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Al Macellum di Pozzuoli è tempo di musica con la ScalzaBanda

Flauti, clarinetti, corni, trombe, tromboni, tube, oboi e percussioni. È tempo di musica al Macellum di Pozzuoli, noto anche come Tempio di Serapide, che domenica 31 ottobre, dalle 11 alle 13, ospiterà un concerto a dir poco travolgente. Protagonista dell’evento, sarà la ScalzaBanda, orchestra composta da ragazze e ragazzi del quartiere Montesanto di Napoli, che fa parte del coordinamento Le Scalze.

Un appuntamento adatto a grandi e piccini, che s’inserisce alla perfezione nel piano di valorizzazione del sito archeologico simbolo di Puteoli.

La giovane formazione ricalca la tradizione delle bande di paese e il progetto inclusivo che la vede coinvolta, nato nel 2012, coinvolge attualmente circa 100 giovani e giovanissimi musicisti, provenienti da contesti socioeconomici piuttosto eterogenei.

L’obiettivo principale è quello di realizzare un percorso d’integrazione sociale attraverso la pratica musicale collettiva, tra i mezzi più efficaci di educazione al vivere civile, nonché un’occasione straordinaria di crescita personale.

ScalzaBanda

ScalzaBanda

Ma guai a lasciarsi ingannare dall’età, la virtuosa ScalzaBanda, infatti, ha all’attivo già numerose esibizioni e vanta collaborazioni importanti, tra gli altri, con lo scrittore Stefano Benni, con Vinicio Capossela e con i napoletani Foja, Daniele Sepe, Gnut, Ars Nova e Simona Boo.

Il repertorio che propone è molto vasto e va dai Queen a Soul e Bossanova, passando per colonne sonore celebri, come quelle dei film di Star Wars e James Bond.

L’evento è in collaborazione con l’EAV, che per l’occasione riserverà gratuitamente una carrozza della ferrovia Cumana ai musicisti e ai relativi accompagnatori.

Si potrà accedere al Tempio di Serapide al costo di 4 euro e per ogni ragazzo pagante, cui sarà offerta anche la merenda prima del concerto, l’ATI Macellum concederà un ingresso gratuito ad un accompagnatore/genitore.

È obbligatorio il green pass.

Tra storia e restauro, un progetto per San Pietro a Majella

Il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli è testimone di una straordinaria vicenda musicale che ha rappresentato, nel corso dei secoli, un modello unico e fondamentale nel campo della formazione artistico- musicale. Oggi continua la sua missione di formare le generazioni future in uno straordinario luogo del
passato.

Sede non solo di una prestigiosa scuola, ma anche di un museo, una biblioteca ed un archivio storico (un patrimonio inestimabile di manoscritti musicali, stampe rare, libretti d’opera, lettere e documenti sono lì custoditi).

San Pietro a Majella

San Pietro a Majella

La mostra racconta la sua storia, passata e presente, e l’idea di progetto di restauro, messa in sicurezza e valorizzazione del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella che porrà particolare attenzione al trattamento dei prospetti interni ed esterni del complesso monumentale, nel pieno rispetto delle
caratteristiche architettoniche, storico-artistiche e materiche dell’antica fabbrica.

Mostra programmata e finanziata dalla Regione Campania – assessorato e direzione generale governo del territorio / L.R. 19/19 sulla promozione della qualità in architettura, realizzata e promossa da Scabec con Conservatorio di musica San Pietro a Majella e Ministero della Cultura / Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli.

Made in Cloister: arte e degustazione si fondono in un format

Domenica 10 ottobre 2021 si svolgerà il primo appuntamento di “Sunday at the Cloister” dalle 18.00 alle 23:30, presso il Chiostro di S. Caterina, Napoli.

Il Made in Cloister, esempio virtuoso di riqualificazione urbana della città di Napoli, ospiterà il nuovo format ideato da Morgan & Partners Production che, in collaborazione con la Fondazione Made in Cloister, AIS Napoli e Le Donne del Vino della Campania, ha dato vita a un nuovo progetto negli spazi del chiostro cinquecentesco.

Il nuovo format nasce nel segno della contaminazione tra arte, vino e musica in una location volta al recupero e alla valorizzazione di parte del patrimonio culturale della città.

Sarà un viaggio sensoriale attraverso l’incontro tra fotografia, degustazioni e musica in un esclusivo percorso di arte contemporanea con il progetto espositivo multimediale Pino Daniele Alive, la Mostra.

