Cisl Fp IrpiniaSannio

Sanità campana: Invertire subito la rotta!

La CISL FP IrpiniaSannio questa mattina in presidio a Napoli, unitamente alla federazione regionale della CISL Campania per la protesta indetta presso palazzo S. Lucia sede della Regione Campania – fanno sapere Antonio Santacroce Segretario Generale e Mario Walter Musto responsabile della sanità pubblica e privata della Cisl FP IrpiniaSannio.
Si è manifestato nei confronti delle scelte politiche intraprese negli ultimi anni che hanno provocato, nel sistema sanitario pubblico, il taglio di posti letto negli ospedali, lo svuotamento di professionalità e servizi nel territorio, la diminuzione delle prestazioni erogate ai cittadini, la drastica riduzione del personale (medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici e amministrativi).
Tutto ciò ha determinato tempi lunghi d’attesa per visite, esami e interventi chirurgici, lasciando sguarnite aree d’intervento essenziali, come la prevenzione, la non autosufficienza, la presa in carico delle cronicità, la disabilità e la salute mentale.
L’emergenza da COVID-19 ha messo a nudo tutti i problemi del Servizio Sanitario Campano.

Oggi serve rilanciare il S.S.R. usando meglio ed in maniera seria le maggiori risorse stanziate dallo Stato e dalla Unione Europea, correggendo scelte organizzative e di politica socio-sanitaria che in Campania hanno fatto emergere gravi criticità da quelle economiche a quelle tecnologiche e professionali determinando pesanti ricadute sui cittadini a partire dai più fragili e vulnerabili sempre più spesso costretti a farsi curare in altre regioni determinando ciò un ulteriore costo a carico delle casse regionali e dei cittadini. La stabilizzazione e il mantenimento in servizio di tutti i precari attivando contratti di almeno 36 mesi come da indirizzo del Consiglio Regionale della Regione Campania.

Un cambiamento del modello organizzativo, oggi del tutto insoddisfacente, che valorizzi la programmazione, il coordinamento e la gestione nel territorio dei servizi sanitari, sociosanitari e assistenziali, rafforzando la Medicina territoriale e i Distretti sociosanitari, definendo piani di salute distrettuali su ogni territorio.
Occorre restituire alla prevenzione un ruolo centrale nel Servizio Sanitario Regionale, rafforzando il Dipartimento di Prevenzione con funzioni sia di programmazione che di erogazione delle attività di promozione ed educazione alla salute, di prevenzione e sorveglianza delle malattie infettive e delle malattie cronico degenerative, di prevenzione e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, di sicurezza degli alimenti, di igiene e sanità pubblica veterinaria.

Cisl Fp IrpiniaSannio

Cisl Fp IrpiniaSannio

Promuovere la medicina di prossimità, facilitando l’accesso ai servizi. Bisogna rafforzare l’assistenza territoriale e i servizi sanitari e socio-sanitari, di tipo riabilitativo, domiciliare, residenziale e semiresidenziale, riorganizzando i percorsi di cura ed assistenza dal territorio all’ospedale fino alla casa del paziente, per facilitare il rientro al proprio domicilio del paziente dimesso dal reparto ospedaliero o dal pronto soccorso e attuare la presa in carico di persone fragili o malati cronici da parte dei servizi sanitari.
Nei Distretti si devono organizzare, così come previsto dal PNR, i servizi di assistenza primaria e di specialistica ambulatoriale, facendo lavorare insieme professionisti diversi –medici, infermieri, assistenti sociali – in sedi riconoscibili e accessibili, Case della Comunità e Ospedali di Comunità, attuando al più presto l’infermiere di famiglia.
Bisogna rivedere il rapporto pubblico/privato valorizzando la funzione integrativa e non sostitutiva dell’offerta sanitaria privata, rispetto alla programmazione pubblica dell’offerta di cura e stante la centralità in termini professionali, tecnologici, organizzativi e di servizio che sempre deve avere la sanità pubblica, rivedendo i sistemi di accreditamento contrastando seriamente l’odioso fenomeno del dumping contrattuale.
Investire sul personale e le professioni del sistema sociosanitario.

