Un omaggio musicale a Diego Armando Maradona e il ritorno sulla scena dello spettacolo Adagio Napoletano sono gli appuntamenti della prossima settimana del Trianon Viviani.
Giovedì 25 novembre, alle 21, a un anno esatto dall’improvvisa scomparsa del Pibe de Oro, il teatro della Canzone napoletana, diretto artisticamente da Marisa Laurito, ospita Sine Diez. Musica per piedi innamorati. Mentre, da venerdì 26 a domenica 28 novembre, torna in scena lo spettacolo che ha inaugurato la stagione teatrale 2021/2022: Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, il musical con la compagnia Stabile della Canzone napoletana scritto e diretto da Bruno Garofalo.
I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30. Informazioni: sito istituzionale teatrotrianon.org, tel. 081 2258285. È obbligatorio il possesso del green pass e l’uso della mascherina. Il botteghino del teatro è aperto, da lunedì a sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; domenica e festivi, dalle 10 alle 13:30.
Sine Diez. Musica per piedi innamorati
Sine Diez. Musica per piedi innamorati – Scritto da Stefano Valanzuolo in forma di racconto con musica, Sine Diez è un tributo accorato al grande calciatore argentino, la narrazione a ritmo di jazz della storia d’amore senza fine tra la figura del Mito del calcio e Napoli, in una dimensione nostalgica e al tempo stesso eroica, fuori da ogni retorica che non sia, semplicemente, quella sana e incrollabile della passione.
Con il contrappunto di musiche di Astor Piazzolla, Bill Evans, Lucio Dalla, Enrico Valanzuolo e standard della tradizione argentina, Sine Diez ci racconterà sette anni di storia di tifo, di amore spudorato nei confronti del giocatore più forte di sempre, di un amore nato sul campo e accudito anche altrove. Sette anni di emozione, amore, speranza, rabbia e gioia. Sette anni di calcio, ma non solo.
Spiega l’autore Valanzuolo:
Tra Maradona e Napoli c’è un rapporto che neppure la morte è riuscita a scalfire. Sarebbe stato impossibile descrivere una storia così intensa solo con le parole: per fortuna, allora, che esiste la musica.
Prodotto da Maggio della Musica, Sine Diez vede in scena Paolo Cresta, recitante, Nino Conte, alla fisarmonica, André Ferreira, al contrabbasso, ed Enrico Valanzuolo, alla tromba, che firma anche gli arrangiamenti.
Paolo Cresta – Si è formato all’Accademia d’Arte drammatica del teatro Bellini di Napoli. Collabora in teatro con diversi registi tra cui Renato Carpentieri, Claudio Di Palma, Luca De Fusco e Arturo Cirillo. Ha lavorato in radio con Rai International ed è stato, per Rai Educational, protagonista di varie sitcom per ragazzi e voce narrante della serie di documentari Gate C. Per la Emons sta incidendo gli audiolibri della serie del commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni. È docente di Recitazione presso la Bellini teatro factory e di Dizione presso la scuola del teatro Mercadante – teatro Nazionale.
Nino Conte – È nato a Napoli, nel 1997. Studia fisarmonica presso il conservatorio di san Pietro a Majella. Inizia gli studî, all’età di undici anni, con Antonio Sorrentino. Prosegue, negli anni, con Walter Di Girolamo e Francesco Gesualdi. Membro attivo del gruppo di musica balcanica ‘O Rom, vanta diverse collaborazioni, tra cui quelle con ‘E Zezi, Marcello Colasurdo e Daniele Sepe, con il quale partecipa all’incisione dell’album Le nuove avventure di Capitan Capitone.
André Ferreira – Contrabbassista portoghese, il suo percorso accademico e professionale si è sviluppato a Lisbona, dove ha conseguito nel 2013 la laurea in Jazz e Musica moderna presso l’università Lousiada. Nel 2015 si è trasferito per studio all’Aia, in Olanda. È membro stabile di alcuni progetti musicali rilevanti nel panorama jazz portoghese, come quello del pianista Diogo Santos e del chitarrista spagnolo Javier Alcantara, con il quale ha registrato diversi dischi, nel corso degli anni. Si è trasferito a Napoli nel 2020, acquisendo presto una buona notorietà sulla scena jazzistica.
Enrico Valanzuolo – Trombettista, compositore e arrangiatore, è diplomato in Musica e Tromba Jazz presso il conservatorio di san Pietro a Majella. Studia con Giulio Martino, Marco Sannini, Umberto Muselli e Pietro Condorelli. Ha partecipato a masterclass tenute da Barry Harris, Fabrizio Bosso, Daniel Rotem e Roberto Giaquinto. Suona in formazioni jazz ed è membro del gruppo di world music Azul. È stato ospite, come solista, di sale importanti e varie rassegne musicali e teatrali (Campania teatro festival Italia, Maggio della Musica, Il canto delle sirene, Casa del Jazz di Roma). Nel 2020 ha formato un quintetto a suo nome, incidendo l’album Live in Macondo, in uscita a dicembre 2021.
Adagio Napoletano. Cantata d’ammore – Già presentato con successo di pubblico in streaming nel periodo più critico della pandemia, da venerdì 26 a domenica 28 novembre (il venerdì e il sabato alle 21 e la domenica alle 18), ritorna la produzione più significativa del teatro della Canzone napoletana. L’allestimento prevede il ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti della compagnia Stabile, che Marisa Laurito definisce «la spina dorsale portante del teatro». Lo spettacolo è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città. Una produzione significativa, insomma, che, valorizzando il maggiore bene culturale endogeno, ovvero il nostro patrimonio musicale, mira anche a contribuire al potenziamento dell’offerta turistica partenopea. Per questo motivo, lo spettacolo sarà riproposto periodicamente nel teatro storico di Forcella.
Racconta l’autore, scenografo e regista Bruno Garofalo:
In Adagio Napoletano non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie (maggio e le rose, gli emigranti, la strada, le tammurriate, i pescatori, il mercato e il varieté), alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentano sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro.
In scena Lello Giulivo, Susy Sebastiano, Francesco Malapena e la partecipazione di Gigio Morra. Con loro Laura Lazzari, Matteo Mauriello, Salvatore Meola, Gennaro Monti, Nadia Pepe e Fernanda Pinto. Costumi di Mariagrazia Nicotra, arrangiamenti di Tonino Esposito, movimenti coreografici di Enzo Castaldo e immagini videoscenografiche di Claudio Garofalo.
La direzione musicale è di Pino Perris, che ha anche curato le rielaborazioni delle canzoni. Disegno delle luci di Gianluca Sacco. Suono di Daniele Chessa. La musica è eseguita dal vivo da Gaetano Campagnoli (clarinetto e sax soprano), Ciro Cascino (tastiere), Gennaro Desiderio (violino), Luigi Fiscale (batteria), Gaetano Carmine Marigliano (flauto e ottavino), Stefano Minale (tromba e flicorno), Pino Perris (pianoforte), Claudio Romano (chitarra e mandolino), Luigi Sigillo (contrabbasso) e Alessandro Tedesco (trombone).
Con la collaborazione della scuola Essenza danza, diretta da Emanuela Ritondale e Raffaele Speranza, il balletto è composto da Federica Avallone, Priscilla Avolio, Andrea Cosentino, Martina Del Piano, Alex Di Francesco, Alberto Esposito, Olimpia Graziosi e Carmine Rullo.
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