Divina Commedia Dante

Moni Ovadia torna in scena a Napoli con una Lectura Dantis – canto XXVI dell’Inferno​”

Moni Ovadia, grande intellettuale contemporaneo che ha sempre avuto come filo conduttore dei suoi spettacoli, e della sua vastissima produzione discografica e libraria, la tradizione composita e sfaccettata.

Moni Ovadia

Moni Ovadia

Il “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico, e della figura dell’esiliato in genere, si confronta con il canto XXVI dell’inferno Dantesco in cui emerge la figura di Ulisse. Un Ulisse che nella “Divina Commedia” chiama i compagni “fratelli” e li incita ad interrogarsi sul senso della vita e a non privarsi nell’ultima parte dell’esistenza della possibilità di continuare a conoscere.

La lectura Dantis – lettura ad alta voce, o declamazione pubblica, delle opere di Dante Alighieri – è una  grande lezione di consapevolezza e un richiamo a quei valori che distinguono gli esseri umani dalle bestie.

L’evento è organizzato dalla Fullheads srls nell’ambito degli eventi culturali di gennaio 2022 promossi dal Comune di Napoli con il contributo della Città Metropolitana di Napoli – Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra”.

Venerdi 21 Gennaio 2022 alle ore 19:00 presso Sala Refettorio del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli.

Dante per tutti vi aspetta al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda

Continuano gli appuntamenti culturali di Dante per tutti, curato da Luca Maria Spagnuolo, al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda. Il reading è fissato per oggi alle ore 20:30 previa prenotazione al 3209648749.

Protagonista è il Canto XXXIII dell’Inferno: l’incontro tragico e pietoso di Dante con il Conte Ugolino della Gherardesca.

Michelangelo Bruno, bartender del caffè letterario, nel pensare a quale cocktail abbinare a 5 personaggi dell’Inferno dantesco, al Conte Ugolino ha associato un Hot Toddy mirtillo e cioccolato perché è un drink caldo che si contrappone al contrappasso per analogia di Dante che lo condanna a vivere immerso nel ghiaccio.

Dunque se avete intenzione di entrare a 360° nel mood del XXXIII Canto non vi resta che scoprire e degustare questo drink.

Appuntamento con Dante per tutti al Castello D'Aquino caffè letterario di Grottaminarda

Appuntamento con Dante per tutti al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda

Inferno di Dante: approfondimento del Canto XXXIII

Questo canto ha i suoi punti nodali nell’incontro con i cittadini di Pisa e di Genova, due città in cui Dante trova confermata il suo pessimismo sullo stato della civiltà comunale. Nati dalla necessità di creare una società più democratica e civile con un’economia più agile e moderna, questi due comuni si sono impigliati in una serie di guerre fratricide che, nel tempo, li fanno regredire verso costumi più vicini ai barbari. Le lotte tra fazioni sono tutte alimentate dalla bramosìa di potere e dal disprezzo verso il debole in cui vennero coinvolti degli innocenti.

Su questo sfondo cupo e violento si colloca anche l’ambientazione infernale del canto XXXIIIesimo, in cui nel Cerchio IX vi sono i traditori, che sono costretti a stare immobili. Ciò che appare agli occhi di Dante è un deserto di ghiaccio popolato di sole teste.

Qui è stato destinato a restare il Conte Ugolino che è rimasto e rimarrà eternamente chiuso nei limiti feroci della sua società e della sua storia, dominata da tradimenti, crudeltà, odio, brama di potere e guerra.

Ugolino, per Dante, rappresenta l’emblema della crudeltà e del male umano. Il deserto umano non è altro che il mondo di cui egli stesso è il frutto, dunque l’angoscia che lui patì e ora patisce in eterno non può far scaturire alcuna pietà per lui ma solo per i poveri innocenti travolti dalle sue passioni irrazionali.

L’episodio del Conte Ugolino si basa su due temi: quello della ferocia umana che rafforza le forme di ferocia che gli furono proprie in terra e l’altro tema è quello della vita affettiva in cui il conte diventa il concreto simbolo di una società che ha tra le altre anche la responsabilità di assassinare degli innocenti perché fu protagonista di una politica faziosa.

Tu dei per ch’i’ fui conte Ugolino,

e questi è l’arcivescovo Ruggieri:

or ti dirò perché i son tal vicino.

Che per l’effetto de’ suo’ mai pensieri,

fidandomi di lui, io fossi preso

e poscia morto, dir non è mestieri;

però quel che non puoi avere inteso,

cioè come la morte mia fu cruda,

udirai, e saprai s’è m’ha offeso.

Per scoprire il resto non vi resta che partecipare a Dante per tutti!

