La messa in scena di corpi in movimento, caratterizzati da una gestualità frenetica e da movimenti isterici, restituisce l’immagine angosciosa e straziante di un dramma che attraversa la nostra quotidianità e che non può, e non deve, lasciarci indifferenti; e cioè quello dei migranti morti in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Il numero dei decessi dei migranti, specie quelli che attraversano il mare o conflitti violenti, è più che raddoppiato nel corso dell’ultimo anno. Lo ha reso noto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), la quale ha invitato gli Stati interessati a prendere provvedimenti urgenti.
L’arte, e il modo dello spettacolo, non può assistere in silenzio ed è dunque questo nuovo video-artistico e di denuncia si ha l’intento di veicolare un messaggio ben chiaro: “siamo tutti in movimento…siamo tutti migranti”.
Un messaggio che è rivolto agli Stati Europei, ed a tutti coloro che sono in qualsiasi modo coinvolti, ai quali si chiede di adoperarsi nella gestione dei flussi migratori facendo uso di sensibilità e umanità. Lo spostamento è difatti un gesto insito nella natura dell’uomo ed è dunque nostro dovere tutelarlo, come è nostro compito preservare il diritto alla vita di colore che sono costretti, o per volontà, a migrare. È necessario garantire loro il diritto ad avere dei sogni e un futuro migliore.
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L’uomo del labirinto: un thriller psicologico sulla manipolazione mentale
L’uomo del labirinto, tratto dall’omonimo romanzo noir (2017) di Donato Carrisi, conduce lo spettatore all’interno del mondo della manipolazione psichica e della fragilità mentale dell’essere umano.
Il regista parte da un’ambientazione non definita: siamo in Italia e ciò è deducibile dai nomi delle insegne dei negozi, ma possiamo trovarci ovunque. Dall’inizio del film si entra immediatamente nel mondo distorto di Samantha Andretti (Valentina Bellè), una ragazza che è stata rapita quindici anni prima ed è stata drogata dal suo rapitore, per renderle, forse, meno pesante la condizione di cattività cui è stata costretta a vivere.
Per cercare di capire cosa sia successo a Samantha Andretti, viene interpellato il dottor Green (Dustin Hoffman), un profiler che deve entrare nella testa della ragazza, spingendola a ricordare tutto ciò che ha vissuto nei quindici anni di rapimento.
Tutto il suo trascorso di quegli anni, probabilmente, è stato rimosso dalla ragazza sia per le droghe psicotrope che le sono state somministrate e sia per il potere della mente umana, che consiste nel rimuovere o falsare i ricordi strettamente collegati ad episodi traumatici vissuti, con cui è troppo difficile fare i conti.
Al destino di Samantha Andretti s’incrocia un’altra figura, quella di Bruno Genko (Toni Servillo), un uomo che si occupa di recupero crediti e di investigazione.
Bruno Genko era stato convocato, ai tempi del rapimento, dai genitori di Samantha Andretti per aiutarli a ritrovare la figlia ma l’investigatore non aveva adempiuto al suo compito.
Quando l’investigatore apprende, dal telegiornale, il ritrovamento di Samantha Andretti sente di doverle dare una mano, cercando di scoprire l’identità del rapitore.
Intanto cosa sta scoprendo il dottor Green?
Samantha Andretti gli parla costantemente di un labirinto e di un gioco, cui era costretta a giocare, per poter avere acqua e cibo. I ricordi della ragazza sono molto confusi ma, pian piano, il profiler riesce ad avere un quadro della situazione.
Intanto Bruno Genko, che sta cercando di scoprire il volto del rapitore, si ritrova ad inseguire un uomo con la testa di un coniglio. Bunny è il rapitore di Samantha Andretti, di questo Genko ne è sicuro, ma riuscire a smascherare la sua indentità non è così semplice.
Intanto a questa storia si intreccia la scomparsa di Mila, una poliziotta che lavora all’interno della sezione persone scomparse. La sua sparizione sembra non avere un collegamento con il ritrovamento di Samantha Andretti ma non è proprio così, questo lo scoprirete, forse, solo con la visione de L’uomo del labirinto.
L’uomo del labirinto: punti di forza
Donato Carrisi, per la trasposizione cinematografica del romanzo, si è avvalso di un cast di tutto rispetto che, già di per sé, rappresenta un punto di forza perché spinge un qualsiasi spettatore, compreso il non appassionato del genere thriller, ad andare al cinema.
Un altro punto di forza è quello di Bunny, l’uomo dalla testa di coniglio che, oltre a riportare alla memoria L’impero della mente (2006) di David Lynch, riesce a trasferire la stessa inquietudine disorientante che avvolge l’essere umano nel momento stesso in cui si rapporta a qualcosa che è diverso da sé.
