Sospeso tra realtà autobiografica e finzione letteraria, Memorie del sottoscala costituisce un mirabile pastiche narrativo, dove si alternano attraverso le gesta del protagonista Vincenzo – vero e proprio alter ego di Vittorio Gassman – romanzo, memoir, monologo, piccole scene drammaturgiche, dando vita a un testo grondante di umori e passioni.
Come sottolineato dalle preziose pagine introduttive di Vittorino Andreoli, emerge, tra brani di cupa riflessione ma anche di irresistibile ironia, «l’inconscio teatrale» di Vittorio Gassman in una rappresentazione dell’«avventura umana, raccontata in teatro da un grande attore, da un uomo che crea e distrugge, che soffre e cerca il piacere».
Vittorio Gassman: biografia
Nato nel 1922, dopo aver frequentato per un biennio l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma, esordisce nel 1943 sulle scene a fianco di Alda Borelli.
Divenuto ben presto uno dei massimi attori teatrali (si ricordano le sue interpretazioni in Amleto e Otello di Shakespeare, nell’Adelchi di Manzoni e nell’Oreste di Alfieri diretto da Visconti), sbarca a Hollywood negli anni Cinquanta, ma è in Italia dove trova il grande successo al cinema, rivelandosi uno degli esponenti principali della commedia all’italiana (tra gli altri si ricorda, sotto la regia di Dino Risi, Il sorpasso e Profumo di donna; con Mario Monicelli, I soliti ignoti, La grande guerra e L’armata Brancaleone).
Acclamato interprete per la tv sia dell’arte recitativa colta che dell’intrattenimento di massa, nel 1996 riceve a Venezia il Leone d’oro alla carriera.
Si spegne a Roma nel 2000.
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Habit Serrée è il nuovo singolo di Sara Laure
Sara Laure, la nuova e indiscussa regina del pop-soul italiano, dopo aver incantato e conquistato pubblico e critica con la raffinata potenza della sua voce, l’ammaliante eleganza della sua presenza scenica e l’incisività della sua penna in “Prima Donna”, torna nei digital store con “Habit Serrée” (Cosmophonix Artist Development/Altafonte Italia), singolo che ha debuttato nell’ambita e prestigiosissima playlist editoriale New Music Friday Italia del colosso svedese Spotify.
Con la grazia e la classe che contraddistinguono ogni sua release, la prorompente cantautrice veneta di origini africane, fa centro con un pezzo che celebra la femminilità come forza interiore unica e potentissima, una fiamma che sceglie di farsi avvolgere da un “habit serrée” per svelarsi gradualmente, perché non ha bisogno di nessun indumento pregiato, lustrino o monile, per risplendere in tutta la sua straordinarietà.
Scritto nella stanza di un garage adibita a studio dalla stessa Sara Laure come una finestra sul mondo degli amori nati sui Social nel periodo di pandemia, il testo è l’emblema della personalità poliedrica e caleidoscopica della sua autrice, che nell’intrigante commistione di lingue, sonorità e tematiche, parla al mondo, specialmente alle giovani donne, trasmettendo l’importanza di valori senza tempo , quali l’amore per se stessi e per chi ci circonda, la determinazione nel cammino verso il raggiungimento dei propri obiettivi e la forza interiore insita in ognuno di noi, che va alimentata con il fuoco della dedizione, dell’impegno, del sacrificio e di un amor proprio che non collima con supponenza o superiorità, bensì con la consapevolezza di chi si è e del percorso da intraprendere per diventare chi si vuol essere.
Accettarsi, nella propria totalità, è il primo passo per migliorarsi laddove è possibile ed amarsi senza egocentrismo: questo il focus di un pezzo che, sapientemente prodotto dal team multiplatino mantovano, cattura e magnetizza l’attenzione dell’ascoltatore sin dall’attacco, in un abbraccio a mezz’aria tra seduzione, desiderio, passione e dolcezza.
Dichiara l’artista:
”Habit Serrée” racconta di una storia d’amore nata attraverso i Social e vuole celebrare la femminilità come forza unica e super potente. Ma soprattutto, narra la bellezza, la sensualità che scaturisce dall’amare se stessi, quanto sia magico e stupendo riuscire ad accettarsi e apprezzarsi per quello che si è, con i propri pregi e difetti. Ho scritto il testo nella stanza di un garage di alcuni partenti stretti, stanza che io avevo trasformato in studio: ero in un momento di pausa dal mio creare musica, stavo ascoltando “Crazy in Love” di Beyoncé e lì, in quel momento, mi è venuta l’ispirazione per questa canzone.