È urgente invertire l’attuale declino delle risorse professionali a livello tanto ospedaliero che territoriale su ambiti essenziali quali la prevenzione, le cure primarie e la continuità assistenziale, altrimenti nessuna riforma può avere esiti importanti e concreti.
Serve adeguare con urgenza gli organici falciati da 10 anni di commissariamento che hanno generato una perdita di operatori sanitari di circa 20.000 unità rispetto ai fabbisogni reali, occorre superare i vincoli finanziari per stabilizzare tutti i precari che rappresentano appena 1/3 del reale fabbisogno.

Invochiamo giustizia per gli oltre 66mila precari che si sono fatti carico, in questi mesi, di essere le prime linee della lotta al covid-19, mettendo in gioco le loro stesse vite. Lavoratrici, lavoratori e professionisti sanitari che si sono messi al servizio del Paese durante i lockdown, accettando turni massacranti anche di 12-13 ore, pronte disponibilità, talvolta lavorando con dispositivi di protezione individuali insufficienti, quando non direttamente improvvisati durante la prima fase dell’emergenza.
La CISL FP non si fermerà in questa battaglia di giustizia perché la salute è un bene comune e un diritto che il servizio sanitario deve assicurare in misura eguale a ogni persona. Queste le affermazioni di Santacroce e Musto.

Il sindacato USB sull’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino risponde alle ultime accuse

Il sindacato USB sull’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino risponde alle ultime accuse con queste parole riguardo le ultime accuse ricevute.

La lettera è stata scritta da Sergio Di Lauro, Rappresentante Legale Provinciale.

Ecco la dichiarazione completa:

Dopo aver osservato, per circa nove mesi, alcuni aspetti organizzativi e funzionali riguardanti l’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, iniziamo a trarre conclusioni in merito. Premettiamo che, tranne la FP CGIL, non abbiamo visto ancora alcuna segnalazione da parte di delegati appartenenti ad altre sigle; non sappiamo se ci è sfuggita, oppure se altri delegati fossero impegnati su altre tematiche. L’intervento dell’USB è stato richiesto sia da utenti che da operatori.

Annunciamo sin d’ora che le nostre osservazioni saranno oggetto di interrogazioni.

È doveroso segnalare che ci appare inspiegabile, in un momento persistente di carenza infermieristica e di coordinatori legittimati, che alcune Unità siano state assegnate alla Direzione Sanitaria di Presidio.

Utilizzando quali criteri? Non vogliamo pensare che ciò sia avvenuto solo per aspetti estetici. Ancora più grave, ci appare l’allocazione di una unità infermieristica c/o la Direzione menzionata, transitata per cambio compensativo. E quale compensazione? Mentre avveniva ciò, in alcune Unità Operative, dove il personale è assoggettato ad elevati ritmi, si continuava con il redigere turni massacranti; tutto a danno di operatori già allo stremo. Quale sicurezza per gli stessi? Quale sicurezza per gli utenti?

Altro aspetto, non meno importante, è rappresentato dalla qualità dei pasti forniti; situazione rilevata fino al subentro della ditta aggiudicataria. Ma il Sistema Qualità, introdotto in forma dettagliata, dalla Legge 502/92, non prevedeva, e tutt’ora prevede, il controllo di tutti i servizi erogati durante un processo di assistenza sanitaria? L’Azienda Moscati ha visionato e legittimato i menù quotidiani? Ci sono agli atti, questionari di soddisfazione degli utenti con cadenza periodica, debitamente protocollati? La soddisfacente qualità poco evidente dei pasti, ha indotto, spesso, molti pazienti a rinunciare al consumo degli stessi; situazione aggravata anche dal Covid, in quanto non si è potuto trovare un’alternativa a tale défaillance. Anche se, sostanzialmente, è sempre vietato introdurre pasti in ospedale con o senza Covid.

Nelle ultime ore, abbiamo appreso di un’altra situazione sconfortante.

