Il Guerriero di Capestrano

Il Guerriero di Capestrano: tra indagini scientifiche e proposte narrative

L’incontro nasce da un’iniziativa di collaborazione fra istituti e luoghi della cultura diversi per offrire al pubblico una riflessione nuova e aggiornata intorno all’immagine del Guerriero di Capestrano, simbolo dello spirito delle culture italiche anche a livello internazionale.

Il Guerriero di Capestrano sarà al centro della presentazione di studi tradizionali e di nuova generazione, che vedono coinvolti la Direzione regionale e l’Università in un progetto comune per approfondire temi e interrogativi ancora aperti. L’incontro prevede la partecipazione di specialisti del settore accanto ad autori che si sono cimentati sul tema dei guerrieri nella narrativa contemporanea.

Dal rinvenimento del Guerriero di Capestrano e dei guerrieri affini, ai dettagli delle rappresentazioni scultoree e figurate, ai guerrieri onorati nelle sepolture del territorio, alle caratteristiche dell’ambiente e ai suoi riflessi nella conservazione di capolavori simili: sono alcuni dei temi che saranno affrontati nella prima parte dell’incontro. La seconda parte sarà dedicata ai guerrieri nella narrativa e alle immagini di combattenti in epoche storiche diverse così come immaginate dai rispettivi autori. Con l’occasione sarà inoltre proposto, a cura dell’Associazione Nazionale Italia Nostra, un premio per la narrativa dedicato al soggetto del Guerriero di Capestrano.

Il Guerriero di Capestrano. il programma

15.00   Saluti d’apertura

15.10  Valentina Belfiore (DRM Abruzzo) Il sonno del Guerriero. Fra immagine e gestualità nelle sculture arcaiche

15.30  Vincenzo D’Ercole, Silvano Agostini, Oliva Menozzi  (Università G. d’Annunzio)  Il progetto ARS: Arte, Archeometria e la falsa storia di un vero Guerriero

15.50  Luigi Capasso (Museo Universitario) Il Guerriero di Capestrano fra antropologia, paleopatologia ed arte

16.10 Francesco Stoppa, Francesca Falcone (Università G.  d’Annunzio): Dottorato di ricerca EEH Earthquake and Environmental Hazards (Università degli Studi  G.d’Annunzio), DATA- – U.D’A ANALYTICAL HIGH-TECH, Laboratorio di  caratterizzazione dei materiali, “Mappatura  e misurazione del rischio
sismico per le collezioni museali e dell’edificio di Villa Frigerj”

 16,30 DISCUSSIONE

17.00  INTERVALLO

17.15  Prima dell’opera d’arte Psiconauta. Ologramma dell’artista Vito Bucciarelli

17.30 Massimo Pamio (direttore del Museo della Lettera d’Amore) “Piccolo poema in forma di luoghi. Letture di pagine narrative”

Italia Nostra: Promozione del Premio Nazionale di narrativa “Io sono il Guerriero”

17.50  Nicola Mastronardi, Il Guerriero immaginato. L’assenza del mito italico

18.10  Nicola Antonucci, Presentazione del romanzo La chiave dei tre Abruzzi

18,30 DISCUSSIONE

19,00 Considerazioni finali

Il Guerriero di Capestrano

 Il Guerriero di Capestrano: i relatori

Valentina Belfiore

Funzionario Archeologo del Polo Museale dell’Abruzzo, con sede a Chieti, Borsa Postdoc dell’Université Libre de Bruxelles per il progetto dal titolo “Descriptions de rituels dans l’Italie au 1er millénaire avant notre ère”; Borsa Postdoc Lise-Meitner (FWF Der Wissenschaftfonds, Haus der Forschung, Wien, Direttrice del progetto di ricerca: FWF M1841-GBL, Stone monuments of ancient Italy (7th-4th cent. BC) per lo studio degli aspetti artigianali, tecnologici, cronologici e d epigrafici delle stele funerarie di area italica a partire dall’ambito di Novilara presso la Leopold-Franzens-Universität Innsbruck, Institut für Archäologien, Ur- und Frühgeschichte; Docente presso la Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg, Institut für Klassische Philologie, corsi tenuti: Einführung in die Etruskologie; Einführung in die etruskische Sprache und Epigraphik; Docente presso la Leopold-Franzens-Universität di Innsbruck, presso l’Institut für Alte Geschichte e presso l’Institut für Archäologien; corsi tenuti: Einführung in eine Sprache der Rand- und Kontaktzone: Die etruskische Sprache; Etruskische Textlektüre. Elemente der etruskischen Kultur in den wichtigsten epigraphischen Texten.

Vincenzo D’Ercole

Per lunghi anni funzionario di zona della soprintendenza archeologica abruzzese, ora è alle dipendenze della direzione generale antichità a Roma. Ha scavato i siti archeologici dell’Aquilano palmo a palmo, e mantiene forte il legame con l’Abruzzo.

