Maria Morgante

Si attende la scadenza della gestione Morgante

Dopo circa sei anni, molti dipendenti ed il Sindacato attivo attendono, con una calma residua, la scadenza della gestione Morgante.

Probabilmente, la Direzione Generale con la quale si è raggiunto un limite di sofferenza ineguagliabile. E le sorprese non finiscono; violando diritti fondamentali di dipendenti e sindacato. Tenendo presente che i rinnovi contrattuali ritardano anni rispetto alla scadenza, e che poco o nulla portano nelle tasche dei dipendenti, vogliamo rendere pubbliche alcune delle inosservanze da parte del manager della ASL Avellino rispetto ad accordi legittimi e previsti dal CCNL. Dopo 14 mesi trascorsi dalla fine del 2020, il personale attende ancora l’intera somma relativa al premio di produttività, per il quale il fondo è definito e certificato. Per tale istituto contrattuale, si è provveduto, come da norme ed accordi, a redigere le schede di valutazione, che prevedono i vari criteri utilizzati al fine di determinare le quote spettanti. Perché questa perdita di tempo? È mai sostenibile che l’unica Azienda in Italia sia quella di Avellino a non aver provveduto? Sul fondo di produttività, grazie ad una votazione sostenuta per ben due volte (22 settembre e 21 dicembre u.s.) USB, FSI, CGIL e UIL hanno sostenuto e fatto confluire una somma cospicua sul fondo incentivante, per l’anno 2022, una cospicua somma (circa 650.000,00 euro) che l’Azienda voleva utilizzare per gli incarichi di funzione, da attribuire a quest’ultimo istituto menzionato per “sanare” non si sa bene cosa e con quali modalità.

Siamo invece consapevoli, che alcuni colleghi sono impegnati in attività di responsabilità e che giustamente attendono una meritata riconoscenza attraverso procedure concorsuali; e non attraverso “sanatorie”. E poi sanare cosa? Alcuni delegati sindacali che senza esitazione hanno rappresentato il loro ruolo di “f.f.” da riconoscere? E con quali modalità sono stati nominati “f.f.”? Perché loro e non altri? Non vogliamo minimamente pensare ad altro. Ebbene, nonostante due votazioni democratiche nelle due sedute citate, la ASL Avellino, in data 10 Febbraio 2022 con nota prot. 0005682 ha informato le OO.SS ed i delegati della RSU, di voler procedere con atto unilaterale e non condiviso dalla maggioranza in merito agli incarichi di funzione. In queste ore stiamo trasmettendo tutto, dettagliatamente, al Ministero della Funzione Pubblica ed organizzando, contestualmente, un sit-in di protesta, per porre fine alla “querelle”. Altro strano ritardo riguarda l’attribuzione della progressione economica orizzontale; con decorrenza 1° Gennaio 2021.

Il bando previsto dalla Legge Brunetta, è stato pubblicato a pochi giorni dalla fine dello scorso anno e le relative domande prodotte dai colleghi più giovani sia sotto l’aspetto anagrafico che di carriera sono stati sanciti con graduatoria in data 23 Dicembre 2021. Sono stati consentiti 15gg di tempo per la produzione di ricorsi. Bene, e dal 7 gennaio 2022 ad oggi come mai non viene pubblicata la graduatoria che ne scaturisce? Dall’inizio del nuovo anno, non mancano comportamenti che violano il diritto sindacale. In un’era telematica, sul famoso “portale del dipendente” per ben 45 gg sono scomparsi diversi giustificativi, tra cui quello dei permessi RSU; reintrodotti solo da poche ore, grazie alle rivendicazioni della nostra Organizzazione sindacale. E chi più ne ha più ne metta. Aspettando, con ansia, la fine del countdown.

Calitri: Maria Morgante nega il centro vaccinazioni Anti-Covid

Il 9 gennaio si è tenuta una riunione presso il centro di Comunità di Sant’Angelo dei Lombardi in cui erano presenti 25 sindaci del distretto sanitario insieme a Maria Morgante. Inizialmente era stato stabilito che Calitri sarebbe stato uno dei centri di vaccinazione insieme a Sant’Angelo dei Lombardi e a Montella, in base ad una precisa scelta coincidente con le sedi del distretto e dei presidi sanitari.

