Maldestro

Famiglia Criminale è il nuovo singolo di Maldestro

Il 7 luglio è uscito Famiglia criminale il nuovo singolo di Maldestro di cui è autore del testo e coproduttore della musica insieme al producer endly.

Dopo l’uscita di Preludio, con cui l’artista partenopeo ha decisamente virato in maniera decisa verso sonorità “urban” ed espressioni tipiche degli ultimi anni, grazie all’utilizzo del rap e della lingiua napoletana e dopo l’incontro con il producer endly (Giuseppe Caliendo), il nuovo singolo Famiglia Criminale rappresenta in maniera inequivocabile il “continuum” naturale , affidandosi, come gli è solito fare, a testi incisivi e crudi, che hanno l’intento di scuotere gli animi di chi ascolta ed allo stesso tempo di immedesimarsi nello storytelling.

Un testo/canzone autobiografico crudo, ma che parla di speranze, di occasioni colte e di possibilità perdute.

Maldestro, nel presentare il brano, dichiara:

Mio cugino aveva un talento così cristallino e potente che avrebbe potuto giocare in serie A con una gamba sola.
A 16 anni il Parma lo porta in prima squadra ma lui non si presenta.
Aveva già scelto di seguire la famiglia.
E se avesse avuto qualcuno a suo fianco con più forza per non farlo sbagliare?
Se ci fosse stato lo Stato a tutelarlo da un destino segnato?
Lo sappiamo i se e i ma ce li facciamo fritti, ma ogni storia può andare diversamente da come la immaginiamo.
Mi piacerebbe che “Famiglia Criminale” arrivasse a tutti coloro che hanno un talento e si trovano davanti a un bivio: coltivarlo o distruggerlo.
Vorrei arrivasse soprattutto a loro, per dargli una speranza come è stata data a me.

Con 5 album all’attivo e una carriera ricca di prestigiosi riconoscimenti tra cui il Premio Ciampi, il Premio Siae, il Premio De Andrè, il secondo posto nella categoria “Miglior album d’esordio” alle Targhe Tenco 2015 per il disco “Non trovo le parole” e la vittoria del Premio della critica Mia Martini, del premio Enzo Jannacci e del premio Lunezia con il brano “Canzone per Federica” presentato al Festival di Sanremo 2017 nella categoria “Nuove proposte”, Maldestro torna con un nuovo brano con cui sceglie di sparigliare le carte.

Sulla scelta del rap come forma di espressione ancora Maldestro afferma:

Ho sempre amato il rap, ma negli ultimi anni pare che molti di quelli che lo cantano hanno perso un po’ la bussola. L’hip hop è nato per rivoluzionare, per dissentire. Oggi invece è una battle per dimostrare chi è più capitalista dell’altro. Si fa la conta delle view, dei platini e il sistema ringrazia.
Certo, tutti vorremmo fare un disco d’oro, ma senza mettere il risultato davanti all’intenzione.
Allora ho deciso di svoltare per un’altra strada, di consegnare ad Antonio Prestieri il timone che avevo lasciato a Maldestro.
Nell’epoca dei filtri io non ne avrò e questo basta per essere se stessi.
Tra le scimmie del pianeta ci sono anche io e nella mia testa sto puntando Marte.

Maldestro: chi é?

Maldestro è un cantautore italiano attivo dal 2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Premio della Critica del Festival della canzone italiana Mia Martini nel 2017 quando si classificò al 2° posto a Sanremo Giovani.

Dal 2015 al 2020 ha dato alle stampe 5 album di cui dal vivo.
Attualmente sta lavorando alla sceneggiatura di un film ispirato alla sua vita, ad alcuni spettacoli teatrali e al suo nuovo progetto musicale che descrive così:

Il mio cognome mi ha portato un po’ di problemucci durante la mia vita. Gran parte interiori. Ho lottato per anni senza tener conto di me, di Antonio, della sua essenza. Per fortuna però sono uno che scava, scende giù e prende per le orecchie il demone e ci parla. In mezzo a questo analizzarsi, mettici una vita vissuta in largo ed il gioco è fatto.
Prendi pienamente consapevolezza di ciò che sei.
Oggi non ho bisogno più di difendermi dal giornalista incapace o dalla paura di essere frainteso.
Ho fatto rivoluzioni ben più importanti che manco sto qui a spiegare.
Oggi è Antonio Prestieri che tira il carro e tra i pochi anche a Maldestro è concesso di salirci sopra.

