L’Associazione Equilibri aps, nata per promuovere il territorio, la cultura ed il patrimonio librario, comunica che lunedì 11 aprile 2022, alle ore 18.30, presso la sala consiliare del Comune di Cesinali (AV), si terrà il quinto appuntamento della rassegna “Un libro al mese” dedicata alla presentazione di volumi redatti da autori locali.
In occasione dell’inizio della Settimana Santa, l’incontro sarà dedicato al volume “Quid est veritas? Il dramma della passione e morte di Cristo”, di Matteo Claudio Zarrella, magistrato, già presidente del Tribunale di Lagonegro, e grande appassionato di cultura locale.
L’opera, edita da D’Amato editore, riprende il dramma della passione e morte di Cristo che, utilizzando le parole dell’Autore, è «destinato a ripetersi e soffre a star chiuso in un libro», che pone al lettore molti interrogativi e fornisce molti spunti di riflessione.
Ad accompagnare l’Autore nella narrazione delle ultime fasi della vita di Cristo e, in particolare, del suo processo, ci saranno Don Vittorio Ferrara, parroco di Cesinali, e Adriano Maffeo, avvocato e docente all’Università di Napoli “Federico II”.
Parteciperà al confronto anche il Gruppo d’arte drammatica e sperimentale Carmine Fernando Venezia di Cesinali che, con il coinvolgendo di un’intera comunità, tiene viva la messa in scena del rito degli ultimi istanti della vita di Nostro Signore.
A moderare l’incontro, sarà Leonardo Festa, docente di storia e filosofia.
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Manu Chao torna in Italia in versione acustica
Il Dum Dum Republic, in partnership con il Maco Festival, si trasferirà nella cornice suggestiva dei Templi di Paestum, all’interno della Clouds Arena, per il concerto del cantautore e musicista di fama internazionale per il concerto del cantautore e musicista di fama internazionale Manu Chao.
L’artista franco-spagnolo torna live in versione acustica, accompagnato da Luciano Falico alla chitarra e Mauro Mancebo alle percussioni.
Manu Chao: biografia
Manu Chao, al secolo José Manuel Arturo Tomás Chao Ortega, nasce a Parigi da padre galiziano e madre basca in fuga dalla dittatura di Franco.
Trascorre la sua infanzia respirando arte, libertà e diritti umani. Con i Mano Negra inizia a lasciare il segno nel mondo della musica; canta in francese, inglese e spagnolo, fonde culture e stili differenti, come il patchanka, che spaziano dal reggae al rock, dal rap alla musica iberica.
Il successo mondiale arriva nel 1998 con il debutto solista “Clandestino”, di cui i diritti umani, la fuga e l’impegno civile e sociale sono colonne portanti, mentre le sonorità sono dominate da ritmi sudamericani e africani. Resta una personalità libera e anticonformista, un’icona musicale e culturale, un cittadino del mondo che ispira più generazioni.
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Anteprima VitignoItalia a Napoli per celebrare l’Italia del vino
Sta per terminare l’attesa per Anteprima VitignoItalia, ormai classica preview dell’appuntamento di maggio, considerato da tempo una delle più importanti iniziative del settore. E mai come quest’anno l’Anteprima, in programma a Napoli nelle bellissime sale dell’Hotel Excelsior di Napoli nella giornata di martedì 29 novembre, promette di essere un avvenimento in grado di soddisfare le aspettative del pubblico di appassionati e operatori del settore. Merito certamente dell’adesione all’evento da parte di oltre cento tra produttori vitivinicoli e consorzi provenienti da tutta la penisola per un totale di circa 500 etichette di assoluto valore.
“Una risposta davvero importante, al punto di averci costretto a dire molti no ad aziende che chiedevano di poter partecipare – commenta Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia – Così come le prenotazioni all’evento, sia da parte dei winelover che degli operatori di settore, stanno superando di gran lunga i numeri delle precedenti edizioni. Né va dimenticata la presenza di un nutrito gruppo di giornalisti e operatori stranieri che prenderanno parte alla giornata, a dimostrazione di come VitignoItalia sia sempre più percepito come un punto di riferimento e di incontro. E questo non solo per quello che concerne le degustazioni ma anche sul versante dei momenti di confronto che, da qualche anno, caratterizzano il nostro programma. Per noi è infatti fondamentale contribuire al continuo sviluppo del nostro comparto vitivinicolo proponendo dibattiti e conversazioni tra i diversi player del panorama enoico nazionale.”
Va visto in tal senso il convegno “In & Out – Enoturismo + Export = il successo del vino italiano” che aprirà la giornata (inizio ore 11.30) di martedì 29 novembre, presso la Sala Mascagni del Gran Hotel Vesuvio, in Via Partenope, 45.
