Rinviato al 17 e 18 giugno 2023 l’appuntamento con “Per le vie del Vino”. L’evento, inizialmente previsto il 27 e 28 maggio 2023, è stato posticipato per avverse condizioni metereologiche. Restano invariati i borghi che ospiteranno enomaratone, family run e masterclass: Montefusco il 17 Giugno e Taurasi il 18 Giugno sono pronti ad ospitare runner, appassionati di vino e amanti del turismo naturalistico.
Musica, spettacoli e stand enogastronomici faranno da corollario all’evento organizzato da Rotary Club Avellino, Consorzio Tutela Vini d’Irpinia, Uisp, Coldiretti Avellino, Campagna Amica, Associazione Irpinia Italia con il patrocinio dei Comuni di Montefusco e Taurasi, delle rispettive Pro Loco, e sostenuto da Fondazione Sistema Irpinia.
Per info ed iscrizioni alle enomaratone: Camelot Sport.
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Stre torna con La Terra è piatta
A poco più di un mese dalla pubblicazione di “Uscire”, il cantautore e polistrumentista campano Stre torna nei digital store con La Terra è piatta, il suo nuovo singolo in grado di stupire e affascinare sin dal primo play.
Dopo aver appassionato e coinvolto pubblico e critica con l’incisività dei suoi testi, avvolti da sonorità fortemente rockeggianti perfettamente amalgamate ad un pop fresco e attualissimo, l’artista dona un’ulteriore prova del proprio eclettismo presentando un pezzo che si distacca completamente dalla dimensione punk-alternativa finora abbracciata, per esplorare la delicatezza e la suggestione di un indie-pop dal profumo vintage ma dal sapore contemporaneo, mantenendo però la graffiante carezza del rock che sostiene e accompagna l’intera release di riff e rullanti, senza rinunciare ai violini e ad un ritornello dal richiamo britpop a lui tanto caro.
Con le sue liriche sospese tra il vuoto scaturito dalla struggente mancanza della persona amata e il desiderio di mettere un punto effettivo ad un capitolo già concluso, “La Terra è piatta” rappresenta la chiusura di un cerchio, della trilogia iniziata ad Ottobre 2022 con “A pezzi”, in cui l’artista ha affrontato il tema della rottura, proseguita con “Uscire”, dove ha raccontato il passaggio tra una fase e l’altra, e che qui si conclude con la narrazione, sentita e viscerale, di ciò che viene dopo, appunto la mancanza.
L’assenza dolorosa e sofferta che attraversa e valica il tempo senza trovare senso e pace in nuove abitudini e conoscenze – «passeranno i sogni come compleanni, e ti cercherò un po’ negli altri» -, portandoci a dubitare di tutto, di noi stessi «adesso che non son più io» -, e perfino delle evidenze attorno a noi – «divento complottista, perché senza di te la terra è piatta» -.
Una vera e propria pop-ballad ricercata ed elegante, capace di cullare ferite e sentimenti tra l’immancabile autoironia dell’artista ed il suo estro creativo, che continua a fare centro per l’originalità delle sue vedute: per supportare l’uscita del pezzo, infatti, Stre ha sfoggiato le sue doti attoriali vestendo i panni di un terrapiattista tra le strade di Napoli e, nel suo riuscitissimo vaneggiare, ha catturato l’attenzione di tutti i passanti e degli utenti online, a cui ha donato un volantino, contenente un misterioso QR Code che riportava, astutamente, all’ascolto di “La Terra è piatta”.
Una visione caleidoscopica e personalissima dell’arte, che grazie al taglio ironico e mordace di cui si compone, gli ha consentito di arrivare dritto al cuore del pubblico sin dai suoi primi inediti e che in questo singolo, senza dubbio il più sofferto e malinconico, ritroviamo sia nel titolo che nel videoclip ufficiale – come sempre ideato, diretto e prodotto dallo stesso Stre -, in cui il flusso di rancore e tristezza espresso nel testo, lascia spazio ad alcuni momenti ilari e leggeri, trasponendo in frame una vera e propria conversazione WhatsApp, per far riflettere su quanto, la mancanza della persona amata, attecchisca sulla quotidianità di chi continua a vivere nella sua presentissima assenza.
Dichiara l’artista:
Con questo brano ho voluto fare una cosa a cui tenevo molto, anticipare al pubblico un piccolo assaggio di quello che ci sarà nel mio disco di prossima uscita, anche se ha un mood diverso dai miei precedenti singoli.
Nella mia musica, il filo conduttore è sempre quello di vedere la luce in fondo al tunnel ma è anche vero che, a volte, questa luce riusciamo a vederla solo se conosciamo bene il buio.
Sentivo il bisogno di pubblicare questa canzone adesso, perché per me rappresenta la chiusura della trilogia iniziata con “A pezzi” e proseguita con “Uscire”. Qui si evince ciò che viene dopo: la mancanza. La mancanza quasi perenne, perché il tempo passa, ma la mancanza resta.
Stre: chi é?