Silvano Agostini

Retired  Geologist official at the Archaeological fine arts and landscape Superintendence of Abruzzo, headof the Geological and Paleontological Survey, Computer Service and GIS project “Geology Abruzzo” and “Archaeology and Territory”. Among the technical scientific activities conducted research in diagnostic and archaeometry for monuments and archaeological sites, archaeological finds artificial and natural stone projects of restoration. Has played studies for landscape and hydrogeological restoration relative to the monuments and archaeological areas. Has worked in the scientific Committees of museums and exhibitions of cultural heritage and naturalistic.

Oliva Menozzi

Docente presso l’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara. Laurea in Lettere Classiche, con indirizzo Archeologico nel 1990. Master in Archeologia presso l’Università di Oxford nel 1992. Specializzazione della Scuola Nazionale post lauream in Archeologia  dell’Universita’ “La Sapienza” di Roma nel 1995. Dottorato di Ricerca dell’Università di Oxford  nel 1999. Vincinìtrice di Assegni di Ricerca presso l’Università di Chieti tra il 1999 ed il 2002. Dal 2002 è stata assunta come Ricercatrice di Archeologia Classica presso l’Università di Chieti. Brevetto di Scuba Diving conseguito nel 2004. Ablitazione da Associato nel 2012. Vincitrice di Borse di studio e premi. Dirige le Missioni Archeologiche dell’Università di Chieti in Libia dal 2005, in Egitto dal 2008 e a Cipro dal 2007. In Italia dirige lo scavo archeologico di Aufinum a Capestrano. Ha fatto parte di diversi Progetti nazionali e intarnazionali cofinanziati. Ha partecipato a numerosi scavi e progetti di ricognizione in Italia e all’estero. Ha curato e edito diverse pubblicazioni.

Luigi Capasso

Ha insegnato Antropologia, Paleopatologia, Storia della Medicina e Bioetica nelle Università di Firenze, Napoli e Chieti; è stato ricercatore del C.N.R. nell’ambito del quale ha coordinato anche al Progetto Finalizzato “Beni Culturali: Archivio Biologico”, dirige il Museo Universitario di Chieti. È consulente antropologo forense di numerose Procure e Tribunali italiani ed ha ricevuto incarichi di antropologia forense di rilevanza nazionale ed internazionale: ha identificato cadaveri nell’ambito delle indagini sulla Banda della Magliana a Roma; ha accertato le cause della morte del banchiere Roberto Calvi a Londra; ha identificato gli esecutori della strage di Piazza della Loggia a Brescia; ha identificato, nell’ambito di un mandato internazionale, i cadaveri della pattuglia di elicotteristi abbattuti in Libano nell’ambito di una missione ONU-Unifil. Ha svolto numerose attività antropologiche di raccolta e di studio di materiali umani, in prevalenza osteologici, particolarmente in Italia centrale e meridionale ed in Medio Oriente: necropoli medioevale di Sant’Anna a Teramo, necropoli normanna di San Lorenzo ad Anversa, necropoli saracena di Monte D’Argento a Minturno, necropoli italica di Arboreto ad Alfedena, necropoli italica di Opi Val Fondillo, necropoli arcaica di Bazzano. Molti sono stati anche gli interventi nel campo dello studio e della conservazione di resti umani antichi mummificati, come quello sulla celebre mummia della Val Senales (Tirolo), sulla Mummia di Santa Rosa da Viterbo, su quella dell’eroe nazionale libanese Joseph Karam, sulla popolazione di mummie umane rinascimentali da Navelli, sulla mummia di San Bernardino da Siena, sull’insieme di mummie di Casentino (L’Aquila).

Ha ricevuto inoltre l’incarico di studiare i resti umani vittime della celebre eruzione del Vesuvio del 79 d.C. ritrovati sull’antica spiaggia di Ercolano. Ha sviluppato particolari esperienze nel settore della conservazione dei resti antropologici, realizzando impianti tutt’oggi funzionanti per la conservazione dei resti umani antichi, soprattutto di Santi (San Tommaso Apostolo, Santa Rosa da Viterbo, San Crispino, Santo Stefano del Lupo, Beato Angelo da Acri, Beato Lorenzo da Villamagna, San Bernardino da Siena, Beato Gaetano Catanoso da Reggio Calabria, Beato Giovanni da Caramola, Beato Domenico Lentini da Lauria, e molti altri),  ha contribuito sostanzialmente all’istituzione del Servizio Tecnico per le Ricerche Antropologiche e Paleopatologiche presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Servizio del quale ha assunto il coordinamento nazionale.

Francesco Stoppa

Geologo, vulcanologo, esperto di tematiche ambientali, direttore del C.A.T.A. per lo studio delle tradizioni e dei costumi locali, docente all’Università D’Annunzio di petrografia.

