Il Covid-19 ha cambiato, trasformato e plasmato le nostre vite perché siamo limitati nella nostra libertà e nei rapporti interpersonali. L’ansia di dover combattere con questo virus che non ha un volto a noi percepibile alimenta la paura verso qualcosa che è più forte di noi e non siamo abituati a toccare la nostra inconsistenza e fragilità in questo modo così spietato, crudo e brutale.
Siamo abituati a manipolare il mondo, cambiandolo per come ci può essere più congeniale. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo ma, fino a quando non sarà possibile fare il vaccino, dobbiamo continuare a confrontarci con questa impotenza e fragilità.
Insieme agli ultimi è un’associazione intercomunale che nasce con lo scopo di aiutare e stare a fianco degli ultimi: i più bisognosi e più disagiati che, soprattutto, negli ultimi mesi sono stati presi ulteriormente di mira dal Governo.
Negli ultimi anni, partendo dal Covid, dalla guerra e arrivando fino alla consequenziale inflazione con annesso ritiro del Reddito di cittadinanza stiamo assistendo ad una grave crisi economica che, come sempre colpisce i più deboli e i più disagiati.
Sono molte le famiglie che fanno fatica ad arrivare non solo a fine mese ma che non riescono a far fronte alle spese di beni di prima necessità.
Le cause di questa incresciosa situazione che si sta verificando in modo più veloce e tragico dipendono da diversi fattori: sociali, politici ed economici a livello nazionale ed internazionale.
Insieme agli ultimi nasce da una presa di coscienza collettiva dello stato attuale in cui versano molte famiglie e persone, decidendo di fare qualcosa di concreto che non si riduca ad una semplice retorica.
Questo è il momento di agire concretamente offrendo non solo un supporto morale ma un aiuto materiale, reale e tangibile.
Insieme agli ultimi coinvolgerà diverse donne appartenenti a 9 Comuni della provincia di Avellino: Grottaminarda, Cervinara, Melito Irpino, Mirabella Eclano, Fontanarosa, Bagnoli Irpino, Ariano Irpino, Montoro e Avellino.
L’idea dell’associazione intercomunale Insieme agli ultimi nasce dall’idea e dalla sensibilità di Rosalba Basile insieme ad altre 16 donne dei vari territori irpini.
Rosalba Basile attualmente impegnata nel gruppo di supporto del Sindaco di Grottaminarda nelle seguenti attività di competenza: Edilizia Residenziali Pubblica (ERP) – Rapporti con l’Agenzia Campana per l’Edilizia Popolare; Politiche per il lavoro; Politiche Sociali; per il secondo: Studio e Progettazione per la fattibilità di Società in House.
L’associazione dovrebbe essere operativa già da settembre ed avrà sede a Grottaminarda, per poi espandersi negli altri Comuni. Il gruppo dirigente è costituito da 4 avvocati: Guarino Fiorina di Fontanarosa, Guarino Maria Rosaria di Mirabella, da 2 commercialisti: Gabriella Spagnuolo di Atripalda e Studio Sole di Avellino, da Rosalba Basile e da altre donne di altri Comuni dell’Irpinia.
L’ideatrice dell’associazione nonché nome papabile per la futura presidenza di Insieme agli ultimi dichiara:
Nel mio percorso politico passato e attuale il mio sguardo è stato sempre rivolto alle persone più bisognose perché ritengo che il senso della comunità risieda nell’uguaglianza sociale e nell’aiutare concretamente chi ha più bisogno di un aiuto materiale perché spesso sono proprio queste persone che si sentono abbandonate dalla politica, perdendo completamente la speranza di un riscatto sociale, che da soli non sarebbero in grado di affrontare.
Insieme agli ultimi vorrebbe essere un punto di riferimento per tutti coloro che hanno bisogno di un aiuto materiale, morale o di un supporto di qualsiasi natura. Spero che possa essere un luogo fisico in cui potersi recare per cercare una strada diversa da quella si sta prospettando per molte famiglie da anni ma in modo particolare negli ultimi mesi.
