Moni Ovadia, grande intellettuale contemporaneo che ha sempre avuto come filo conduttore dei suoi spettacoli, e della sua vastissima produzione discografica e libraria, la tradizione composita e sfaccettata.

Moni Ovadia
Il “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico, e della figura dell’esiliato in genere, si confronta con il canto XXVI dell’inferno Dantesco in cui emerge la figura di Ulisse. Un Ulisse che nella “Divina Commedia” chiama i compagni “fratelli” e li incita ad interrogarsi sul senso della vita e a non privarsi nell’ultima parte dell’esistenza della possibilità di continuare a conoscere.
La lectura Dantis – lettura ad alta voce, o declamazione pubblica, delle opere di Dante Alighieri – è una grande lezione di consapevolezza e un richiamo a quei valori che distinguono gli esseri umani dalle bestie.
L’evento è organizzato dalla Fullheads srls nell’ambito degli eventi culturali di gennaio 2022 promossi dal Comune di Napoli con il contributo della Città Metropolitana di Napoli – Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra”.
Venerdi 21 Gennaio 2022 alle ore 19:00 presso Sala Refettorio del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli.
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Stanislavskij vita, opere e metodo di Fausto Malcovati
Attore, regista, teorico e docente, Stanislavskij rivoluzionò lo spettacolo teatrale del Novecento.
Dalle innovative regie del teatro di Čechov alla creazione con Nemirovič-Dančenko del Teatro d’Arte, fu il capostipite della nuova scuola russa che ebbe poi molta fortuna anche in Occidente.
Come teorico e docente (tra i suoi allievi illustri Mejerchol’d) ideò un proprio metodo attoriale in cui la naturalezza e la verosimiglianza nella recitazione, necessari imperativi per l’attore, passano attraverso «un processo graduale e consequenziale di assimilazione e consolidamento della linea trasversale del personaggio» interpretato.
Il presente volume costituisce non soltanto una valida panoramica introduttiva delle opere e delle teorie di Stanislavskij, ma anche un ritratto umano del grande regista russo.
Fausto Malcovati: chi è?
È docente di Lingua e Letteratura Russa all’Università di Milano, traduttore e critico teatrale, e uno dei massimi esperti di teatro e cultura russa.
Oltre ad aver tradotto tutto il teatro di Čechov e ad aver lavorato sugli scritti teorici dei principali maestri della regia, quali Stanislavskij, Mejerchol’d e Vachtangov, si è occupato di simbolismo russo, in particolare nelle opere di Vjaceslav Ivanov e di Valerij Brjusov, e della narrativa russa della seconda metà dell’Ottocento, con monografie e saggi dedicati a Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj.
Nel 2016 vince il premio Ubu per il valore della sua ricerca.
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La signora con il cagnolino di Anton Cechov: la recensione
La signora con il cagnolino è stato pubblicato per la prima volta nel 1899 ed è uno dei più celebri racconti di Anton Cechov, noto scrittore e drammaturgo russo, che scrive quest’opera nel pieno della sua maturità letteraria.
Del racconto esiste anche una trasposizione cinematografica del 1960 di Iosif Kheifits, considerata dagli esperti del settore una delle migliori trasposizioni su pellicola dell’autore russo.
La signora con il cagnolino descrive la storia di un rapporto adulterino ma la particolarità del testo è l’interruzione brusca e volontaria. Sembra che lo scrittore voglia lasciare ai propri lettori il compito di trarre le conclusioni. Per chi conosce lo scrittore la sospensione e l’interruzione delle azioni non è altro che il tema di fondo che accompagna le opere dello scrittore perché ciò che caratterizza l’essere umano, a suo avviso, sono le azioni insensate provocate dalle emozioni da cui scaturiscono i grandi drammi esistenziali della vita.
Girava voce che sul lungomare fosse spuntata una faccia nuova: una signora con un cagnolino.
Questo è l’incipit pieno di mistero del racconto, per dare l’idea del mood del testo.
La signora con il cagnolino: trama
Dmitrij Dmitrič Gurov, chiamato semplicemente Gurov, è un banchiere moscovita di quarant’anni, nonostante la giovane età è padre di tre figli. Un giorno, per caso, conosce Anna Sergeevna, sono entrambi in vacanza a Jalta, città dell’Ucrania nella Repubblica autonoma di Crimea.
Ciò che sembra un incontro casuale e banale si trasforma in un episodio che diventerà cruciale per entrambi perché i due diventeranno amanti.
I due si incontrano, per la prima volta, a cena e Gurov affascinato da Anna inizia subito a corteggiarla, ottenendo ottimi risultati. L’uomo era intrigato dall’idea di poter avere un’avventura romantica con una sconosciuta di cui non sapeva nulla, nome compreso.
Le aspettative dell’uomo vengono disattese perché l’avventura non si consuma quella sera, tra i due si instaura un rapporto più profondo da cui nasce una relazione romantica, fatta di passeggiate al mare, giri in carrozza e baci furtivi.
Questi baci alla luce del giorno, sempre all’erta nel timore che qualcuno li vedesse.