Le suggestioni musicali blues e jazz e la selezione di vinili firmata Dischic accompagneranno i protagonisti dell’evento in un’esperienza che coinvolgerà i cinque sensi con momenti di degustazione delle eccellenze del territorio campano.

Interessanti aziende vinicole condurranno gli ospiti alla scoperta dei grandi vini e del complesso mosaico dei territori campani dalle mille sfaccettature; Cantine Astroni, Cantine Carputo, Salvatore Martusciello Wines, Tenuta Cavalier Pepe e Terredora racconteranno con i loro vini storie di tradizione, amore e passione dai Campi Flegrei alle colline dell’Irpinia, passando per la Penisola Sorrentina.

Il viaggio tra le eccellenze campane continuerà alla ricerca dell’abbinamento perfetto tra mozzarella e vino con Le Perle di Bufala, la prima mozzarella prêt-à-porter, una preziosa luxury box con 150 grammi di bontà in perle di latte di bufala.

Made in Cloister

Made in Cloister

Made in Cloister

Made in Cloister è una Fondazione nata nel 2012 grazie a Davide de Blasio e Rosalba Improta il cui obiettivo è restaurare l’antico chiostro del ‘500 di Santa Caterina a Formiello e trasformarlo in un luogo di incontri e sperimentazioni. Un progetto di rigenerazione urbana che oggi è uno spazio espositivo per l’arte contemporanea nel cuore del centro storico di Napoli.

Costo ingresso evento: 25,00 euro (con degustazione dalle ore 18 alle 21.30 di cinque calici di vino)

Orario: dalle ore: 18:00 per terminare alle ore 23:30.

L’ingresso sarà esclusivamente consentito ai possessori di green pass che dovranno prenotarsi mezzo mail all’indirizzo di posta elettronica: event@musicclubradio.com specificando il numero dei partecipanti.

Parte la terza edizione di Lezioni di Storia Festival

Dopo lo straordinario successo delle prime due edizioni, dal 7 al 10 ottobre torna – in presenza e in
streaming – il Lezioni di Storia Festival di Napoli con 45 appuntamenti e 7 eventi collaterali che si svolgeranno nelle sedi delle prestigiose realtà culturali partner del Festival.
Il tema della terza edizione è “l’invenzione del futuro”: come le donne e gli uomini del passato
hanno pensato al futuro, descrivendolo e progettandolo, caricandolo delle loro paure e di tante
speranze.

Un tema che da sempre ha affascinato l’umanità nei più vari campi: dalla letteratura al
teatro, dalla pittura alla musica, dal cinema alla televisione.
Durante i quattro giorni del festival si parlerà di utopie e di avanguardie, di scienza e di fantascienza, di movimenti politici e di immaginazione artistica, di moda e di ambiente. Si discuterà del mondo, dell’Italia e di Napoli, città di cui si racconteranno le tradizioni ma anche gli slanci verso il domani.
Nella prospettiva della visione del futuro, saranno raccontati grandi avvenimenti, come l’editto di
Caracalla e la Comune di Parigi del 1871, saranno rappresentati personaggi come Leonardo e
Cristoforo Colombo, Joyce Lussu e Frida Kahlo, raccontate opere teatrali come Lisistrata e film come
2001: Odissea nello spazio.
Come nelle passate edizioni, alla manifestazione interverranno alcuni tra i maggiori storici italiani,
da Luciano Canfora a Eva Cantarella, da Franco Cardini ad Alessandro Barbero, da Giuseppina
Muzzarelli a Laura Pepe ma anche geografi e genetisti, letterati e filosofi, studiosi d’arte e
compositori, da Guido Barbujani ad Andrea Marcolongo, da Valerio Magrelli a Franco Farinelli.

Lezioni di Storia Festival

Lezioni di Storia Festival

Lezioni di Storia Festival: gli appuntamenti

Simona Colarizi racconterà dei “Visionari di Ventotene” a 80 anni della redazione del Manifesto “per
un’Europa Libera e Unita”, Amedeo Feniello dimostrerà che proprio a Napoli venne creato il concetto chiamato Medioevo. Chiara Colombini darà voce ai partigiani che fecero la resistenza pensando al futuro con attesa, sogno e speranza. Giuseppina Muzzarelli condurrà il pubblico nell’epoca della rivoluzionaria sarta e attivista Rosa Genoni. Alessandro Vanoli si soffermerà sull’idea di futuro di Cristoforo Colombo. Laura Pepe attraverso Lisistrata parlerà dell’utopia immaginata da Aristofane.