Ritengo che sia fondamentale impegnarsi nel fornire aiuti che possano sembrare anche indiretti ma che, in molti casi, sono sempre fondamentali e mi riferisco oltre ad aiuti di beni di prima necessità anche nell’offrire strumenti che possano aiutare nel cercare e trovare un eventuale lavoro, aiutare nel cercare un eventuale alloggio, cercando di ottemperare ai diversi disagi, cercando di migliorare, ad esempio, la propria formazione. Noi cercheremo di fare tutto ciò che è necessario e nelle nostre possibilità per aiutare a coltivare un futuro migliore e offrire quel senso di appartenenza che è fondamentale per sentirsi parte integrante di una comunità.
Marcantonio Spera, sindaco di Grottaminarda afferma:
Come rappresentante della comunità di Grottaminarda ma, in particolar modo, come medico e cittadino sono felice di apprendere della nascita di un’associazione intercomunale nata da uno spirito umanitario e di spontaneo volontariato, che nasce non solo da idee nobili ma dalla consapevolezza del presente che stiamo vivendo.
Quello di oggi è un periodo di grande crisi economica, provocata da diversi fattori e che purtroppo, come sempre, si abbatte con violenza maggiore sui più deboli e i più bisognosi.
Uno dei verbi più belli del mondo è aiutare e metterlo in pratica assume un valore incommensurabile.
Ritengo che l’associazionismo che nasce per aiutare il prossimo sia un esempio non solo di grande umanità ma di profondo senso civico e di profondo senso di appartenenza ad una comunità, che si basa sul concetto universale di uguaglianza sociale.
L’associazione intercomunale aprirà le sue porte a settembre a Grottaminarda.
È indetto un Avviso Pubblico per la selezione di 25 giovani laureati, di cui 4 riservati all’ambito territoriale di competenza del “GAL Partenio”, che verranno formati attraverso un percorso didattico di 700 ore, articolato in: lezioni frontali (250 ore); laboratori didattici/esercitazioni/project work (180 ore); stage/tirocinio (140 ore); altre metodologie – studio personale, autoformazione assistita da Tutor, gruppi di ricerca, consulenza e supervisione (70 ore); Coaching on-line, verifiche intermedie e tesi finale (60 ore), da svolgersi nel corso dell’anno 2023.
Il corso vuole offrire un’opportunità a giovani laureati di lavorare nel settore del turismo rurale dotandoli delle competenze e degli strumenti necessari ad aiutare i territori rurali ad affrontare questioni complesse, come l’isolamento e lo spopolamento, la transizione ecologico/digitale, per renderli più forti, connessi, resilienti per implementare l’organizzazione dell’offerta turistica.
I requisiti di partecipazione sono la maggiore età, il godimento dei diritti politici, la non esclusione dall’elettorato attivo, l’assenza di condanne penali, essere cittadini dei Paesi membri dell’Unione Europea, essere in possesso del diploma di laurea magistrale, specialistica o di diplomi di laurea vecchio ordinamento.
La domanda di candidatura dovrà pervenire al GAL “Partenio” entro e non oltre le ore 23.50 del giorno domenica 20 agosto 2023 esclusivamente a mezzo di posta elettronica certificata specificando il titolo dell’Avviso Pubblico nell’oggetto della e-mail, indirizzata a : galpartenio@pec.it; La domanda di partecipazione dovrà prevedere:
Gestore del corso formativo universitario e sede di svolgimento:
Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche – Università degli Studi di Salerno, Via Giovanni Paolo II, 132 – 84084 Fisciano (SA).
Domenica 6 agosto alle ore 20 presso il Palazzo Valignani cerimonia di premiazione riservata agli studenti delle scuole, giuria formata da Anna Crisante, Monica Ferri, Maria Cristina Esposito, Giovanna Tacconelli, Barbara Verì. Nel corso della manifestazione l’assegnazione del Trofeo della Lettera d’Amore all’etnomusicologo Luigi D’Agnese e alla band degli Uscita nord che saranno consegnati da Domenico Di Virgilio e dal chitarrista Lorenzo Di Marcoberardino e dalla cantante Marcella Di Pasquale.
Se l’anno scorso il Comitato organizzatore, per l’assegnazione dei Trofei “Premio lettera d’amore”, si era concentrato sulla sintassi e semantica del corpo, conferendo riconoscimenti a personalità del mondo della danza, per l’anno 2023 si è concentrato sulla relazione tra musica e amore, tra suono e voce, individuando artisti che si sono espressi, nella loro ricerca, in tale direzione.
