico di Giovanni Verga attraverso i preziosi manoscritti autografi delle novelle La lupa e Cos’è il re, entrambe edite nella “Rivista Nuova” prima di essere pubblicate rispettivamente nelle raccolte Vite dei campi (1880) e Novelle rusticane (1883), il carteggio tra il maestro siciliano e lo scrittore verista Carlo Del Balzo (1853-1908), rare prime edizioni (Drammi intimi, Novelle rusticane, Pane nero, Il marito di Elena per citarne alcune), giornali e riviste del tempo tratti dalla rigogliosa Emeroteca della “Capone”, edizioni apparse nel Novecento, testi di critica letteraria, tra cui quelli di alcuni dei più significativi studiosi dell’opera verghiana ad iniziare da Luigi Russo e Giacomo Debenedetti.
Documenti e opere esposti contribuiscono a definire anche i rapporti tra Giovanni Verga con famiglie e scrittori della provincia di Avellino.Il carteggio con Carlo Del Balzo, iniziato nel 1879 e protrattosi fino al 1897, attesta una relazione intellettuale e umana significativa che trova la sua consacrazione nella collaborazione di Verga alla “Rivista Nuova”, fondata e diretta dal letterato di S. Martino V.C. (1879-1881), all’ambientazione del romanzo Il marito di Elena (1882) ad Altavilla Irpina e ai riferimenti alla città di Avellino contenuti nella prima versione di Tigre reale (1875).
La Mostra resterà aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2023.
L’ingresso agli eventi è libero.
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