Frank Cancian

I vincitori della quinta edizione del concorso 1801 Passaggi

Tre premi della giuria e il Premio speciale “Frank Cancian” assegnati al termine della V edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi” ispirato agli scatti realizzati nel 1957 dal fotografo e antropologo statunitense Frank Cancian a Lacedonia (Av). Da un vero e proprio “studio di comunità” con le fotografie, realizzato nel Sud rurale dei tardi anni 50, parte ogni anno un viaggio fotografico e documentaristico in tutta Italia.

Ha vinto il primo premio del concorso annuale di fotografia documentaria “1801 passaggi” il trentenne fotoreporter di Cava de’ Tirreni Gabriele Durante, con una foto scattata nella festa della Madonna delle Grazie di Raito a Vietri du Mare (Sa).

Secondo premio al fotografo jesino Pietro Picchietti, con un’immagine di festa realizzata a Cupramontana (An), seguito al terzo posto dalla giovane artista parmense Alma Beccarelli, che ha scattato sulla spiaggia del faro di Bibione (Ve).

Premio speciale “Frank Cancian” il riccionese Andrea Pecci

Premio speciale “Frank Cancian” Andrea Pecci

Ad aggiudicarsi il Premio speciale “Frank Cancian” il riccionese Andrea Pecci, con una foto scattata in Sicilia.
Tutte le fotografie selezionate e le motivazioni dei premi assegnati sono visibili permanentemente sul sito web del MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino.
20, come ogni anno, sono le foto selezionate come finaliste dalla giuria, che in questa tornata era
composta dalla coordinatrice Simona Guerra (esperta in ordinamento di archivi fotografici e saggista),
da Massimo Cutrupi (fotografo dell’ICPI-Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero
della Cultura e docente) e da Francesco Marano (antropologo e artista, professore associato
dell’Università della Basilicata, direttore della rivista peer reviewed “Visual Ethnography”).

Il figlio di Frank Cancian, Steve Cancian (californiano, architetto paesaggista e fotografo) ha rappresentato la famiglia dell’autore statunitense – scomparso nel novembre 2020 – per l’assegnazione del premio a lui intitolato.

vincitori 1801 Passaggi

vincitore 1801 Passaggi primo premio Gabriele Durante

I premi sono stati proclamati e “consegnati” in una cerimonia tenuta in videoconferenza, la cui
registrazione resta visibile sulla pagina Facebook del MAVI e di LaPilart.
Il concorso è ispirato agli scatti realizzati nel 1957 a Lacedonia dallo statunitense Frank Cancian, allora
fotografo e futuro antropologo, che realizzò un vero e proprio “studio di comunità” con le fotografie: un
patrimonio custodito ed esposto nel MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino dal 2017, dopo la
donazione da parte di Cancian alla Pro Loco “Gino Chicone” dei 1801 negativi, dei relativi provini a
contatto, delle note di campo redatte da Cancian nel sei mesi di permanenza in Italia e di altri materiali
dell’epoca.
Il concorso “1801 Passaggi”, dedicato in questa quinta edizione al tema “Un paese italiano, 2021”, è
organizzato dalla Pro Loco “Gino Chicone” di Lacedonia e dall’associazione LaPilart nell’ambito delle
attività del MAVI, con il sostegno del Comune di Lacedonia e in partnership con il Museo delle Civiltà
(Roma, Ministero della Cultura) e la Fondazione Un Paese (Luzzara).

Il progetto produce ogni anno un viaggio fotografico e documentaristico in tutta Italia. Esso consiste nella selezione, mediante le scelte operate da una giuria di alto livello culturale e tecnico, di un gruppo di 20 opere fotografiche realizzate oggi nel territorio italiano sulla base degli spunti di ispirazione forniti da un gruppo di 20 foto tra quelle scattate da Cancian a Lacedonia nel 1957. Le 20 nuove opere selezionate entrano ogni anno nell’archivio MAVI e saranno anche stampate ed esposte nel museo lacedoniese, la cui riapertura è imminente dopo importanti lavori di ristrutturazione.

Scade il 31 dicembre a mezzanotte il bando del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi”

Scade alla mezzanotte del 31 dicembre il bando della quinta edizione del concorso nazionale di fotografia documentaria “1801 passaggi”, iniziativa legata a un progetto museale nato in un piccolo paese del sud interno che si sta facendo conoscere di fronte a una platea ormai internazionale. Il concorso è ispirato al fondo fotografico di Frank Cancian custodito a Lacedonia (Av) nel MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino. Il tema di quest’anno è “Un paese italiano, 2021” e i partecipanti dovranno inviare opere realizzate a partire dall’1 gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, data di scadenza del bando.