Un utente su sedia a rotelle, recatosi con accompagnatore per esami di controllo, si è sentito male. Invece di essere assistito con celerità, è stato sottoposto ad una prassi burocratica secondo un descritto “protocollo nazionale”. Ma quale protocollo, al cospetto di una vita umana! Risultato finale: il paziente è morto. La testimonianza ha detto in sintesi: “Si è sentito male al Moscati, i sanitari non lo hanno soccorso subito: litigavano sul protocollo mentre l’uomo moriva”. Perché il signor Vincenzo De Luca non interviene? Questa appare, agli occhi di tutti, “l’eccellente Sanità” che egli stesso descrive. E non solo questo è l’aspetto negativo.

Arrivederci, alla prossima puntata.

CISL FP IrpiniaSannio invia una lettera aperta al Prefetto

CISL FP IrpiniaSannio invia una lettera aperta al Prefetto perché reputa preoccupante la situazione occupazionale nelle RSA della Provincia di Avellino. A denunciare lo stato di cose è Antonio Santacroce, segretario generale della CISL FP IrpiniaSannio, che chiede un rapido intervento a garanzia dei livelli occupazionali e della tutela degli ospiti ricoverati.

Sono giunte infatti delle notizie dall’interno delle strutture che non sono per nulla rassicuranti sullo stato di condizioni attuali.

Cisl Fp IrpiniaSannio

Cisl Fp IrpiniaSannio

CISL FP IrpiniaSannio: la lettera aperta

La lettera aperta inviata al Prefetto contiene quanto segue:

Eccellenza,

esprimiamo forte preoccupazione per quello che sta accadendo in tante RSA e tante Case di Riposo della nostra provincia.

Noi sappiamo benissimo che diverse strutture, dislocate nella nostra provincia, sono impreparate ad affrontare questo tipo di emergenza perché molti servizi, dal punto di vista sanitario-geriatrico, sociale e tecnologico, non si sono evoluti perdurando, invece, al loro interno modelli di gestione anacronistici con una funzione prettamente di custodia e dunque inappropriati rispetto ai nuovi bisogni di salute e di benessere delle persone anziane.

Fino ad ora la crisi occupazionale non si è ancora manifestata in pieno ma il decesso di numerosi ospiti non potrà che provocare prossimamente, in maniera seria, un sovrannumero di personale rispetto alle ridotte esigenze lavorative del momento.

Per questa motivazione siamo a chiederLe la definizione di una programmazione comune con tutti gli attori del territorio atta ad evitare che quei lavoratori che, fino a pochi giorni fa, venivano descritti come eroi per l’assistenza fornita agli anziani non rischiano di finire senza un’occupazione.

Siamo convinti che solo un Suo personale interessamento, nei modi e nei tempi dettati dalle Sue prerogative istituzionali e attraverso un tavolo di discussione e di concertazione da Lei presieduto, possa far avviare un vero percorso che salvaguardi, nella massima trasparenza e oggettività, i diritti dei lavoratori ed il futuro delle RSA del nostro territorio.

Casa di cura Villa Margherita: sono emerse problematiche all’interno delle struttura

Dal primo ottobre  presso la casa di cura Villa Margherita di Benevento ci sarà una vera e propria rivoluzione che riguarderà i turni. Il personale dei fisioterapisti che operano all’interno delle struttura svolgono turni di sei ore su mattina e pomeriggio e non hanno ancora percepito l’indennità di turno.

Il malcontento riguarda anche gli infermieri a cui è stato imposto un cambio turni con un passaggio da sei a sette ore con la notte di dieci ore. Questa scelta doveva avere un carattere temporale ma ormai è diventata definitiva.

Questo cambio di orari ha portato disagio a molti operatori soprattutto a quelli che svolgono il turno più lungo.

Cisl Fp IrpiniaSannio

Cisl Fp IrpiniaSannio

Mario Walter Musto, coordinatore della Sanità pubblica e privata della Cisl Fp IrpiniaSannio ricorda che:

Da sempre l’attività infermieristica è caratterizzata da un’articolazione dell’orario di lavoro per turni la cui mobilità di progettazione deve essere assolutamente considerata con la dovuta attenzione soprattutto per le importanti ripercussioni che essa può avere sia nell’ambito lavorativo che privato dei soggetti in questione. Avere degli accorgimenti durante le fasi di progettazione e gestione degli stessi, contribuisce a ridurre il disagio derivante dal proprio lavoro per turni, agendo sul livello di motivazione e gratificazione degli operatori, migliorando così la loro vita, il loro lavoro e la qualità del servizio erogato che raggiungerà un livello ottimale con conseguente soddisfazione dell’utenza.