Endly (Giuseppe Caliendo) è un producer campano. Negli ultimi ha collaborato e prodotto brani per Clementino, The Rivati, Achex, Big Effe. Nell’abum “Black Pulcinella” di Clementino ha prodotto i brani “Amore lo-fi ( feat. Nicola Siciliano & Madame), Revenge ( feat. Enzo Dong) e Non Passa mai ( feat. La Nina & ENSI).
Nel 2023 inizia la collaborazione con Maldestro.

Antonio Prestieri si esibirà in un monologo dedicato a Gino Strada

Antonio Prestieri in arte Maldestro, uno degli artisti più apprezzati della scena cantautoriale italiana; torna al teatro e nello specifico sul palco del Piccolo Bellini di Napoli. Come autore, regista e attore si esibirà in un monologo dedicato a Gino Strada, il chirurgo che ha speso tutta la sua vita per salvare quella degli altri.

Io non sono pacifista” racconta la violenza della guerra. Il viaggio di un chirurgo che – dal Kurdistan al Ruanda, dall’Afghanistan alle zone più minate – ha speso tutta la sua vita per salvare quella degli altri. 
Un’analisi profonda e necessaria che spesso vede l’Occidente complice di questa follia contro l’umanità.

Puntualizza Maldestro:

Era un uomo straordinario, di cui sentiremo molto la mancanza. È per uomini come Gino Strada che dovremmo essere fieri di poterci chiamare esseri umani. Anche se il mio personaggio è nato a Napoli e considera le stelle di Procida agopunture che gli risolvono il dolore.

Dichiara Maldestro:

Spesso dimentichiamo che è solo un caso, soltanto un insensato caso essere nati dall’altra parte del mare, aver vissuto nella terra fertile, nel pensiero libero. Facciamo su e giù nelle più grandi metropoli, tra banche e grattacieli credendo di essere dalla parte giusta, nella società migliore. Siamo convinti di stare più avanti di chi ancora è dietro ai muli a trascinarsi la vita pezzetto pezzetto per non darla vinta alla barbarie. 

Continua Maldestro:

Il novanta percento delle vittime di guerra sono civili  Donne, uomini e bambini che del gioco del potere non ne sanno niente eppure continuano a saltare per aria grazie a strumenti di guerra fabbricati proprio nelle città dove noi crediamo di stare al sicuro, nel mondo civile, tra banche e grattacieli. Questo deve farci porre delle domande. Una su tutte: siamo i buoni o i cattivi?

Conclude Maldestro:

Sono passati sei anni dall’ultima volta che ho messo le mani su un copione. Troppi.  La musica mi ha fatto fare viaggi incredibili ma senza volerlo mi ha levato il tempo di vivere di teatro. Ho riflettuto in questi due anni strani, e di soste ai box, e ho capito che era arrivato il momento di ritornare a chiedere la mano del mio più grande amore.  Così ho scritto questo testo e ho dato vita a una nuova compagnia d’arte teatrale. Fluida. 

Maldestro porta in scena un monologo dedicato a Gino Strada

Antonio Prestieri, in arte Maldestro, uno degli artisti più apprezzati della scena cantautoriale italiana; torna al teatro e nello specifico sul palco del Piccolo Bellini di Napoli. Come autore, regista e attore si esibirà in un monologo dedicato a Gino Strada, il chirurgo che ha speso tutta la sua vita per salvare quella degli altri.

Io non sono pacifista” racconta la violenza della guerra. Il viaggio di un chirurgo che – dal Kurdistan al Ruanda, dall’Afghanistan alle zone più minate – ha speso tutta la sua vita per salvare quella degli altri. 
Un’analisi profonda e necessaria che spesso vede l’Occidente complice di questa follia contro l’umanità.

Puntualizza Maldestro:

Era un uomo straordinario, di cui sentiremo molto la mancanza. È per uomini come Gino Strada che dovremmo essere fieri di poterci chiamare esseri umani. Anche se il mio personaggio è nato a Napoli e considera le stelle di Procida agopunture che gli risolvono il dolore. 

E ancora:

Spesso dimentichiamo che è solo un caso, soltanto un insensato caso essere nati dall’altra parte del mare, aver vissuto nella terra fertile, nel pensiero libero. Facciamo su e giù nelle più grandi metropoli, tra banche e grattacieli credendo di essere dalla parte giusta, nella società migliore. Siamo convinti di stare più avanti di chi ancora è dietro ai muli a trascinarsi la vita pezzetto pezzetto per non darla vinta alla barbarie.