Nel piccolo borgo rurale irpino, nel 1957, il giovane fotografo e antropologo in formazione 
Frank Cancian, statunitense di origini venete, realizzò uno straordinario ritratto fotografico della comunità: 1801 scatti i cui negativi e provini sono stati donati 60 anni più tardi alla Pro Loco “Gino Chicone” di Lacedonia. Quest’ultima, in collaborazione con l’associazione LaPilart e con il sostegno dell’Amministrazione comunale, ha fondato un piccolo museo, il MAVI, che custodisce ed espone questo patrimonio.

Frank Cancian

Frank Cancian

Una serie di 20 foto di Frank Cancian costituisce la base del concorso, nel quale gli autori vengono chiamati a presentare proprie foto scattate in Italia che trovino riferimento nelle foto di Cancian realizzate a Lacedonia e che propongano una libera reinterpretazione attualizzata di quelle immagini. Così come Cancian si recò a Lacedonia “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”, allo stesso modo la richiesta ai nuovi autori è quella di prendere spunto dai temi e dai soggetti del 1957 per raccontare la realtà di oggi le nuove sfide che la società è chiamata a vivere.

Frank Cancian: foto

Foto d’epoca del fotografo statunitense



Con il concorso annuale – 
organizzato dall’associazione LaPilart e dalla Pro Loco “Gino Chicone”, con il sostegno del Comune di Lacedonia e in partnership con Museo delle Civiltà (Roma, Ministero della Cultura) e Fondazione Un Paese (Luzzara) – vengono selezionate dalla giuria 20 opere fotografiche particolarmente meritevoli, che vengono esposte in una mostra conclusiva annuale inaugurata nell’ambito dell’evento “1801 passaggi”, nel corso del quale vengono premiate le opere vincitrici. Dopo lo svolgimento del concorso, la mostra fotografica presenta quindi la serie di 20 foto di Cancian posta a base del contest e i 20 scatti selezionati dalla giuria fra tutti quelli presentati dai partecipanti.

Anche per l’edizione 2021 
la scelta delle foto finaliste e vincitrici spetta a una giuria di esperti di primo piano, costituita da: Simona Guerra (coordinatrice), esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di biografie di fotografi e saggi di fotografia; Massimo Cutrupi, fotografo dell’ICPI-Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura e docente; Francesco Maranoantropologo e artista, professore associato dell’Università della Basilicata, direttore della rivista peer reviewed “Visual Ethnography”. Anche quest’anno, inoltre, la famiglia del fotografo e antropologo Frank Cancian, scomparso il 24 novembre 2020, assegnerà il premio speciale Frank Cancian a una delle 20 fotografie selezionate dalla giuria.

Frank Cancian in mostra a Roma ultima settimana

Martedì 30 novembre, l’ultima settimana di apertura della mostra “Frank Cancian.

Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia, 1957”, inaugurata al Museo delle Civiltà di Roma il 10 ottobre 2020 e più volte prorogata.
Si tratta di un evento di eccezione, da non perdere, poiché per la prima volta è stata esposta in sede nazionale una significativa selezione delle immagini in bianco e nero scattate a Lacedonia (Avellino) nel 1957 da Frank Cancian, noto antropologo americano figlio di genitori italiani che ha alternato la sua professione di scienziato sociale con la passione per la fotografia, scomparso in California il 24 novembre scorso. Le fotografie esposte, oltre un centinaio, sono stampate dai negativi originali su carta fotografica in alta qualità.
Le immagini raccontano, con straordinario vigore, la realtà sociale e culturale del piccolo paese irpino nel 1957, anno del soggiorno in Italia del giovane studioso, all’epoca poco più che ventenne, come borsista Fulbright. Esse fanno parte di un fondo composto da 1801 negativi, con relativi provini a contatto, più le note di campo originali redatte tra gennaio e luglio del 1957, che Frank Cancian ha donato alla comunità lacedoniese e che vengono custoditi ed esposti nel MAVI Museo Antropologico Visivo Irpino, fondato a Lacedonia nel 2017 per iniziativa della Pro Loco “Gino Chicone”, con il sostegno dell’Amministrazione comunale e la collaborazione dell’associazione LaPilart.

Accompagna la mostra romana un volume realizzato in doppia tiratura italiana e inglese da Postcart per la cura di
Francesco Faeta: “Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia (1957) nelle fotografie di Frank Cancian – A Town in Southern Italy. Lacedonia (1957) in Frank Cancian’s photographs”.
Quello che Frank Cancian realizzò a Lacedonia rappresenta secondo il prof. Faeta «uno straordinario studio di comunità attraverso la fotografia, che resta uno dei più rilevanti frutti dell’impegno delle scienze sociali americane, particolarmente negli anni Cinquanta e Sessanta, nel nostro Paese». «Nessun antropologo che abbia studiato il Mezzogiorno d’Italia in quegli anni – sintetizza Faeta nel volume sopra citato – ci ha lasciato un più vivido e completo ritratto di comunità».

