Franco Fiordellisi

Franco Fiordellisi invita la cittadinanza avellinese a dire no alla violenza e all’intolleranza

Dopo i diversi casi di violenza e di razzismo che si sono verificati ad Avellino, Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino, invita la popolazione e le istituzioni ad avere maggiore sensibilità e responsabilità civica.

Che cosa è successo negli ultimi mesi?

Il 5 dicembre scorso un ragazzo nigeriano è stato bloccato e non fatto salire sul pullman, a fine gennaio uno studente cinese è stato picchiato mentre qualche giorno fa una donna cubana è stata offesa da un passante.

Gli esempi citati sono la manifestazione di un degrado culturale che vige nelle nostre zone ed è un problema che le istituzioni dovrebbero prendere a cuore.

Come afferma Franco Fiordellisi:

Non possiamo accettare, ove fosse pensato da qualcuno come una giustificazione, che la deprivazione materiale e immateriale faccia venir meno la civiltà e la cultura del vivere in comunità. Atti intimidatori e di violenza verso i cittadini che lavorano e risiedono normalmente ad Avellino e in Irpinia, questa è una vergogna!

È sempre più importante e necessario costruire un racconto di interpretazione del mondo, con lo scopo di cambiarlo in meglio, liberare le persone dalla paura dell’altro che abbiamo accanto, mettere in atto una vera e propria battaglia di conoscenza, che diventa, di fatto, strumento concreto di vita tale da migliorare l’esistenza.

Franco Fiordellisi invita alla sensibilizzazione cittadina su alcuni temi

Franco Fiordellisi

Fortunatamente, ad Avellino, c’è già chi ha voluto inviare messaggi come quello suggerito da Franco Fiordellisi, ci riferiamo al video Trasmettete l’amore della compagnia teatrale Puck Tea Tré!

 

Irpinia 1980-2019,
Fiordellisi (Cgil): «C’è ancora tanto da ricostruire»

«A 39 anni dal terremoto del 23 novembre 1980, un pensiero non può che essere rivolto alla condizione drammatica vissuta dall’Irpinia, in particolare rispetto alla prevenzione e protezione dei cittadini, ma anche, sicuramente, in termini di cittadinanza attiva.

La vicenda delle scuole così come quella dei viadotti, le cui verifiche sulla stabilità e conformità strutturali sono state avviate soltanto dopo delle tragedie sono paradigmatiche di questa insicurezza diffusa che spesso provoca tragedia e perdita di vite umane. A distanza di 39 anni da un sisma devastante, che oltre a distruzione e morte ha generato tanto clientelismo con un cambio in negativo dell’etica sociale, è ancora reiterato sistematicamente un modus operandi che ha determinato l’attuale condizione di drammaticità.

Insomma, è triste ammetterlo ma in un’area sismica come la nostra si continua a speculare sulla pelle delle persone senza riuscire a predisporre un programma di gestione dell’emergenza e misure di contrasto a ogni abuso: dalle costruzioni delle abitazioni alle grandi opere che, come i viadotti, sono insicure e senza adeguata manutenzione. Per cui se dobbiamo “sperare” ancora oggi nella magistratura, vuol dire che ancora c’è molto da fare per realizzare,  rispettando a pieno i criteri antisismici».