Luciano Canfora terrà una lezione su “Parigi 1871: l’esperimento comunista”, Paolo Di Paolo e Andrea Marcolongo si interrogheranno sul ruolo dei classici nel presente e nel futuro. “Prometeo e Antigone: il ruolo ambiguo delle tecniche” è il tema scelto da Eva Cantarella. Costantino D’Orazio regalerà al pubblico il ritratto di tre grandi artiste Tamara de Lempicka, Frida Kahlo e Marina Abramović. Silvia Ballestra entrerà nella straordinaria vita di Joyce Lussu poetessa, partigiana, femminista. Carlotta Sorba con “La conquista della luna” proporrà un affascinante viaggio nella letteratura del XIX secolo. Franco Cardini parlerà della profezia di Francesco d’Assisi.

Chiuderà il festival Alessandro Barbero al Teatro Bellini con una nuova e coinvolgente lezione “Quando il futuro entra nella storia”.

Lezioni di Storia Festival è progettato e ideato da Editori Laterza con la Regione Campania ed è organizzato dall’Associazione “A voce alta” e dalla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, con la
partnership di MANN · Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Madre · Museo d’arte
contemporanea Donnaregina – Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Accademia
di Belle Arti, Conservatorio San Pietro a Majella e Istituto Superiore “Alfonso Casanova”.
Promozione e Comunicazione sono a cura della Scabec, società in house della Regione Campania. Media partner: Rai Cultura e Rai Storia. Vettore ufficiale: Trenitalia.

In occasione del festival la Scabec con campania>artecard organizza degli speciali Walkabout,
ovvero delle esplorazioni urbane “radionomadi” che coniugano passeggiate e conversazioni con le
complessità inedite del performing media-storytelling, che porteranno i partecipanti alla scoperta
di storie e luoghi di Napoli all’insegna dell’Invenzione del futuro.
La partecipazione è gratuita.

MAVV, la premiazione di “Wine Art Contest” e “GreenPrix

Al Galoppatoio della Reggia di Portici si terrà, giovedì 30 settembre, alle 15:45, la manifestazione di
premiazione del “Wine Art Contest” e del “GreenPrix”.

I due concorsi lanciati dal MAVV, il Museo dell’Arte, del Vino e della Vite, dedicati all’arte, alla cultura,
all’innovazione e alla sostenibilità della filiera del vino, del wine&food, dell’enoturismo e dell’industria
creativa, hanno visto un rilevante successo di partecipazione, anche su scala internazionale.
Sostenute, tra gli altri, dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e dalla Regione Campania, le due iniziative sono volte a coinvolgere, valorizzare e promuovere i giovani talenti artistici e i neoimprenditori per l’innovazione della filiera del vino. Presidente d’onore il ministro Stefano Patuanelli.
Il Wine Art Contest, concorso di creatività artistica ispirata dal mondo del vino, ha visto la candidatura di oltre duecento giovani artisti, non solo italiani, ben oltre la soglia inizialmente fissata a 120 partecipanti.

Dei 25 i finalisti preselezionati (19 per le arti visive e 6 per le arti performative), una giuria di nomi noti del panorama culturale e artistico italiano sceglierà tre opere da premiare. Saranno conferiti assegni e riconoscimenti anche al secondo e terzo classificato, nonché premi speciali (canzone, fotografia e video, pittura). Gli artisti selezionati saranno coinvolti in workshop ed eventi del MAVV Wine Art Museum e dei partner del concorso.
Dieci le candidature selezionate al GreenPrix, un riconoscimento conferito a giovani imprese e startup
innovative operanti nel settore dell’enologia che si distinguono per idee e progetti nuovi e competitivi.

MAVV Wine Art Museum

MAVV Wine Art Museum

Programma

La manifestazione si terrà nel Galoppatoio della Reggia di Portici, concesso dal Dipartimento di Agraria della Federico II, guidato dal direttore Danilo Ercolini, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Portici.
Con il saluto del ministro Stefano Patuanelli e l’attrice Marisa Laurito, che hanno personalmente sostenuto dal primo momento l’ideazione del contest e del premio, nell’occasione verranno anche consegnati i riconoscimenti del MAVV In Vino Veritas e Dea Vite, giunti alla terza edizione, conferiti a personalità del mondo scientifico, accademico, sociale e dello spettacolo per i loro meriti.
La manifestazione sarà presentata da Noemi Gherrero, con la direzione artistica curata da Carmine Aymone, Claudio Niola e Luciano Ruotolo.
A seguire, alle 20:45, nell’area esterna al Galoppatoio, il Wine Art Fest, una serata animata dal concerto di una jazz band internazionale, aperta da una degustazione di vini di eccellenza del territorio, curata dai sommeliers professionisti dell’AIS.