Nello spazio espositivo vengono inoltre proiettati il documentario pluripremiato “5×7 – il paese in una scatola” di Michele Citoni, che ricostruisce il viaggio in Italia di Cancian nel 1957 e il suo nuovo incontro con la comunità lacedoniese avvenuto 60 anni dopo, e una lunga intervista all’antropologo.
La mostra è realizzata dal Museo delle Civiltà (MuCiv) di Roma e dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) del Ministero della Cultura in collaborazione con il Comune di Lacedonia (Av), il MAVI – Museo Antropologico Visivo Irpino, la Proloco “Gino Chicone”, LaPilart e il Museo etnografico di Morigerati (Sa).

Hanno dato il loro patrocinio scientifico e culturale: The Fulbright Program, SIAC – Società Italiana di Antropologia Culturale, SISF – Società Italiana per lo studio della Fotografia, Dipartimento di Scienze Politiche – Università degli Studi Roma Tre, Fondazione Un Paese.
Il progetto è promosso e coordinato da Francesco Aquilanti e Luciano Blasco e curato da Francesco Faeta.

Orari dell’ultima settimana:
Da martedì 30/11 a venerdì 3/12 ore 8.00-19.00
Sabato 4/12 apertura straordinaria ore 11.00-19.00
Domenica 5/12 ore 8.00-19.00 su prenotazione
Altri dettagli sul sito del Museo delle Civiltà.
Tel.: 06549521

Il MAVI: prosegue un percorso di divulgazione nazionale e internazionale

Domenica 7 in tv a Rai News 24 approfondimento sulle foto scattate a Lacedonia da Frank Cancian nel 1957 e sulla grande mostra in corso a Roma Il MAVI – Museo Antropologico Visivo Irpino con il suo patrimonio di fotografie etnografiche prosegue un percorso di divulgazione nazionale e internazionale.
Il museo di Lacedonia (Av) rinnova gli organi di direzione e rilancia il proprio progetto a partire dalla radicale ristrutturazione della sede.

Domenica 7 novembre un approfondimento in diretta del tg di Rai News 24 delle ore 14:00 sarà dedicato alle foto scattate da Frank Cancian a Lacedonia nel 1957 e alla prestigiosa mostra che ne espone una selezione, a Roma, nello storico Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Eur. Presente negli studi Rai di Saxa Rubra il prof. Francesco Faeta, tra i maggiori esperti nel campo dell’antropologia visuale, curatore della mostra e di un volume edito in doppia tiratura italiana e inglese contenente un’ampia scelta antologica delle fotografie lacedoniesi di Cancian e saggi critici a illustrare la rilevanza dell’autore dal punto di vista antropologico ed etnografico, storico-sociale e storico fotografico. La mostra, frutto di una collaborazione tra il MAVI – Museo Antropologico Visivo Irpino di Lacedonia, il Comune di Lacedonia, il Museo delle Civiltà, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, la Pro Loco “Gino Chicone” di Lacedonia, l’Associazione LaPilart e il Museo etnografico di Morigerati, è intitolata “Frank Cancian. Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia, 1957”, è stata inaugurata oltre un anno fa e resterà aperta fino al 5 dicembre, dopo che la suachiusura è stata più volte prorogata.
Nel frattempo la dr.ssa Giovanna Silvestri, professionista di Avellino collaboratrice della Provincia e curatrice di diversi progetti museali, è stata nominata Direttrice del MAVI, istituito a Lacedonia (Av) nel 2017 e riconosciuto dalla Regione Campania come museo di interesse regionale.
La nomina è stata effettuata dall’assemblea della Pro Loco “Gino Chicone” di Lacedonia, promotrice del museo e proprietaria del suo fondo principale che è costituito da negativi, provini a contatto e stampe delle 1801 fotografie scattate a Lacedonia nel 1957 dallo statunitense Frank Cancian, allora giovane fotografo e futuro antropologo, oltre che degli appunti originali autografi e di altri materiali relativi al suo soggiorno nel comune irpino.

La Pro Loco di Lacedonia ha inoltre eletto il nuovo Consiglio di amministrazione del MAVI, la cui prima seduta si è già svolta alla presenza del Sindaco di Lacedonia Antonio Di Conza. I componenti del nuovo Cda, oltre alla Direttrice Giovanna Silvestri, sono i seguenti: Giuseppe Bianco, lavoratore dipendente; Elisa Giammarino, docente scolastica; Nicoletta Pasciuti, docente scolastica; Antonio Pignatiello, docente scolastico in pensione, Presidente uscente della Pro Loco e tra i fondatori del museo; Nicola Senese, lavoratore dipendente, neoeletto Presidente della Pro Loco. La responsabilità della comunicazione del museo è stata affidata a Michele Citoni, giornalista e documentarista.