Michele Di Maio, sindaco di Calitri, si era adoperato per le prenotazioni degli over 80 (circa 400) e insieme ai medici di base, infermieri e volontari della Misericordia aveva organizzato due punti di raccolta per le vaccinazioni: il primo per i calitrani e il secondo per coloro che sono residenti nei paesi limitrofi.

Maria Morgante, purtroppo, ha deciso che a Calitri non deve essere incluso tra i Centri Vaccinali. Questo ha comportato dei disagi enormi vista la presenza di 500 anziani che hanno oltre novant’anni. Domenica, ad esempio, con le temperature sotto lo zero, con neve e ghiaccio sulle strade sono stati convocati 10 pazienti del centro dialisi di Calitri, presso l’Ospedale di Ariano Irpino.

il Sindaco ha inviato, il 4 febbraio, una nota di disponibilità ufficiale che ha ricevuto come risposta un WhatApp inviato a mezzanotte del lunedì in cui si preannunciavano le vaccinazioni presso il centro di Bisaccia.

Maria Morgante

Il Sindaco di Calitri risponde così alla decisione di Maria Morgante

Le affermazioni e considerazioni di Michele Di Maio sono le seguenti:

Ritengo che l’operato della dirigente sia scorretto sia nei modi che nella sostanza. Il non accettare la collaborazione, gratuita per l’ASL, di ben tre comuni è di una gravità inaudita. In questo modo la pandemia non sarà mai fermata. Le responsabilità sono tutte da addossare all’ASL. Purtroppo ho constatato che i punti di vaccinazione rispondono alle solite logiche politiche clientelari che poco hanno a che fare con la geografia dei luoghi e con i numeri demografici.

Sia ben chiaro, nessuna lotta tra i comuni, ben vengano altri centri di vaccinazione.

Chiedo il rispetto della Comunità Calitrana. Spero in un ripensamento da parte della dirigente.

Tali affermazioni sono state inviate al Prefetto, al presidente Vincenzo De Luca e al Ministro Speranza.

Parte la vaccinazione Anti-Covid 19 per il personale scolastico

Dal 10 febbraio sono aperte le adesioni per la campagna vaccinale Anti-Covid 19 per il personale scolastico.

Gli istituti scolastici della provincia di Avellino possono accedere tramite link: https://scuola-portale.cdp-sanita.soresa.it/login.

Al caricamento degli elenchi dei docenti e del personale ATA che vogliono vaccinarsi. Con l’arrivo del vaccino AstraZeneca, partirà a breve la campagna di vaccinazione riservata al personale scolastico, per docenti e non docenti di età inferiore ai 55 anni e progressivamente fino alla copertura totale.

Maria Morgante

Maria Morgante: affermazioni

Maria Morgante afferma:

Nei prossimi giorni completeremo la vaccinazione di tutte le categorie previste dal Piano vaccinale della Regione Campania Fase I, subito dopo avvieremo la fase II della campagna che prevede l’attivazione dei Centri Vaccinali sul territorio provinciale, diviso in AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali).

Le prime categorie che verranno vaccinate, compatibilmente con la consegna dei vaccini, saranno gli ultraottantenni e il personale scolastico.

Il Comune di Grottaminarda ha richiesto all’ASL di Avellino la somministrazione di test rapidi

Il Comune di Grottaminarda, attraverso tre missive inviate in varie tempististiche, ha fatto richiesta a Maria Morgante, Direttore Generale dell’ASL di Avellino, di voler somministrare con urgenza test rapidi ad alcune categorie di lavoratori, che sono più a rischio di altri.

Il Comune di Grottaminarda ha richiesto test rapidi

Il Comune di Grottaminarda ha richiesto all’ASL di Avellino la possibilità di effettuare test rapidi

La categoria di lavoratori su cui si dovrebbe porre maggiore tutela è quella che è a contatto con il pubblico: operatori commerciali che sono stati sempre operativi, coloro che dovranno aprire a breve, operatori degli studi tecnici e professionali, personale e amministratori del Comune di Grottaminarda, personale ATA, operatori degli istituti scolastici presenti sul territorio comunale.

Speriamo vivamente che venga assecondata questa richiesta sensata, per poter garantire la giusta serenità e protezione per la ripresa di tutte le attività commerciali e per poter affrontare nel migliore dei modi questa delicata fase 2.