Stre è il progetto del cantautore, regista e polistrumentista napoletano Stefano Crispino che, dopo aver militato in diverse formazioni come batterista ed aver rivestito il ruolo di frontman e chitarrista in una band pop punk per quasi un decennio, riparte da solista con un nuovo spirito artistico, inizialmente dai tratti indie-pop e via via sempre più contaminato da generi e sfumature sonore differenti.
Il poliedrico artista partenopeo, oltre ad occuparsi della scrittura e dell’interpretazione dei suoi brani, si dedica alla regia e al montaggio di tutti i videoclip che li accompagnano, evidenziando duttilità, eclettismo e visione d’insieme.
Esperienze e competenze artistiche a tutto tondo, evincibili anche dal suo secondo canale YouTube, in cui pubblica recensioni di film e rubriche musicali. La sua carriera solista prende il via con la pubblicazione della coinvolgente “Remake”, ma è con l’iconica “Alzheimer” che il cantautore firma la hit con cui comincia la sua inarrestabile ascesa, a cui susseguono la leggera ma profonda “Un motivo c’è” e la trilogia di incredibile successo iniziata con l’inno generazionale “A pezzi“, in cui l’artista affronta il tema della rottura, proseguita con la travolgente “Uscire”, ove racconta il passaggio tra una fase e l’altra e terminata con la malinconica pop-ballad “La terra è piatta”, che in una sentita e viscerale dedica, pone in analogia la mancanza della persona amata ai dubbi che ne conseguono, su noi stessi, e perfino sulle evidenze attorno a noi.
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La favorita di Yorgos Lanthimos: un film d’intrighi al femminile
La favorita è il film firmato Yorgos Lanthimos. La pellicola catapulta lo spettatore nel 18esimo secolo, al cospetto della regina Anna Stuart e della sua corte piena d’intrighi al femminile. La sovrana è molto cagionevole, ha un animo fragile ed insicuro. La vita non è stata molto clemente nei suoi confronti: non è riuscita ad avere eredi al trono e ciò le ha creato non poche frustrazioni. Ad aiutarla nell’andamento pratico del regno c’è Sarah, duchessa di Marlborough, sua intima e fidata amica. Tra le due donne c’è molta intesa e fiducia. Sembra andare tutto per il meglio finché l’arrivo di una terza donna stravolgerà i loro equilibri.
Il film è uscito nelle sale cinematografiche il 24 gennaio. La pellicola è stata premiata al Festival di Venezia, ha vinto un premio ai Golden Globe, ha ottenuto 9 candidature all’Oscar, 10 candidature BAFTA più altri riconoscimenti. Sceneggiatura e fotografia impeccabili sono solo alcuni dei punti forti del film. Lo spettatore viene come rapito dalle vicissitudini e dall’intricata trama fatta di gelosie, rivalsa e astuzia femminile. Protagoniste indiscusse de La favorita sono le donne, esseri complessi e mutevoli: docili, fragili ma al momento opportuno calcolatrici e fredde manipolatrici, al pari degli uomini.
Yorgos Lanthimos scardina il classico lungometraggio storico in cui, non di rado, ci viene mostrato un mondo maschilista e dove le donne non fanno altro che da cornice imbellettata, utile a smorzare i toni e la pesantezza che riguarda questa tipologia di film.
Possiamo dire che, per alcuni aspetti, La favorita è una rivisitazione in chiave moderna del mondo femminile. Ciò che invece rende il film stereotipato è il personaggio di Abigail Masham, classica donna che farebbe di tutto pur di riscattarsi socialmente ed economicamente.
La favorita: le protagoniste
Per cercare di comprendere meglio il senso de La favorita è necessario conoscere più nel particolare le protagoniste della pellicola.
Anna Stuart (Olivia Colman) ha il potere e la ricchezza derivanti dal suo essere la regina d’Inghilterra e può permettersi qualsiasi cosa, asservimenti e finte lodi comprese. È una donna che non spicca per avvenenza o intelligenza ma per il suo carattere capriccioso, insicuro, mutevole e bisognoso d’affetto. Anna è una donna che ha sofferto molto: ha perso, durante la gravidanza o poco dopo la nascita, 17 figli che ha “sostituito” con 17 coniglietti che vivono nella sua stanza.
A compensare la parte razionale c’è Sarah (Rachel Weisz), sua amica d’infanzia e confidente. Anna si sente così sicura nelle mani della sua amica che, spesso, la delega per la gestione di questioni politiche e delicate. Sarah è una donna affascinante, astuta, cinica, fredda, indipendente e coraggiosa. Le due donne insieme si compensano e sono indistruttibili per la complicità e l’affetto che le lega da anni. Sarah rappresenta il pilastro a cui Anna ha bisogno di aggrapparsi per non sprofondare nell’inquietudine e nella disperazione.
La situazione però inizia a prendere un piega diversa quando Sarah, troppo occupata a risolvere la guerra contro la Francia, trascura Anna che, di conseguenza, si sente abbandonata e ferita dall’amica. Abigail Masham (Emma Stone) approfitta di questa situazione per stringere un legame più intimo con Anna. Le due pian piano stringono un legame intimo tanto che “la favorita” della regina non è più Sarah.
