Rinviata a data da destinarsi la visita del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ad Avellino. Il Governatore era atteso oggi all’ex carcere Borbonico per un incontro organizzato dall’Associazione “Ora” e dal titolo: “Sì al Regionalismo differenziato, ma nell’unità nazionale”.
“Il convegno – fa sapere Livio Petitto, ideatore e promotore dell’associazione Ora- è stato rinviato a data da destinarsi per improrogabili impegni istituzionali del Governatore. Sicuramente nei prossimi giorni, come associazione, avremo modo di confrontarci col Presidente De Luca”.
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Oltre all’esercito si attendono dalla Regione Campania anche sostegni economici
In questi giorni siamo stati letteralmente bombardati da: decreti, ordinanze, comunicati stampa e notizie di ogni sorta.
Ora i cittadini campani attendono lo stanziamento di fondi economici che possano sistemare, seppur in minima parte, le incombenze economiche cui devono far fronte molti cittadini nonché possessori di partita Iva.
Mi riferisco a spese di ordinaria amministrazione come affitti di locali e altre spese economiche che non sono state ancora sospese e regolamentate in vista dell’emergenza Covid-19.
Armando Cesaro, presidente del Gruppo Forza Italia Regione Campania, lancia un appello a Vincenzo De Luca:
Nei giorni scorsi abbiamo chiesto pubblicamente questa misura perché l’affitto è una delle voci più impegnative del bilancio familiare ed è chiaro che chi ha dovuto sospendere o ridurre drasticamente la propria attività, soprattutto se commerciante e partita Iva, non ha alcuna possibilità di farvi fronte.
De Luca faccia come Fontana: affianchi a quello ordinario un fondo di solidarietà per sostenere concretamente i nostri cittadini che non sanno come pagare. Torniamo subito in Consiglio, magari prima che arrivi anche il mese di aprile da pagare.
Dunque si aspettano provvedimenti reali ed economici per far fronte a spese che questa immobilità economica, a molti cittadini e lavoratori in stand by, non consente di ottemperare.
Tra un’esortazione, un’imposizione e una battuta da cabaret si attendono anche risposte più serie a problemi economici cui si accenna ma che, nella realtà dei fatti e dello stato di cose, ancora non si provvede a risolvere.
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Emergenza Covid-19: le proposte economiche di Maurizio Petracca
L’emergenza Covid-19 impone la necessità di dare vita a politiche di sostegno che devono interessare tutti i settori economici e produttivi. Ovviamente il lockdown non ha risparmiato l’agricoltura.
Maurizio Petracca dichiara:
In questa fase così delicata anche dal punto di vista produttivo ed economico sarebbe prioritario prevedere la proroga di tutte le scadenze relative alle misure del Psr al 31 dicembre 2020, il pagamento da parte di Agea di tutti i contributi relativi sia agli anni pregressi sia come anticipazione per il 2020 al 70%, la richiesta dello stato di calamità che riguardi tutti i comparti agricoli regionali con l’obiettivo di definire al riguardo anche una specifica misura del Psr.
Inoltre sarebbe auspicabile prevedere un’anticipazione sulle risorse a valere sulla programmazione 2021/202717.
Maurizio Petracca: le proposte
Per le misure a premio:
Prendendo spunto dalle difficoltà recenti e dallo scenario presentato da AgEA e considerando la possibile lunga durata dell’emergenza Covid-19, si ritiene necessario che l’Assessorato all’Agricoltura debba porsi l’obiettivo improcrastinabile di risolvere un problema che sta creando e creerà nei prossimi mesi uno stato di forte difficoltà al settore agricolo ovvero la mancanza di liquidità per le aziende e la necessità di attivare, quanto prima.
Qquello che è previsto dal Regolamento (UE) n. 640/2014 che al paragrafo 1 dell’art. 4 – Forza maggiore e circostanze eccezionali – così riporta
….Per quanto riguarda i pagamenti diretti, qualora non abbia potuto adempiere ai criteri di ammissibilità o ad altri obblighi per cause di forza maggiore o circostanze eccezionali, il beneficiario continua a godere del diritto all’aiuto per la superficie o gli animali che risultavano ammissibili nel momento in cui è sopravvenuta la forza maggiore o la circostanza eccezionale.
È necessario in questa fase, ottenere l’anticipazione al pagamento, sulla base del dato storico delle erogazioni relative alle domande presentate negli anni precedenti, delle misure 10 (Pagamenti agro-climatici-ambientali) – 11 (Agricoltura biologica) e 13 (Indennità a favore delle aree soggette a vincoli naturali) per l’anno 2020 in mancanza di presentazione della domanda di aiuto. Detta anticipazione dovrà corrispondere al 75% dell’importo medio precedentemente erogato. Sbloccare, inoltre, i pagamenti delle suddette misure per le annualità precedenti determinati dai controlli Agea sulla Condizionalità, su errori di superficie o altri motivi di carattere burocratico.
Per le misure a finanziamento:
Quante aziende agricole o dell’agroalimentare attiveranno il finanziamento delle misure di ammodernamento, considerata la difficoltà finanziaria molto stringente che il problema Covid-19 sta determinando, e quante riusciranno ad attivare una fidejussione vista la complessità finanziaria, economica e burocratica della stessa?
