Gite fuori porta con il MEC a Morimondo per la Festa del Latte
Dopo due anni di pausa forzata causa Covid, torna domenica 24 e lunedì 25 Aprile 2022 in quel di Morimondo l’attesissima Festa del Latte: una due giorni che, all’ombra di delle più belle abbazie romaniche d’Italia, offre l’occasione per acquistare direttamente dai produttori latte, yogurt e formaggio oltre che assistere alla produzione.
Giunta alla dodicesima edizione, la Festa riprende dal Calendario Ambrosiano una tradizione molto antica che vede la celebrazione, il 23 Aprile, di San Giorgio patrono dei lattai. Una data importante per allevatori e caseari perché in quel giorno dell’anno si usavano siglare i contratti di fornitura del latte. Come? Con la dolcezza del pan de mej ai fiori di sambuco preparato per l’occasione e accompagnato dalla panna liquida preparata dai lattai per i clienti.
Morimondo, città slow e bandiera arancione del circuito Borghi Più Belli d’Italia, ospita da oltre un decennio questa manifestazione che attira sempre un folto pubblico di curiosi e foodies impenitenti.
Tra i protagonisti della manifestazione anche il Mercato Enogastronomico della Certosa con il suo catalogo di eccellenze a chilometro vero presenti in via XXV Aprile a partire dalle 10:00 del mattino: prodotti da forno, pane, frutta e verdura, miele vino, confetture, salumi d’oca e offelle di Parona, solo per citarne alcuni.
Festa del Latte: programma
In programma anche passeggiate in campagne e mercatini degli hobbisti: a partire dalle 12 di domenica e di lunedì apertura dei punti di ristoro (panini con salame, salamella o gorgonzola e risotti alla pilota e della tradizione).
Alle 14:30 di domenica gli organizzatori propongono una camminata di 2 chilometri e mezzo nel verde, destinazione Cascina Fiorentina, luogo del vecchio caseificio; mentre alla stessa ora di lunedì una camminata guidata per i fontanili.
Nel pomeriggio di domenica, poi, una dimostrazione di produzione di formaggio primo sale che lunedì sarà tutta dedicata ai bambini con un laboratorio promosso dall’Associazione Pane e Mate.
Il Corteo per la Festa della Liberazione si terrà lunedì alle 16:00.
Abbazia di Morimondo
Abbazia di Morimondo
L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da “mora”, parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo.
Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi.
La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522. Si compone di 70 stalli divisi in 2 ordini; negli scranni sono raffigurati motivi simbolici.
Sul fianco destro della chiesa si apre il chiostro, dove affacciano le varie parti del monastero, più volte riprese e rimaneggiate nel tempo. Il lato est è il più antico, con la sala capitolare, il sovrastante dormitorio, il “parloir” e la “sala di lavoro” dei monaci. Sul lato sud si affacciano il “calefactorium” (unico locale riscaldato) e il refettorio. L’ala dei conversi, lato ovest, è quella che ha subito maggiori trasformazioni.