Abigail ha un passato da nobildonna che, per una serie d’infelici circostanze, ha perso. Il suo unico obiettivo non è il bene di Anna ma quello di ritornare ad avere ciò che ha perso: titolo nobiliare, soldi e potere sociale. Anna diventa una pedina nelle sue mani infatti la figura di Sarah all’interno del regno viene messa in discussione.
Riuscirà Abigail ad ottenere ciò che brama? Sarah come reagirà a questo capovolgimento dei ruoli? Per scoprirlo non vi resta che guardare La favorita!
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Alba spezza le catene del dissenso con il suo nuovo singolo
La celebre scrittrice e fumettista statunitense Jodi Picoult scrisse che “nello spazio tra un sì ed un no, c’è tutta una vita” e tra i vicoli, le crepe, le aurore ed i tramonti di quest’ermetica e sconfinata area così soggettiva e personale, la giovanissima e brillante cantautrice, modella e attrice napoletana d’adozione londinese Alba, torna a stupire disegnandone i confini in “No” (Delma Jag Records), il suo nuovo singolo.
Dopo aver dato prova della sua versatilità passando dall’elettro-lounge del singolo d’esordio “Ciao” alla dance-pop d’Oltreoceano di “Odiarti Anch’io”, l’artista classe 2000 cattura e affascina dipingendo con la sua vocalità armoniosa, delicata, e al contempo energica e penetrante, un arcobaleno di indipendenza e intraprendenza in chiave elettro-pop, con cui pone fine a tutti quei dissensi e quei dinieghi che quotidianamente ci ingabbiano, impedendoci di realizzare i nostri sogni – «ancora una volta ho spezzato le catene» -, dando vita ad un nuovo capitolo, ad «un’altra storia che non vieti di sognare».
“No” che provengono dall’esterno e come porte chiuse in faccia ci lasciano inermi dinanzi alla scelta di proseguire o indietreggiare lungo la via che conduce alla nostra realizzazione, ma anche rifiuti, negazioni e disapprovazioni che ogni giorno rivolgiamo a noi stessi, negandoci la possibilità di essere felici, pronunciando quella lunga serie di “no” che in realtà celano e nascondono il timore di affermarci alla vita, sotto il punto di vista professionale, relazionale e personale.
Dichiara Alba:
Questa canzone è la storia di tutti i “no” ricevuti, in abito lavorativo e personale. Ma anche di quelli che diciamo a noi stessi, perché ci è stato insegnato che ad alcune cose bisogna dire di “no”, oppure perché a volte abbiamo paura di dire di “si” a ciò che non è completamente convenzionale, o a qualcosa che potrebbe stravolgere la nostra vita.
Un brano che ci invita a troncare ed abbandonare questo circolo vizioso, incoraggiandoci a confidare in noi stessi senza preoccuparci eccessivamente delle difficoltà che potrebbero presentarsi – «spero ormai da anni in una botta di fortuna, la ruota si è incastrata si ma io non ho paura», liberandoci così dalla paura di confessare i nostri desideri ad alta voce – «e no non te lo dico sennò poi non si avvera» -, riappropriandoci della nostra vera natura – «tu ricordati di amare» – e abbattendo definitivamente gli steccati – «lancio questo missile ho distrutto la barriera» – che ci precludono la possibilità di realizzarci pienamente.
“No” è accompagnato dal videoclip ufficiale, girato a Napoli sotto la direzione di Andiy Yudka.
Alba: biografia
Alba, al secolo Alba Giaquinto, è una cantautrice e attrice napoletana d’adozione romana. Si appassiona alla musica sin da bambina, suonando la batteria e, all’età di 13 anni, dà il via al suo percorso formativo in ambito vocale, studiando canto.
Quattro anni più in là, scrive i suoi primi testi inediti, in inglese e in italiano, e, poco dopo, inizia a recitare, mettendo in luce la poliedricità della sua Arte che le consente di fondere cinema, teatro, serie TV, composizione e interpretazione. Ad inizio 2022, entra nelle case degli italiani partecipando alla celebre e fortunatissima produzione Rai “Il Paradiso delle Signore” e, nel Maggio dello stesso anno, pubblica il suo primo singolo ufficiale, “Ciao”, una lettera a cuore aperto a se stessi che conduce l’ascoltatore ad una nuova consapevolezza di sé; un viaggio tra le tappe dell’assoggettamento e dell’autodistruzione per liberarsi dalla tossicità dei rapporti e rinascere, dalle proprie ceneri e dal mondo. Nel 2023, trasferitasi a Londra per proseguire gli studi, l’artista torna con “Odiarti Anch’io”, un bianco e nero che tratta la delicata tematica della manipolazione psicologica all’interno di una relazione di coppia, esortando l’ascoltatore a liberarsi dai fardelli del passato per ricostruire la propria identità partendo da una buona e sana dose di amor proprio. Magnetica, dotata di una grazia vocale di raro riscontro, di una timbrica delicata ma potente al contempo e di un’abilità autorale in grado di trasfigurare esperienze personali in narrazioni universali, Alba è una delle proposte più interessanti del nuovo cantautorato femminile italiano.