Multiculturale per nascita e cosmopolita per scelta, Sara Laure è una voce che attraversa l’anima per giungere dritta al nucleo di ciascuno di noi, una penna in grado di scrivere fuori dalle righe delle convenzioni per riportarci sul tragitto del cuore.
Sara Laure: biografia
Sara Laure, pseudonimo di Sara Laura Roldo, è una brillante cantautrice italo-africana nata ad Isola della Scala (VR) da madre africana e padre italiano. Appassionata di musica fin da piccolissima, al punto da aver appreso le melodie delle canzoni che ascoltava ed essere in grado di riprodurle ancor prima di articolare parole e frasi, studia clarinetto alcuni anni e si avvicina al canto formandosi in diversi celebri Istituti veneti, tra cui il CSM.
Determinata ad inseguire il suo sogno, nonostante le opinioni contrastanti della famiglia, dà il via al suo percorso artistico esibendosi sul territorio regionale ed aggiudicandosi la vittoria a svariati concorsi canori, che le consentono di farsi conoscere e apprezzare da un pubblico sempre più vasto, dimostrando a genitori e parenti che quella per la musica è sempre stata una passione autentica e viscerale e non un capriccio transitorio. Grazie ai feedback positivi, uniti al talento, all’impegno e alla dedizione, Sara Laure diventa frontwoman di una cover band di Rihanna, che la porta a vivere un’incredibile torunée europea. Rientrata in Italia, scrive i suoi primi testi, realizzando, con l’illustre team di Cosmophonix Artist Development, il suo primo singolo, “Ma Force”.
Il brano, intenso e personale, è il primo tassello di un puzzle musicale eclettico e sincero, incorniciato da sonorità innovative e sperimentali. Grazie ad una vocalità sensuale, raffinata e fortemente riconoscibile e ad una penna sensibile, versatile e incisiva, Sara Laure è riconosciuta come une delle migliori proposte del panorama pop-soul italiano.
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Sine Diez. Musica per piedi innamorati al Trianon Viviani
Un omaggio musicale a Diego Armando Maradona e il ritorno sulla scena dello spettacolo Adagio Napoletano sono gli appuntamenti della prossima settimana del Trianon Viviani.
Giovedì 25 novembre, alle 21, a un anno esatto dall’improvvisa scomparsa del Pibe de Oro, il teatro della Canzone napoletana, diretto artisticamente da Marisa Laurito, ospita Sine Diez. Musica per piedi innamorati. Mentre, da venerdì 26 a domenica 28 novembre, torna in scena lo spettacolo che ha inaugurato la stagione teatrale 2021/2022: Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, il musical con la compagnia Stabile della Canzone napoletana scritto e diretto da Bruno Garofalo.
I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30. Informazioni: sito istituzionale teatrotrianon.org, tel. 081 2258285. È obbligatorio il possesso del green pass e l’uso della mascherina. Il botteghino del teatro è aperto, da lunedì a sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; domenica e festivi, dalle 10 alle 13:30.
Sine Diez. Musica per piedi innamorati
Sine Diez. Musica per piedi innamorati – Scritto da Stefano Valanzuolo in forma di racconto con musica, Sine Diez è un tributo accorato al grande calciatore argentino, la narrazione a ritmo di jazz della storia d’amore senza fine tra la figura del Mito del calcio e Napoli, in una dimensione nostalgica e al tempo stesso eroica, fuori da ogni retorica che non sia, semplicemente, quella sana e incrollabile della passione.
Con il contrappunto di musiche di Astor Piazzolla, Bill Evans, Lucio Dalla, Enrico Valanzuolo e standard della tradizione argentina, Sine Diez ci racconterà sette anni di storia di tifo, di amore spudorato nei confronti del giocatore più forte di sempre, di un amore nato sul campo e accudito anche altrove. Sette anni di emozione, amore, speranza, rabbia e gioia. Sette anni di calcio, ma non solo.
Spiega l’autore Valanzuolo:
Tra Maradona e Napoli c’è un rapporto che neppure la morte è riuscita a scalfire. Sarebbe stato impossibile descrivere una storia così intensa solo con le parole: per fortuna, allora, che esiste la musica.
Prodotto da Maggio della Musica, Sine Diez vede in scena Paolo Cresta, recitante, Nino Conte, alla fisarmonica, André Ferreira, al contrabbasso, ed Enrico Valanzuolo, alla tromba, che firma anche gli arrangiamenti.