Per Luigi D’Agnese, etnomusicologo, studioso della tarantella montemaranese, il rapporto tra musica e amore è passione… In un’aria popolare locale: Sulillo mio (canto d’amore) raccolto e registrato sul campo tanti anni fa, in due strofe, si riporta una riflessione: “Sulillo mio ‘otta a calane, sulillo mio ‘otta a calane vuoi vagliò… Porta ‘sta lettera, portala a ninno mio, porta ‘sta lettera portala a ninno mio, vuoi vagliò…” (Sole mio, tramonta, Sole mio, tramonta o ragazzo/Porta questa lettera, portala al mio innamorato, porta questa lettera, portala al mio innamorato o ragazzo/…) In questi pochi versi del canto, si evince l’amore sconfinato tra giovani, la nota interessante è che – in questo caso – è la ragazza la scrivente, che lavora, perché il canto si eseguiva durante la mietitura.
L’amore è la cifra stilistica della musica degli Uscitanord e il rapporto con ne deriva non è inteso soltanto nel suo significato più semplice, come una dedica di un innamorato alla persona amata, ma viene esplorato nel senso più puro e sincero del termine, così come ci ricorda la stessa definizione data da Emily Dickinson “Che l’amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore”.
Lunedì 7 agosto alle ore 18 presso il Palazzo Valignani prima edizione del Premio Lettera d’Amore “alla Bontà” promosso con i catechisti della parrocchia di San Rocco, giuria presieduta da Don Nico Santilli, cui seguirà alle 21 la proiezione del film “La vita in comune”, all’aperto. I riconoscimenti andranno a: Don Aldo Buonaiuto, Luca Fortunato, Andrea Rubino, Elia Pegollo, Edoardo Winspeare. Ad assegnare loro i trofei: Don Nico, parroco di San Rocco, il Sindaco di Chieti Diego Ferrara, il Sindaco di Torrevecchia Teatina Francesco Seccia, l’Assessore Pino Lamonaca, Erica Toto presidente ANFFAS, Gianluca Marchesani dell’AVIS, Marialaura Di Loreto del Centro antiviolenza, il medico oncologo Domenico Genovesi, Massimo Montebello (presidente C.R.I. Chieti), l’interprete Antonella Perlino, Ennio Mincone, Miriana Giardinelli, Denis Iezzi, Antonio Latino, Luca Magnacca.
Alle 21 sarà proiettato il film di Edoardo Winspeare, La vita in comune, selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, vincitore del Premio CICAE.
Martedì 8 agosto alle 21 nel parco “San Karol” del Palazzo Valignani, si svolgerà la cerimonia di premiazione della XXIII edizione del “Premio Lettera d’Amore”, nel corso della quale saranno assegnati riconoscimenti a Roberto Pedicini, doppiatore, attore, conduttore radiofonico e televisivo; alla orchestra Diolovuoleband, un gruppo musicale diretto dal pugliese Pax Minuto, ispirato dal messaggio evangelico di Don Tonino Bello, che con il CD “Periferie” ha avuto 20 milioni di visualizzazioni, composto da 20 elementi di tutt’Italia; Marzo Moresco, pianista, compositore e direttore d’orchestra, con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Filarmonica marchigiana, l’Orchestra sinfonica di sanremo, l’Orchestra della stagione Lirica teramana, l’Orchestra del teatro Marrucino, Taipei Century Chamber Solists, Plovdiv State orchestra, l’Orchestra dell’Accademia Musicale Pescarese.
Dal 2018 è Direttore residente dell’Orchestra sinfonica Abruzzese. Numerose le sue registrazioni, per la ABC Classic Australiana, per la Dynamics una monografia su Hindemit, per la Brilliant Classic l’integrale delle romanze da camera di Tosti; Mattia Serra, professore al dipartimento di fisica dell’Università della California, di san Diego, Schmitt Science Fellow all’Università di Harvard, membro del comitato direttivo dell’UCSD Center for Astrophysics and Space sciences Exoplanet, collabora con il Serra Group con cui sviluppa metodi e modelli matematici basati sui dati per studiare sistemi biologici e fisici complessi, per lo più definiti attraverso serie di dati dinamici sperimentali. Questi sistemi sono tipicamente non lineari, multi-scala e caotici, e richiedono quindi nuove idee per 1) scoprire al meglio i meccanismi causali sottostanti dalla loro impronta sui dati, e 2) prevedere il loro comportamento dai processi di guida essenziali; Pasquale D’Allevo, CEO della Ompa, detentrice di brevetti unici al mondo.