Leonardo Frigo omaggia l’Inferno di Dante dipingendolo su 33 violini

Leonardo Frigo omaggia l’inferno di Dante Alighieri fondendo l’ambito culturale della musica con quello della cultura. Il giovane artista ha deciso di dipingere 33 violini e un violoncello in cui ciascuno rappresenta un canto.

L'artista dipinge 33 violini e un violoncello che rappresentano i canti dell'Inferno dantesco

L’artista che ha omaggiato Dante Alighieri

Leonardo Frigo spiega il suo lavoro artistico

Questo è l’anno in cui si celebrano i sette secoli trascorsi dalla morte di Dante Alighieri e Leonardo Frigo spiega così il suo progetto:

Lo scopo principale della mia opera è di promuovere e condividere la cultura italiana nel mondo. Tutti i miei violini sono ispirati a una specifica storia oppure a una biografia.

L’Inferno di Dante mi ha sempre ispirato fin da bambino, probabilmente posso dire che mi ha insegnato a immaginare e sognare.

Di solito inizio il mio lavoro leggendo e poi trasferisco tutto sui violini. Mi piace osservare che anche i miei violini possano essere letti come un libro.

Questo progetto artistico è stato terminato lo scorso dicembre, dopo 5 anni di lavoro. Le illustrazioni emblematiche sono state realizzate con la china sulla superficie i violini mettono in luce il simbolismo di cui è intrisa l’opera letteraria. Questa idea artistica nasce da una profonda ricerca che ha radici dalla sua passione per la lettura, per la musica e per l’arte.

Ciascun violino inoltre è accompagnato da un accurato testo scritto sia in italiano che in inglese che ne analizza e descrive tutti i dettagli.

Spesso, come dice l’artista, si parla di innovazione ma questa va ricercata anche nella capacità di creare nuove esperienze che siano in grado di coinvolgere e presentare qualcosa attraverso una diversa prospettiva.

Leonardo Frigo

L’artista che ha omaggiato Dante Alighieri

L’arte non è altro che una fusione tra bellezza, armonia che prende forma e concretezza attraverso le opere che si realizzano.

Se siete appassionati dell’Inferno dantesco ecco un altro omaggio al Sommo Poeta in cui sono stati abbinati 5 cocktail per 5 personaggi dell’Inferno.

Divina Commedia: 5 cocktail per 5 personaggi dell’Inferno

Eccoci con un nuovo appuntamento di Cocktail e Cultura al Castello! Protagonista di oggi è La Divina Commedia di Dante Alighieri e più precisamente l’Inferno.

Insieme a Michelangelo Bruno, bartender del Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda, abbiamo pensato ad un modo per poter parlare di cultura e fondere un classico della letteratura mondiale con il mondo della miscelazione. La cultura e gli eventi ad essa connessi, come gli appuntamenti di Dante per tutti, sono in stand-by, quindi abbiamo cercato un modo per collegarvi al “fil rouge” degli eventi sospesi.

cocktail e cultura al castello: La Divina Commedia e 5 drink

Il mondo della miscelazione si fonde con un classico della letteratura mondiale

In che modo? Abbiamo assegnato 5 drink a 5 personaggi dell’Inferno. La nostra scelta si è orientata su personaggi controversi, a cui abbiamo attribuito delle qualità caratteriali, valutate attraverso le parole e il punto di vista dantesco e osservate umanamente in base alle notizie storiche che li hanno contraddistinti. Ecco il risultato della nostra indagine e del nostro progetto culturale.

5 cocktail per 5 personaggi dell’Inferno di Dante Alighieri

1. Un Martini Cocktail per Dante Alighieri

5 drink per 5 personaggi dell'Inferno dantesco

Un classico drink della miscelazione per un intramontabile intellettuale italiano

Per iniziare non potevamo non omaggiare Dante Alighieri, il protagonista e l’autore della Divina Commedia. Il cocktail perfetto per l’intellettuale fiorentino è il Martini Cocktail perché questo drink rappresenta un grande classico nella miscelazione così come Dante Alighieri è un evergreen della letteratura mondiale. Attraverso la scrittura di Dante Alighieri, facendo riferimento alla Divida Commedia, abbiamo dato alcuni aggettivi alla sua personalità: poliedrica, equilibrata e di grande struttura morale. Il Martini Cocktail allo stesso modo è un drink dalla grande struttura organolettica, equilibrato – se pensiamo alle prime versioni di questo cocktail- e intramontabile.

Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura,

ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

esta selva selvaggia e aspra e forte

che nel pensier rinova la paura!

Tant’è amara che poco è più morte;

ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,

dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.

Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,

tant’era pien di sonno a quel punto

che la verace via abbandonai.

Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,

là dove terminava quella valle

che m’avea di paura il cor compunto,

guardai in alto e vidi le sue spalle

vestite già de’ raggi del pianeta

che mena dritto altrui per ogne calle.

Cosa accomuna Dante Alighieri con il Martini Cocktail? Questo drink, nel suo primo approccio, può risultare una bevuta non semplice perché è un cocktail molto secco e dal sapore forte. Una volta entrati in confidenza con questi sapori, il palato si affeziona e risulta difficile scegliere un altro drink che richiami vagamente il suo sapore.

Allo stesso modo la Divina Commedia, ad una prima lettura, risulta difficile da comprendere per la complessità di un italiano arcaico e per la simbologia di cui è pregna tutta l’opera ma una volta comprese le chiavi di lettura, l’opera diventa avvincente e accattivante.

2. Un Sazerac per Virgilio

Un cocktail per Virgilio di Dante Alighieri

5 drink per 5 personaggi dell’inferno di Dante Alighieri

Come secondo personaggio abbiamo scelto Virgilio che nella Divina Commedia ha il compito di accompagnare Dante Alighieri per mostrargli tutte le insidie del viaggio che si presenteranno durante il tragitto dell’Inferno e del Purgatorio.

Virgilio rappresenta la ragione, l’equilibrio e la superiorità rispetto a tutto ciò che è dominato dagli impeti e dalla passione.

Un cocktail che rispecchia la personalità di Virgilio è il Sazerac, un drink classico della miscelazione, che affonda le sue radici nel periodo del pre-proibizionismo e nei bar clandestini di New Orleans.

Il sapore  del Sazerac è forte e strutturato, per via del Cognac o del Whisky che vengono aromatizzati con l’Assenzio, tuttavia risulta una bevuta equilibrata grazie all’elemento zuccherino che viene integrato durante la sua realizzazione.  In breve è un cocktail che difficilmente porta all’hangover del giorno dopo.

Quando vidi costui nel gran diserto,

“Miserere di me”, gridai a lui,

“qual che tu sii, od ombra od omo certo!”.

Rispuosemi: “Non omo, omo già fui,

e li parenti miei furon lombardi,

mantoani per patria ambedui.

Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,

e vissi a Roma sotto ‘l buono Augusto

nel tempo de li déi falsi e bugiardi.

Poeta fui, e cantai di quel giusto

figliuol d’Anchise che venne di Troia,

poi che ‘l superbo Iliòn fu combusto.

Cosa accomuna Virgilio al Sazerac? A questo drink  non ci si avvicina facilmente perché non è un cocktail conosciuto come gli altri ma è molto noto agli appassionati della miscelazione. Allo stesso modo l’approccio alle opere virgiliane e alla figura del noto pensatore lo si sceglie in modo ponderato e non per caso come fosse uno scrittore qualsiasi.

In breve si sceglie di bere il Sazerac allo stesso modo in cui si sceglie di leggere Virgilio.

3. A Celestino V un Old  Hickory

5 drink per 5 personaggi dell'Inferno dantesco

Il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda ha abbinato 5 drink a 5 personaggi dell’Inferno di Dante

Il terzo cocktail lo dedichiamo a Celestino V, presente nel III Canto dell’Inferno dantesco.

Dante Alighieri lo colloca nell’antinferno, quello degli ignavi, ossia quel luogo in cui non vi è alcuna commiserazione da parte del Divino. Per Dante Alighieri, Celestino V rappresenta una grave offesa per il mondo religioso perché questi ha abbandonato il soglio pontificio, rifugiandosi nell’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone (fuori Sulmona) e lasciando come suo successore Bonifacio VIII che rappresenta una figura troppo convenzionale, ancorata al passato e conservatrice.

Per Michelangelo Bruno, il cocktail adatto alla personalità di Celestino V è l’Old Hickory (vecchio legno di noce) perché, diversamente dal giudizio di Dante Alighieri su Celestino V, il Papa rappresenta non un personaggio da denigrare ma un avanguardista. La divisione tra potere spirituale e potere temporale, infatti, è stato un trofeo che storicamente si è ottenuto molto tempo dopo rispetto a quando, Celestino V, lo aveva predicato e auspicato durante il suo pontificato. Dunque, per Michelangelo Bruno, il gesto di Celestino V di aver abbandonato il suo ruolo religioso non può essere considerato del tutto un atto di coraggio mancato.

a lor che lamentar li fa sì forte?”.

Rispuose: “Dicerolti molto breve.

Questi non hanno speranza di morte,

e la lor cieca vita è tanto bassa,

che ‘nvidiosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo essere non lassa;

misericordia e giustizia li sdegna:

non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.