Frank Cancian: foto

Foto d’epoca del fotografo statunitense

Ha dichiarato Giovanna Silvestri:

Il primo impegno dei nuovi organi di direzione è quello di mettere a punto il nuovo allestimento del museo e gli strumenti di comunicazione dei contenuti ai visitatori in vista della riapertura al pubblico : la struttura, un edificio ottocentesco situato nel centro di Lacedonia, è infatti al momento chiusa per importanti lavori di ristrutturazione che si sono protratti oltre il termine previsto a causa di ritardi nelle forniture dovuti alla pandemia. La ristrutturazione in corso è finanziata con fondi del P.S.R.
Campania 2014-2020 grazie a un progetto presentato dall’Amministrazione comunale di Lacedonia.
Il museo sta pertanto assumendo pienamente le qualità di una moderna struttura culturale ed espositiva: migliore accessibilità e sicurezza dell’edificio, riorganizzazione degli spazi, aumento delle superfici espositive, miglioramento del comfort ambientale, adeguamento delle prestazioni energetiche, rinnovo delle dotazioni tecnologiche.

Inoltre, alla sua riapertura il museo potrà vantare un alto standard qualitativo dell’esposizione fotografica, grazie alla stampa da negativo su carta baritata ai sali d’argento di numerose fotografie di Frank Cancian.

Ha dichiarato il Presidente della Pro Loco Nicola Senese:

Il MAVI è un museo locale che guarda al mondo e si è già fatto conoscere da una platea ben più ampia di quella provinciale grazie alla stampa di libri, alla produzione del documentario “5×7 – il paese in una scatola” che circola nei festival internazionali, al concorso fotografico “1801 passaggi” giunto alla quinta edizione e alla collaborazione con gli enti del Ministero della Cultura per la prestigiosa esposizione romana.

Lanciata la quinta edizione del concorso di fotografia ispirato a Frank Cancian

Lanciata la quinta edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi” sul tema “Un paese italiano, 2021”, ispirato al ritratto fotografico della comunità di Lacedonia (Av) realizzato nel 1957 Frank Cancian e custodito dal MAVI.
Le opere devono essere realizzate a partire dall’1 gennaio 2021. Scadenza del bando 31 dicembre 2021.
Il concorso è stato lanciato a Luzzara (Re) nel corso di un incontro fra i progetti nati a Lacedonia in merito al fondo Cancian e a Luzzara a partire da “Un paese” di Paul Strand e Cesare Zavattini.

Al via la quinta edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi”, un’iniziativa legata a un progetto museale nato in un piccolo paese del sud interno che si sta facendo conoscere di fronte a una platea ormai internazionale. Il concorso è legato al fondo fotografico dello statunitense Frank Cancian (www.frankcancian.net) custodito a Lacedonia (Av) nel MAVI / Museo Antropologico Visivo Irpino. Il tema di quest’anno è “Un paese italiano, 2021” e i partecipanti dovranno inviare opere realizzate a partire dall’1 gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021.

quinta edizione del concorso di fotografia ispirato a Frank Cancian

quinta edizione del concorso di fotografia ispirato a Frank Cancian

Il lancio è stato effettuato quest’anno a Luzzara (Re), dove è in corso un evento di tre giorni denominato “Un paese ci vuole – Territori fotografici” nel quale una delegazione della Pro loco “Gino Chicone” e dell’associazione LaPilart per il MAVI di Lacedonia è ospite della Fondazione Un Paese di Luzzara per un gemellaggio culturale tra due paesi che sono stati oggetto di approfondita osservazione fotografica: Luzzara con il progetto “Un paese” di Paul Strand e Cesare Zavattini, pubblicato nel 1955, e con le successive stratificazioni di ritratti fotografici della comunità realizzati da grandi fotografi (tra cui Gianni Berengo Gardin e Steven Shore); Lacedonia con i 1801 scatti a forte impronta etnografica realizzati dal ventiduenne Frank Cancian nel 1957 grazie a una borsa di studio Fulbright, che saranno oggetto di studio e divulgazione solo molti decenni più tardi con le iniziative della Pro Loco di Lacedonia,
dell’associazione LaPilart e dell’amministrazione comunale con la nascita del MAVI, nonché del Museo delle Civiltà e dell’ICPI (Ministero della Cultura).