L’elemento che, però, lo rende un film interessante è il gioco psicologico che il regista induce nello spettatore: quest’ultimo viene, a sua volta manipolato da Donato Carrisi e condotto nello stesso labirinto psicologico della manipolazione mentale.
Alla fine del film ci si accorge di essere stati condotti, inconsapevolmente, verso una verità falsata, attraverso un plagio e ci si rende pienamente conto di come la mente umana possa essere tratta in inganno attraverso manipolazioni esterne.
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Carnevale di Montemarano (Avellino) e Tarantella Mirabilis: il folklore protagonista in Irpinia
Ad agosto, Montemarano si traveste con i colori e le melodie di ‘Carnevale di Montemarano e Tarantella Mirabilis’.
L’evento rientra nel programma ‘Incontri del Folklore: carnevali e percorsi popolari d’Irpinia’, manifesto progettuale di promozione di una delle tradizioni locali più radicate della provincia di Avellino e che vede insieme il comune di Chianche, Castelvetere sul Calore, Montemarano, Taurano e Torrioni.
Sulla manifestazione, il sindaco Beniamino Palmieri:
L’emergenza sanitaria legata al Covid ha portato alla cancellazione del Carnevale, una delle manifestazioni più importanti e sentite per i cittadini di Montemarano, per ben due anni. Con il sostegno dei fondi regionali POC che, non abbiamo potuto spendere lo scorso inverno proprio a causa del Covid, possiamo ripartire ed avviarci all’evento di febbraio, periodo dell’anno in cui ricade secondo tradizione, usando l’opportunità del 12, 13 e 14 agosto per promuoverlo e divulgarlo. Ci auguriamo che questa tre giorni restituisca ai nostri concittadini un po’ di spensieratezza ed allegria e che richiami anche un buon afflusso di pubblico al fine favorire una auspicabile ricaduta economica a beneficio delle attività commerciali che, più di tutti gli altri settori, hanno sofferto in questi due anni.
Dal 12 al 14 agosto Montemarano ripropone nella settimana più calda dell’estate, la festa simbolo della provincia di Avellino, il carnevale. Venerdì 12 agosto alle ore 20, attesa la sfilata in maschera che andrà a riempire le caratteristiche stradine medievali del paese con la danza della Tarantella Montemaranese. Sabato 13 agosto alle 21, l’energia dei FolkAtomic, seguire da Officina Zoè e Maristella Martella, inonderanno delle sonorità popolari l’anfiteatro comunale. Chiudono la programmazione dell’evento, domenica 14 agosto, dalle 18 alle 20.30, la riproposta sfilata in maschera per le strade del centro storico del paese, affiancata dalla Tarantella Montemaranese.
La proiezione del docufilm ‘Sabballa’ a cura della Scuola di Tarantella Montemaranese, in occasione della celebrazione dei 10 anni di associazione Scuola di Tarantella Montemaranese, per proseguire con in concerto di Gerardo Dell’Affetto e Luis di Gennaro. A chiudere la manifestazione la consegna del Premio Tarantella Mirabilis consegnato dai rappresentati della Scuola di Tarantella Montemaranese.
Il direttore artistico Roberto D’Agnese precisa:
L’idea è quella di non di proporre una versione estiva del Carnevale, che corrisponde ad un giorno ben preciso. Non intendiamo rievocazione con questo evento, una festività che vive già di un suo significato e sentimento ben preciso, alla quale è già assegnata una data con intento celebrativo. Il nostro obiettivo è quello di far sfilare, nella giornata di venerdì 12, i costumi rappresentativi del Carnevale di Montemarano per far conoscere i costumi di una ricorrenza importante per la città di Montemarano. Nella giornata di chiusura, domenica 14, quelli più belli riceveranno un riconoscimento nel Premio Tarantella Mirabilis. L’intenzione è sempre quella di creare connubio tra il momento tradizionale e rappresentativo del territorio con qualcosa che va oltre. Dalla sfilata di maschere legata alla tradizione popolare di Montemarano, si passerà all’esibizione dei gruppi inseriti nel programma che mettono insieme sonorità di tradizione popolare e e contemporanea. momento di concerto di gruppi decisamente particolari, Con i FolkAtomic e gli Officina Zoè, si andranno a conoscere band che hanno inserito nel cantautorato tradizionale popolare, un taglio innovativo. La manifestazione si chiuderà il 14 con il docufilm che racconta la storia del Carnevale di Montemarano con tutti i suoi protagonisti, oltre cento persone intervistate e inserti video di concerti di musica classica popolar.