Covid-19: plasma per la sperimentazione della cura da Ariano Irpino

Via libera alla sperimentazione per il trattamento delle polmoniti da Covid-19 con il plasma iperimmune presso l’ospedale Cotugno. L’accordo in questione è stato sottoscritto con l’ASL di Avellino e prevede il reclutamento tra i donatori di alcuni cittadini guariti dal Covid-19 e che sono provenienti dalla ex zona rossa di Ariano Irpino.

L’accordo tra le due aziende sanitarie è un contributo significativo per trovare una cura al Covid-19 e ciò sarà possibile attraverso una sperimentazione.

Sperimentazione per trovare una cura al Covid-19

Inizia la sperimentazione per una cura al virus

Ciò, come afferma Maria Morgante, Direttore Generale dell’ASL, rappresenta un valore fortemente simbolico per una comunità che, più di altre, ha pagato le conseguenze di questa pandemia.

I primi che verranno arruolati per iniziare questa sperimentazione saranno medici e infermieri (10 in tutto) che sono guariti dal Covid e che sono stati ricoverati presso l’ospedale Cotugno.

È stato aperto un laboratorio nel follow up post Covid per poter arruolare possibili donatori e per accompagnare i pazienti che hanno superato la malattia e aspettano di poter tornare alla loro vita normale.

Ariano Irpino: Enrico Franza e le considerazioni sulla proroga della zona rossa

Dopo aver atteso la decisione da parte dell’ASL di Avellino e della Regione Campania in cui si doveva stabilire se far terminare lo stato di zona rossa nel Comune di Ariano Irpino, con grande sorpresa di molti, l’esito è stato diverso da ciò che la maggior parte si aspettava.

Il termine della proclamazione di Ariano Irpino come zona rossa era stato stabilito per il 20 aprile 2020 invece è stato prorogato per ulteriori 48 ore. Nessuno ne capisce il senso reale, visto che i provvedimenti e gli screening correlati possono essere effettuati anche senza la necessità di zona rossa.

Le domande che in molti ci poniamo sono le seguenti:

Che senso ha prorogare di ulteriori due giorni lo stato di zona rossa?

Tutto ciò che si può fare nelle prossime 48 ore non poteva essere preventivato e attuato prima del 20 aprile?

Cosa si può fare in 48 ore (tempo limitato) che sembra ed è esiguo rispetto a quello già trascorso?

Perché la Regione Campania ha deciso questo nonostante la decrescita notevole e quasi inesistente di nuovi positivi?

Le domande sorgono spontanee soprattutto in base al video di Maria Morgante che spiega le ragioni per cui la Regione Campania ha stabilito questa ulteriore proroga.

Maria Morgante: video

Maria Morgante

Enrico Franza, ex sindaco di Ariano Irpino, non ha tardato nell’esporre le sue perplessità su questa decisione e scrive:

Dopo aver letto l’ultima ordinanza del Presidente della Regione Campania, vi confesso che sono davvero rammaricato.

Come ben sapete, avevo accolto con equilibrio e comprensione, la scelta del presidente Vincenzo De Luca di prorogare la zona rossa sino al 20 aprile.

Tuttavia, quest’ultima ordinanza proroga ulteriori 48 ore la zona rossa, 48 ore che, cito testualmente il tempo necessario per consentire la dotazione di dispositivi di protezione individuale da destinare alla popolazione.

Ragioni, queste, a dir poco imbarazzanti.

Perché? Perché forse il nostro Presidente della Regione ha dimenticato che la città di Ariano Irpino è il primo comune per estensione territoriale della Regione Campania, che la città di Ariano Irpino è sottoposta al regime di zona rossa dal lontano 15 marzo e che, forse, a questo punto sarebbe stato provvidenziale agire nell’arco di questi lunghi 36 giorni, costringendo ancora una volta il popolo arianese a dimostrare responsabilità e, nel caso specifico, ad automunirsi dei dispositivi di protezione, anziché ridursi ad ulteriori 48 ore per rimediare a ben 36 giorni di ritardi.

In questi 36 giorni, eccezion fatta per il tanto auspicato calo dei contagi, abbiamo assistito ad una gestione quantomai discutibile da parte dell’ASL della emergenza sanitaria, con notevoli ritardi e reticenze rispetto alle legittime preoccupazioni dei cittadini.