Con il concorso annuale – organizzato da LaPilart in collaborazione con la Pro Loco “Gino Chicone” e il sostegno del Comune di Lacedonia – vengono selezionate da una giuria di alto livello tecnico 20 opere fotografiche più meritevoli, che vengono esposte in una mostra conclusiva annuale inaugurata nell’ambito dell’evento “1801 passaggi”. Durante l’evento vengono proclamate e premiate tre
opere vincitrici. Anche quest’anno, inoltre, la famiglia del fotografo e antropologo Frank Cancian, scomparso il 24 novembre 2020, assegnerà il premio speciale Frank Cancian a una delle 20 fotografie finaliste selezionate dalla giuria.
Una serie di 20 foto di Frank Cancian costituisce la base del concorso, nel quale gli autori vengono chiamati a presentare proprie foto scattate in Italia che trovino riferimento nelle foto di Cancian realizzate a Lacedonia nel 1957 e che propongano una libera reinterpretazione attualizzata di quelle immagini.

Così come Cancian si recò a Lacedonia “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”, allo stesso modo la richiesta ai nuovi autori è quella di prendere spunto dai temi e dai soggetti del 1957 per raccontare come tutto questo possa essere tradotto nell’oggi. Una traduzione – e in certi casi un cambio di senso – dato alle azioni, ai gesti quotidiani e ai luoghi che ovviamente non sia conseguenza soltanto del naturale cambiamento che il trascorrere del tempo impone, ma costituisca anche una riflessione sulle nuove sfide che la società odierna è chiamata a vivere.

Frank Cancian

Frank Cancian

Dopo lo svolgimento del concorso, la mostra fotografica presenta quindi la serie di 20 foto di Cancian posta a base del concorso e i 20 scatti selezionati dalla giuria fra tutti quelli presentati dai partecipanti.
Anche per l’edizione 2021 la selezione delle foto finaliste e vincitrici spetta a una giuria di esperti di primo piano, costituita da:

Simona Guerra (coordinatrice): esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di biografie di fotografi e saggi di fotografia;
Massimo Cutrupi: fotografo dell’ICPI – Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura.
Francesco Marano: antropologo e artista, professore associato dell’Università della Basilicata, direttore della rivista peer reviewed Visual Ethnography.
Il progetto “1801 passaggi” è ideato e realizzato dall’associazione LaPilart in collaborazione con la Pro Loco Gino Chicone.
Mediante questa iniziativa, alla creazione dell’archivio fotografico dell’opera di Frank Cancian presso il MAVI di Lacedonia si affianca un concorso-mostra con cadenza annuale. “1801 passaggi” è un percorso/confronto tra passato e presente che, proiettato negli anni a venire, coniugando lo sguardo etnografico con la fotografia e indagando l’evoluzione dell’essere umano, si propone un duplice obiettivo:
da una parte quello di divulgare il lavoro fotografico di Cancian come documento storico-etnografico relativo al passato di una comunità e, più in generale, di una forma di vita come quella dei piccoli borghi rurali del Meridione italiano; dall’altra, acquisire all’archivio del MAVI nuove immagini fotografiche selezionate utilizzando le fotografie di Cancian come chiave di lettura di piccole realtà sociali nelle loro trasformazioni contemporanee, raccogliendo in questo modo una testimonianza dinamica dei cambiamenti della persona e della società e dell’evoluzione dello sguardo fotografico su di esse.

Michele Citoni vince il primo premio Reelheart

Il primo premio nel concorso dei documentari brevi del ReelHeART International Film & Screenplay Festival è stato assegnato in Canada a un film italiano che racconta una storia tra l’Irpinia e gli Stati Uniti: “5×7 – il paese in una scatola”, del regista romano Michele Citoni.

Il premio è stato annunciato al termine della settimana di proiezioni in una cerimonia on line a cui ha partecipato il regista. Il festival, infatti, giunto alla 17ma edizione, si è tenuto sulla rete a causa delle restrizioni anti-Covid tuttora vigenti nello stato canadese dell’Ontario, la cui capitale Toronto è sede della manifestazione.

La proiezione di “5×7” ha rappresentato una prima assoluta canadese per il film che racconta il soggiorno del fotografo americano Frank Cancian a Lacedonia (Av) nel 1957, la genesi delle 1801 foto da lui realizzate nella piccola comunità rurale dove restò per sei mesi, il ritrovamento delle foto e il ritorno di Cancian, antropologo e professore universitario ormai in pensione, a Lacedonia sessant’anni dopo, dove h a donato le foto alla Pro Loco ed ha tagliato il nastro del MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino che oggi le espone.
Le 1801 foto in bianco e nero rappresentano uno straordinario ritratto etnografico di una comunità rurale del Sud realizzato per immagini, richiamando il noto lavoro svolto dall’artista americano Paul Strand insieme al cineasta Cesare Zavattini a Luzzara (Re) solo alcuni anni prima e pochissimi altri esempi analoghi.

