L’ASL in collaborazione con l’Ordine dei medici hanno promosso la campagna per la vaccinazione antinfluenzale.
Nella prossima stagione non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2 si sottolinea l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, consigliata in particolare per le persone ad alto rischio e di tutte le età.
Ciò viene consigliato per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti poiché i sintomi tra influenza e Covid-19 sono simili. Vaccinandosi contro l’influenza si riducono complicanze da influenza nei soggetti a rischio che potrebbero limitare gli accessi al pronto soccorso.
Vaccinazione antinfluenzale: chi sono i soggetti a rischio
La campagna per la vaccinazione antinfluenzale è gratuita ed è rivolta, in primis, ai soggetti considerati rischio.
I soggetti a rischio sono :
- adulti a partire dai 60 anni.
- bambini di età compresa dai 6 mesi ai 6 anni.
- persone con patologie croniche che aumentino il rischio di complicanze secondarie all’influenza.
- soggetti addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettive e specifiche categorie di lavoratori.
- donne che si trovino all’inizio della stagione epidemica in gravidanza.
La vaccinazione va effettuata negli ambulatori dei medici di famiglia, in alternativa è possibile rivolgersi presso il Centro Vaccinale del Distretto Sanitario di residenza.
La campagna vaccinale dell’ ASL inoltre coordinata dal Servizio Epidemiologia e Prevenzione.
Le norme seguite durante la somministrazione del vaccino sono le seguenti:
- la sicurezza degli operatori e della popolazione è fondamentale e la vaccinazione di massa potrà essere affrontata solo se vi saranno sufficienti garanzie per entrambi.
- il ricambio d’aria negli ambienti della vaccinazione è indispensabile.
- la distanza di sicurezza tra i pazienti in sala d’attesa è indispensabile.
- il rischio di contrarre malattia è legato all’esposizione al materiale infettante (droplet) moltiplicato per il fattore tempo di esposizione, pertanto la strategia più rilevante è l’accurato studio dei tempi e dell’organizzazione finalizzato alla riduzione dei tempi di contatto tra le persone. In tal senso la vaccinazione non è più un atto medico ma deve essere suddivisa in tre tempi e tra questi solo in secondo è effettuato a breve distanza fisica dal personale e nel più breve tempo possibile.
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