Antonio Santacroce, segretario generale Cisl Fp IrpiniaSannio ribadisce che la seguente gestione del personale comporta notevoli disagi che si concretizzano in evitabili disservizi nonché una pessima organizzazione del lavoro.

Franco Fiordellisi invita i politici locali a fare meno annunci propagandistici in favore di azioni concrete

Una telefonata alla sede Cisl di Avellino che comunicava la presenza di una bomba ha creato preoccupazione e allarme nel capoluogo irpino.

La tensione ovviamente è alta soprattutto se pensiamo all’episodio di alcune settimane fa in cui è stato fatto esplodere un ordigno davanti l’ingresso provinciale dell’impiego in via Pescatori.

A prescindere se si tratti, per quanto riguarda l’allarme bomba nella Cisl, di un atto di emulazione o di semplice e infelice mitomania, questi sono episodi che manifestano un malcontento da parte dell popolazione.

Franco Fiordellisi esprime la propria solidarietà a Doriana Buonavita

Franco Fiordellisi esprime la propria solidarietà a Doriana Buonavita

Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino, esprime come prima cosa vicinanza ai colleghi della Cisl IrpiniaSannio e al segretario generale Doriana Buonavita e poi si sofferma su cosa stia portando a queste azioni. Per il segretario generale della Cgil di Avellino sono il chiaro segnale di una popolazione che soffre soprattutto per questi tipi di allarme.

Come sindacati siamo in prima linea e da tempo avvertiamo un malessere diffuso che sta crescendo, anche per una serie di annunci fatti dai vari livelli gorvenativi, regionali e nazionali che, per molti, non si tramutano in risposte economico sociali perché c’è questo o quel particolare che non permettte di accedere a qualcosa.

Sicuramente cavalcando l’onda della pandemia molti politici locali e non hanno pontificato e promesso incentivi economici che, purtroppo, non sono giunti a tutti. Dunque si è arrivati ad un punto in cui le promesse non bastano perché nella realtà si sta concretizzando poco o nulla.

Un messaggio che deve essere ben compreso è che la disparità economica già presente prima, soprattutto nelle aree interne, sta diventando ancora più netta, visibile e tangibile.

Urgono ammortizzatori sociali: i sindacati chiedono incontro urgente con idirigenti dell’Inps

I segretari generali irpini di Cgil, Cisl e Uil: Franco Fiordellisi, Doriana Buonavita e Luigi Simeone, hanno chiesto, attraverso domanda scritta scritta, di poter avere un incontro urgente con i dirigenti dell’Inps. La motivazione di questo appello è a causa del ritardo dell’erogazione inerente gli ammortizzatori sociali Covid-19: CigO, Assegno ordinario e assegno di solidarietà del Fondo di Integrazione Salariale (Fis), Cig in deroga.

I sindacati sono consapevoli della mole di lavoro e delle difficoltà oggettive che ci sono nell’istruire tutte le pratiche ma il disagio cresce e sembra che Avellino sia l’ultima per erogazioni in Campania.

I sindacati chiedono incontro con i dirigenti dell'Inps

Avellino è l’ultima a beneficiare degli ammortizzatori sociali.

I ritardi cui si assiste incidono sul diritto di avere un sostegno al reddito minimo in tempi ragionevoli. Oltre al rischio di perdere il diritto per gli ammortizzazotori sociali si aggiunge il rischio di perdere il lavoro: ci sono lavoratori e lavoratrici che per accedere alla Naspi si stanno licenziando.

Questi ritardi potrebbero creare allarme sociale, come sta avvenendo, perché ciò attesterebbe un’ulteriore violazione dei diritti sanciti dalla legge.

Intanto nell’ultimo video di Vincenzo De Luca non si fa minimamente riferimento a questi ritardi, tutt’altro, e purtroppo non è tutto rose e fiori.  L’emergenza del contagio del virus si sta affievolendo ma dal punto di vista economico e sociale siamo ancora in piena emergenza.