L’incontro, moderato da Giorgio Dell’Orefice, giornalista de IlSole24Ore, vedrà la partecipazione di Nicola D’Auria, Presidente del Movimento Turismo del Vino, Gabriella Migliore, funzionaria ICE Londra, Ferdinando Natali, responsabile sud UniCredit, Luciano Pignataro, prestigiosa firma del giornalismo di settore, con le conclusioni affidate a Nicola Caputo, Assessore Agricoltura Regione Campania. Al centro del convegno l’importanza della valorizzazione dell’enoturismo italiano affiancata a una forte presenza sui mercati esteri, al fine di consolidare il comparto vitivinicolo come asset di prim’ordine per il nostro Paese.
Il pomeriggio e la serata, come già detto, vedranno invece protagonisti produttori ed etichette di diverse regioni italiane e prevede la partecipazione di importanti Consorzi come Roma DOC, Prosecco DOC e Friuli DOC. Due i momenti in programma nelle sale dell’Hotel Excelsior: dalle 15.30 alle 17.30 un “primo turno” esclusivamente dedicato a stampa e operatori di settore, immediatamente seguito dalla seconda mandata aperta al pubblico pagante, dalle 17.30 alle 21.30.
“Un’anteprima così partecipata – conclude Teti – è senz’altro un ulteriore stimolo per guardare avanti con fiducia e concentrarsi già da ora sulla prossima edizione di VitignoItalia. Napoli sta vivendo un momento di autentico fulgore e questo accresce l’importanza per la nostra città di ospitare una manifestazione come VitignoItalia, riconosciuta ormai da anni a livello nazionale e internazionale, punto di incontro e di scambio ideale per il mondo del vino, unanimemente considerato uno dei settori più importanti del Made in Italy.”
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Gite fuori porta con il MEC a Morimondo per la Festa del Latte
Dopo due anni di pausa forzata causa Covid, torna domenica 24 e lunedì 25 Aprile 2022 in quel di Morimondo l’attesissima Festa del Latte: una due giorni che, all’ombra di delle più belle abbazie romaniche d’Italia, offre l’occasione per acquistare direttamente dai produttori latte, yogurt e formaggio oltre che assistere alla produzione.
Giunta alla dodicesima edizione, la Festa riprende dal Calendario Ambrosiano una tradizione molto antica che vede la celebrazione, il 23 Aprile, di San Giorgio patrono dei lattai. Una data importante per allevatori e caseari perché in quel giorno dell’anno si usavano siglare i contratti di fornitura del latte. Come? Con la dolcezza del pan de mej ai fiori di sambuco preparato per l’occasione e accompagnato dalla panna liquida preparata dai lattai per i clienti.
Morimondo, città slow e bandiera arancione del circuito Borghi Più Belli d’Italia, ospita da oltre un decennio questa manifestazione che attira sempre un folto pubblico di curiosi e foodies impenitenti.
Tra i protagonisti della manifestazione anche il Mercato Enogastronomico della Certosa con il suo catalogo di eccellenze a chilometro vero presenti in via XXV Aprile a partire dalle 10:00 del mattino: prodotti da forno, pane, frutta e verdura, miele vino, confetture, salumi d’oca e offelle di Parona, solo per citarne alcuni.
Festa del Latte: programma
In programma anche passeggiate in campagne e mercatini degli hobbisti: a partire dalle 12 di domenica e di lunedì apertura dei punti di ristoro (panini con salame, salamella o gorgonzola e risotti alla pilota e della tradizione).
Alle 14:30 di domenica gli organizzatori propongono una camminata di 2 chilometri e mezzo nel verde, destinazione Cascina Fiorentina, luogo del vecchio caseificio; mentre alla stessa ora di lunedì una camminata guidata per i fontanili.
Nel pomeriggio di domenica, poi, una dimostrazione di produzione di formaggio primo sale che lunedì sarà tutta dedicata ai bambini con un laboratorio promosso dall’Associazione Pane e Mate.
Il Corteo per la Festa della Liberazione si terrà lunedì alle 16:00.
Abbazia di Morimondo
Abbazia di Morimondo
L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da “mora”, parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo.
Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi.
La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522. Si compone di 70 stalli divisi in 2 ordini; negli scranni sono raffigurati motivi simbolici.
Sul fianco destro della chiesa si apre il chiostro, dove affacciano le varie parti del monastero, più volte riprese e rimaneggiate nel tempo. Il lato est è il più antico, con la sala capitolare, il sovrastante dormitorio, il “parloir” e la “sala di lavoro” dei monaci. Sul lato sud si affacciano il “calefactorium” (unico locale riscaldato) e il refettorio. L’ala dei conversi, lato ovest, è quella che ha subito maggiori trasformazioni.
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