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Nasce Domus: la home collection firmata da Ginori 1735
Nuova importante evoluzione per Ginori 1735, eccellenza italiana del settore lusso e lifestyle, tra i principali marchi mondiali nella porcellana pura e nel design, che lancia la home collection Domus.
Capacità di innovare nella tradizione e volontà di portare l’arte nella vita quotidiana e la vita quotidiana nell’arte per creare nuovi mondi Ginori 1735 sempre più affascinanti, con grazia e audacia, costituiscono da sempre la visione di Ginori 1735.
Con Domus la Manifattura inizia quindi un nuovo cammino che porta il brand ad esprimere ancora più pienamente le proprie potenzialità, mantenendo al tempo stesso intatta la propria forte identità.
Frutto di un processo creativo che ha richiesto oltre tre anni di studio e progettazione in collaborazione con il designer Luca Nichetto, Domus è composta da lampade, arredi e tessuti di altissima qualità, realizzati in collaborazione con esperti artigiani e due importanti partner quali Barovier&Toso e Rubelli, scelti per la loro maestria e la comune sensibilità creativa.Una collezione totalmente made in Italy, completata da cristalli e posate in cui la lavorazione artistica accresce il valore di ciascun pezzo, unico ed esclusivo, perfetto interprete dei rituali del nostro tempo, del piacere per la propria casa e per l’ospitalità.
Domus rappresenta, in sintesi, la naturale evoluzione del focus della Maison dal tableware e giftware al mondo luxury lifestyle, con un respiro sempre più internazionale e un’attenzione ancora maggiore alle nuove generazioni di consumatori con gusti e stili di vita in continua trasformazione.
La nuova collezione nasce, infatti, dalla volontà e dall’esigenza di offrire al mercato una chiave interpretativa più completa dello stile Ginori 1735, attraverso una proposta capace di valorizzare con ancora maggior vigore l’immagine del brand e di arrivare dritto al cuore del cliente. Con Domus, inoltre, il brand intende rafforzare la propria capacità di essere interprete delle evoluzioni dei codici culturali delle nuove generazioni di maestri di stile, offrendo loro un nuovo concetto di lusso nella vita quotidiana, nei suoi piaceri, nelle sue espressioni artistiche e nell’affermazione dell’individualità di ciascuno. Un concetto caratterizzato da esperenzialità, inclusività e contaminazione di significati e mondi diversi come quelli della moda, dell’arte, del design, dell’architettura, del cinema e, ora, anche dell’arredamento.
La collezione Domus rappresenta una perfetta fusione tra design contemporaneo, alta manifattura italiana e materiali di assoluta qualità, che si traducono in un’esperienza di
arredamento esclusiva e di prestigio.
Le creazioni Domus rappresentano “statement pieces” che si distinguono per il loro impatto visivo e che, per la loro originalità, il loro design innovativo e l’abbinamento inusuale di materiali, diventano protagonisti dell’ambiente in cui sono inseriti.
Attraverso Domus, Ginori 1735 punta quindi a consolidarsi quale marchio globale e a innovarsi rimanendo fedele a sé stessa ed ai suoi quasi tre secoli di storia: il nuovo progetto nasce, infatti, da menti, cuori e mani che hanno fatto propria la grande passione per la grazia e purezza della porcellana, che per Ginori 1735 rappresenta non solo un materiale ma un’attitudine, il desiderio e il piacere di portare la Maison nella vita di tutti i giorni.Lounge chair LaVenus, armchair e pouf Dulcis, cabinet LaTour, coffe table Optique costituiscono le proposte interior disegnate da Luca Nichetto. Lampade da tavolo Trinitas e
Sideris e la lampada da terra Conterie sono, invece, gli elementi luce realizzati in collaborazione con Barovier&Toso. Tessuti jacquard (Oriente Italiano, Sagitta, Saia e Ondori) che rimandano a famosi decori della Manifattura, frutto di una contaminazione eclettica tra arte, moda e design, sono infine creati grazie alla collaborazione con Rubelli. Completano la collezione cristalli ottenuti senza l’uso di piombo e posate, dove emozione e funzionalità si plasmano sulla tavola, rendendola unica.
La nuova home collection Domus sarà presentata ufficialmente in occasione della Milano Design Week.Ha commentato Alain Prost, Presidente e Amministratore Delegato di Ginori 1735:
Domus è espressione della continua capacità di evoluzione di Ginori 1735, che si pone l’obiettivo di continuare ad esplorare il proprio mondo e quelli vicini, anche sperimentando nuove sfide, con la volontà di dialogare sempre con nuovi mercati e nuovi clienti.
6 comments on Siamo tutti Migranti: la danza di Andrea Veneri incontra la musica dei KamAak
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