MAVV incontra giovani

MAVV incontra giovani

MAVV – Museo dell’Arte, del Vino e della Vite

È un’impresa culturale nata per far conoscere in modo diffuso il mondo del Vino anche come patrimonio artistico, scientifico e storico del territorio. La mission è quella di promuovere il settore della cultura legato all’enologia come risorsa dello sviluppo economico e del “made in Italy”. Il MAVV è ospitato nella Reggia di Portici, dal Centro Musa del Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, dove gestisce un’esposizione multimediale e interattiva sulla cultura del Vino. Le attività museali, culturali, divulgative e formative del MAVV fondano sullo stretto rapporto con l’arte e la cultura.

Illustra Eugenio Gervasio, fondatore del MAVV:

Attraverso eventi, nel nome del gusto e del bello, colleghiamo il mondo del nettare degli Dei alle arti visive, alla cultura, alla storia, all’archeologia  il tutto, con un format che coniuga innovazione e tradizione, attraverso exhibit multimediali, laboratori e percorsi sensoriali.

Il MAVV è una start up, unica e singolare nel panorama delle iniziative dell’industria culturale e turistica esperienziale, che intende diventare protagonista dell’era digitale, promuovere e sostenere le nostre eccellenze e il Made in Italy.

Ultimo appuntamento estivo per IZimbra Music Fest con Alessia Tondo

Ultimo appuntamento estivo per IZimbra Music Fest rassegna musicale dedicata alla world music, contaminazione e condivisione di tradizioni popolari e culture mediterranee.
Ancora una volta nel cartellone “Estate a Napoli 2021” promosso dall’Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, si svolge il concerto di Alessia Tondo voce del Canzoniere Grecanico Salentino, una delle più significative del panorama pugliese.

Martedi 28 Settembre, alle ore 21:00 
presso il cortile del Maschio Angioino (Piazza Municipio),
Ingresso: biglietto euro 8,00 al botteghino oppure euro € 9,74 comprensivi di d.p. al seguente link.
IZimbra Music Fest

IZimbra Music Fest

 

Dopo gli eventi di maggio, luglio e agosto con i concerti di PS5Gnawa BambaraCantiga de la SerenaArs Nova NapoliRachele Andrioli/Redi Hasa/Rocco Nigro ed Elettro-Mascariminì l’Associazione IZimbra Culture torna a proporre world music al centro di Napoli.

La rassegna, curata da Chiara Savelli e Marcello Squillante, ha l’obiettivo di proporre attività musicali dedite alla contaminazione artistica, lo scambio culturale e l’interazione tra musicisti di estrazione diversa ma accumunati dallo spirito migrante che vede Napoli come baricentro grazie al ruolo strategico al centro del Mediterraneo con l
e sue molteplici sonorità.
Alessia Tondo

Alessia Tondo

Alessia Tondo: biografia

Dall’infanzia nel gruppo Mera Menhir alla popolarità internazionale con il Canzoniere Grecanico Salentino, lanciata dai Sud Sound System, a soli tredici anni è diventata la voce solista dell’Orchestra della Notte della Taranta (ha duettato con tutti gli ospiti e con i maestri come Mauro Pagani, Goran Bregovic, Giovanni Sollima, Phil Manzanera, Carmen Consoli, Raphael Gualazzi), ha collaborato con l’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna, i Radiodervish, Michele Lobaccaro, Ludovico Einaudi (per il quale ha scritto il testo della fortunata Nuvole bianche) e Admir Shkurtaj.



A IZimbra Music Fest Alessia Tondo presenta il suo primo lavoro da solista “Sita”, pubblicato il 24 settembre per l’etichetta Ipe Ipe Music nell’ambito della Programmazione Puglia Sounds Record 2020/2021. U
n’opera in otto tracce scritte interamente da Alessia – con la partecipazione del violino di Mauro Durante del Canzoniere Grecanico Salentino e del violoncello di Redi Hasa – e caratterizzate da un’ampiezza di elementi, dall’acustico all’elettronico, tra ballate arcane, intrecci vocali antichi che grazie a loop e pattern diventano contemporanei. Concepito e sviluppato come la sua personale narrazione di un rito di guarigione, Sita personalizza e trasfigura in chiave visionaria la cultura popolare, nello specifico quella del Salento da cui Alessia proviene.