Ormai siamo tutti stufi dei cantastorie, c’è bisogno di azioni tangibili e non di belle parole profuse simpaticamente ma evanescenti e inconsistenti.

Tutto fermo sulla stipula del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo del personale

Antonio Santacroce, segretario generale Cisl Fp Irpinia Sannio, rammaricato dall’immobilismo che non permette di stipulare il Contratto Collettivo Decentrato Integrativo del personale si eprime con queste parole:

Nonostante la proposta del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo del personale sia stata presentata e i ripetuti solleciti da via degli Imbimbo nessuna risposta.

Il momento è delicato ma continuare ad assistere a questo immobilismo è insostenibile. Negli ultimi tempi con la giustificazione di essere impegnati nell’emergenza non è concessa neanche la possibilità di dare quel contributo utile per trovare soluzione allae numerose problematiche presenti in azienda e che si trovano, da tempo, in  una situazione di stallo.

Oltre il danno, dunque, anche la beffa. Gli eroi, direbbe qualcuno, dell’ASLç della provincia di Avellino diversamente dai valorosi dipendenti delle altre ASL della regione CAmpania, non si sono visti riconosciuti neppure il salario accessorio legato al merito oltre a non vedersi completare neanche la procedura per il riconoscimento della progressione economica orizzontale da tempo avviate.

All'Asl di Avellino, tutto fermo sulla stipula del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo del personale.

All’Asl di Avellino, tutto fermo sulla stipula del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo del personale.

È arrivato il tempo di procedere e assumersi le proprie responsabilità, comunicando con chiarezza quali siano gli impedimenti di natura burocratica che impediscono di andare avanti.

La salute dei lavoratori è a rischio in molti enti pubblici

Si riaccendono i riflettori sulla fase 2 in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il segretario generale della Cisl Irpinia Sannio, Antonio Santacroce, pone nuovamente l’attenzione sulla mancata applicazione delle regole e del protocollo sicurezza nei luoghi di lavoro, riferendosi in particolar modo agli enti pubblici.

Da diversi giorni il sindacato riceve testimonianze di lavoratori e lavoratrici che denunciano condizioni di lavoro che non rispettano le indicazioni minime fornite dalle autorità competenti. Il mancato rispetto del distanziamento sociale causato dal sovraffollamento è un elemento che andrebbe sorvegliato..

Sul territorio sannita e irpino vi sono molte situazioni che non consentono di contenere la diffusione del Covid-19.

Cisl IrpiniaSannio denuncia comportamenti sbagliati

Cisl IrpiniaSannio propone delle soluzioni da adottare per limitare il contagio

Antonio Santacroce propone:

Pensiamo ad interventi quali: dotazione DPI a tutti i lavoratori, controllo rigido dell’afflusso delle persone, installazione di pannelli di plexiglass, sanificazione costante di ambienti e superfici. Queste sono solo alcune utili azioni che ci sentiamo immediatamente di richiedere. Per non dimenticare le lavoratrici degli appalti nei servizi in ospedali e luoghi pubblici, che non possono essere considerate di serie B e per cui vanno previste le stesse protezioni e misure di sicurezza di tutti gli altri operatori. Così come gli operatori delle pubbliche amministrazioni dove le misure di protezione sono molto carenti.

Altro tema che sta a cuore al sindacato riguarda le perdite salariali e il reddito cagionante ai lavoratori sul territorio, indipendentemente dal tipo di contratto. La crisi legata all’emergenza covid-19 indubbiamente lascerà tracce importanti sul territorio che già era in grave difficoltà. Bisogna privilegiare il lavoro agile in modo da prevenire i rischi di un aumento del contagio.

CGIL, IrpiniaSannio e UIL firmano un patto provinciale

A causa della crisi sanitaria che ha coinvolto l’intero globo aumenta il rischio delle aree interne del Mezzogiorno.

Da sempre le nostre zone hanno problemi inerenti la composizione demografica, la difficoltà di trovare occupazioni lavorative, livello e qualità della spesa pubblica, redditi molto bassi, prestazioni basse e servizi di pubblica utilità insufficienti che, oggi, si sommano alle nuove emergenze causate dalla pandemia.

