6000 sardine d’Irpinia

Claudio Petrozzelli scrive una lettera aperta per riflettere

Claudio Petrozzelli, Consigliere comunale gruppo consiliare Giovani per la Valle del Sabato
Referente locale 6000 sardine, commenta così l’esito delle elezioni del 25 settembre:

Vi diranno che la gente non li ha capiti; sbiascicheranno scuse improbabili dopo che per settimane hanno scritto che le cittadine ed i cittadini erano con loro; parleranno di come continueranno ad impegnarsi per il territorio, nonostante è proprio il loro scarso impegno ad averci relegato al primo governo post-fascista della nostra storia Repubblicana.
Questa sconfitta, al netto di miracoli provenienti dalle prossime proiezioni, segna la morte politica di una classe dirigente che ha portato l’Italia dall’essere un Paese cardine dell’Unione Europea ad uno dove da domani sarà più difficile reclamare i propri diritti.
Questa classe dirigente ha portato 4 irpini su 10 a preferire il divano di casa al voto, stanchi di tutto il clientelismo e del pressappochismo di chi il cui unico fine era gestire la cosa pubblica come se fosse un affare privato.
Questa classe dirigente ha fatto morire qualsiasi interesse delle persone nei confronti della politica, allontanando i giovani ed i militanti più anziani.

Questa classe dirigente non ha mai pensato di salvare la nazione dalla deriva delle destre populiste e sovraniste ma ha cinicamente calcolato il proprio tornaconto sulla pelle degli italiani. Una classe dirigente che ha riaperto la questione meridionale (ed i dati sull’affluenza lo dimostrano), mancando quelle riforme strutturali necessarie per portare progresso e sviluppo.
Per chiedere un cambiamento bisogna essere parte di esso.

Per questo motivo è mia volontà, appena gli scenari futuri della mia area politica di appartenenza si delineeranno, impegnarmi in prima persona (ancora di più rispetto a quanto fatto finora), per portare la mia passione e le mie conoscenze all’interno di un contenitore politico che possa ridare fiducia e speranza ad un ampio bacino di elettori di sinistra che si sentono smarriti e delusi.
Le urne sono state chiare: le persone sono stanche di certi metodi e di certe facce. Si abbia la dignità di farsi da parte. È giunta l’ora, per chi ha sempre precluso la strada a nuove energie, di sedersi e riflettere: non si può essere nello stesso momento la causa e la soluzione ai problemi del Paese e di un territorio.

6000 sardine d’Irpinia lanciano un appello agli amministratori

6000 sardine d’Irpinia lancia un appello a sette comuni che hanno presentato solo una scelta elettorale, che quindi scelta non è. Ciò significa annullare il senso intrinseco della parola democrazia perché la non scelta si basa, in questo caso, sull’esclusività di una sola proposta elettorale.

Riportiamo integralmente l’appello fatto.

Con la chiusura delle liste per le prossime elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre una parte importante della nostra provincia è chiamata a rinnovare il proprio Civico Consesso. Apprendiamo con rammarico che in 7 dei 33 comuni chiamati al voto sarà presente una sola proposta elettorale. 

Senza entrare nel merito delle scelte dei singoli e delle dinamiche che hanno portato a queste situazioni, non possiamo non sottolineare come sia mortificante per la democrazia una competizione elettorale che vede come unico sfidante il quorum del 40% da dover raggiungere per dichiarare legittima la votazione. Come 6000 sardine d’Irpinia chiediamo a tutti gli amministratori locali di riflettere sul perdurante distacco della cittadinanza dalle vicende politiche territoriali.

6000 sardine d'Irpinia

6000 sardine d’Irpinia

In una provincia che è agli ultimi posti per qualità della vita la partecipazione civica è di cruciale importanza per risollevare le speranze di crescita, sociale e culturale, di un territorio che si avvia lentamente a finire nelle mani di pochi “signorotti della politica” che riescono a fare il bello ed il cattivo tempo grazie all’ipossia di cui soffre il vasto sistema burocratico/amministrativo locale.

I nuovi consiglieri comunali saranno chiamati a rinnovare anche gli organi provinciali tra pochi mesi. Mentre le partite sembrano giocarsi sui soliti fronti che poco hanno a che fare con la vera politica, noi chiediamo un impegno a mettere in campo proposte strutturali che diano una prospettiva di sviluppo che abbia come punto cardine la valorizzazione territoriale che sia rispettosa dell’ambiente, tutelandolo e preservandolo.

È compito degli amministratori risvegliare la partecipazione delle proprie comunità,  anche con idee innovative e coraggiose. Solo creando opportunità e prospettive possiamo fermare la lunga agonia dello spopolamento che come un orologio sembra rintoccare sempre più velocemente le ore che mancano per il punto del non ritorno.

6000 sardine d’Irpinia 

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