Il novanta percento delle vittime di guerra sono civili. Donne, uomini e bambini che del gioco del potere non ne sanno niente eppure continuano a saltare per aria grazie a strumenti di guerra fabbricati proprio nelle città dove noi crediamo di stare al sicuro, nel mondo civile, tra banche e grattacieli. Questo deve farci porre delle domande. Una su tutte: siamo i buoni o i cattivi?

Io non sono pacifista, un monologo di Maldrestro

Io non sono pacifista, un monologo di Maldrestro

Conclude Maldestro:

Sono passati sei anni dall’ultima volta che ho messo le mani su un copione. Troppi.  La musica mi ha fatto fare viaggi incredibili ma senza volerlo mi ha levato il tempo di vivere di teatro. Ho riflettuto in questi due anni strani, e di soste ai box, e ho capito che era arrivato il momento di ritornare a chiedere la mano del mio più grande amore.  Così ho scritto questo testo e ho dato vita a una nuova compagnia d’arte teatrale. Fluida.

Il cantautore Maldestro in concerto presso il Teatro Bolivar di Napoli

Il cinque novembre 2021 sarà Maldestro ad inaugurare la rassegna musicale curata dall’Associazione Nu’ Tracks.
Presso il Teatro Bolivar di Napoli (quartiere Materdei) – inizio ore 21, biglietto 13 euro al botteghino – il cantautore torna ad esibirsi nella sua città con un concerto esclusivo fatto solo con chitarra, pianoforte e voce. Un viaggio musicale introspettivo e intimistico caratterizzato da brani acustici ri-arrangiati per l’occasione durante il quale emergerà, come sempre, la sua originale voce graffiante e tormentata.
Maldestro è un’autore raffinato, un poeta dei nostri tempi e, senza rinunciare all’ironia, racconta l’amore, la rabbia, la speranza, il disagio e la disperata voglia di vivere una vita piena di musica cogliendo così la magia profonda delle diversità sociali e umane.

Un cantautore italiano a tutto tondo che ha avuto modo di collaborare con artisti del calibro di Fabrizio Moro, Peppe Barra, ‘A 67, Dario Sansone (Foja) e il produttore Taketo Gohara. Durante il concerto non mancherà di cantare i brani che lo hanno reso celebre come “Il panico dell’ansia”, “Dimmi come ti posso amare” o “Abbi cura di te” brano inserito nella colonna sonora del film “Beata Ignoranza” del regista Massimiliano Bruno, fino all’immancabile “Canzone per Federica”, traccia presentata al festival di Sanremo nel 2016 che lo ha consacrato a livello nazionale.

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Biografia

Maldestro è un cantautore italiano attivo dal 2014, anno in cui decide di pubblicare alcune canzoni tra le quali “Sopra al tetto del comune” e “Dimmi come ti posso amare”, brani che gli faranno vincere tra il 2013 e il 2014 numerosi premi (tra i quali il Premio Ciampi, De André, SIAE, AFI, Palco Libero e Musicultura) e che saranno poi contenuti nel suo primo album “Non trovo le parole”, pubblicato il 14 aprile 2015 e con il quale è arrivato secondo alla Targa Tenco come miglior album d’esordio. L’artista in seguito è entrato a far parte dell’album del Club Tenco dedicato a De André. Nel 2017 partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Canzone per Federica”, classificandosi al secondo posto fra le “Nuove Proposte” e vincendo il Premio della Critica del Festival della canzone italiana “Mia Martini” relativo a tale sezione, il Premio Lunezia, il Premio Jannacci, il Premio Assomusica e il Premio Miglior Videoclip.

Il 24 marzo 2017 pubblica il secondo album, “I muri di Berlino”. Il disco contiene fra gli altri il brano “Abbi cura di te”, che viene inserito nella colonna sonora del film Beata ignoranza. Nel giugno 2018 pubblica l’album dal vivo “Acoustic Solo” (registrato durante il tour teatrale dello stesso anno). Il 9 novembre 2018 è uscito il suo 3° album in studio dal titolo “Mia Madre Odia Tutti Gli Uomini” a cui è seguito un tour in tutta Italia.

Il 16 ottobre 2020 è uscito il 4° album in studio, EGOSISTEMA, con il quale Maldestro ancora una volta dimostra di essere un artista poliedrico e dalla spiccata capacità di abbracciare sound differenti, perseguendo allo stesso tempo un percorso musicale coerente e rimanendo fedele alla propria identità artistica e musicale, che rimane perfettamente riconoscibile ma mai scontata.

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