Sessantamila visitatori in meno di cinque mesi, questi ad oggi i sorprendenti numeri della mostra napoletana su Frida Kahlo. L’esposizione multimediale dedicata alla vita e all’arte della grande pittrice messicana, in corso a Palazzo Fondi a Napoli, dal titolo Frida Kahlo – Il Caos Dentro, chiuderà le visite domenica 23 gennaio.

Frida Kahlo
Afferma l’organizzatore e promoter della mostra, Salvatore Lacagnina:
Il successo di questa mostra non mi stupisce, nonostante abbia già avuto luogo a Roma e Milano. Frida Kahlo, figura storica, grande artista ed icona nel mondo, è stata raccontata in tanti modi, ma la nostra modalità espositiva, multimediale ed immersiva, ha fatto sì che fosse avvicinabile da chiunque. Per questo motivo le oltre 60mila presenze non sono una novità ma, anzi, una conferma che l’arte va raccontata in maniera semplice e non deve essere solo feudo di pochi.
L’esposizione, che si svolge negli oltre 700 metri quadri del monumentale Palazzo Fondi, ospita riproduzioni in dimensioni reali degli ambienti quotidiani di Casa Azul, dove Frida visse sino alla morte. Abiti, accessori e oggetti amati e usati da Frida introducono il pubblico al clima culturale, politico, e familiare del Messico in cui Frida si formò. L’espressione di quel mondo interiorizzato e mescolato alla sensibilità ferita ma appassionata di Frida troverà, poi, rappresentazione nei dipinti esposti: l’originale Piden aeroplanos y les dan alas de petate, un olio su cartone del 1938 proveniente da una collezione privata di Madrid, e 15 celebri autoritratti riprodotti in formato digitale con tecnica modlight e animati.
Questi gli orari nel weekend conclusivo della mostra: sabato 22 e domenica 23 apertura alle 9.30 e chiusura alle 21.00 (orario continuato), mentre il biglietto intero costerà 14 euro. L’accesso all’esposizione non prevede prenotazione ma, seguendo le nuove regole di prevenzione volute dal Governo, ricorda a tutti che è obbligatorio l’uso della mascherina FFP2.
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La Settimana dei diritti umani a Rovigo: il programma completo
Clou del festival sarà la 26a edizione di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” che giunge a Rovigo per la prima volta e che darà vita dal 21 al 23 luglio a tre giorni di musica e diritti umani, come sempre a fianco di Amnesty International. Le tre giornate prenderanno il via con degli appuntamenti pomeridiani.
Ecco il programma completo!
La Settimana dei diritti umani a Rovigo: il programma completo
Settimana dei diritti umani
D(i)ritti al futuro*Anteprima festival
Sabato 15 luglio ore 21.30 Piazza Cavour Adria
Voci per la Libertà IN TOUR
Concerto di Nevruz con la sua band. In apertura si esibiranno le artiste: Rosie, Giulia, LaFrAncy, Milena Mingotti e Nora. Una serata dedicata alla musica, la solidarietà e l’inclusione.