Frida Kahlo: le installazioni e gli ambienti di Casa Azul

Il percorso espositivo de Il Caos Dentro propone anche numerose e importanti installazioni che rendono più intenso l’incontro tra Frida Kahlo e il visitatore.

Tra queste, sicuramente di grande suggestione, le riproduzioni in scala reale dei tre principali ambienti della Casa Azul in cui Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón visse per quasi tutta la vita, anche da sposata: la camera da letto, lo studio, il giardino.

Fatta costruire in stile francese nel 1904 dal padre Guillermo Kahlo a Coyoacán, nel vecchio quartiere residenziale della periferia di Città del Messico, Casa Azul (Casa Blu) ha subìto diverse modifiche successive e oggi è un frequentatissimo museo che ospita opere di Frida, di Diego Rivera e di altri artisti come Paul Klee e Marcel Duchamp.

La camera da letto di Frida Kahlo fu a lungo anche il suo studio creativo. Costretta all’immobilità per un anno, a causa dei gravi problemi alla spina dorsale che la costrinsero molti interventi chirurgici, Frida in quel lungo periodo poté ritrarsi nei celebri autoritratti grazie ad uno specchio montato sulla parte superiore del letto a baldacchino. La stanza è riprodotta in ogni minimo dettaglio, completa degli arredi tipici della cultura messicana, di fotografie e libri, di oggetti e quadri, finanche delle stampelle che Frida era costretta a usare.

Dotata di una grande forza di animo, Frida Kahlo riuscì a trasformare la malattia in una opportunità.

Rivelò all’amica e critica d’arte Raquel Tibol:

Dipingo me stessa  perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio. Dato che avrei dovuto rimanere sdraiata con un corsetto di gesso, che andava dalla clavicola al bacino, mia madre è riuscita a preparare un dispositivo molto divertente per me, da cui pendeva la struttura in legno, che mi serviva per sostenere le carte. Fu lei a pensare di coprire il mio letto in stile rinascimentale. Ci mise sopra una tettoia e mise su tutto il soffitto uno specchio, dove potevo vedermi e usare la mia immagine come modello.

La stanza in cui nacquero i capolavori di Frida fu anche il luogo dell’addio, la notte del 13 luglio 1954, ufficialmente per le conseguenze di un’embolia polmonare.

Atelier di Frida. Tra gli ambienti di Casa Azul, l’atelier posto al secondo piano della grande dimora, è sicuramente tra i più rappresentativi della vita quotidiana e artistica di Frida. Anche questa ricostruzione offre una abbondanza di dettagli: lo scrittoio e la scrivania con tutte le boccette dei colori e i pennelli, il diario di Frida, la sedia rossa impagliata, la scatola con i gessetti colorati, la sedia a rotelle e il grande cavalletto con il dipinto della natura morta.

Il giardino. Dalle grandi finestre dell’atelier, lo sguardo si apre sul giardino lussureggiante e popolato da animali come pappagalli e scimmie, fatto costruire da Frida e Diego nel 1946 ad opera di Juan O’ Gorman. Muretti, aiuole, gradini, statuette di figure azteche si immergono nei colori del giallo, dell’arancio, del blu, per uno spettacolo di grande vivacità, mentre tra le pareti si scorge la teca blu a muro con gradini e statuette, su cui spicca l’iscrizione bianca Frida y Diego vivieron en esta casa 1929-1954. 

Camera da letto di Frida Kahlo

Camera da letto di Frida Kahlo

Le installazioni multimediali dei murales messicani

La vita di Frida ruotò attorno a diversi punti fermi. I murales riprodotti nella mostra ne rappresentano senz’altro almeno due: la cultura popolare messicana e la figura centrale di Diego Rivera, noto muralista del tempo.

Insieme a David Alfaro Siqueiros e José Clemente Orozco, Diego Rivera fu tra i massimi esponenti di questa corrente artistica che aveva un duplice scopo: decorativo e didattico, soprattutto destinato a esaltare ideare politici e le radici culturali del Paese, e a trasmettere alla popolazione, per lo più analfabeta, la storia del Messico.