E nel frattempo? Nell’attesa che qualcosa si muovesse, la città di Ariano Irpino, come accaduto già in passato, si è stretta in un moto di solidarietà tra associazioni, privati cittadini, medici e volontari; una rete di solidarietà che ad oggi ha rappresentato l’unica, vera prova di coesione e di unità della nostra comunità.

Per parte mia, dopo aver richiesto formalmente al commissario prefettizio la sospensione dei tributi locali, che, sebbene attuata, necessiterà di un’ulteriore proroga, e dopo aver sollecitato il rafforzamento e l’ampliamento degli screening sanitari, così come previsto dall’ordinanza n.26, al punto 4, priorità al momento parzialmente disattesa, come già vi avevo anticipato, mi sono adoperato da tempo insieme ai sindaci degli altri comuni dichiarati zona rossa e in particolar modo alla città di Ariano Irpino.

Abbiamo agito su due fronti, Regione e Governo, proprio per ottenere risposte concrete dall’una e dall’altra istituzione nell’ambito delle rispettive competenze, su quelle che noi riteniamo siano priorità ed esigenze assolute del nostro territorio.

E così, se da un lato, grazie a un rapporto di collaborazione proficua con il consigliere regionale Enzo Maraio, sono state recepite in una proposta più ampia e articolata anche le nostre istanze relative a un piano di rilancio della nostra economia, e dunque: maggiore sostegno alle famiglie con un contributo pari al 70% del canone di locazione sino a 4 mensilità; sospensione del pagamento del bollo auto fino a sei mesi; esenzione totale del pagamento dell’Irpef regionale  per l’anno 2019; abolizione delle tasse regionali sui consumi energetici; misure economiche a sostegno dell’edilizia e delle attività economiche e produttive fino al potenziamento dell’ospedale con la riapertura dei reparti chiusi a causa della pandemia, e dunque con il ripristino di tutte le funzionalità che spettano legittimamente a un ospedale Dea I livello.

Dunque, se da un lato ci siamo mossi a livello regionale, dall’altro, abbiamo agito a livello nazionale. Difatti, abbiamo chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’economia e al Ministero dello Sviluppo Economico misure economiche specifiche che vanno a rafforzare la legittima richiesta del commissario di istituire per il comune di Ariano Irpino la Zona Franca Urbana.

Misure tese a:

  • Sospensione degli adempimenti contributivi e tributari sino al 31 luglio 2020.
  • Sospensione del pagamento delle rate fino a 24 mesi per i titolari dei mutui contratti  per l’acquisto della prima casa.
  • Semplificazione delle procedure burocratiche per l’accesso alle misure temporanee di sostegno alla liquidità delle imprese.
  • Credito di imposta di almeno 70% per la sanificazione di tutti gli ambienti di lavoro a favore degli esercenti di attività di impresa, arti o professioni.

Un lavoro intenso, ma prezioso, e che è stato reso possibile anche e soprattutto all’apporto fondamentale dei sindaci dei comuni del Vallo di Diano, ai quali va tutto il mio più sentito ringraziamento.

Una collaborazione che è stata posta in essere soltanto ed esclusivamente a tutela dell’interesse di una comunità, di comunità che rivendicano a gran voce dignità e rispetto perché è tempo di diritti e non soltanto di doveri.

Crediamo che sia giusto avere delle risposte esaustive e non palliativi che dimostrino la reale esigenza nel prorogare per altri due giorni lo stato di zona rossa ad Ariano Irpino perché gli screening eventuali e il rifornimento di DPI possono essere eseguiti a prescindere se la zona sia o meno rossa.

I pazienti positivi al Covid-19 del Centro Minerva sono stati trasferiti al Frangipane

L’ASL di Avellino insieme al Prefetto e alla Regione Campania hanno avviato il trasferimento immediato al P.O. Frangipane di Ariano Irpino dei 23 pazienti risultati positivi al Covid-19, per sopperire all’impossibilità da parte del Centro Minerva di far fronte all’assistenza delle persone ricoverate.

Il Centro MInerva trasferisce i pazienti all'ospedale di Ariano Irpino

L’ASL di Avellino trasferisce pazienti indetti del Centro Minerva

I pazienti del Centro Minerva che sono risultati negativi al tampone resteranno presso la struttura di riabilitazione dove sono state prese tutte le misure di contenimento del contagio compresa sanificazione della struttura.