Franco Fiordellisi, Segretario Cgil Avellino

Allagamenti in Irpinia,
la nota di Franco Fiordellisi

«Da tempo si parla di intervenire per ridurre le criticità che si determinano con le estreme variazioni meteorologiche causate anche dai cambiamenti climatici del pianeta. Ad Avellino, così come nei paesi dell’Irpinia più esposti alle criticità idrogeologiche, nulla si muove: non viene effettuata neanche la manutenzione ordinaria, necessaria e sistemica.
E quando parliamo di manutenzione ordinaria intendiamo le azioni di pulizia delle caditoie, delle grate acque bianche, la sistemazione delle cunette viarie, ma anche la gestione delle pendici arboree delle nostre montagne o il verde pubblico. Tutto questo non c’è e spesso proprio l’incuria e la mancata manutenzione da parte degli Enti locali crea gravissimi disagi alla popolazione mettendo a rischio anche vite umane.
Tutto questo sommato ad anni di abusi edilizi, mancati controlli, costruzioni in alveo fluviale, cementificazione con “tombazione” dei torrenti e dei piccoli corsi d’acqua, comporta criticità sempre più forti che si sommano alla grandi variazioni meteorologiche determinate dai cambiamenti climatici.
Gli allagamenti della giornata di ieri sono figli di tutte queste situazioni sia macro, ovvero climatiche mondiali, che micro con abusi, incuria e mancata manutenzione. Coscienti di queste variabili bisognerebbe adottare più piani di intervento, dalla sistemica e puntuale manutenzione, a nuove forme di bio edilizia ed infrastrutturazione utile ad evitare ulteriore cementificazione e impermeabilizzazione dei terreni, rinaturalizzazione degli alvei fluviali, regimentazione e collettamento delle acque civili (bianche e nere), unitamente ad interventi sulle aree boschive che devono vedere un intervento sistemico del personale idraulicoForestale.
Queste sono azioni urgenti e concrete che da tempo chiediamo alle amministrazioni dei vari enti locali interessati ed è una proposta che è stata inserita anche come visione “prospettica” per lo sviluppo delle Aree interne. Queste azioni sono da farsi sin da subito perché le attività di retroportualità e di logistica, connesse con le Zes, se non vengono fatte con modelli di bio ingegneria, nuova e naturalistica, potrebbero consegnare criticità sempre più gravi per le nostre terre.
Così come anche l’abbandono e il depauperamento delle Comunità montane da competenze e di personale preparato con il combinato disposto dell’incremento di terreni incolti sviluppano fenomeni di dissesto idrogeologico accentuati delle estreme variazioni metereologiche derivanti dai cambiamenti climatici.
Tutto si lega: per questo come Cgil pensiamo e sviluppiamo azioni generali per la tutela anche delle comunità locali».

Franco Fiordellisi, Segretario Generale Cgil Avellino

Cgil, Dettori:
«No alle autonomie regionali e alle macroregioni»

Autonomia differenziata o secessione? La Cgil anima il dibattito sul progetto di riforma proposto dal Governo che avanza la regionalizzazione di competenze e risorse per settori importanti e fondamentali per la vita dei cittadini come scuola, sanità, trasporti e infrastrutture.

L’incontro svoltosi presso il Carcere Borbonico di Avellino segna l’inizio di una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione promossa dalla Cgil che avrà il suo sbocco nella manifestazione prevista per il prossimo 17 maggio.

Presente al tavolo dei relatori la segretaria confederale della Cgil, Rossana Dettori, molto critica verso l’autonomia regionale che danneggerebbe il meridione, aumentando le differenze Nord-Sud.

Un passaggio anche sulle polemiche innescate dal Governatore De Luca in relazione alla gestione del sistema sanitario.

Infine un no secco alla idea delle macroregioni che anche qui in Campania sta prendendo piede grazie alla spinta di ampi settori politici e della società civile che si stanno muovendo per l’indizione di in referendum.

Il corteo di Libera, Fiordellisi (Cgil):
«Più giustizia sociale in Irpinia»

Per il segretario generale della Cgil di Avellino, il capoluogo deve riprendersi un ruolo centrale sulle grandi questioni che toccano lavoro, occupazione e lotta alle diseguaglianze.

Novolegno,
i sindacati si rivolgono al Prefetto

I sindacati scendono in piazza. Protesta delle associazioni di categoria davanti alla Prefettura. Tanti gli operai e i liberi cittadini che hanno espresso solidarietà ai dipendenti dello stabilimento di Montefredane. La Novolegno compatta davvero tutti. Le divisioni, questa volta, sono un aspetto secondario. Le preoccupazione unanime è solo il futuro di 117 famiglie.

Fiordellisi (Cgil):
«Avellino salvata dal commissario»

Il segretario generale della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi, parte dalla riscoperta della Costituzione e della funzione sociale dell’imprenditore, sul modello di Olivetti, per entrare nelle vicende locali dove un cumulo di approssimazioni, lacune, furbizie e spensieratezze della classe politica e imprenditoriale irpina hanno dato il via a una stagione ad alto indice di trasgressività sia nel pubblico (vedi Alto Calore), sia nel privato (Isochimica).

Unica nota positiva in un quadro a tinte fosche, l’arrivo in città del Commissario Priolo che di fatto sancisce la necessità di una maggiore presenza del centralismo statale per porre fine a decenni di malgestione e clientelismo.

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