Quante aziende riusciranno, per problemi legati al mercato del lavoro (impossibilità degli spostamenti, sicurezza sul lavoro a seguito della pandemia) a partire con le attività o a completarle nei prossimi mesi? Quante aziende sono in procinto di rinunciare al finanziamento viste le difficoltà finanziarie che si potranno determinare?
Anche in questo caso bisogna operare non per provvedimenti spot ma spostare, inderogabilmente, prorogando gli impegni di chiusura delle attività delle aziende e degli enti almeno a fine 2020, definendo, inoltre, uno spostamento degli adempimenti burocratici (avvio dei lavori, comunicazioni varie, proroghe, ecc.) per evitare difficoltà operative nel rispetto, allo stesso tempo, degli obblighi di sicurezza necessari.
Bisogna, invece, facilitare, quelli che sono in fase avanzata o di chiusura dei progetti e che hanno presentato domanda di pagamento o di saldo finale, attivando i pagamenti sulla base della documentazione contabile e solo successivamente a quelle delle opere realizzate.
Per le misure strutturali e di ammodernamento destinate alle aziende agricole e agroalimentari del Psr agevolare l’accesso alle anticipazioni, per quelle pubbliche favorire la chiusura dei lavori con una copertura del 100% del contributo ammesso; introdurre uno strumento rapido di spesa per progetti di ammodernamento per importi inferiori ai 50.000 €.
Stato di calamità e situazioni di carattere generale: Lo stato di calamità va esteso a tutti i comparti agricoli senza escludere nessuna delle attività produttive. La produzione zootecnica bovina, suina, ovicaprina, l’ortofrutta, il vivaismo, la frutta in guscio, l’olivicoltura e la viticoltura attualmente escluse vanno ricomprese in quanto produzioni tipiche regionali spesso valorizzate da marchi di qualità comunitari. Prevedere l’accesso facile al sistema assicurativo (grandine e aziendale) e introdurre il fondo assicurativo regionale per garantire le prossime coltivazione sia dall’eventuali calamità naturali, sia per sostenere le speculazioni del mercato a cui le aziende andranno inevitabilmente incontro per almeno tre anni.
Maurizio Petracca conclude:
Queste proposte confluiranno nella piattaforma, nel programma di aiuti che la Regione Campania intende sottoporre nelle prossime ore al Governo nazionale. L’incertezza della fase che viviamo, le incognite relative alla durata delle misure restrittive oggi attive, la contrazione della domanda e dei consumi sono tutti elementi che, anche nel settore agricolo ed in tutti i comparti in cui si articola, hanno determinato una situazione di grande difficoltà che gli operatori e gli imprenditori rappresentano in tutta la sua gravità. In questa congiuntura è necessario un impegno senza precedenti da parte di tutti, un impegno unitario per dare risposte concrete, oltre ogni interesse di parte, a chi vive una condizione di disagio. L’emergenza Covid-19, oltre ai gravissimi aspetti sanitari, ha portato ad una crisi generale dal punto di vista produttivo ed economico che potrà essere superata solo grazie a politiche mirate, flessibilità europea, coesione nazionale.
In particolare ho proposto, in aiuto delle imprese in sofferenza, di istituire un mutuo – almeno quinquennale – a tasso zero, in funzione del reddito dell’anno precedente, in modo da affrontare le difficoltà della contingenza.
Inoltre, ho sollecitato l’abbuono delle ultime tre mensilità di fitto di tutte le attività commerciali costrette alla chiusura con la modalità del credito d’imposta e l’abbuono delle rate Imu per le categorie produttive D del 7.5 per mille da versare allo Stato. Inoltre, ho chiesto che la Regione Campania solleciti il Governo centrale perché vari un programma di sostegno e di agevolazioni per i professionisti ed i titolari di partita Iva da un punto di vista di sgravi fiscali e di finanza agevolata come strumenti utili al rilancio dell’economia. Si tratta di misure utili, concrete e anche di respiro più ampio rispetto ad interventi una tantum che rischiano di avere un carattere eccessivamente episodico e non strutturale.
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Emergenza Covid-19: c’è bisogno di un piano regionale per le fasce più deboli
Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra all’interno del Consiglio regionale della Campania invita a prendere dei provvedimenti reali, invitando a stendere un piano regionale che si occupi delle fasce più deboli e delle imprese.
Stefano Caldoro dichiara:
Adesso c’è bisogno di un piano Campania. Per stoppare Irap ed Irpef e tutte le tasse regionali, per aumentare le tutele ai lavoratori, per sostenere artigiani, commercianti, professionisti e per il popolo delle partite IVA e le imprese.
Da subito serve un sostegno economico diretto alle famiglie più bisognose e alle fasce più deboli.
Le risorse ci sono. Insieme, con un confronto serio, si individuano e finalizzano.
Noi siamo pronti a fare la nostra parte, iniziando dal confronto in Consiglio regionale perché proteggere i campani viene prima di tutto.
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De Luca annulla l’incontro
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