Sono stati sottoposti a nuovo tampone, a 48 ore di distanza, gli operatori risultati negativi al primo test mentre è stato effettuato un primo tampone per tutti gli operatori che, non svolgendo il turno, non erano stati ancora oggetto di screening.

Il trasferimento dei 23 pazienti del Centro mInerva è stato possibile grazie alle scelte strategiche adottate nei giorni scorsi dalla Direzione Generale dell’ASL volte a potenziare l’area COVID-19 del nosocomio.

Maria Morgante dichiara:

In un momento di grave emergenza l’ASL e il Frangipane non abbandonano nessuno, pertanto abbiamo deciso di farci carico di tutti i pazienti positivi del CEntro MInerva trasferendoli nel Presidio Ospedaliero.

La fragilità dei degenti, legata ad età e condizioni di salute, impone all’Azienda e a tutto il personale del Frangipane un ulteriore sforzo affinché le categorie considerate più a rischio, siano anche quelle più tutelate.

 

Maria Morgante replica alle illazioni infondate fatte circolare su una ipotetica chiusura delle unità del Frangipane

Sarà la cattività cui siamo obbligati a vivere in queste settimane che fa perdere il lume della ragione, sarà che in molti cercano di guadagnare la credibilità mai avuta e forse persa nei precedenti mandati e in vista delle prossime elezioni ma fatto sta che si sta dando adito a cialtronerie di ogni sorta, oggi più di ieri.

L’ultima che ha provocato non pochi turbamenti, vista l’emergenza che stiamo vivendo, riguarda una ipotetica voce che ipotizzava, dando per certo, lo smantellamento di alcune unità operative del Frangipane.

Ospedale Frangipane di Ariano Irpino

Ospedale Frangipane di Ariano Irpino

Maria Morgante, direttore generale dell’ASL di Avellino, ha deciso di replicare a queste illazioni scrivendo:

Ho letto il documento sottoscritto dagli ex Consiglieri Comunali di Ariano Irpino e, pur ritenendolo non corretto in alcuni suoi punti, mi sento di condividerne lo spirito: quello di provare a tenere unita una comunità in una fase così difficile e delicata, con l’intento di invogliare tutti, ASL compresa, a fare meglio.

Quello che però non può essere tollerato è che qualcuno dica bugie di sana pianta: il Frangipane non sarà smantellato e non perderà le sue unità operative a vantaggio di non si sa quali plessi e per quali oscure logiche. Come ho dichiarato già il 24 marzo scorso, l’Ospedale Frangipane si sta attrezzando col maggior numero di posti letto di Terapia intensiva e sub intensiva, anche grazie alle tante donazioni che ci stanno arrivando dai cittadini e dagli imprenditori irpini, per provare a salvare la vita innanzitutto degli arianesi, degli irpini e dei pazienti provenienti da fuori provincia, contagiati dal Covid-19.

Lo stesso governatore De Luca, nella lettera inviata al Governo Nazionale, ha sottolineato gli enormi sforzi che si stanno facendo, con migliaia di operatori impiegati in tutta la Regione, per poter reggere l’urto dell’emergenza:

Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali: zero ventilatori polmonari, zero mascherine P3, zero dispositivi medici di protezione.”

Adesso fronteggiare l’emergenza Covid-19, soprattutto per la comunità di Ariano Irpino, è la priorità.

Questa difficile sfida va affrontata con la struttura e il personale dell’Ospedale a disposizione che, tra l’altro, è stato aumentato e che, a dispetto delle infondate insinuazioni, opera con tutti i Dispositivi di sicurezza, nonostante si registrino carenza di forniture su tutto il territorio nazionale.

Per quanto concerne i tamponi al personale dell’ASL e dei Presidi Ospedalieri, essi vengono eseguiti allo stesso modo e sulla scorta degli indirizzi unitari forniti dalla Regione, sia al personale del Frangipane che a quello di altri plessi.

Chi sostiene il contrario, dice il falso e, se quanto da me affermato non dovesse trovare riscontro nella realtà, invito chi, anche sul proprio profilo social, fa tali affermazioni, a denunciare fatti e persone all’Autorità Giudiziaria, altrimenti è il caso di tacere e non alimentare polemiche strumentali.