Centro Storico Rovigo 17/23 luglio 2023DURANTE TUTTA LA SETTIMANA
Location mostre ed installazioni aperte dalle 17.30 alle 22.30
Sala Gran Guardia
“In arte DUDU” – Illustrazioni dei 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani
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“40 anni di Festival dei Popoli” – Mostra fotograficaPiazzetta Annonaria
“Afghanistan. Dentro la Guerra” – Mostra fotografica
“Fair trade for future – Parità di genere e commercio equo e solidale” – Mostra fotografica
“Cicatrici” – Mostra fotografica
“Sentiero dei diritti” – Installazioni
“Pace da altre prospettive” – Mostra collettiva multidisciplinare
+ Spazio espositivo AssociazioniPescheria Nuova
“Sguardi invisibili” – Mostra multimedialeInfoPoint Sala della Gran Guardia dalle 17.30 alle 22.30
“Caccia ai Diritti Umani” – Caccia al tesoro in tutto il centro cittadino
Percorreremo i luoghi più belli di Rovigo ed esploreremo la città alla scoperta di nuove informazioni sui diritti umani. Siete pronti? Preparate la vostra squadra e partecipate alla caccia al tesoro!Giardini delle Due Torri dalle 17.30 alle 19.30
Laboratori didattici per bambini
“La settimana dei diritti dell’infanzia”
Laboratori dedicati a bambini da 0 a 10 anni e ai genitori, nei quali verranno presentati i diritti dell’infanzia attraverso attività educative e ludico-creative.LUNEDÌ 17 LUGLIO
18.00 Sala Gran Guardia e Piazzetta Annonaria
Inaugurazione festival con presentazione delle mostre alla presenza di tutti i volontari e associazioni coinvolte; lancio della caccia al tesoro. Successivamente ci si sposterà in Piazzetta Annonaria per il reading “Poeti di Guerra” di Marino Bellini e Sandro Fracasso. Si terminerà con un aperitivo solidale offerto dalla Fionda di Davide19.30 Auditorium Conservatorio
Proiezione del film “La pace non è il suo nome” – Il racconto della storia dei 40 anni di vita del Centro Diritti Umani dell’Università di Padova con la presenza del Presidente Marco Mascia21.30 Giardini delle Due Torri
“Una luce di protesta” – Spettacolo multidisciplinare di giocoleria, danza e canto.
La voce, il corpo in movimento, la luce di speranza ed il fuoco di repressione…MARTEDÌ 18 LUGLIO
17.30 Piazzetta Annonaria
“Pace nell’arte e con l’arte” – Laboratorio di pittura e scultura18.00 Pescheria Nuova
“La Palestina nel quadro dei conflitti mondiali” – Dibattito con Moni Ovadia e Lisa Clark. Coordina: Alessandra Annoni19.00 Piazzetta Annonaria
Presentazione del libro “La montagna sola” con l’attivista dei diritti umani Alessandro Orsetti21.30 Giardini delle Due Torri
Concerto spettacolo “Il Maghreb in contra i Balcani” con RomAraBeat e Moni OvadiaMERCOLEDÌ 19 LUGLIO
17.30 Piazzetta Annonaria
“Voce della pace” – La notte della lettura, poesie e brevi testi con una piccola performance. Carla Gatto, Stefania Mazzetto, Inna Sumariuk, Maryam Amirfarshi e Maria Brunello18.00 Auditorium Conservatorio
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Concerto EFFEMME Francesco Fry Moneti e Michele Mud21.30 Piazza Vittorio Emanuele
Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty
Semifinale Premio Amnesty Emergenti con Buva, Cenere, Da Quagga e Pankhurst + ospiti Banda Rulli FrulliSABATO 22 LUGLIO
16.00 Pescheria Nuova
(De)costruiamo – Incontro laboratoriale informativo di decostruzione degli stereotipi sull’orientamento sessuale e identità di genere17.30 Piazzetta Annonaria
“Danza per tutti i colori – Balliamo insieme per la pace” – Performance interattiva18.00 Pescheria Nuova
Dibattito “Non è abbastanza? Diritti LGBTI+ in Italia” con Angelica Polmonari, Manuela Macario, Roberta Cusin e Natalia Spada19.00 Piazzetta Annonaria
“Cambiamo il mondo insieme, un bambino alla volta” – Presentazione dell’associazione Still I RiseOre 19.30 Sala della Gran Guardia
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Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty
Semifinale Premio Amnesty Emergenti con Candeo, Cocciglia, La Malaleche feat. Diva Eva, Obi + ospiti Dipartimento pop rock del Conservatorio di Musica di RovigoDOMENICA 23 LUGLIO
Ore 18.00 Sala della Gran Guardia
Incontro con Manuel Agnelli vincitore del Premio Amnesty International Italia. Con Francesca Corbo di Amnesty International Italia.19.00 Piazzetta Annonaria
“Dialoghi intorno a salvezza e confini. Verso un equipaggio di terra a Rovigo” – Incontro con la presidentessa di Mediterranea Saving Humans Laura Marmorale19.30 Giardini delle Due Torri
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Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty
Finale Premio Amnesty Emergenti con i migliori cinque artisti emergenti e Premio Amnesty International Italia sezione Big a Manuel Agnelli -
Lalla Esposito debutta con gli Ondanueve string quartet
Lalla Esposito in “La canzone teatrale”, concerto per voce e quartetto d’archi con Ondanueve string quartet, scritto e diretto da Paolo Coletta – venerdì 5 maggio, ore 21:00 al Trianon Viviani.
