Eugenia Galli

C4MG1RL è il secondo EP della Monosportiva

“C4MG1RL” è il secondo EP della Monosportiva, duo di spoken word ed electro poetry nato nel 2017 dall’incontro tra la poesia di Eugenia Galli (collettivo Zoopalco) e le produzioni musicali di lllO. Fin dall’inizio il tema portante dei brani del duo è stato il corpo, in particolare quello femminile o percepito come tale: il primo EP, “Monosportiva Galli Dal Pan” (2019), contiene cinque brani che si snodano tra ospedali e centri fitness, figure di madri e afasie.

I 4 brani di “C4MG1RL” rilanciano il tema del corpo con un concept che racconta la pornografia, l’autodeterminazione, le ossessioni e l’identità di genere al di fuori del binarismo.

Monosportiva Galli Dal Pan

Eugenia Galli: video

Così Eugenia Galli racconta la genesi dell’EP:

L’idea nasce nel 2020 durante la chiusura al pubblico di teatri e live club, nel periodo in cui artisti e artiste cercavano di inventare nuovi modi per proporre online i propri spettacoli, reading e concerti. Ci siamo chiesti: chi sono le lavoratrici e i lavoratori per eccellenza dello streaming, gli smart workers definitivi? Chi, ben prima del lockdown generalizzato, si esibiva già dalla propria stanza per un pubblico che fruiva lo spettacolo in diretta? Da qui l’interesse per il sex work online e la pornografia, intesi come strumenti-media ma anche e soprattutto come temi. Lottiamo per il riconoscimento dei diritti di una categoria marginalizzata e da sempre priva di tutele, senza sostituirci alle voci di lavoratrici e lavoratori, ma amplificandole, scambiandoci di ruolo, collaborando.


Tra l’uscita del primo e di questo secondo EP, il duo ha vinto il Premio Alberto Dubito di poesia con musica, nel 2020, dopo essere arrivato in finale varie volte negli anni precedenti. “C4MG1RL” è la seconda uscita ufficiale di ZPL, etichetta di spoken music e poesia orale nata a marzo 2022 a Bologna e che ha pubblicato il primo disco, “IMPRE” di Mezzopalco, a giugno 2022.

Monosportiva

L’etichetta si prefigge di costruire in Italia una rete di artisti/e spoken music, genere ibrido, a cavallo tra hip hop, elettronica, cantautorato e arti performative.
Come è tipico delle produzioni ZPL, la Monosportiva, sin dai suoi esordi, si esibisce nei teatri, nei festival, nei live club e nei centri sociali, ma per questo EP il duo ha deciso prima di tutto di trovare una forma per proporre digitalmente i brani realizzando 4 videoclip (VM18) in collaborazione con lavoratori e lavoratrici del sesso, persone queer, registi e registe che si occupano di erotismo e sessualità.

Eugenia Galli e la poesia performativa della Monosportiva Galli Dal Pan

Eugenia Galli è una poetessa, che si è qualificata alle finali del Premio Alberto Dubito nel 2018 e nel 2019.

Il suo è un progetto che fonde poesia performativa e musica elettronica all’interno della Monosportiva Galli Dal Pan con cui ha registrato un Ep.

Eugenia Galli: video

Eugenia Galli e la Monosportiva Galli Dal Pan

Eugenia Galli: biografia artistica

Eugenia Galli entra nel circuito della poesia performativa nel 2015 attraverso l’esperienza di Slow Lapin, un collettivo di giovani autori e organizzatori di eventi che aveva base  a Rimini, la sua città.

Alla fine del 2015 Eugenia si trasferisce a Bologna, per iniziare l’università e scopre che non esiste una vera e propria “scena” orale bolognese. In compenso nota dei poetry slam condotti da Nicolò Gugliuzza, all’epoca coordinatore regionale dell’Emilia-Romagna per il campionato della LIPS (Lega Italiana Poetry Slam). Nel gennaio del 2016 da uno di questi eventi e dall’idea di creare anche a Bologna uno spazio comunitario li bera espressione intorno alla poesia, ha preso le mosse il progetto di Zoopalco, un’associazione culturale che si occupa di ricerca e produzione nell’ambito della poesia multimediale.

L’attività artistica di Eugenia Galli è strettamente connessa al lavoro di operatrice culturale che svolge per Zoopalco: ogni progetto nasce all’interno di riflessioni collettive e di uno spazio condiviso, DAS (Dispositivo Arti Sperimentali), sede di eventi pubblici ma, soprattutto, di incontri quotidiani con i membri del collettivo.

Tra le ricerche poetiche individuali dei membri del collettivo bolognese è parsa, fin da subito, una certa vocazione narrativa di tutti i testi. Eugenia Galli, seguendo questa inclinazione, inizia a comporre i testi per il progetto di spoken music Monosportiva Galli Dal Pan, un duo che vede lei  alla voce (in versi) e Lorenzo Dal Pan alla musica elettronica.

Monosportiva Galli Dal Pan

Eugenia Galli e Lorenzo Dal Pan

Il primo Ep della Monosportiva Galli Dal Pan, è uscito a maggio 2019 per Zoopalco, un concept imperniato sulla figura di un personaggio: Gilda.

Ecco Il corso di ginnastica, un brano tratto dall’Ep della Monosportiva Galli Dal Pan.

