II messaggio del sindaco di Avellino:
«Mai smettere di credere nei propri sogni»
Su Avellino splende il sole, un sole che ride. La rivoluzione della normalità ha vinto.
Gianluca Festa corona il sogno di essere primo cittadino della città capoluogo della provincia. Niente da fare per il competitor Luca Cipriano. L’ottimismo, la passione e il sorriso di Gianluca Festa hanno convinto la maggioranza degli avellinesi che lo hanno premiato nelle urne e gli hanno affidato, per i prossimi cinque anni, il governo della città.
Festa, Cipriano e la rottura di generazione
Diventare sindaco di Avellino.
È evidente che la sfida tra Cipriano e Festa non è stata solo una questione di principio, in cui entrambi hanno creduto fortemente.
Quella tra Cipriano e Festa è stata una sfida politica tra quarantenni. Una sfida politica nella quale uno doveva uscire vincitore e l’altro perdente.
Ha vinto Festa, ha perso Cipriano.
Ma la rottura di generazione a cui hanno contribuito, sia nel Pd che fuori dal Pd, li rende entrambi vincitori. Una rottura di generazione che vede ancora il Pd al centro della scena, ancora come partito più forte o meno debole della città di Avellino.
Il conflitto tra Festa e Cipriano ha spianato la strada a una vera e propria rivolta dei quarantenni del Pd che hanno visto nel ballottaggio delle nuove primarie di Partito, del Partito Democratico.
Ha vinto Festa, ha perso Cipriano. Ma entrambi sono portatori di una discontinuità e anche di una politica nuova. Non sempre chiarissima e condivisibile ma comunque più dinamica e moderna.
Ha vinto Festa, ha perso Cipriano. Ma entrambi sono vincitori del conflitto generazionale che hanno portato avanti insieme.