Ad ogni modo, l’ASL di Avellino, di propria iniziativa, ha provveduto all’acquisto dei test rapidi – che saranno disponibili a giorni- da destinare al personale.

Per quanto riguarda i tamponi a domicilio, l’ASL di Avellino è stata tra le prime ad attivare il servizio – che viene effettuato da ben due squadre sul territorio di competenza- garantendo numerosi prelievi giornalieri e la relativa trasmissione al laboratorio dell’Azienda Moscati.

Pertanto, non posso non rimanere dispiaciuta nel registrare il comportamento superficiale di chi, forse alla ricerca di una visibilità perduta, insinua cose non vere, nel bel mezzo di una fase emergenziale: non si soffia sul fuoco delle paure di una popolazione che vive una fase di difficoltà.

Da questo momento difficile -confidando nel fatto che le istanze rivolte dal Governatore della Campania al Governo Nazionale vengano accolte – ne usciremo insieme, rimanendo uniti e grazie al lavoro, alla serietà e ai sacrifici della comunità di Ariano Irpino, cui mi sento di appartenere, e soprattutto grazie all’Ospedale Frangipane.

Maria Morgante, con molta probabilità ha risposto ad un documento unitario sottoscritto da: Enrico Franza, Raffaela Manduzio, Generoso Cusano, Emerico Maria Mazza, Antonio Della Croce, Luca Orsogna, Domenico Gambacorta, Giovannantonio Puopolo, Filomena Gambacorta, Federico Puorro, Pasquale Puorro, Carmine Grasso, Carmine Ruggiero, Maio Iuorio, Ettore Zecchino e Giovanni La Vita.

Il documento unitario è indirizzato al Presidente della Regione Campania, alla Protezione Civile, al Prefetto, al Commissario Prefettizio e al Direttore Generale ASL e afferma quanto segue:

La comunità arianese, attraverso i sottoscrtti rappresentanti, intende anzitutto esprimere il cordoglio per le vittime, la solidarietà ai malati ed il ringraziamento a sanitari, volontari e Forze dell’ Ordine che tanto si stanno impegnando in queste ore tristi e convulse.

Non abbiamo alcuna volontà polemica, chiediamo soltanto una considerazione adeguata alla peculiare gravità della condizione della Città, sollecitati da appelli drammatici che arrivano da cittadini esposti a rischio che non si sentono abbastanza tutelati.

La situazione di anomala estensione del contagio da Coronavirus (Covid-19) nella nostra città, che ha giustificato l’emissione dell’ordinanza n.17 in data 15 marzo 2020 del Presidente della Regione, richiede – a nostro avviso- da parte  delle autorità un’attenzione particolare che tenda a riportare tale situazione nell’alveo della ordinarietà regionale, laddove invece ad Ariano Irpino e nell’arienese continuano a registrarsi percentuali di positivi, in rapporto ai residenti, analoghe soltanto a quelle registrate nelle più martoriate province della Lombardia.

Ad Ariano i positivi rappresentano circa lo 0,3% della popolazione, in provincia di Napoli siamo allo 0,016%; grosso modo, venti volte in più!

Le ragioni poste a base di quella ordinanza richiedono che all’interno della zona interdetta a qualsiasi spostamento si adottino misure ulteriori, dando priorità – anche rispetto a territori meno colpiti – all’approfondimento delle indagini epidemiologiche, alla piena e pronta funzionalità dei mezzi di soccorso, all’estensione della esecuzione di tamponi a tutti i sanitari ed alle persone venute in contatto con i malati, alla fornitura di adeguati dispositivi di protezione a tutti gli addetti ai servizi di pubblica utilità, a cominciare dall’ospedale.

Npn è egoismo campanilistico, ma la logica conseguenza di un provvedimento straordinario cui devono conseguire comportamenti non ordinari.

In tale ottica, la zona Covid-19 allestita nell’ospedale di Ariano Irpino dovrebbe essere almeno in parte riservata ai residenti nel territorio di ordinaria utenza dell’ospedale stesso: i dati statistici fanno presumere una maggiore richiesta proveniente da questo territorio e sarebbe opportuno limitare al massimo la mobilità degli infetti, sia in entrata che in uscita.

Inoltre, va garantito un minimo di funzionalità dell’ospedale per gli utenti che hanno bisogno di cure non legate all’emergenza da Coronavirus, garantendo percorsi superati e sicuri ai pazienti ed oncologici.