C’è dunque bisogno di riorganizzare gli spazi pubblici, urbani, i servizi, cercando di tamponare ricadute socio-economiche. È importante garantire a cittadini, lavoratori e imprenditori la salute su tutto il territorio.

L’impegno per un nuovo sviluppo deve essere corale, avviato in tempistiche veloci e realizzato attraverso la condivisione. C’è bisogno di un progetto che ridefinisca gli spazi urbani, rilanciando spazi pubblici con presenza di lavamani in bagni pubblici e riattivare questi servizi, presenti in molte zone rurali e tenuti chiusi da tempo immemore. C’è bisogno di rilanciare l’edilizia con prodotti nuovi ecosostenibili con azioni di tecnologia generalizzata.

C’è bisogno di investire nella formazione, negli orari flessibili e incentivare lo smart working in modo efficace e non come quello che abbiamo visto che si è dimostrato poco efficiente e con un personale che non era preparato a lavorare con questa modalità nuova e poco consueta.

Abbassare la pressione fiscale è una giusta azione ma deve essere un intervento strutturale e non transitorio con un assetto definitivo per evitare differenze territoriali.

Per creare prospettive di sviluppo che siano credibili nelle aree arretrate è necessario che il sistema economico crei in numero adeguato opportunità lavorative di qualità. Bisogna creare posti di lavoro che corrispondono alle ambizioni e qualifiche dei giovani e delle donne più competenti, motivati e intraprendenti.

La qualità del lavoro deve essere adeguata alla retribuzione dell’incarico, con prospettive e stabilità di carriera. Un contesto lavorativo adeguato deve essere composto da: trasparenza, dignità e legalità.

I sindacati scendono in campo a sostegno delle istituzioni

I sindacati scendono in campo a sostegno delle istituzioni

Franco Fiordellisi, Doriana Buonavita e Luigi Simeonespiegano la scelta del loro patto affermando:

Ci è stato chiesto più volte nei confronti con la Prefettura, in questi due mesi la nostra collaborazione, per la fase di riavvio e abbiamo inteso sintentizzare le nostre posizioni con un documento.

Come Organizzazioni Sindacali del Sud e delle Aree Interne, affrontiamo da sempre, vecchie e nuove emergenze imbrigliate da una indifferenza istituzionale cronica, per cui chiediamo sia garantita la continuità e il rilancio di azioni concrete per il Sud e per le Aree Interne, anche in relazione ad una richiesta fatta al Presidente del Consiglio Conte e di altri attori sociali.

Chiediamo in forza della incotrovertibile situazione sociale e di sviluppo già critica prima della crisi Covid-19 di avviare, a tutti i livelli, un’adeguata azione programmatoria e contrattata, per affermare la presenza fattiva dello Stato in ogni sua declinazione, per determinare condizioni operative utili a definire fattori di sviluppo Eco Sostenibile e potenzialmente garantire il rilancio anche della domanda interna proprio partendo dal Sud.

Antonio Santacroce propone la diffusione dello smart working per contenere la diffusione del Coronavirus

Antonio Santacroce, Segretario Generale della Cisl Fp IrpiniaSannio propone una soluzione per poter fronteggiare l’emergenza sanitaria in cui ci troviamo in questi giorni ovvero la diffusione dello smart working.

Cisl Fp IrpiniaSannio

Cisl Fp IrpiniaSannio

Le parole del Segretario Generale della Cisl Fp IrpiniaSannio sono le seguenti:

Qualcuno ci ricorda che non tutti gli Enti e le aziende sono in grado di partire dall’oggi al domani ma chi lo è in questo momento è obbligato a farlo. Attrezzarsi in pochi giorni non è comunque impossibile.

Esistono molte piattaforme che permettono di elaborare, condividere e firmare documenti.

In questa emergenza il nascondersi dietro problemi di tecnologie, non è più tollerabile. Bisogna anche debellare un virus che è la nostra incapacità di lavorare in maniera efficiente, superando il pensiero che solo la presenza in ufficio sia garanzia di risultato.

In breve lo smart working potrebbe farci superare, in qualche modo,  le difficoltà temporanee che stiamo vivendo.

Scroll to top