Paolo Cresta – Si è formato all’Accademia d’Arte drammatica del teatro Bellini di Napoli. Collabora in teatro con diversi registi tra cui Renato Carpentieri, Claudio Di Palma, Luca De Fusco e Arturo Cirillo. Ha lavorato in radio con Rai International ed è stato, per Rai Educational, protagonista di varie sitcom per ragazzi e voce narrante della serie di documentari Gate C. Per la Emons sta incidendo gli audiolibri della serie del commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni. È docente di Recitazione presso la Bellini teatro factory e di Dizione presso la scuola del teatro Mercadante – teatro Nazionale.
Nino Conte – È nato a Napoli, nel 1997. Studia fisarmonica presso il conservatorio di san Pietro a Majella. Inizia gli studî, all’età di undici anni, con Antonio Sorrentino. Prosegue, negli anni, con Walter Di Girolamo e Francesco Gesualdi. Membro attivo del gruppo di musica balcanica ‘O Rom, vanta diverse collaborazioni, tra cui quelle con ‘E Zezi, Marcello Colasurdo e Daniele Sepe, con il quale partecipa all’incisione dell’album Le nuove avventure di Capitan Capitone.
André Ferreira – Contrabbassista portoghese, il suo percorso accademico e professionale si è sviluppato a Lisbona, dove ha conseguito nel 2013 la laurea in Jazz e Musica moderna presso l’università Lousiada. Nel 2015 si è trasferito per studio all’Aia, in Olanda. È membro stabile di alcuni progetti musicali rilevanti nel panorama jazz portoghese, come quello del pianista Diogo Santos e del chitarrista spagnolo Javier Alcantara, con il quale ha registrato diversi dischi, nel corso degli anni. Si è trasferito a Napoli nel 2020, acquisendo presto una buona notorietà sulla scena jazzistica.
Enrico Valanzuolo – Trombettista, compositore e arrangiatore, è diplomato in Musica e Tromba Jazz presso il conservatorio di san Pietro a Majella. Studia con Giulio Martino, Marco Sannini, Umberto Muselli e Pietro Condorelli. Ha partecipato a masterclass tenute da Barry Harris, Fabrizio Bosso, Daniel Rotem e Roberto Giaquinto. Suona in formazioni jazz ed è membro del gruppo di world music Azul. È stato ospite, come solista, di sale importanti e varie rassegne musicali e teatrali (Campania teatro festival Italia, Maggio della Musica, Il canto delle sirene, Casa del Jazz di Roma). Nel 2020 ha formato un quintetto a suo nome, incidendo l’album Live in Macondo, in uscita a dicembre 2021.
Adagio Napoletano. Cantata d’ammore – Già presentato con successo di pubblico in streaming nel periodo più critico della pandemia, da venerdì 26 a domenica 28 novembre (il venerdì e il sabato alle 21 e la domenica alle 18), ritorna la produzione più significativa del teatro della Canzone napoletana. L’allestimento prevede il ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti della compagnia Stabile, che Marisa Laurito definisce «la spina dorsale portante del teatro». Lo spettacolo è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città. Una produzione significativa, insomma, che, valorizzando il maggiore bene culturale endogeno, ovvero il nostro patrimonio musicale, mira anche a contribuire al potenziamento dell’offerta turistica partenopea. Per questo motivo, lo spettacolo sarà riproposto periodicamente nel teatro storico di Forcella.
Racconta l’autore, scenografo e regista Bruno Garofalo:
In Adagio Napoletano non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie (maggio e le rose, gli emigranti, la strada, le tammurriate, i pescatori, il mercato e il varieté), alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentano sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro.
In scena Lello Giulivo, Susy Sebastiano, Francesco Malapena e la partecipazione di Gigio Morra. Con loro Laura Lazzari, Matteo Mauriello, Salvatore Meola, Gennaro Monti, Nadia Pepe e Fernanda Pinto. Costumi di Mariagrazia Nicotra, arrangiamenti di Tonino Esposito, movimenti coreografici di Enzo Castaldo e immagini videoscenografiche di Claudio Garofalo.
La direzione musicale è di Pino Perris, che ha anche curato le rielaborazioni delle canzoni. Disegno delle luci di Gianluca Sacco. Suono di Daniele Chessa. La musica è eseguita dal vivo da Gaetano Campagnoli (clarinetto e sax soprano), Ciro Cascino (tastiere), Gennaro Desiderio (violino), Luigi Fiscale (batteria), Gaetano Carmine Marigliano (flauto e ottavino), Stefano Minale (tromba e flicorno), Pino Perris (pianoforte), Claudio Romano (chitarra e mandolino), Luigi Sigillo (contrabbasso) e Alessandro Tedesco (trombone).