Frank Cancian

Frank Cancian

Ha scritto Francesco Faeta:

Nessun antropologo che abbia studiato il Mezzogiorno d’Italia in quegli anni ci ha lasciato un più vivido e completo ritratto di comunità , uno dei massimi esperti di antropologia visuale, nel libro da lui curato Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia (1957) nelle fotografie di Frank Cancian (Postcart, 2020), volume pubblicato in doppia edizione italiana e inglese in occasione della omonima mostra in corso a Roma nella sede, scientificamente prestigiosa, del Museo delle Civiltà del Ministero della Cultura.

Il documentario di Michele Citoni ricostruisce un episodio ancora poco conosciuto ma di grande importanza nella storia dell’antropologia visuale e fa un ritratto caldo e affettuoso di un intellettuale di grande valore, purtroppo scomparso nel novembre scorso in California, e del suo rapporto con la comunità in cui si è immerso per studiarla; inoltre racconta come la memoria e le pratiche culturali possano contribuire a rafforzare l’identità di una piccola comunità, elemento centrale per la coesione di tutti i territori interni italiani e d’Europa in crisi di spopolamento e marginalizzazione economica.

Il film è stato prodotto e realizzato da Michele Citoni per il MAVI in coproduzione con la Proloco “Gino Chicone”, l’associazione LaPilart e il Comune di Lacedonia; è stato montato da Roberto Mencherini e si avvale delle musiche dei napoletani KuNa e del quartetto jazz del lacedoniese Pasquale Innarella. Prima del recentissimo riconoscimento canadese, “5×7” ha vinto numerosi premi in Italia, Stati Uniti e altri paesi.
Il ReelHeART International Film & Screenplay Festival è stato fondato a Toronto nel 2004 e da allora proietta le anteprime per il Canada di film, sceneggiature e progetti televisivi «dei migliori registi e sceneggiatori indipendenti emergenti e professionisti provenienti da tutto il mondo.

Il festival si definisce «fresco, indipendente, anti-nicchia» e ha scelto il seguente principio-guida: «tutte le culture sotto lo stesso tetto».

Prorogata la scadenza del bando per il concorso fotografico del MAVI

La scadenza del concorso fotografico Un paese italiano 2020 è stata prorogata al 31 gennaio 2021. Dunque ci sono tre mesi in più per partecipare al contest.

Il concorso fotografico trae spunto dal legame che ha avuto Frank Cancian e invita i partecipanti ad inviare opere scattate dal 10 marzo 2020, inizio del lockdown. Il nuovo termine per presentare le fotografie nasce sia dalla limitazione della libertà di movimento dei fotografi e quindi dall’impossibilità di produrre immagini ma anche  dal peggioramento della situazione che stiamo rivivendo.

La scadenza di Un paese italiano 2020, infatti, dovrebbe coincidere con il termine previsto di questo nuovo stato di emergenza.

Frank Cancian

Frank Cancian

Un paese italiano 2020 ha selezionato 20 scatti del fotografo statunitense, Frank Cancian che realizzò in Irpinia nel 1957. I partecipanti del concorso dovranno presentare degli scatti personali che propongano una libera interpretazione delle foto selezionate. È possibile infatti prendere spunto da soggetti, luoghi e gesti quotidiani che richiami al passato ma con la consapevolezza del cambiamento sociale quotidiano.

Per maggiori informazioni e per scaricare tutta la documentazione per poter partecipare al concorso ecco il link di riferimento: https://www.museomavi.it/site/wp-content/uploads/2020/07/Bando-concorso-1801-ediz.-2020.pdf.

Un paese italiano 2020: partono le iscrizioni per partecipare al concorso!

Parte la quarta edizione di 1801 passaggi, concorso e mostra di fotografia documentaria, un’iniziativa legata al fondo fotografico di Frank Cancian. Il tema di quest’anno è Un paese italiano 2020. Al termine del concorso, verranno scelte 20 fotografie che saranno esposte al Mavi di Lacedonia.

Il filo conduttore che lega gli scatti del fotografo Frank Cancian e il concorso è quello di presentare uno scatto che rappresenti l’Italia, in qualsiasi suo aspetto, come fece il fotografo statunitense nel 1957 quando giunse a Lacedonia e immortalò gesti quotidiani che rappresentavano una comunità e la ciclicità di un tempo fatto di piccoli gesti che ne disegnavano usi, costumi e tradizioni.

Quest’anno c’è un ulteriore elemento da tener presente è quello di considerare l’emergenza in corso che ha cambiato le nostre abitudini quotidiane e di interazione con i luoghi.

copertina Concorso 2020

copertina concorso 2020

Un paese italiano 2020: come partecipare al concorso

I potenziali partecipanti possono inviare gli scatti realizzati fino al 31 ottobre 2020 entro le ore 23:59. La proclamazione dei vincitori con lettura delle motivazioni della giuria avverranno con una cerimonia ufficiale in diretta web il 5 dicembre 2020, vista l’esigenza sanitaria.

