Assolto l’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci. La rabbia delle vittime per una sentenza ingiusta.
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Avellino: la Provincia offre ai Comuni irpini kit per il test in vitro veloce
Domenico Biancardi, presidente della Provincia di Avellino, ha inviato una comunicazione scritta ai 118 Comuni irpini per offrire kit per il test in vitro veloce, che consente una diagnosi potenziale di positività al Covid-19, cui sottoporre i soggetti che presentano sintomi da Coronavirus e per quelli che risultano aver avuto contatti con soggetti contagiati.
Domenico Biancardi afferma:
Ritengo che l’Ente debba operare a favore dei Comuni nell’ambito delle funzioni di coordinamento tecnico e amministrativo, adottando specifiche misure per cercare di contrastare l’emergenza Coronavirus.
L’obiettivo è quello di sostenere i Sindaci nell’importante compito di garantire la salute dei cittadini, offrendo un kit per il test in vitro veloce, il quale consente una diagnosi potenziale di positività al virus.
La Provincia di Avellino, oltre a fornire il test, assumerà il ruolo di Ente di coordinamento dell’iniziativa, organizzando ed effettuando la distribuzione dei kit per il tramite dell’Ordine dei medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Avellino.
A tal proposito, i Sindaci che vogliono aderire all’iniziativa dovranno delegare la Provincia a siglare un Protocollo d’Intesa con l’Ordine dei medici Chirurghi e Odontoiatri.
Tale documento conterrà le linee guida per l’applicazione del protocollo, per l’effettuazione del test e le modalità di distribuzione degli stessi alle comunità, attraverso la rete territoriale dei medici.
L’obiettivo, dunque, è anche cercare di realizzare un coordinamento dei Sindaci che, giustamente, si stanno già attivando in tal senso.
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Arredare smart city, sostenendo enti pubblici a titolo gratuito
Le Città intelligenti o, meglio, le smart city sono quelle che puntano all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici, creando connessioni tra le infrastrutture delle città e il capitale umano, sociale e culturale. Un concetto, da sempre messo in pratica, anche in tempi non sospetti, da Ipas Spa, che da più di 50 anni, opera a livello nazionale nel campo della pubblicità esterna.
Pioniera dell’arredo urbano e, ancor oggi, primo player nazionale nell’arte di abbellire le metropoli offrendo, allo stesso tempo, un servizio di pubblica utilità, Ipas continua a puntare sulla Campania, estendendosi ed acquisendo un ramo d’azienda della SASEP srls – Soluzioni Arredo Smart per gli Enti Pubblici con sede in Santa Maria Capua Vetere. E lo fa “ereditando” tutto il suo know how, assumendosi così un importante impegno verso Enti Pubblici e Pubbliche Amministrazioni, per la fornitura a titolo gratuito di innumerevoli impianti innovativi di arredo urbano, segnaletica e cartellonistica stradale, che contribuiranno a migliorare il decoro e la fruizione di servizi utili alla Regione. Un’opportunità unica per gli enti per ottenere restyling dell’arredo urbano cittadino: biglietto da visita per i Comuni, soprattutto, quelli con una marcata vocazione turistica.
Nuove pensiline per l’attesa bus, transenne parapedonali, cestini per la raccolta differenziata, panchine con ricarica smartphone e molte altre soluzioni belle ed innovative impreziosiranno, dunque, altri 20 comuni acquisiti da Ipas e dislocati in provincia di Napoli, dal vesuviano al nolano, passando per la provincia di Caserta e zone turistiche. Un’operazione, che “innesca” un circuito virtuoso, sia per la cittadinanza, che per l’indotto lavorativo e per la valorizzazione e la crescita del territorio con soluzioni esteticamente valide e funzionalmente efficaci, in grado di ottimizzare la vocazione anche dei centri storici.
Il tutto, ponendo particolare attenzione alle relazioni tra il verde, l’illuminazione, la pavimentazione, l’arredo urbano e gli spazi di aggregazione, tenendo conto dei dettami in merito ad impatto ambientale e tutela delle aree sottoposte a vincoli
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“5×7 – Il paese in una scatola”,
il docufilm che racconta Lacedonia attraverso gli scatti di Frank CancianMi ricordo che arrivando dalla strada del mercato mi fermarono degli uomini e mi chiesero: “Che stai facendo qui?”
