Fellini degli spiriti: il documentario di Selma Dell’Olio
Fellini degli spiriti è un documentario di Selma Dell’Olio che cerca di indagare il mondo non visto di Federico Fellini, avvalendosi delle testimonianze di chi lo ha conosciuto privatamente e lavorativamente.
Nel documentario troviamo le testimonianze di: Terry Gilliam, Giditta Mascioscia, Damien Chazelle, William Friedkin, Gigi Proietti e molti altri. L’intento di Selma Dell’Olio è quello di mostrare un ritratto più intimo e spirituale di un regista che ha fatto la storia del cinema italiano e internazionale.
Fellini degli spiriti verrà presentato in anteprima internazionale durante la XXXIV edizione del Festival il Cinema ritrovato a Bologna, che si svolgerà dal 25 al 31 agosto.
Fellini degli spiriti: il rapporto del regista con l’esoterismo
Federico Fellini era un uomo così innamorato della che in tutta la sua vita, lavorativa e non, ha sempre cercato di comprenderne il senso. Da sempre è stato affascinato dai segreti che riguardavano l’inconscio.
Quando il regista aveva del tempo libero si recava dal sensitivo Gustavo Rol, per farsi consigliare sulle sceneggiature.
Filippo Ascione racconta su Federico Fellini:
Mi diceva sempre che il cinema lo aveva risucchiato ma lui voleva fare il mago.
I film erano le sue magie. Quando giravamo, alle otto del mattino ci trovavamo in piazza del Popolo per andare a Cinecittà e non esisteva nulla: i copioni nascevano in quella mezz’ora d’auto, spesso ispirati ai suoi sogni della notte.
Federico Fellini, stando alle parole di Filippo Ascione, non era interessato al cinema in sè infatti possedeva un numero spropositato di libri esoterici e di psicologia, oltre ai saggi di Rudolf Steiner. Per Federico Fellini realizzare un film era l’equivalente di fare una magia.
Ad esempio nel film La voce della luna (1990) c’è una scena, quella in cui gli oggetti sul pianoforte ballano, che si ispira ad una teoria del musicista Nino Rota, che affermava che la sequenza di determinate note musicali sono in grado di modificare la materia.
Il regista voleva conoscere una nota sensitiva russa che viveva isolata al servizio del Kgb. Quando nel 1987 vinse un premio a Mosca, Federico Fellini, mise come condizione che lo portassero da questa sensitiva che, si diceva, avesse resuscitato Breznev. Le trattative per raggiungere questo compromesso durarono molto perché, ai tempi, c’era la Guerra Fredda.
Le sue opere cinematografiche sono tutte caratterizzate dallo stile onirico e visionario, tipico di chi è affascinato da ciò che sfugge allo sguardo.
Fellini degli spiriti è un modo per approfondire questo lato nascosto, a molti, del regista e per celebrare il centenario della sua nascita. Il documentario uscirà nelle sale italiane il prossimo 31 agosto.