Il festival della lettera d’amore prosegue con uno spettacolo teatrale il 9 agosto, “Ars omnia vincit”, da un’idea di Daniela Ricciardi, con la regia di Fabio Di Cocco, la partecipazione degli allievi dei corsi tenuti da Maria Letizia Triozzi, Maurizio Chiavaroli, e uno spettacolo di danza il 10 agosto, a cura della palestra Mille Figure, che si terranno nel Parco san Karol alle 21, il 12 finissage della mostra d’arte.
Emilia Nascosta, nuovo singolo del cantautore siciliano di stanza a Bologna Licciardi, già chitarrista dei Lapara.
Emilia Nascosta vede la luce durante la pandemia, nel primissimo lockdown. La canzone, infatti, racconta un senso intimo di inquietudine e paura del futuro, in uno scenario che vede protagonista la “bassa” emiliana, che, in questo contesto, assume dei connotati di disarmante desolazione e irrequietezza. La musica del brano attinge da ispirazioni old school rock italiano alla Afterhours/Giorgio Canali, attraverso una struttura semplice e una sonorità cupa, dove dominano gli strumming di chitarra elettrica e una batteria che va dritta al sodo, senza fare troppi complimenti.
L’artista spiega così il suo nuovo singolo:
Il testo l’ho pensato mentre mi trovavo a camminare in completa solitudine per le strade di Bologna e provincia, che, svuotate totalmente della sua gente palesavano un’Emilia, che fino ad allora era stata ‘Nascosta’, ma che adesso veniva fuori in tutta la sua nebulosità.
Emilia Nascosta è un brano totale, perché si muove tra attitudini prettamente punk e un senso universale di irrequietezza di fronte a un mondo svuotato della sua gente; rimangono solo ‘corrieri SDA’, parcheggi vuoti, strade deserte, e nebbia.
Michele Licciardi nasce a Catania il 29/09/1991. Presto si approccia allo studio della chitarra elettrica e, fa parte di diverse tribute band blues e rock della provincia catanese. Si avvicina al cantautorato italiano in età più matura, e compone brani, dei quali alcuni fanno parte del suo primo album solista; Non sono un cantautore alternativo, per Noja Recordings di Carlo Barbagallo.
Il genere musicale è influenzato dagli ascolti più classici del cantautorato italiano, come De Gregori, Dalla, e del cantautorato internazionale come Bob Dylan, Nick Drake fino ad arrivare a cantautori contemporanei come Niccolò Fabi, Damien Rice, Bon Iver, Ben Howard. La ricerca musicale di Licciardi, infatti, è imperniata nel far dialogare la testualità del cantautorato italiano con sonorità di respiro più internazionale ed esterofila.
Dal 2018 è chitarrista della band bolognese indie-pop Lapara, con la quale ha realizzato due EP. Da due anni, in collaborazione con il BlapStudio di Milano, di Antonio Polidoro, lavora al suo secondo disco solista, in uscita per l’anno prossimo.
Le canzoni di Ernesto Bassignano sono in fondo romanze senza tempo.
Vengono dalla strada. Da incontri con sirene. Dal suono del silenzio e dalla paura. Sono ansie e sentimento. Grandi amori mai spenti. Per coloro che ancora leggono i copioni e sono capaci di ascoltare. Mani nelle mani. Voci da lontano. Immagini sfocate che sono ricordi presenti. Sono urli e bandiere. Per un popolo al balcone che si è giocato l’anima ed il cuore. Tutto rima alla perfezione. Tutto scorre come deve e va dove deve andare. Canzoni di un artista che molto ha dato alla musica. E che mai si arrende a dire basta. Perché sotto di lui scorre la strada e la strada lo accoglie incessante.
Quello di Ernesto Bassignano è un concerto che continua da oltre cinquant’anni e oggi torna a noi con la delicatezza e la poesia di un tempo antico.
Piccole pellicole da rivedere all’infinito.