E ci parlai. Dissi che ero uno studente, volevo conoscere la cultura e fare fotografie.
E dissero: “Ah ok”.
Parte così “5×7 – Il paese in una scatola“, il documentario che il regista Michele Citoni dedica alla storia di Frank Cancian e alle sue 1801 foto di Lacedonia, di recente esposte al Museo delle Civiltà di Roma.
La storia del professore di antropologia ormai in pensione riprende lì dove si era interrotta sessant’anni prima e le sue foto, conservate al Museo Antropologico Visivo Irpino di Lacedonia, trovano nuova vita nella pellicola del regista romano in cui si raccontano episodi di ordinaria quotidianità e viene rappresentato un mondo, quello del dopoguerra, e una tradizione, quella contadina, che ancorchè superati resistono nell’immaginario comune.
Nel documentario si racconta la storia che lega l’americano Frank Cancian al borgo dell’Alta Irpinia. Una storia che parte da lontano.
Frank Cancian
Fotografo per passione, antropologo per professione, il giovane Frank Cancian arriva in Italia nel 1957 dopo aver vinto una borsa di studio all’università e quasi per caso scopre l’Irpinia e si ferma a Lacedonia. Cancian trova nel borgo rurale dell’Alta Irpinia il posto ideale per le sue ricerche e vi resta per sette mesi durante i quali immortala gli usi e i costumi della società contadina del tempo.
E il filo dei ricordi si riannoda alle persone e ai luoghi, trascinando con sé alcune riflessioni essenziali sul modo in cui la fotografia possa farsi sguardo etnografico sulle piccole comunità. I suoi scatti su Lacedonia, molti dei quali conservati nel Museo Antropologico Visivo Irpino, rappresentano un patrimonio etnografico inestimabile sulle comunità del Sud. E grazie al docufilm “5×7 – Il paese in una scatola” stanno pian piano uscendo dai confini locali per aprirsi a una più ampia diffusione negli ambienti del cinema italiano.
Festival e Premi
Il film, che si avvale del montaggio di Roberto Mencherini e delle musiche dell’irpino Pasquale Innarella e dei napoletani KuNa, è stato appena premiato alla 7a Edizone del Vittoria Peace Film Fest per aver «raccontato con stile sobrio un mondo che non esiste più, facendo ritrovare il senso dell’identità a una comunità attraverso gli straordinari scatti in bianco e nero di Frank Cancian».
Al premio ottenuto in questi giorni si aggiungono altri numerosi riconoscimenti e menzioni speciali:
– Laceno d’Oro / Festival internazionale del cinema (rassegna Spazio Campania), Avellino, 2018
– Rome Independent Film Awards (concorso Documentari), Roma, 2019
– Under the Stars International Film Festival (concorso Documentari), Bari, 2019
– EtnofilmFest (concorso), Monselice (Pd), 2019 – MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA
– MonFilmFest / Vetrina di un film di mezza estate (concorso), Casale Monferrato (Al), 2019 – PREMIO DELLA DIREZIONE DEL FESTIVAL
– Film Festival della Lessinia (rassegna Montagne Italiane), Bosco Chiesanuova (Vr), 2019
– Sguardi sui territori / Visual Anthropology and Ecomuseums (rassegna), Gemona del Friuli (Ud), 2019
– Napoli Film Festival (concorso SchemoNapoli Doc), Napoli, 2019
– Move Cine Arte Festival (concorso), San Paolo del Brasile-Venezia-Parigi, 2019
– Mònde / Festa del Cinema sui Cammini (concorso Lungometraggi di documentario), Monte Sant’Angelo (Fg), 2019
– Cortodino Film Festival Dino De Laurentiis (concorso), Torre Annunziata (Na), 2019
– Vittoria Peace Film Fest (concorso Documentari), Vittoria (Rg), 2019
– International Film Fest Roma Film Corto / Independent Cinema (rassegna Percorsi Visivi), Roma, 2019Il documentario, inoltre, è in concorso alla 9a Edizione Intima Lente/Intimate Lens Festival of Visual Ethnography, appuntamento cinematografico dedicato all’antropologia visuale, dove “5×7 – il paese in una scatola” è stato selezionato, tra più di 3.000 opere pervenute, per la finale che si terrà a Caserta nelle prossime settimane.
Buona visone del trailer!
7 comments on Strage del bus,
colpevole solo l’autista
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