Perché la scelta di paragonare Celestino V a un Old Hickory? Questo cocktail ha una composizione molto semplice perché ha pochi ingredienti ma, nonostante ciò, al palato offre una grande struttura e pienezza. Al pari di Celestino V, l’Old Hickory rappresenta una bevuta solida e semplice ma al tempo stesso piena come il personaggio dantesco.

4. A Cleopatra un White Lady #1

5 drink per 5 personaggi dell'Inferno di Dante

Un cocktail che rappresenta la personalità di Cleopatra

Il quarto drink lo abbiamo dedicato a Cleopatra, collocata all’interno del V Canto dell’Inferno dove risiedono e sono relegati coloro che sono morti in modo violento ma soprattutto per motivi passionali e legati alla lussuria.

Dante Alighieri ha una considerazione perentoria e moralista nei confronti dei lussuriosi ma non è drastica come quella che si evince verso alcuni protagonisti di altri canti dell’Inferno.

Per Cleopatra  abbiamo scelto il White Lady #1 che, ad un primo impatto, potrebbe sembrare un accostamento banale e scontato ma, in realtà, non lo è e vi spieghiamo il motivo.

Cleopatra è stata una donna di potere per nascita, non era bella ma affascinante per le sue doti ammaliatrici e per la sua immensa cultura. Il suo temperamento ha fatto capitolare due capisaldi nonché baluardi della virilità romana: Giulio Cesare e Marcantonio. Nel momento in cui si è dovuta confrontare e scendere a patti con Cesare Ottaviano Augusto, noto per le sue preferenze sessuali maschili, Cleopatra ha deciso di togliersi la vita, facendosi mordere da un cobra e spirando in modo lento e agonizzante. Ciascuna scelta della donna benché dettata da un amore è stata guidata prevalentemente dal sentimento per il suo popolo e dalla voglia di renderlo libero per quanto le è stato possibile.

E come i gru van cantando lor lai,

faccendo in aere di sé  lunga riga,

così vid’ io venir, traendo guai,

ombre portate da la detta briga;

per ch’i’ dissi:” Maestro, chi son quelle

genti che l’aura sì gastiga?”.

” La prima di color di cui novelle

tu vuo’ saper”, mi disse quelli allotta,

” fu imperadrice di molte favelle.

A vizio di lussuria fu sì rotta,

che libito fé licito in sua legge,

per tòrre il biasmo in che era condotta.

Ell’é Semiramìs, di cui si legge

che succedette a Nino e fu sua sposa:

tenne la terra che ‘l Soldan corregge.

L’altra  é  colei che S’ancise amorosa,

e ruppe fede al cener di Sicheo;

poi è Cleopatras lussuriosa.

White Lady #1 è un drink che si presenta come beverino, fresco e spumeggiante. Al palato risulta molto equilibrato tanto che sembra essere una bevuta di poche pretese in apparenza ma nella realtà non lo è. In breve il White Lady #1 è un drink ammaliatore e affascinante perché bevuto il primo bicchiere, dopo, non se ne può più fare a meno.

5.  A Pier delle Vigne un Casino

5 drink per 5 personaggi dell'Inferno dantesco

Pier delle Vigne abbinato ad Cocktail Casino

Il quarto cocktail lo dedichiamo a Pier delle Vigne collocato, nel Canto  XIII dell’Inferno, il girone dei suicidi, in cui apparentemente non c’è vita ma ci sono piante morte e secche. In questi arbusti senza vita risiedono coloro che sono stati oltraggiosi con se stessi, per Dante Alighieri.

Però disse ‘l maestro:” Se tu tronchi

qualche fraschetta d’una d’este piante,

li pensier c’hai si faran tutti monchi”.

Il cocktail che abbiamo pensato per Pier delle Vigne è il Casino perché è un drink che, all’apparenza, sembra non possedere un’anima per via di una ricetta che prende vita da diverse declinazioni di cocktail ma al gusto mostra la propria personalità, che risulta gradevole e non caratterizzata o predominata da sapori forti e a lungo andare stucchevoli. Allo stesso modo Pier delle Vigne seppur per Dante Alighieri  viene considerato una persona che ha deciso di oltraggiare la propria vita, noi lo vediamo piuttosto come un personaggio che è stato fedele a Federico II ma che, tacciato di essere stato un traditore e non accettando l’onta, ha preferito togliersi la vita piuttosto che essere associato ad un’immagina morale che non lo rispecchiava.

Inoltre il gesto di togliersi la vita implica coraggio e determinazione perché ciò che ci è più cara è la nostra salvaguardia o l’istinto primordiale alla sopravvivenza.

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