E così lasciamo al suo stesso scritto il compito di fare la cornice.
Siamo il nostro tempo. Mai come oggi lo siamo. Volenti o nolenti. Nel bene e nel male. Direi tranquillamente più’ nel male. O almeno questa è la mia non esaltante sensazione di persona e artista reduce come tutti da anni di sottocultura, di micragna, di gente triste, di luoghi d’arte semivuoti, depressa e preoccupata.
Figurarsi poi per un buontempone come me abituato da sempre all’attivismo, alla spensieratezza, ironia, alla ricerca della grande arte e delle “good vibrations” non solo musicali. Ebbene si, cari amici: il vostro vecchio Ernesto “Bax” Bassignano, ex “Bassigna” dei 70 ed ex Bassingher degli 80, giunto al suo ’11esimo album e a una ragguardevole età volata via.
Perso nei ricordi delle sue molte vite artistiche, non può che riflettere amaramente sul tempo: sul nostro tempo. Sul nostro mestiere di vivere ogni giorno più gramo e stento, senza esaltazione e con pochi sogni sempre più ridimensionati.
Il risultato di questa riflessione sono 8 brani voce piano e fisa in compagnia del grande Edoardo Petretti e della grande Giovanna Famulari. Cose tanto semplici quanto raffinate e un tantino diverse dal solito mood da scuola genovese. C’è insomma un po’ di coraggio melodico e letterario in più, forse per evadere appunto dal tran tran che ci circonda.
Le parole del caro amico Morgan con questo tocco di puntinismo:
Che grazia che hai e che precisione nello scrutare l’animo umano e trovarne una misura che è la “distanza di sicurezza” tra il tuo e quello degli altri esseri umani, che vedi e riconosci così li racconti dentro il tuo, facendo in modo che quello spazio che si crea sia quello che dà la sensazione lieve e gentile e calda e calma che rassicura. C’è una lacrima ma è molto più l’abbraccio che la tua voce infonde, intelligente di un’intelligenza emotiva che sa di casa e di amicizia…
Il 7 e 8 ottobre torna, alla sua ottava edizione, il Forum del giornalismo musicale, in programma come sempre a Faenza nell’ambito del Mei – Meeting Etichette Indipendenti.
Il Forum, ideato da Giordano Sangiorgi (patron del Mei e iscritto all’ODG) e diretto da Enrico Deregibus, riunisce giornalisti e critici musicale di diversa provenienza ed età, che una volta all’anno si ritrovano per confrontarsi fra loro e con altre figure del mondo musicale.
L’iniziativa è come sempre aperta a proposte o suggerimenti, basta inviare una mail a: enrico.deregibus@gmail.com .
Nella prima giornata, fra i vari momenti, ci sarà l’annuale assemblea dell’AGIMP l’Associazione dei Giornalisti e critici Italiani di Musica legata ai linguaggi Popolari, nata nell’ambito del Forum qualche anno fa. Quest’anno l’associazione punta al coinvolgimento di varie figure, anche istituzionali, per affrontare il tema della formazione delle nuove leve di giornalisti musicali.
Altro appuntamento sarà quello con la “Targa Mei Musicletter”, riconoscimento al giornalismo musicale sul web ideato e curato da Luca D’Ambrosio. Sarà assegnato al “Miglior sito collettivo”, al “Miglior blog personale” di informazione musicale e culturale dell’anno, mentre il Premio Speciale – Targa Mei Musicletter quest’anno andrà al “Miglior podcast” di musica.
Ci sarà spazio anche per l’assegnazione del Premio Michele Manzotti, riservato a giornalisti o critici musicali e creato in omaggio al giornalista della Nazione scomparso prematuramente nel 2022 e presente al Forum sin dalla prima edizione. Il premio lo scorso anno era andato a Federico Savini.
Sempre nel pomeriggio del sabato ci sarà la presentazione del volume “Musica di carta – 50 anni di riviste musicali in Italia” di Maurizio Inchingoli, uscito per Arcana Edizioni. Presente l’autore con altri ospiti.
Altri appuntamenti saranno annunciati prossimamente, tutti a ingresso libero.
Domenica 8 ottobre dalle 9.30 ci sarà invece un seminario sul tema “Donne e musica”. Fra i relatori, Susanna La Polla, Laura Gramuglia, nonché Roberta Balzotti e Serena Bersani dell’Associazione Giulia Giornalisti.