Anna Sergeevna, inizialmente era restìa nell’intraprendere questa relazione perché sposata e attanagliata dai sensi di colpa. A mettere fine a questa relazione clandestina ci pensa la vita: la donna è costretta a rientrare dal marito a San Pietroburgo a causa di un suo improvviso .
C’era anche quest’altra storia nella sua vita, che era finita pure questa e ora non restava che il ricordo…
Gurov invece è un incorreggibile adultero, Anna gli sembrava semplicemente una delle tante ma rientrato a Mosca e ripresa la vita di tutti i giorni nella sua mente si fa sempre più insistente e ricorrente l’immagine di quella signora con il cagnolino e lui non riesce a pensare ad altro.
In strada seguiva le donne con lo sguardo per cercarne qualcuna che assomigliasse a lei…
Gurov era come ossessionato e voleva rivivere ciò che aveva provato a Jalta, dunque decide di partire alla volta di San Pietroburgo, dove riesce ad incontrare Anna e a strapparle una promessa quella di rivedersi a Mosca.
Da questa promessa i due iniziano a vedersi con una cadenza mensile nella città moscovita, che da il via alla loro storia clandestina.
Erano due le vite che viveva: una ufficiale che vedevano e conoscevano tutti quelli che ne avevano bisogno, piena di verità conformiste e bugie del tutto simile alla vita dei suoi amici e conoscenti; e poi un’altra vita – condotta in segreto.
E per qualche bizzarra coincidenza di eventi, forse per un caso, tutto quello che considerava importante, interessante, necessario, quanto c’era di vero e non lo portava a rinnegare se stesso, quello che dava sapore alla sua vita accadeva di nascosto a tutti, invece quello che era menzogna, la facciata dietro cui si nascondeva per coprire la verità accadeva alla luce del sole.
Così Anton Cechov descrive la relazione tra i due amanti, quasi al termine del racconto, come un’istantanea che nella sua semplicità definisce la particolarità e profondità del rapporto intimo tra i due.
Gurov decide di andare a trovare Anna nella sua stanza d’hotel e improvvisamente viene assalito dai dubbi: per la prima volta nella sua vita prova un sentimento così forte e autentico per una donna, è di una tale purezza ciò che prova che gli sembra l’unico appiglio rimasto nella sua vita. L’uomo però allo stesso tempo è logorato dalla condizione di clandestinità della sua relazione con Anna e dall’idea che, forse, la sua amata non prova gli stessi sentimenti per lui, soprattutto nei confronti del vero Gurov. La sua paura più grande paura è che Anna sia invaghita dell’idea di un uomo frutto della sua immaginazione perché non le aveva rivelato tutti i dettagli della vita che conduce alla luce del sole.
Ma come faceva ad amarlo così tanto. Le donne lo avevano creduto sempre diverso da com’era, e quindi non avevano amato lui bensì un uomo creato dalla loro immaginazione che avevano inseguito per tutta la vita.
Il racconto si conclude con l’immagine dei due amanti abbracciati nella stanza d’albergo felici di essersi ritrovati, ma allo stesso tempo straziati dalla impossibilità di poter venire fuori allo scoperto e condannati quasi per un sadico scherzo del destino a vivere in clandestinità il loro primo vero autentico amore.
La signora con il cagnolino di Anton Cechov
La capacità di Cechov sta nel raccontare i fatti in maniera del tutto impersonale senza giudicare i personaggi, da perfetto osservatore esterno si limita ad osservare e narrare i vizi e i difetti dell’uomo. Anche se l’intera storia è segnata quasi da un totale mancanza di azione dei personaggi , la descrizione degli stati d’animo e di tensione dei due amanti sono perfettamente descritti da Cechov, talmente bene da far provare in prima persona tutte le emozioni e i tormenti della coppia.
Leggendo il finale de La signora con il cagnolino sembra quasi di trovarsi di fronte ad un finale sospeso, non risolto che grazie alla grande capacità dell’autore di scavare nella psiche dei personaggi, lascia libero il lettore di immaginare il finale più giusto per loro, in quanto le storie dei protagonisti sono molto simili alle vicende di ognuno di noi.
Anton Cechov
Anton Cechov: biografia
Anton Cechov è uno scrittore e drammaturgo russo nato il 29 gennaio 1860 a Taganrog, nella Russia meridionale, da genitori molto poveri. A 19 anni si trasferisce a Mosca e si iscrive alla facoltà di medicina. Durante gli studi mantiene se stesso e la sua famiglia pubblicando racconti umoristici su alcune riviste. Nel 1884 si laurea e comincia a praticare la professione medica. Ma la scrittura resta la sua grande passione: di giorno lavora, e di notte continua a scrivere.
La medicina è sua moglie e la scrittura la sua amante dove rifugiarsi.
Nei suoi lavori fotografa le debolezze e le contraddizioni della borghesia russa di fine ‘800. Col successo delle sue opere e col passare degli anni seguenti Cechov inizia a soffrire di tubercolosi. Malgrado ciò, non rinuncia a scrivere: risalgono a questo periodo alcuni dei suoi racconti più famosi, come Corsia n. 6 e La signora con il cagnolino. Nel 1896 va in scena Il gabbiano, un dramma che racconta un amore infelice. In questo lavoro lo scrittore anticipa alcuni temi del teatro del ‘900: la difficoltà di comunicazione tra gli esseri umani e la solitudine esistenziale che ne deriva.
