Via libera dal Consiglio dei Ministri al Ddl Montagna
“Arriva finalmente un’occasione per cercare di arginare il fenomeno dello spopolamento dei nostri Comuni montani. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha approvato il disegno di legge recante Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane.
Il provvedimento contiene misure che consentono di favorire il rilancio economico-sociale di queste aree, riducendo le condizioni di svantaggio”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, evidenzia le opportunità che possono derivare dal varo del Ddl Montagna da parte del Governo. “C’è una visione nuova, con azioni organiche – sottolinea il presidente Buonopane – Faccio mie le parole del collega di Belluno, componente del Comitato Direttivo Upi e protagonista della discussione sul Ddl, Roberto Padrin, il quale spiega il valore aggiunto di questa legge: non si parla di sussidi alla montagna, ma di sviluppo omogeneo delle aree, con un’attenzione particolare a cittadini e imprese, nella logica di tenere le persone a vivere nelle cosiddette terre alte.
Le Province possono accompagnare questo nuovo percorso, supportando le amministrazioni locali. L’Ente che mi onoro di rappresentare ha il dovere di rivestire il ruolo di soggetto di regia dello sviluppo territoriale. Un punto che ho rimarcato nelle Linee Programmatiche di mandato”.
“Su due annualità – aggiunge il presidente Buonopane – è prevista una dotazione di 300 milioni di euro. Si guarda con attenzione, tra l’altro, alle misure fiscali per i giovani che vivono nei Comuni interessati, ai sostegni per investimenti legati alla valorizzazione del patrimonio ambientale, all’istruzione e alla sanità con forme di incentivazione per personale medico e infermieristico. Ciò consente di tutelare e irrobustire la fondamentale funzione dell’ospedale di Sant’Angelo dei
Lombardi, presidio necessario per una larga fetta del territorio irpino. Insomma, con questo Ddl si possono gettare le basi per tentare di invertire la rotta e trattenere i ragazzi nella loro terra d’origine”.