Francesca Falcone

Ricercatore in Scienze e Materiali per la Conservazione e il Restauro presso l’Università D’Annunzio.

 Vito Bucciarelli

Ha insegnato nelle Accademie di Belle Arti a L’ Aquila, Urbino e Milano. Vive e lavora a Milano; è da annoverare tra gli artisti del rinnovamento artistico contemporaneo. Dalla fine degli anni ’60 ha esplorato i limiti dei linguaggi e delle tecniche artistiche, dalle performances, alla fotografia, alla scultura, alla pittura e ai nuovi linguaggi del digitale; nella ricerca di far coincidere, rendere visibile e partecipativa la vita fisica e spirituale in un’opera compiuta. Ha partecipato ad importanti mostre tra le quali: 1973 Arte sacra, Galleria Cenobio Visualità, Milano, Fornaci Ibis, Cunardo, Museo Civico di Crema, Palazzo dei Diamanti, Ferrara; 1974 Omaggio all’Ariosto, Palazzo dei Diamanti, Ferrara; 1981 Arte e critica, segnalato da Alberto Boatto, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Nel 1982 Tommaso Trini lo invita alla 46esima Biennale Arti Visive, Venezia; 1986 Il teatro della scultura, a cura di Filiberto Menna, Spazio Sala 1, Roma; 1991 A sud dell’arte, a cura di Achille Bonito Oliva, Fiera del Levante, Bari; 1990 Arte fax, a cura di Claudio Cerritelli, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Bologna; 1991 Arte Agravitazionale, presentazione del libro a cura di Antonio Gasbarrini, Palazzo dei Diamanti, Ferrara (Bucciarelli scrive il primo Manifesto Agravitazionale a Urbino nel 1989). Nel 1992 gli viene assegnato il Premio Nazionale per la Scultura Pericle Fazzini, catalogo a cura di Umberto Palestini con un testo di Elena Pontiggia. Nel 1995 partecipa alla Biennale Arte, Accademia di Brera, Sala Napoleonica. Nel 1999 XIII Quadriennale d’Arte di Roma, Proiezioni 2000, lo spazio delle arti visive nelle civiltà multimediali; 2000 Materie del digitale, Museo della Permanente, Milano. Nel 2011 è presente alla 54esima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Padiglione Italia (sezione Abruzzo). Nel 2016 realizza due importanti mostre dal titolo Siamo tutti impermanenti, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (Pescara) e nei Sotterranei dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, nel 2019 vince il Premio Michetti.

Massimo Pamio

Saggista e scrittore, direttore del Museo della Lettera d’Amore, museo unico al mondo, è presidente sezione di Chieti di Italia Nostra, ed è direttore editoriale di Edizioni Mondo Nuovo. Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, per meriti culturali. Ha lavorato nell’editoria fin dal 1978, ha diretto le Edizioni Noubs per 20 anni. Ha curato la regia del video I poeti, le città, il primo video girato in Abruzzo che mette a confronto un poeta con la propria città, indicizzato da IMDb, il database mondiale di film e audiovisivi. Ha pubblicato in volume numerose opere: Bisandola/Pamio (2022); Cetera/Pamio (2021); Sentirsi sentire. Che cos’è il pensare (2020), Padovani/Pamio (2020), Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte (2019) di saggistica; di poesia: In nome della rosa (1987), Nell’appartamento confuso dei giorni (1999), Bucanotte (2008) Luceversa (2009), Amormorio (2010); in corso di pubblicazione Anonimie (Poesie 2010-2020) con saggi di D’Alessandro, De Laurentiis, Forni, Gazzoldi, Minore, Pecora, Sica; diverse monografie su scrittori contemporanei: Lo statuto dei labirinti (Introduzione alla poesia di Domenico Cara, 1987), Il filo lungo della parola (Contributi per una lettura di Vito Moretti, 1991), Ritmi del lontano presente (Introduzione alla lettura dell’opera di Antonio Spagnuolo, 1991), Parola etica (La poesia di Cesare Ruffato, 1999).

Nicola Mastronardi

Giornalista, scrittore, autore televisivo per la Rai. Membro dell’Accademia dei Georgofili, ha pubblicato saggi sulla storia della Civiltà pastorale appenninica. Come scrittore è autore di fortunati romanzi storici ambientati nel mondo italico antico. Tra essi, Viteliu, il Nome della Libertà (Itaca ed. 2012) divenuto un classico e attualmente alla sesta ristampa e adottato da Istituti scolastici di sei regioni appenniniche. Ha in preparazione una trilogia sulla Guerra Sociale di cui ha pubblicato il primo volume, Figli del Toro (Volturnia ed., 2019) giunto alla terza edizione.

Nicola Antonucci

Laureato in filosofia, consulente pubblicitario, ha una sua agenzia di comunicazione. Ha scritto e pubblicato La Chiave Dei Tre Abruzzi, atto d’amore verso la sua terra.

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