La produzione di Cechov incontra un grande successo di pubblico, soprattutto negli ultimi anni. Lo scrittore devolve una parte dei suoi guadagni a opere di carità: finanzia alcuni istituti scolastici e offre cure mediche gratuite ai più poveri. Nel 1904, all’apice della fama, si trasferisce in una clinica in Germania, dove spera di guarire dalla tubercolosi. Ma le sue condizioni peggiorano in fretta: muore il 15 luglio, all’età di soli 44 anni. Ancor oggi le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo, e i suoi racconti sono un modello di narrativa.
Ottavio Di Paola
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Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico
Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico (La Ruota edizioni) di Silvio Coppola è un’opera a metà tra il genere urban fantasy e il romanzo storico, ambientata nell’affascinante Venezia in varie epoche, tra il 16esimo secolo e la nostra contemporaneità. È l’avventurosa storia di un ragazzino, Daniel, che scopre di avere un ruolo importante nella cruenta guerra che sancirà l’evoluzione della razza umana o la sua sconfitta.
Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico di Silvio Coppola è il primo volume di una saga urban fantasy che narra di un’incredibile avventura, tra viaggi nel tempo e creature magiche che provengono da miti e leggende mistiche. Ricca di citazioni storiche e letterarie, la trama si snoda avvincente attraverso diversi periodi storici, mentre si dipinge il dettagliato ritratto di una Venezia magnificente e misteriosa.
Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico: la trama
Daniel è il protagonista della vicenda: è un ragazzino di undici anni dall’aria impertinente e sognatrice, molto impulsivo e intelligente; la sua famiglia possiede da generazioni una libreria nella città lagunare – la “Libreria Antiquaria Dickens” – in cui si conserva e si tramanda uno dei beni più preziosi del genere umano: la cultura.
Cresciuto tra le citazioni ad autori latini del nonno, l’amore per la musica della madre e quello per la letteratura del padre: non stupisce quindi che sia molto acuto e colto e che sia diverso dai ragazzini della sua età, che certamente non trascorrono il loro tempo a riflettere sulle opere di Charles Dickens o di qualche filosofo greco. Daniel è però ancora più distante dai suoi coetanei di quello che pensa: un giorno scopre di avere dei grandi poteri mentali e di essere il Prescelto, colui che dovrà fronteggiare la Setta comandata dal perfido Natal Teid, Sacerdote Supremo di Venentide, che vuole recuperare il testo di Fra’ Luca Bartolomeo de Pacioli dal titolo “De Occulta Mathematica”, contenente segreti fondamentali per l’umanità, e vuole sconfiggere i Guardiani del Tempo per rifondare la perduta Atlantide e dominare la razza umana.
Aiutato dalla sua famiglia e da una serie di fidati alleati, come i suoi tre amici con cui ha creato la società segreta “Compagnia del Lumen Magico” e diversi personaggi provenienti dal passato come Giacomo Casanova e la cortigiana e poetessa Veronica Franco, Dante si imbarca in una pericolosa avventura tra segreti inviolabili ed enigmatiche pergamene, tra coraggiosi sacrifici ed epiche battaglie.
Daniel Dante è un ragazzino di 11 anni, rampollo di una stirpe di librai veneziani. Ha tre amici inseparabili, con cui, per gioco, ha fondato la Compagnia del Lumen Magico. Lui non sa di avere poteri eccezionali, ma lo scoprirà con l’arrivo dal passato dell’affascinante Veronica Franco, poetessa e cortigiana del ’500 che gli svelerà di essere il Prescelto.
Daniel avrà, infatti, il compito di guidare l’umanità a livelli superiori di conoscenza e di ritrovare il “De Occulta Mathematica”, il testo di un matematico del ’400 misterioso e apparentemente introvabile che, una volta recuperato, lo aiuterà nella sua missione. Il giovane Prescelto non sarà solo in questa avventura ma, oltre ai suoi amici e familiari, arriveranno in suo aiuto dal passato altri Guardiani del Tempo, tra cui, Casanova e Vivaldi.
Silvio Coppola: biografia
Silvio Coppola è nato a Salerno. Musicista, scrittore, giornalista e conduttore radiofonico, è stato redattore per riviste specializzate di computer music, ha suonato nei migliori locali e piano bar della Campania e ha collaborato con il grande batterista napoletano Tullio De Piscopo, con cui ha composto due canzoni.
Attualmente, racconta storie di artisti e di canzoni sul “Blog della Musica” e produce un programma radio trasmesso da diverse emittenti. Nella sua vita parallela è laureato in Giurisprudenza ed è stato prima Ispettore Superiore della Polizia di Stato, poi Funzionario giudiziario presso il Tribunale di Salerno. “Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico” è il suo primo romanzo fantasy, per cui l’autore ha scritto musiche originali reperibili su tutte le piattaforme digitali.
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