Si tratta di un corso accreditato come “formazione professionale continua” per gli iscritti all’ordine dei giornalisti (che dovranno iscriversi sulla piattaforma Sigef), ma aperto anche ai non iscritti in qualità di uditori. L’iniziativa è in collaborazione con Il Piccolo, edizione faentina del settimanale Corriere Cesenate.
Nei primi sette anni del Forum si sono svolte numerose iniziative: tavoli di lavoro, assemblee, lezioni, presentazioni, corsi di aggiornamento, incontri con figure professionali. Sono stati coinvolti sino ad oggi circa 400 giornalisti, da quelli delle grandi testate a quelli delle webzine, sino alle radio e tv. Una occasione unica per affrontare da molti punti di vista i temi centrali del giornalismo musicale di oggi: il rischio di estinzione, il nuovo ruolo, la carenza di spazi, l’interazione fra media diversi e molto altro.
Sono stati resi noti i nomi delle dieci finaliste del 19° contest per cantautrici “Premio Bianca d’Aponte”, scelte tra 220 iscritte da tutta Italia. Sono Ilaria Argiolas (Roma), Arianna Battilana dei Mockingjay (Varese), Irene Buselli (Genova), Cristina Cafiero (Napoli), Veronica Di Nocera (Caserta), Francesca Giannizzari (Potenza), Chiara Ianniciello (Salerno), Ophelia Lia (Biella), Alessandra Nazzaro (Napoli), Santanna (L’Aquila).
La finale sarà al teatro Cimarosa di Aversa il 27 e 28 ottobre 2023. Uno sguardo importante al futuro della canzone d’autrice italiana, un osservatorio privilegiato per conoscere nuovi talenti.
La manifestazione si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti. È organizzata dall’Associazione Bianca d’Aponte ed è sostenuta anche da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e NuovoImaie.
Le finaliste sono state come sempre selezionate, in un mese e mezzo di lavoro, dal Comitato di Garanzia del Premio, formato da decine di produttori, discografici, manager, cantanti, autori, musicisti, giornalisti tra i più accreditati del mondo musicale italiano. Eccoli: Giuseppe Anastasi (cantautore), Ester Apa (Picicca), Roberta Balzotti (Tgr RAI), Giuseppe Barbera (musicista e compositore), Fabrizio Basso (SkyTg24), Rossana Casale (cantautrice), Valentina Casalena Parodi (Premio Andrea Parodi), Marco Cavalieri (Radio Elettrica), Giovanni Chianelli (Il Mattino), Mimì Ciaramella (musicista e compositore), Angiola Codacci Pisanelli (L’Espresso), Paolo Corsi (operatore culturale), Valerio Corzani (Rai Radio3), Giorgiana Cristalli (Ansa), Paola Cuniberti (manager), Francesco Cusumano (cantautore), Enrico de Angelis (giornalista e storico della canzone), Mauro De Cillis (Rai Isoradio), Max De Tomassi (Rai Radio 1), Luca Del Muratore (Locusta booking), Sergio delle Cese (NoMusic / Antenna Music Factory), Grazia Di Michele (cantautrice), Cristina Donà (cantautrice), Piero Fabrizi (musicista e produttore), Isabella Fava (Donna Moderna), Angelo Franchi (discografico), Angela Garofalo (Cronache di Caserta e Napoli), Massimo Germini (musicista e compositore), Gianluca Giusti (Panico Concerti), Laura Gramuglia (speaker Radio Capital), Kaballà (cantautore), Saverio Lanza (musicista e produttore), Elena Ledda (cantautrice), Petra Magoni (cantautrice), Elisabetta Malantrucco (RadioRai), Cinzia Marongiu (Tiscali), Carlo Marrale (cantautore), Andrea Mirò (cantautrice), Michele Monina (critico musicale), Mariella Nava (cantautrice), Luca Nottola (AreaLive), Serena Palmese (ilcaffesospeso.net), Francesco Paracchini (lisolachenoncera.it), Duccio Pasqua (Rai Radio 1), Fausto Pellegrini (Rainews24), Laura Pescatori (Radio Onda d’Urto), Timisoara Pinto (Gr Rai), Alessia Pistolini (critico musicale), Antonio Ranalli (Musicalnews), Gianfranco Reverberi (produttore e compositore), Alfredo Rapetti Mogol (paroliere), Paolo Romani (consulente promozione tv e radio), Ivan Rufo (Festival Botteghe d’Autore), Giordano Sangiorgi (Mei Meeting etichette indipendenti), Brunella Selo (cantautrice), Marcella Sullo (Gr Rai), Paolo Talanca (critico musicale), Tiziana Tosca Donati (cantautrice), Roberto Trinci (Sony Publishing), Giovanni Truppi (cantautore), Fausta Vetere (cantante), John Vignola (RaiRadio1), Maria Cristina Zoppa (Radio Rai).
