Gli infuocati ballottaggi che si stanno consumando ad Avellino ed Ariano Irpino hanno fatto passare in cavalleria la vittoria a Montoro di Girolamo Giaquinto sul sindaco uscente Mario Bianchino.
La comunità del terzo comune più grande della provincia di Avellino ha premiato la proposta di Giaquinto che, al primo turno, nella sua Montoro, ha raggiunto la maggioranza assoluta, convincendo il 53% dell’elettorato.
Un risultato non scontato vista la popolarità di Mario Bianchino e la presenza in questa competizione amministrativa anche di una lista pentastellata a cui si aggiunge il frazionamento dell’elettorato montorese.
Intanto, il neo sindaco di Montoro è già al lavoro per organizzare la vita consiliare e l’azione di governo ma non si sbottona sui nomi che entreranno a far parte della sua giunta.
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Il Parco del Partenio promuove il territorio ed i suoi prodotti
Il Parco del Partenio promuove il territorio ed i suoi prodotti: arriva il “Marchio Qualità”. Nuova ed interessante iniziativa dell’ente regionale che ha sede a Summonte, presieduto da Franco Iovino. Predisposto e pubblicato sul sito istituzionale il regolamento d’uso del marchio collettivo “Qualità Partenio”, proposto con l’obiettivo di contraddistinguere le produzioni di qualità e garantire l’origine e la natura di determinati prodotti, merci o servizi, attraverso la certificazione e un sistema di controllo.
Afferma Franco Iovino:
I nostri scopi sono molteplici. Crediamo sia fondamentale un marchio identificativo utile a promuovere, far conoscere la qualità, l’importanza, il pregio di un territorio, soprattutto sotto l’aspetto paesaggistico e naturalistico, un territorio a ridosso dell’area urbanizzata dell’area metropolitana napoletana e, quindi, una vera e propria oasi di pace, benessere e tranquillità per migliaia di cittadini.
In particolare, il marchio salvaguarda il patrimonio tradizionale, le produzioni tipiche e l’artigianato locale, incentiva e qualifica la produzione di beni e servizi con metodi compatibili con le caratteristiche del territorio e con le sue esigenze di conservazione, promuove la commercializzazione e il consumo dei prodotti tipici e tradizionali locali contribuendo alla conservazione della biodiversità del territorio, incentiva l’imprenditoria e l’economia locale, consente ai consumatori una immediata identificazione dei prodotti/attività che sono proprie dell’area, semplifica le attività di promozione attraverso la valorizzazione di un’immagine unitaria che l’utente finale possa riconoscere quale indicazione istituzionale della qualità dell’offerta del territorio denominata “Qualità Partenio”.
Possono richiedere la concessione dell’uso del marchio imprese agricole in forma individuale o associata, imprese forestali in forma individuale o associata, imprese agroalimentari in forma individuale o associata, imprese del commercio e del turismo in forma singola o associata, imprese artigiane in forma individuale o associata, cooperative, consorzi, associazioni.
Per “promuovere” il marchio, il Parco ha programmato più incontri con i sindaci, le associazioni, le aziende, dividendoli per zone omogenee: Partenio, Caudina, Baianese. La prima tappa si è tenuta a Rotondi ed ha riscosso notevole successo.
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Alessandro Gasbarrini spiega le diverse tipologie di mascherine
Alessandro Gasbarrini, direttore di Chirurgia vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, spiega in modo molto semplice, chiaro e diretto l’utilizzo specifico delle diverse tipologie di mascherine utilizzate per l’emergenza Covid-19.
È importante capire lo scopo di ciascuna mascherina perché saranno oggetti che, purtroppo, dovremo continuare ad utilizzare anche quando la situazione si sarà “normalizzata”.
I sistemi di protezione utilizzati per contrastare il contagio da Covid-19 non sono tutti uguali e non hanno tutti la stessa funzione.
Alessandro Gasbarrini, infatti, divide le mascherine in due categorie: quelle egoiste e quelle altruiste.
Scoprite, guardando il video in home, quali sono i dispositivi utili a proteggere se stessi e gli altri.
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Fase 2: il calendario delle ipotetiche ripartenze
La fase 2 dovrebbe iniziare il 4 maggio, la conferma definitiva dovrebbe arrivare nelle prossime ore da Giuseppe Conte e da Vittorio Colao, in base alle indicazioni del comitato tecnico-scientifico e dagli enti locali.
Le ipotesi sulle probabili date e riapurture delle attività che sono state sospese fino ad ora sono le seguenti ma ricordiamo che sono congetture ancora non confermate.
27 aprile
Potrebbero riprendere l’attività alcuni settori con un rischio più basso di contagio e le aziende che sono già in possesso dei protocolli di sicurezza: automotive, componentistica e settore moda.
4 maggio
Dovrebbe riprendere il settore manifatturiero e tessile, commercio all’ingrosso e costruzioni ovviamente rispettando le nuove misure di sicurezza che consistono in turni scaglionati sia in entrata che in uscita, postazioni di lavoro distanziate e misurazione della temperatura corporea all’ingresso.
Se gli spostamenti avvengono all’interno del proprio Comune non vi sarà più il bisogno dell’autocertificazione. Permane il divieto di spostarsi tra una Regione e l’altra.
Su treni, aerei, metro e bus sarà stabilito un numero limitato di passeggeri con posti alternati. In tutti i luoghi chiusi ci sarà l’obbligo di indossare le mascherine.
È previsto per il 4 maggio la ripresa delle attività di ricerca e i laboratori.
11 maggio
In questa data dovrebbero riprendere l’attività del commercio al dettaglio che avranno l’obbligo, in modo particolare i negozi di calzature e di abbigliamento, di sanificazione dei prodotti, obbligo di distanziamento tra i clienti e uso delle mascherine.
In questa data dovrebbe essere concessa anche la riapertura dei centri estetici e dei parrucchieri che dovranno rispettare l’obbligo di un operatore e un cliente con sterilizzazione di tutti gli strumenti tra una seduta e l’altra.
18 maggio
Bar e ristoranti riapriranno inizialmente con servizio da asporto ma potranno tornare alla normalità non in questa data ma in data da stabilirsi. Una volta concesso il normale svolgimento delle attività i tavoli dovranno essere sistemati a 2 metri l’uno dall’altro e dovranno essere diminuite le capienze dei clienti all’interno del locale.
Attività che non si sa quando riprenderanno
Cinema, teatro, concerti, festival e discoteche, piscine, palestre che rappresentano le attività di più alto rischio per contagio e trasmissione del virus Covid-19 per ora non riaprianno. Delle seguenti attività menzionate potrebbe esserci un’eccezione per i cinema all’aperto.
La fase 3, che consiste nella riapertura totale, dovrebbe arrivare entro il 2020 ma non si hanno certezza a riguardo.
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Giaquinto: «Premiata la proposta, no a totonomine»
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