Ad Ariano Irpino non vi è stato alcun particolare comportamento irresponsabile, né tantomeno nessuno si è sottratto ai propri doveri. La disciplina e la compostezza che stiamo dimostrando, di cui ha dato atto il Commissario Prefettizio, richiedono adeguate risposte.

Una volta chiuso il territorio perché presenta una situazione eccezionale; ma finora di eccezionale vi è soltanto l’atteggiamento della popolazione. Si diffonde la percezione di abbandono: invitiamo le istituzioni tutte a svolgere il proprio ruolo fino in fondo.

Di quest’ultimo documento riportato mi tocca una frase, con cui sono d’accordo: finora di eccezionale vi è soltanto l’atteggiamento della popolazione.

Ritengo, a fronte dell’emergenza che tutti stiamo vivendo e in particolar modo i cittadini arianesi perché più colpiti da contagio, se siano opportuni questi interventi in veste ufficiale da parte di una categoria politica che, quando ha avuto l’occasione di sedersi sulle poltrone, invece di dimostrare l’unità e la compatezza di cui si parla sopra ha prodotto come unica conseguenza il commissariamento della città.

Ora non volendo fare polemica perché non è tempo di polemiche (e cito altre parole riportate in questo documento e in altri), non sarebbe il caso di evitare speculazioni, cavalcando questo momento così delicato, evitando di fare una sorta di propaganda politica in vista delle prossime elezioni? Non sarebbe più dignitoso esprimersi a nome di singoli cittadini e non a nome di vecchie cariche che ora non ci sono più?

Per chiudere, ovviamente senza polemiche, riporto un post che condivido pienamente scritto da un cittadino arianese:

Trovo inadeguati ed inefficienti gli appelli, i consigli, i tentativi di fare da tramite dei nostri ex Consiglieri comunali. Hanno dimostrato una grande irresponsabilità nel far prevalere i propri interessi al bene della comunità. Ora, da decaduti, vorrebbero svolgere il compito del buon padre di famiglia che chiede al figlio di ascoltare i consigli, dopo averlo ignorato per una vita intera.

Posso capire ed apprezzare le buone intenzioni ma l’incoerenza no, quella no.

In questo momento sarebbe stato fondamentale avere un Sindaco, una Giunta e un Consiglio Comunale, allora avrebbe avuto un senso vedere i politici uniti e compatti lavorare insieme e dare il meglio di sé.

Ora abbiamo un’estranea facente veci, un ospedale nel caos, un territorio abbandonato a se stesso, nessuna voce in capitolo, nessuno che tuteli gli interessi della nostra città, in un momento storico che sarà tristemente riportato su tutti i libri di storia di ogni Nazione.

La vocazione di fare il politico per il bene comune o ce l’hai sempre o non ce l’hai e, se ce l’hai, la dimostri annullando le tue ambizioni personali, proprio come fa il buon padre di famiglia.

Autismo, Nicchiniello (Angsa):
«Il bando va inserito nel piano globale»

Il presidente Angsa Campania, Claudia Nicchiniello, ha preso parte al tavolo tecnico tenutosi questa mattina presso l’Asl. Nel dettaglio, oggi si è discusso di appalti sanitari e assistenza domiciliare. Moderatamente soddisfatta dell’esito dell’incontro, la Nicchiniello fa comunque sapere che il bando indetto dall’Asl va ridiscusso perché non più pertinente alla luce dello svisceramento delle problematiche di inclusione dei bambini autistici.

Chiamati in causa anche scuola e Comune.

Autismo, Bruno (Angsa):
«Non siamo interessati alla gestione»

«Il bando sull’autismo non verrà annullato. Siamo disponibili al colloquio con tutte le famiglie e le associazioni interessate per verificare ciò che è migliorabile, ma andiamo avanti sulla strada indicata». Con queste dichiarazioni la Morgante fa un passo indietro rispetto all’apertura al confronto e alla collaborazione mostrata alle associazioni dei genitori dei bambini autistici.

Alla deriva autoritaria della dirigente Asl, risponde l’iscritto Angsa di Avellino, Carmine Bruno.

Intanto, mercoledì 27, alle ore 9.30, presso l’Asl di Avellino, si riunirà di nuovo il tavolo tecnico per discutere dei servizi essenziali per i bambini autistici.

Scroll to top