Debutta al Trianon Viviani, in prima assoluta, il nuovo incontro tra Lalla Esposito e Paolo Coletta.
La cantante-attrice, una delle più autorevoli interpreti di Teatro musicale del nostro Paese, che ha accolto la lezione di alcune iconiche attrici-cantanti del Novecento (Milly, Marina e Angela Pagano, Milva, Gabriella Ferri), ritrova l’autore, regista e musicista nello spettacolo “La canzone teatrale”, dopo aver collaborato per anni in numerose produzioni di teatro musicale italiano e internazionale.
Con la partecipazione dell’Ondanueve string quartet, offrono un piccolo catalogo di ciò che rende una canzone “teatrale” e di quel che può far sì che una canzone qualsiasi lo diventi.
Spiega Coletta:
Un’aria d’opera, un recitativo, una romanza, un song brechtiano, un canto di Viviani o una canzone di Broadway sono accomunati dal fatto di essere scritti per essere eseguiti all’interno di una determinata azione drammaturgica, che sia un melodramma, un musical, un’operetta, una commedia musicale. Ma “teatrale” può diventare anche una composizione fatta di parole e musica nient’affatto pensata per la scena: succede quando chi la interpreta decide di trasformare l’emozione di quel pezzo in azione. Azione scenica, appunto.
Viceversa, può verificarsi il percorso inverso e cioè che una canzone scritta originariamente per uno spettacolo teatrale diventi uno standard jazz o semplicemente migri verso l’infinito repertorio della musica popolare.
Per Coletta, dunque, la canzone teatrale non è una forma, né tanto meno un genere. La teatralità probabilmente rappresenta una modalità, un’attitudine, uno sguardo. Innanzitutto dell’interprete, che, nel momento in cui decide di affrontarne l’esecuzione, si assume di fatto la responsabilità e la disponibilità a riscrivere quel pezzo.
Lo spettacolo è prodotto da Leocadia.
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Michele Vietri spiega i punti chiave di Tenk iù Globalizescion
Tenk iù Globalizescion è il docufilm di Michele Vietri che ci spiega i punti chiave del suo lungometraggio, i temi trattati e le conseguenze derivanti dal dilagare della globalizzazione che stanno cambiando la società e il modo in cui osserviamo il mondo.
Tutto parte dalla storia di una merlettaia di Burano che oggi ha difficoltà nel portare avanti il suo lavoro basato su tradizioni secolari. Il regista partendo dal particolare di questa storia individuale arriva all’universalità di una problematica sociale basata sul consumismo turistico.
Michele Vietri
Tenk iù Globalizescion nasce con il desiderio di far soffermare lo spettatore sulla mancanza di poesia che oggi c’è nel mondo perché attraverso la produzione seriale a discapito di quella artigianale si dimentica un pezzo di storia. Il lavoro artigianale, fatto d’imperfezioni, perché l’uomo non è una macchina oltre a rendere unico un qualsiasi prodotto gli trasmette umanità e tutto ciò la globalizzazione non lo consente.
Tenk iù Globalizescion
La merlettaia di Burano racconta una poesia triste perché la sua difficoltà lavorativa si scontra con un colosso come la globalizzazione e dunque è una lotta impari e dal tragico epilogo.
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