Nella mattinata odierna, si sono ritrovati una cinquantina di operatori della nota ditta di vigilanza per chiedere alle istituzioni maggiori garanzie sul proprio futuro lavorativo.
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Elezione Camera di Commercio, Beatrice (CNA): non c’è ancora spazio per un progetto condiviso ed inclusivo
Luca Beatrice, presidente di CNA Avellino, spiega il suo pensiero riguardo le elezioni della nuova Camera di Commercio.
L’elezione del primo Presidente della nuova Camera di Commercio che unisce l’Irpinia e il Sannio probabilmente meritava un altro spettacolo, più consono alle speranze di due province che per troppo tempo hanno dovuto subire le logiche di una politica senza visione strategica.
Le migliaia di imprese dei nostri territori già in grave difficoltà, aggravata dalle conseguenze prima del Covid e poi della stessa guerra, non avranno seguito con attenzione le vicende di questa Camera di Commercio, disilluse ormai da tempo sulla possibilità che qualche istituzione si potesse davvero interessare di loro e dei loro problemi.
Purtroppo il messaggio che gli arriverà, da questa votazione, è la conferma che nella nostra terra non c’è ancora spazio per un progetto condiviso ed inclusivo che rifugga da eccessi personalistici.
Come CNA di Avellino avevamo già intravisto, in tempi non sospetti, il pericolo che la politica con la p minuscola cercasse di entrare a gamba tesa in questioni che dovevano riguardare esclusivamente il mondo delle imprese e in particolare i piccoli imprenditori che lottano tutti i giorni, al fianco dei propri dipendenti, per resistere e sopravvivere alla tremenda crisi economica che stiamo vivendo.
Ma il nostro appello è rimasto inascoltato e, qualcuno dice, la politica con la veste non immacolata è entrata, ha preteso ed ha ottenuto; telefonando, inviando messaggi di varia natura, incontrando senza curarsi di essere in casa di altri.
Si è così assemblata una maggioranza che non si è mai ritrovata su un programma, che addirittura non è mai stato presentato, ma sulla più antica arte dell’Italietta: la pratica del “salto della quaglia” senza un collante basato su un interesse collettivo.
La candidatura di Piero Mastroberardino rappresentava la possibilità di dimostrare libertà, autonomia e indipendenza del mondo delle imprese.
Quella che si è consumata, invece, sa tanto di vicenda farsesca: nessuna idea proposta pubblicamente dalla controparte, tanto lavoro sottobanco.
Eppure erano gli imprenditori, e i loro dipendenti, che dovevano essere il fulcro dei ragionamenti da mettere in campo.
Eppure sono gli imprenditori, che meritano un impegno straordinario per supportare la crescita di una cultura d’impresa adeguata e moderna.
Eppure sono gli imprenditori, e le loro difficoltà, che continueranno ad essere l’unica molla che ci spingerà a lavorare con tutti i mezzi per sostenerli ed accompagnarli nel loro cammino fatto di mille difficoltà quotidiane.
Perché la CNA, assieme alle associazioni che si sono ritrovate sul programma costruito assieme a Mastroberardino, porterà avanti le idee maturate in questi mesi di lavoro comune con ancor maggiore convinzione.
Perché le idee che hanno come obiettivo gli interessi della collettività sono le armi più potenti per realizzare la crescita culturale, sociale ed economica di una comunità.
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Fiordellisi (Cgil):
«Avellino salvata dal commissario»Il segretario generale della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi, parte dalla riscoperta della Costituzione e della funzione sociale dell’imprenditore, sul modello di Olivetti, per entrare nelle vicende locali dove un cumulo di approssimazioni, lacune, furbizie e spensieratezze della classe politica e imprenditoriale irpina hanno dato il via a una stagione ad alto indice di trasgressività sia nel pubblico (vedi Alto Calore), sia nel privato (Isochimica).
Unica nota positiva in un quadro a tinte fosche, l’arrivo in città del Commissario Priolo che di fatto sancisce la necessità di una maggiore presenza del centralismo statale per porre fine a decenni di malgestione e clientelismo.
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Un nuovo decreto ristoro per gli indennizzi per le categorie più colpite dalle misure restrittive
In questi giorni il Consiglio dei Ministri dovrà pensare ad un decreto ristoro in cui verranno stabiliti gli indennizzi per le categorie più colpite dalle misure restrittive dell’ultimo Dpcm in vigore.
Le categorie che potranno avere un supporto immediato sono quelle che dovranno chiudere o limitare gli orari di apertura.
Il decreto ristoro potrà valere fino al doppio di quanto è stato già ricevuto dalle attività con perdita di fatturato passando dal 100% al 200%, in base al calo del fatturato da aprile 2020. Il bonifico arriverà in modo automatico direttamente dall’Agenzia delle Entrate entro pochi giorni dall’approvazione del decreto.
Per quanto riguarda le imprese che dovranno chiudere totalmente ci sarà un contributo a fondo perduto maggiore rispetto a quelle attività che dovranno chiudere alle 18:00.
Antonio Misiani, Vice Ministro dell’Economia ha affermato:
Vogliamo dare un contributo in automatico, senza bisogno di fare domanda a tutte le imprese che l’hanno già avuto. Stiamo pensando di ampliare la platea, sforando il limite di 5 milioni di fatturato, quindi anche alle imprese maggiori, e a contributi più rilevanti per le imprese e le attività dei settori completamente bloccati. Ci sarà una differenziazione tra chi terrà aperto fino alle 18:00 e chi sarà bloccato h24.
Le aziende interessate dal decreto ristoro sono più di 300mila e sono aziende ed esercizi pubblici che sono oggetto delle restrizioni introdotte dal nuovo Dpcm. Si prevede per tre mesi il credito d’imposta sugli affitti, l’eliminazione della rata Imu e la cig per i lavoratori e l’indennità di 1000 euro per i collaboratori.
Per coloro che non hanno fatto domanda o che hanno un fatturato superiore ai 5 milioni di euro ci sarà una domanda da fare e quindi ci sarà bisogno di qualche settimana in più per poter avere l’erogazione che comunque verrà data a tutti entro la fine dell’anno.
Per chi aveva già fatto domanda sarà più facile avere i soldi perché verranno erogati autonomamente.
6 comments on Operatori di sicurezza,
sit-in davanti la Prefettura
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