Molti dei componenti del Comitato faranno parte anche delle due giurie, quella generale e quella della critica, che assegneranno i premi nelle serate finali.
Alla vincitrice del premio assoluto andrà una borsa di studio di € 1.000, a quella del Premio della critica “Fausto Mesolella” (in omaggio allo storico direttore artistico della manifestazione) una di € 800. La giuria generale assegnerà inoltre delle menzioni al miglior testo (da quest’anno dedicata a Oscar Avogadro), alla migliore musica e alla migliore interpretazione. Sono poi previsti, come ogni anno, diversi altri premi e bonus proposti da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte, come, ad esempio, concerti, partecipazioni ad altri festival, produzione e pubblicazione di brani, realizzazione di video, assistenza legale e manageriale, collaborazioni artistiche.
A questo proposito, è da poco giunta notizia che il NuovoImaie ha confermato il contributo economico (grazie ai fondi dell’art.7 L. 93/92) finalizzato a realizzare un tour di sei concerti per la vincitrice dell’edizione 2022 o, in mancanza dei requisiti richiesti, per una delle altre finaliste.
Coma (2022) di Bertrand Bonello è una lettera a cuore aperto di un padre alla figlia. Un saggio sul cambiamento nell’epoca della frammentazione. Un film suggestivo, onirico, super-pop. Un sorprendente viaggio nella mente della Gen Z.
Che cosa è realmente agli adolescenti condannati all0inoperosità durante il lockdown? Coma inizia con un testo denuncia che commenta l’estinzione di ogni attività a causa del Covid. Il mondo all’improvviso si è bloccato, sospeso in limbo con il tempo scandito in un tempo sospeso, immobile e dilatato.
Anna (Louise Labeque), la protagonista del film, è un adolescente che trascorre il suo tempo, passando dal computer, allo smartphone, dal letto alla sua casa di Barbie che, all’improvviso, inizia a parlare con lei.
Ad interrompere questa routine ci sono le telefonate con le amiche su Zoom e i soliloqui di una influencer che dispensa consiglia. Anna segue Patricia Coma (Julia Faure), dalla quale acquista un misterioso dispositivo chiamato “rivelatore”, che la porterà a chiedersi quanto libero arbitrio abbia effettivamente.
In questo modo il regista cerca di entrare nella testa di un’adolescente rinchiusa e annoiata, privata del suo libero arbitrio, cercando di ricomporre questo caos attraverso immagini plastiche che un po’ci conducono nei mondi di Lynch e un po’ in quelli di Richard Linklater (A Scanner Darkly, per intenderci).
Coma offre allo spettatore numerosi spunti di riflessione sul dopo ovvero sulla nostra apocalisse contemporanea, composta da uno spazio mentale e digitale affollato di un’estetica esasperante, bombardamento mediatico privo, spesso, di contenuti, privo della realtà ma soprattutto della socialità reale.
Il lungometraggio realizzato da Bertrand Bonello non è altro che una metafora del nostro tempo. La pellicola è cupa, potente e forte e allo stesso tempo non consequenziale nelle immagini perché il bombardamento mediatico dei nostri giorni è così: insensato, caotico, costante e disordinato.
Coma di Bertrand Bonello è la trasposizione enigmatica del nostro inconscio collettivo che inevitabilmente ci ha cambiati nel modo di vivere, sentire e percepire tutto ciò che ci circonda.
Un film devastante, veloce e allo stesso tempo analitico e contemporaneo, che descrive con la potenza delle immagini la nostra apocalisse contemporanea.