Il Caos Dentro presenta una selezione di murales riprodotti in digitale e a grandezza naturale. I murales di Diego Rivera esposti a Palazzo Fondi raffigurano gli eventi politici del suo tempo: l’avvento del capitalismo e della tecnologia, persone dei ceti inferiori e l’avvento del comunismo visto con fiducia e speranza. Spesso la stessa Frida appare raffigurata nei murales del marito.

Tra i murales di Rivera selezionati per la mostra, campeggiano proiettati sulle pareti i ventisette pannelli murali che compongono il Detroit Industry Murals, il Pan American Unity di San Francisco dipinto nel 1940, e Sueño de una tarde dominical en la Alameda Central realizzato a Città del Messico. Queste straordinarie testimonianze pittoriche sono presentate mediante proiezioni che ne mostrano la visione d’insieme e i dettagli salienti.

Frida Kahlo: i dipinti e le opere originali alla mostra Il Caos Dentro

La mostra presenta un’opera originale di Frida, Piden aeroplanos y les dan alas de petate, insieme a 15 riproduzioni di celebri autoritratti realizzati tra il 1926 e il 1949. Tra le opere originali, figurano anche 6 litografie acquerellate di Diego Rivera, per la prima volta esposte al pubblico.

Piden aeroplanos y les dan alas de petate (Chiedono ali e gli danno ali di paglia)

1938, olio su cartone (59x84cm) – Originale. Coll. Privata – Galeria de arte David Bardia – Madrid 

Unica opera originale di Frida Kahlo esposta in mostra, questo piccolo gioiello è fortemente simbolico, ispirato da un episodio della sua infanzia. In una lettera, la pittrice così descriveva la genesi della sua opera:

Un giorno, da bambina, desiderai un piccolo modello d’aeroplano. Mi ritrovai con un costume d’angelo, non so per quale sorta d’incantesimo (fu sicuramente un’idea di mia madre… risulta, infatti, più cattolico trasformare un aeroplano in un angelo). Indossai l’ampia veste bianca, probabilmente cucita alla meno peggio dalla mamma e piena di stelline d’oro. Sul retro, grandi ali di paglia intrecciata, simile a quella con cui in Messico e in tutti i Paesi poveri venivano fabbricati tanti giocattoli e oggetti utili. Che felicità! Finalmente avrei potuto volare!

Si tratta di un dipinto attribuito a Frida Kahlo (1938), ripreso dall’originale Niña con Aeroplano, in olio su supporto metallico, che è andato perso e di cui rimane una fotografia in bianco e nero di Lola Álvarez Bravo.

Giocattoli, manufatti di arte popolare ed ex voto sono stati per Frida una grande fonte di ispirazione. Affascinata dal mondo dei bambini e in particolare dai giocattoli, l’artista ammirava bambole, burattini di legno e animali in ceramica, ravvisando in questi oggetti il grande potere visivo da sviluppare in opere di piccole dimensioni.

Litografie acquerellate originali di Diego Rivera

Per la prima volta in assoluto esposte al pubblico grazie alla mostra Il Caos Dentro, le sei litografie acquerellate di Diego Rivera, provenienti da collezioni private messicane, rappresentano una preziosa testimonianza sulla vita e la cultura del suo tempo. Ognuna di esse propone scene quotidiane di figure umili del popolo: un contadino con il tipico sombrero messicano e sandali di cuoio ai piedi, avvolto in un mantello da cui fuoriesce la lama di una falce; una donna dai marcati lineamenti indigeni, vestita con abiti tradizionali dello stato di Oaxaca, che vende i suoi prodotti al mercato; un’altra donna, coperta dal tipico scialle messicano che ne rivela le origini modeste, intenta a vegliare su una tomba circondata da fiori e ceri in occasione del Giorno dei morti; una bambina scalza, anch’essa avvolta nel tipico scialle messicano; una mecapalera con la schiena ricurva, affaticata dal pesante carico destinato al mercato; un mecapalero che porta sul dorso uno stuoino di tessuto vegetale.

Questi ultimi tre acquerelli meritano un’attenzione particolare: si può dire, infatti, che siano stati fonte di ispirazione per molti dei murales di Diego Rivera, che annoverano tra i personaggi, per l’appunto, bambini e mecapaleros (portatori/caricatori di merci).

Frida Kahlo: mostra interattiva

Frida Kahlo in mostra a Napoli

I dipinti – Le riproduzioni in modlight

A rappresentare il vivido mondo di Frida Kahlo anche 15 tra i suoi più celebri e rappresentativi autoritratti riprodotti con la sofisticata tecnica modlight che restituisce allo spettatore i dettagli della pittura ad olio con un impressionante realismo.