Il concorso è aperto a tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni e possono partecipare addetti al settore ma anche gli appassionati della fotografia. Non possono partecipare gli associati a LaPilart e i membri del CdA del Mavi e la giuria presente nella corrente edizione.

La partecipazione al concorso è gratuita. Ciascun partecipante potrà inviare fino a un massimo di tre foto, riferite a determinati scatti di Frank Cancian tra le 20 indicate e presenti all’interno del bando del concorso.

L’invio delle fotografia dovrà avvenire esclusivamente attraverso il trasferimento gratuito di dati wetranfer.com e i partecipanti riceveranno, successivamente all’invio, una conferma dell’avvenuta ricezione.

Le fotografie devono essere state scattate dal 10 marzo 2020 (data di inizio del lockdown) fino alla data di scadenza del bando. Le foto realizzate prima del periodo indicato saranno scartate.

Il materiale dovrà essere inviato al seguente indirizzo: concorso@museomavi.it e dovrà contenere tre immagini in formato JPG e una scheda descrittiva, in formato testo, da compilare per ciascuno scatto.

Sono ammesse fotografie in bianco e nero o a colori, in formato JPG, rapporto 2:3 con il lato più lungo non inferiore a 3000 pixel. Non è consentito aggiungere cornici e descrizioni sulle immagini. Non sono ammesse foto composte, ad esempio in HDR o particolari elaborazioni in postproduzione, eccezione fatta per lievi correzioni di colori, contrasto o esposizione.

Frank Cancian: foto

Foto d’epoca del fotografo statunitense Frank Cancian

Giuria

La giuria che valuterà le fotografie inviate per Un paese italiano 2020 sono:

  • Simona Guerra: esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di fotografie e saggi di fotografia.
  • Lello Mazzacane: antropologo, professore ordinario dell’Università di Napoli Federico II.
  • Angelo Turetta: fotografo impegnato su temi sociali e di attualità nazionale ed internazionale.
  • Simone Terzi: resposabile coordinamento attività della Fondazione Un paese, ente istituito dal comune di Luzzara, per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio.

Non vi resta altro da fare che leggere attentamente il bando per poter partecipare al concorso sul sito ufficiale del Mavi, consultando la sezione Progetto 1801.

5×7 – il paese in una scatola: il corto sul patrimonio del MAVI

5×7 – il paese in una scatola (2018) è il cortometraggio di Michele Citoni che ha come protagonista il MAVI di Lacedonia e il suo patrimonio etnografico. Il corto è composto dalle fotografie scattate da Frank Cancian nell’Alta Irpinia durante gli anni ’50.

Il cortometraggio racconta la storia del Sud interno ed ha l’intento di valorizzare non solo il repertorio etnografico presente nella struttura museale di Lacedonia. Un altro scopo, più intimo se vogliamo, è quello di sensibilizzare le piccole e grandi imprese a prendersi cura di un territorio affetto dallo spopolamento, immaginando di creare un futuro attraverso la cultura.

La questione dello spopolamento è un tema che negli ultimi anni è diventato, fortunatamente, un tema caro a molti irpini che rappresentano il territorio. C’è chi ne parla perché mosso da un profondo amore e attaccamento al territorio e chi invece ne estrapola un’immagine cinica e decostruttiva perché, si sa, far sorridere porta sicuramente più popolarità rispetto a chi vuol far riflettere.

Evitando polemiche sterili, il cortometraggio del regista romano è un modo per riscoprire le nostre radici, la nostra ricchezza, la nostra memoria e semmai trovare uno sprone, che non sia quello enogastromico, nel farci restare in Irpinia.

Anna e Frank

Anna e Frank

5×7 – il paese in una scatola: premi

5×7 – il paese in una scatola ha ottenuto il premio Best Artist Film del Procida International Film Festival ed è stato selezionato in diversi concorsi negli USA e in Brasile per l’estate 2020.

Il cortometraggio di Michele Citoni ha vinto nella categoria Miglior Documentario del Vittoria Peace Film Festival ed è stato vincitore di Intima Lente/Intimate Lens Festival of Visual Ethnography.

Il corto inoltre è stato premiato come Best Artist Film del Procida International Film Festival, attualmente è in concorso in un’altra manifestazione internazionale di cinema etnografico: la 17esima edizione dell’Ethno Film Festival The Heart of Slavonia, manifestazione che si svolgerà il 29 ed il 30 giugno nella città di Djakovo.