Con questo progetto della Monosportiva Galli Dal Pan nel 2018 e nel 2019 Eugenia Galli si qualifica alle finali del Premio Alberto Dubito di poesia con musica senza però mai riuscire a conquistare il primo posto.

La poetessa però non si arrende e continuerà a partecipare finché non otterrà un premio alla carriera per la perseveranza.

Eugenia Galli

Eugenia Galli

Eugenia Galli: intervista

Qual è la differenza che intercorre tra poetry slam e poesia performativa?

Il poetry slam è uno spettacolo, un format fintamente competitivo che rende la poesia avvincente e “digeribile” per un pubblico di non addetti ai lavori. Per chi sale sul palco funziona come palestra o laboratorio: serve a testare la messa in voce delle proprie composizioni ottenendo una reazione immediata. Si tratta, insomma, di un gioco, di un’occasione per incontrarsi e ascoltarsi a vicenda.

Spesso lo slam è il primo passo nella costituzione di un personale corpus di testi pensati per essere detti ad alta voce. Gli autori più interessanti non si limitano ad esibirsi nel breve spazio di tre minuti concesso dal format, ma decidono spesso di organizzare questo ed altro materiale in un personale spettacolo unitario. Così sono nati alcuni degli spettacoli di poesia performativa più interessanti della “scena” slam italiana: penso a DIXIT di Matteo Di Genova o a “Black in / Black out” di Nicolas Cunial.

Molta altra poesia performativa nasce da premesse diverse da quelle dello slam, spesso in relazione con altri supporti, in una dimensione multimediale. Zoopalco sta sperimentando in questa direzione, per esempio con il live di poesia e beatbox del trio Mezzopalco (Riccardo Iachini, Toi Giordani, Jonny aka Ninjo) o col progetto Guide Percettive.

Eugenia, secondo te la poesia performativa in cosa si differenzia dalla poesia tradizionale?

Le definizioni in questo senso sono un trabocchetto. La poesia è stata storicamente l’unica arte in grado di cambiare continuamente supporti: è nata orale, dunque performativa e “collettiva”, ma ha abitato e abita la scrittura, è tipografica, può essere visiva, sonora…

Per un approfondimento, consiglio la lettura all’Avviso ai naviganti, scritto da Gabriele Frasca e Lello Voce.

Di recente stiamo assistendo a un ritorno della poesia alla sua dimensione orale e performativa, e dobbiamo quindi munirci di strumenti adeguati tanto per produrla quanto per interpretarla. Le tecniche della composizione in versi non sono sufficienti per allestire uno spettacolo del genere a cui accennavo: bisogna associarvi un uso consapevole della voce e del corpo, oltreché progettare una “regia”.

Quali sono i temi di cui tratti principalmente nei tuo testi?

Uno dei temi centrali della mia scrittura è proprio il corpo.

Il mio mi è sempre parso inadeguato, e anche sul palco lo porto come un fardello. I live della Monosportiva Galli Dal Pan mi offrono un’occasione di catarsi: racconto questo disagio proprio nel momento in cui lo vivo.

Eugenia Galli presenta un brano inedito: Atlantide

Da dove prendi spunto prima di scrivere un testo?

Per i testi della Monosportiva Galli Dal Pan traggo sempre ispirazione da storie reali, anche se non necessariamente autobiografiche.

Nel periodo in cui abbiamo iniziato a scrivere l’Ep ero affascinata dalla storia di una ragazza che, in una situazione di grande stress (derivato forse dal fatto di non corrispondere alle aspettative che la sua famiglia aveva su di lei), era stata ricoverata per un’amnesia, e una volta ristabilitasi aveva cambiato radicalmente vita. Ho immaginato che Gilda, la protagonista dell’Ep, decidesse a un certo punto – con il preciso scopo di cambiare vita – di procurarsi volontariamente questa amnesia.

In alcuni testi parli della perfezione di un apparire che contrasta con un vuoto interiore e ciò sembra voler denunciare una società, quella odierna, che basa tutto su valori dettati dall’estetica e dalla paura di affrontare se stessi e dalla fobica paura di accettare lo scorrere, inevitabile, del tempo.

Credo che dovremmo rivoluzionare completamente il modo in cui pensiamo, in senso estetico, ai nostri corpi. Combatto l’idea che un corpo nudo, magari bello, debba essere per forza sessualizzato e quindi censurato; allo stesso modo combatto l’idea che i corpi che la società tende a celare (i corpi delle persone anziane o malate, per esempio, come nel testo di “Ta Ta Ta”) debbano essere sempre raccontati tagliando fuori la sfera del desiderio e del piacere.

Monosportiva Galli Dal Pan: video di Ta Ta Ta

Quanto c’è di Gilda in te?

Gilda è una sorta di mio ambiguo alter ego.

Le premesse della sua storia ricordano le mie (l’attività fisica e il rapporto con la madre, per esempio), ma le scelte che compie sono autonome, non mi riguardano.

Monosportiva Galli Dal Pan: audio di Corpo contraffatto

In Corpo contraffatto riemerge il binomio tra essere e apparire. Mi riferisco a: “che i volumi non sono solo libri, che fare volume ha a che fare con le ripetizioni di una serie.”

Molte strofe mettono a confronto due dei miei interessi principali: i pesi e la poesia. Per me l’attività estetica, tra le due, è quella poetica, ma ovviamente il testo di Corpo contraffatto ha molte sfumature di ironia, non presenta il mondo per come lo vedo io.

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