Il modlight, infatti, è una particolare forma di retroilluminazione omogenea in cui ogni dipinto, precedentemente digitalizzato, viene riprodotto su uno speciale film mantenendo inalterate le dimensioni originali. Attraverso questo metodo, si possono apprezzare tutte le caratteristiche principali delle opere dipinte da Frida. Tracce, segni, pennellate e cromie si rivelano con assoluta fedeltà.

Frida era capace di creare una perfetta corrispondenza tra arte ed evoluzione personale che nei numerosi autoritratti trovano la massima espressione. Così la pittrice spiegava la sua scelta:

Dal momento che i miei soggetti sono stati sempre le mie sensazioni, i miei stati mentali e le reazioni profonde che la vita è andata producendo in me, ho di frequente oggettivato tutto questo in immagini di me stessa, che erano la cosa più sincera che io potessi fare per esprimere ciò che sentivo dentro e fuori di me.

A chiudere la sezione dedicata agli autoritratti, il famoso Autoritratto con Bonito (1941, collezione privata USA) qui in una riproduzione digitale animata che affascinerà i visitatori di ogni età.

Gli autoritratti in mostra

Autoritratto con scimmie ‒ 1945, olio su masonite ‒ 55×40 cm

 

La colonna spezzata ‒ 1944, olio su tela incollato su masonite ‒ 40×30,5 cm

 

Senza speranza ‒1945, olio su tela incollato su masonite ‒ 28×36 cm

 

Autoritratto al confine tra Messico e USA ‒ 1932, olio su lamina di metallo ‒ 31×35 cm

 

Autoritratto con collana ‒ 1933, olio su lamina metallica ‒ 34,5×29,5 cm

 

Autoritratto con scimmie ‒1943, olio su tela ‒ 81,5×63 cm

 

Autoritratto con treccia ‒ 1941, olio su tavola ‒ 51×38,5 cm

 

Autoritratto con i capelli tagliati ‒ 1940, olio su tela ‒ 40×28 cm

 

Autoritratto come Tehuana ‒ 1943, olio su masonite ‒ 76×61 cm

 

Autoritratto con collana di spine e colibri ‒ 1940, olio su lamina metallica ‒ 63,5×49,5 cm

 

Autoritratto con vestito di velluto ‒ 1926, olio su tela ‒ 79,7×59,9 cm

 

Io e i miei pappagalli ‒ 1941, olio su tela ‒ 82×62,8 cm

 

Il cervo ferito ‒ 1946, olio su masonite ‒ 22,4×30 cm

 

Autoritratto con capelli sciolti ‒ 1947, olio su masonite ‒ 61×45 cm

 

Diego ed io ‒1949, olio su tela ‒ 29,5×22,4 cm

Napoli: la mostra Frida Kahlo – Il Caos Dentro

Guardare negli occhi Frida Kahlo come se fosse una magia. Punta tutto sull’incanto e sulle suggestioni dell’unione tra tecnologia e testimonianze originali la mostra sensoriale Frida Kahlo – Il Caos Dentro, organizzata da Navigare S.r.l., per un viaggio totale e immersivo nella vita della celebre pittrice messicana scomparsa 67 anni fa.

Originale, icona di ribellione e femminismo, di passione e di stile, Frida Kahlo è stata raccontata in tutto il mondo, ma mai così da vicino come in questa mostra che farà tappa a Napoli, dall’11 settembre 2021 al 9 gennaio 2022 nel monumentale Palazzo Fondi, dopo il successo delle date di Roma e Milano nonostante il periodo pandemico.

Frida Kahlo: mostra interattiva

Frida Kahlo in mostra a Napoli

La mostra Frida Kahlo – Il Caos Dentro si rivela un coinvolgente viaggio nel mondo interiore ed artistico della nota artista messicana, in cui il virtuale si fonde armoniosamente con il reale. Il percorso, infatti, presenta il dipinto originale Piden aeroplanos y les dan alas de petate attribuito a Frida Kahlo, per la prima volta in Italia, insieme a opere originali dell’artista e marito Diego Rivera, mai esposte prima al pubblico: lettere, pagine di diario e fotografie, emissioni filateliche, accanto a riproduzioni digitali di autoritratti e murales messicani, riproduzioni a grandezza reale di ambienti come la camera da letto, lo studio e il giardino di Frida Kahlo, e una sala cinema 10D ad alta tecnologia per una proiezione video multisensoriale.