Il 30 giugno alle ore 21 il cortometraggio di Michele Citoni aprirà le proiezioni finali del festival di Djakovo in diretta web.

“5×7 – Il paese in una scatola”,
il docufilm che racconta Lacedonia attraverso gli scatti di Frank Cancian

Mi ricordo che arrivando dalla strada del mercato mi fermarono degli uomini e mi chiesero: “Che stai facendo qui?”

E ci parlai. Dissi che ero uno studente, volevo conoscere la cultura e fare fotografie.

E dissero: “Ah ok”.

Parte così “5×7 – Il paese in una scatola“, il documentario che il regista Michele Citoni dedica alla storia di Frank Cancian e alle sue 1801 foto di Lacedonia, di recente esposte al Museo delle Civiltà di Roma.

La storia del professore di antropologia ormai in pensione riprende lì dove si era interrotta sessant’anni prima e le sue foto, conservate al Museo Antropologico Visivo Irpino di Lacedonia, trovano nuova vita nella pellicola del regista romano in cui si raccontano episodi di ordinaria quotidianità e viene rappresentato un mondo, quello del dopoguerra, e una tradizione, quella contadina, che ancorchè superati resistono nell’immaginario comune.

Nel documentario si racconta la storia che lega l’americano Frank Cancian al borgo dell’Alta Irpinia. Una storia che parte da lontano.

Frank Cancian

Frank Cancian

Fotografo per passione, antropologo per professione, il giovane Frank Cancian arriva in Italia nel 1957 dopo aver vinto una borsa di studio all’università e quasi per caso scopre l’Irpinia e si ferma a Lacedonia. Cancian trova nel borgo rurale dell’Alta Irpinia il posto ideale per le sue ricerche e vi resta per sette mesi durante i quali immortala gli usi e i costumi della società contadina del tempo.

E il filo dei ricordi si riannoda alle persone e ai luoghi, trascinando con sé alcune riflessioni essenziali sul modo in cui la fotografia possa farsi sguardo etnografico sulle piccole comunità. I suoi scatti su Lacedonia, molti dei quali conservati nel Museo Antropologico Visivo Irpino, rappresentano un patrimonio etnografico inestimabile sulle comunità del Sud. E grazie al docufilm “5×7 – Il paese in una scatola” stanno pian piano uscendo dai confini locali per aprirsi a una più ampia diffusione negli ambienti del cinema italiano.

Festival e Premi

Il film, che si avvale del montaggio di Roberto Mencherini e delle musiche dell’irpino Pasquale Innarella e dei napoletani KuNa, è stato appena premiato alla 7a Edizone del Vittoria Peace Film Fest per aver «raccontato con stile sobrio un mondo che non esiste più, facendo ritrovare il senso dell’identità a una comunità attraverso gli straordinari scatti in bianco e nero di Frank Cancian».

Al premio ottenuto in questi giorni si aggiungono altri numerosi riconoscimenti e menzioni speciali:

– Laceno d’Oro / Festival internazionale del cinema (rassegna Spazio Campania), Avellino, 2018
– Rome Independent Film Awards (concorso Documentari), Roma, 2019
– Under the Stars International Film Festival (concorso Documentari), Bari, 2019
– EtnofilmFest (concorso), Monselice (Pd), 2019 – MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA
– MonFilmFest / Vetrina di un film di mezza estate (concorso), Casale Monferrato (Al), 2019 – PREMIO DELLA DIREZIONE DEL FESTIVAL
– Film Festival della Lessinia (rassegna Montagne Italiane), Bosco Chiesanuova (Vr), 2019
– Sguardi sui territori / Visual Anthropology and Ecomuseums (rassegna), Gemona del Friuli (Ud), 2019
– Napoli Film Festival (concorso SchemoNapoli Doc), Napoli, 2019
– Move Cine Arte Festival (concorso), San Paolo del Brasile-Venezia-Parigi, 2019
– Mònde / Festa del Cinema sui Cammini (concorso Lungometraggi di documentario), Monte Sant’Angelo (Fg), 2019
– Cortodino Film Festival Dino De Laurentiis (concorso), Torre Annunziata (Na), 2019
– Vittoria Peace Film Fest (concorso Documentari), Vittoria (Rg), 2019
– International Film Fest Roma Film Corto / Independent Cinema (rassegna Percorsi Visivi), Roma, 2019

Il documentario, inoltre, è in concorso alla 9a Edizione Intima Lente/Intimate Lens Festival of Visual Ethnography, appuntamento cinematografico dedicato all’antropologia visuale, dove “5×7 – il paese in una scatola” è stato selezionato, tra più di 3.000 opere pervenute, per la finale che si terrà a Caserta nelle prossime settimane.

Buona visone del trailer!

Scroll to top