La poesia è morta? No, almeno secondo noi ma, sicuramente, sta cambiando forma. Negli ultimi tempi ci troviamo davanti ad un nuovo modo di poetare, meno elitario e più accessibile a tutti. Scrivere in versi è un genere letterario come gli altri e, come tutte le modalità di espressione, si modifica e si adatta al proprio tempo.
In che modo sta cambiando la poesia? In modi diversi, sempre secondo la nostra opinione. Pensiamo a Guido Catalano, scrittore e poeta vivente, ad esempio, la sua è una poesia che parla d’amore e lo fa nei bar o pensiamo alla più nota Rupi Kaur, instapoet femminista, arrivata alla fama internazionale attraverso Instagram. I poeti citati mostrano un abito, tra i tanti, che oggi questa forma letteraria sta assumendo perché la poesia, attraverso il poetry slam, è diventata una vera e propria arte performativa.
Abbiamo intervistato Vittorio Zollo, poeta beneventano, che recentemente ha aperto il live di Fabrizio Bosso in occasione di Riverberi. L’artista ci ha spiegato il suo modo di comunicare attraverso questa nuova forma di espressione, illustrandoci meglio questo nuovo scenario.
Poetry slam: che cos’è e come nasce?
Il poetry slam è una competizione poetica, in cui i partecipanti si sfidano a suon di poesie davanti ad un pubblico che, a sua volta, sceglierà una giuria di 5 persone e che deciderà il vincitore della competizione. Oltre ad essere una gara, il poetry slam è una forma poetica, generalmente praticata in luoghi pubblici come bar, piazze o locali. Questa forma d’espressione nasce nel 1984, a Chicago, quando Marc Smith, un operaio di cantiere e poeta, decide di organizzare degli incontri di poesia all’interno di un jazz club della zona.
Nel 1986 Marc Smith incontra Dave Jemilo, proprietario di un noto locale di Chicago, e insieme decidono di organizzare ogni settimana una serata dedicata alla competizione poetica. In breve tempo questa iniziativa si diffonde negli Stati Uniti e nel resto del mondo. È in questo modo che nasce il poetry slam.
Poetry Slam: regole
Per tutte le competizioni esistono delle regole e il poetry slam non è da meno: ecco a cosa deve attenersi uno slammer che intenda partecipare:
- Esibizione a cappella
- Iscrizione alla competizione aperta a tutti
- Assenza di riempimenti musicali, luci o abbigliamento particolari.
- Libertà d’espressione: si può dire, leggere, scandire o cantare testi su temi liberi
- Tempo di esibizione da un minimo di 3 minuti ad un massimo di 5 minuti.
- Lo slammer si esibisce per condividere con il pubblico
- I giudici devono essere scelti tra la platea
- Nelle esibizioni nei locali pubblici vale la regola: “un testo detto è un bicchiere offerto”.
7 comments on Poetry slam: Vittorio Zollo e la sua poesia performativa
Comments are closed.