Il concept dell’esposizione propone al visitatore l’occasione di entrare con tutti i sensi nel variegato, sofferto, caotico e vitale universo della ‘stella danzante’ Frida Kahlo, con un intenso percorso in cui vengono scandagliati diversi tratti della sensibilità e della personalità dell’eclettica artista, in cui presenza centrale è stato il marito Diego Rivera, al quale la stessa mostra concede ampio spazio.

Il Caos Dentro racconta Frida Kahlo, mettendo in evidenza tanto la temperie culturale e politica in cui visse, quanto le sue fragilità e la sua forza. Soprattutto, mette in contatto l’emotività del visitatore con quella di Frida. In quest’ottica, l’uso delle moderne tecnologie immersive rafforzano le suggestioni e avvicinano visitatori di ogni età ad una donna e artista dalla grande forza attrattiva.

Frida Kahlo

Frida Kahlo

In linea con le ultime tendenze in ambito museale ed espositivo, la mostra propone un’esperienza totale grazie all’uso della tecnologia multimediale, qui usata per sostenere e amplificare il coinvolgimento del visitatore, già innescato da documenti e testimonianze private inerenti all’arte e alla vita di Frida. Notevoli sono la proiezione del film di animazione tridimensionale Frida Kahlo – Il Viaggio (DNArtTheMovie, 2020) realizzato per la mostra, nella speciale sala cinema 10D, con effetti multisensoriali, e il celebre dipinto Autoritratto con Bonito (1941), interamente animato e quindi di grande impatto visivo ed emozionale. 

Bluexperience: il salone della mobilità sostenibile slitta al 2022

A Napoli è tutto pronto per la prima edizione di Bluexperience, il salone della mobilità sostenibile in programma a settembre (10-12) alla Mostra d’Oltremare, eppure gli organizzatori hanno deciso di posticipare l’evento al 2022:

Il green pass, le limitazioni di accesso del pubblico, le difficoltà degli spostamenti da regione a regione che potrebbero delinearsi dopo le vacanze estive, sono fattori che mettono seriamente a rischio ogni sforzo compiuto per portare a Napoli i maggiori player internazionali della mobilità sostenibile, mobilità leggera ed ultimo miglio.

Non è una rinuncia, stando alle presenze registrate tra gli espositori che avevano aderito, ma una vera e propria sfida per garantire, al salone Bluexperience, un successo annunciato, come sottolinea la direzione organizzativa.

Dopo una scrupolosa valutazione, abbiamo ritenuto necessaria questa decisione al fine di garantire il successo del Salone che alla sua prima edizione sarebbe stato troppo penalizzato dalle incertezze del periodo, dovute all’andamento della nuova variante e ai limiti imposti dal nuovo decreto, ma soprattutto per tutelare i nostri clienti, i quali avrebbero corso il rischio di non ottenere  il risultato auspicato dalla loro presenza.

Bluexperience

Bluexperience

La proposta espositiva partenopea, attivata e promossa dalla società Action Events, con il sostegno di aziende sponsor, come V-ITA -Be Charge– Netcom Group, aveva tutti i numeri per risultare vincente. L’adesione era arrivata persino dai giganti americani di Tesla e dei maggiori gruppi dell’automotive, nonché dalle maggiori associazioni di categoria come ANFIA, ANIE, MOTUS-E e Legambiente. Inoltre l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (Isnart) aveva scelto Napoli quale sede del Bike Summit 2021, all’appuntamento annuale al Bluexperience, ed erano scese in campo anche Invitalia, Osservatorio Nazionale BikeEconomy e Vivitalia.

Insomma Bluexperience era pronta a lanciare il guanto di sfida alle maggiori esposizioni del settore, ma ora la vera sfida è quella di garantire il successo, in sicurezza, alla fiera.

Afferma Milena Mazza, direttore generale della fiera:

Napoli, da sempre capitale del centro sud Italia, merita di poter consolidare il ruolo determinante che può avere nello sviluppo del mercato della mobilità sostenibile, automotive, leggera e ultimo miglio. Per questo motivo continueremo a lavorare per rendere l’appuntamento vincente per tutti, espositori e visitatori, contando su regole certe e confidando nel supporto del direttivo della Mostra d’Oltremare che ha già confermato la disponibilità per le nuove date di Bluexperience’22.

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