Con la collaborazione della scuola Essenza danza, diretta da Emanuela Ritondale e Raffaele Speranza, il balletto è composto da Federica Avallone, Priscilla Avolio, Andrea Cosentino, Martina Del Piano, Alex Di Francesco, Alberto Esposito, Olimpia Graziosi e Carmine Rullo.
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Mondo Fantasy è il nuovo singolo della cantautrice Lady Sox
Mondo Fantasy è il nuovo singolo della giovanissima cantautrice volterrana Lady Sox, un brano pop, ispirato proprio al genere fantasy, caratteristica dell’eclettica e artista toscana.
Parte così la canzone, che rappresenta un vero e proprio viaggio immaginario, tra melodia e rap.
Sono rinchiusa nel mio mondo fantasy, mi manda di estasi tra nemesi e cacciatori di demoni, sangue rosso cremisi, da tempi immemori. Siamo nel 1800 a Londra tra licantropi, vampiri e cacciatori d’ombra..
Sophia, in arte Lady Sox, è un’ accanita lettrice e si autodefinisce una “Nerd”. “Mondo Fantasy” nasce dalla lettura della saga di Cassandra Clare “Shadowhunter”. La saga urban fantasy si compone di diversi libri: alcuni di questi libri vengono citati direttamente nel brano quando nomina “La Città d’Ossa” ed “Il Fuoco Celeste”.
Questa saga ha stregato più di 50 milioni di persone e fra queste anche me – dice Sophia- ed in futuro vorrei anche riscrivere la sceneggiatura della serie per la TV, poiché quella prodotta fino ad ora, secondo me naturalmente, non è affatto soddisfacente.
Tra le ultime esperienze, Lady Sox si è classificata tra i primi tre artisti Junior italiani al Tour Music Fest 2022, qualificandosi anche per la finale europea sul palco del Teatro Titano di San Marino, esibendosi accompagnata dall’orchestra.
Lady Sox: chi è?
Lady Sox, nata a Volterra (Pi), è un’artista a tutto tondo nonostante la giovanissima età. Infatti vanta esperienze in tutti i campi: dalla scrittura, alla recitazione, al canto. I suoi scritti vanno dalla poesia passando per i racconti (già selezionati per la pubblicazione) e le canzoni. Ha già all’attivo numerosi brani depositati alla Siae, con uno di questi vince nel 2021 il concorso Voci D’Oro e si piazza nei primi 10 al Tour Music Fest, nella finalissima categoria Junior di Settembre 2021 a Roma. Con Andrea Prestianni, suo vocal coach, presso l’Art Work Studio di Santa Maria a Monte, prende lezioni di canto e compone. Presso l’Accademia Le Muse, frequenta i corsi di recitazione e scrittura creativa.
Lady Sox: esperienze:
Ottobre 2015 Gennaio 2016 partecipa come attrice coprotagonista alla Fiction Rai “Luisa Spagnoli”, con regia di Lodovico Gasparini, nel ruolo di Loretta da bambina.
Aprile 2018 partecipa al Music Camp del Tour Music Fest e successivamente al Tour MusicFest.
Agosto 2018 vince il 6° Concorso Canoro della Scuola di Musica di Bibbona, nella categoria baby.
Settembre 2018 partecipa alle Semifinali Nazionali del Cantagiro di Fiuggi. Si qualifica per la Finalissima Nazionale dove arriva Terza assoluta nella sua categoria Baby.
Agosto 2019 vince il 7° Concorso Canoro della Scuola di Musica di Bibbona nella categoria Baby.
Luglio 2021 vince il concorso canoro Voci D’Oro nella categoria Junior
Luglio 2021 partecipa al City Music Camp del Tour Music Fest.
Settembre 2021 accede alla seconda manche della finalissima del Tour Music Fest nella categoria Junior con il suo inedito “Clochard”.
Marzo 2022 il suo racconto” Un Piovoso Pomeriggio di Fine Novembre” viene selezionato per la pubblicazione nell’ambito del Concorso letterario Luce Nera
Aprile 2022 viene selezionato per la pubblicazione il video, montato da lei mentre canta Oltre l’Orizzonte, nel Disney Web Festival 2022.
Luglio 2022 vince a Livorno i premi Miglior Testo e si classifica 1° dei Cantautori.
Settembre 2022 viene scelta dal regista Francesco Falaschi per recitare nel docufilm “La Memoria di Ferro”.
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