Partito Democratico

Partito Democratico Avellino, eletti gli organismi provinciali

Segretario provinciale

NELLO PIZZA

 

Direzione provinciale

  1. ENZA AMBROSONE
  2. MICHELE VIGNOLA
  3. ERMINIA RENNA
  4. GIOVANNI MARIA CHIEFFO
  5. DOMENICA LO MAZZO
  6. NICOLA GIORDANO
  7. PATRIZIA PONTILLO
  8. LORENZO MANGANESE
  9. SILVANA ACIERNO
  10. GIUSEPPE SPAGNUOLO
  11. PASQUALE PISANO
  12. IDA GRELLA
  13. FRANCESCO CAPUANO
  14. GABRIELE SANTORO
  15. DOMENICA GALLO
  16. GIUSEPPE CARUSO
  17. PAOLA ALBA
  18. FRANCO IOVINO
  19. GIUSEPPE CIASULLO
  20. AGNESE VIETRI
  21. CARMINE MUSANO
  22. ANNA ROSAMILIA
  23. STEFANO LA VERDE
  24. ROSSETTA RINALDI
  25. SALVATORE SEPE
  26. ERMINIA CERUNDOLO
  27. CESARE FIORENTINO
  28. ROSA VERDE
  29. SALVATORE DE ROGATIS
  30. MARCO DE STEFANO

 

Ne sono componenti di diritto i parlamentari iscritti al Pd e residenti in provincia di Avellino, gli ex parlamentari iscritti al Pd e residenti in provincia di Avellino, i consiglieri regionali iscritti al Pd e residenti in provincia di Avellino, gli ex consiglieri regionali iscritti al Pd e residenti in provincia di Avellino, i membri della direzione nazionale residenti in provincia di Avellino, il Presidente della Provincia se iscritto al Partito Democratico, il Sindaco della città capoluogo se iscritto al Partito Democratico, il segretario provinciale dei Giovani Democratici, la coordinatrice della Conferenza Provinciale delle Donne Democratiche.

Vice segretari

  1. GIUSEPPE DI GUGLIELMO
  2. ADRIANA GUERRIERO
  3. VITTORIO CIARCIA

 

Tesoriere

  1. GIANNI ROMEO

 

Commissione provinciale di garanzia

  1. GERARDO IANDOLO
  2. ROSALIA IANDIORIO
  3. DANIELA PELLECCHIA
  4. MICHELE CARLUCCIO
  5. TITTI MELE

Il giudice disarciona il segretario del Pd,
il post di Di Guglielmo

“Prendo atto della sentenza del Tribunale di Avellino dove si dichiara la nullità e l’inefficacia del regolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea provinciale.
Il giudice ha ritenuto che il commissario nazionale dovesse trasmettere e far approvare alla commissione regionale di garanzia il regolamento congressuale, non bastava la sola commissione nazionale di garanzia.
La platea certificata degli iscritti è regolare e non viene scalfita in alcun modo dalla sentenza, la regolarità delle operazioni di voto non viene contestata.
Prendo atto della sentenza, dunque, perché così si fa, senza commentare e senza aprire inutili fronti interni, valuteremo nelle prossime ore insieme ai miei legali se presentarci in appello.
In questa esperienza tanto bella quanto difficile e faticosa, ci ho messo anima e corpo. Con tutte le forze ho provato a tenere unito e far crescere il Partito Democratico in provincia di Avellino. Senza nulla a pretendere e senza mai chiedere niente.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto e dato una mano in questi mesi.
Da ora in poi mi aspetto che ci si confronti, finalmente, sui contenuti, sulle idee e sulle questioni e non più sulle beghe burocratiche.
Sono già in contatto con il partito nazionale che dovrà gestire l’ennesima fase delicata del nostro partito provinciale, affinché tutto si svolga nell’unico interesse della salvaguardia della dignità della comunità democratica irpina.
Buon lavoro a tutti i militanti irpini che in questi giorni dovranno dimostrare grande attaccamento e passione per affrontare questa fase“.

Giuseppe Di Guglielmo

Festa, Cipriano e la rottura di generazione

Diventare sindaco di Avellino.

È evidente che la sfida tra Cipriano e Festa non è stata solo una questione di principio, in cui entrambi hanno creduto fortemente.

Quella tra Cipriano e Festa è stata una sfida politica tra quarantenni. Una sfida politica nella quale uno doveva uscire vincitore e l’altro perdente.

Ha vinto Festa, ha perso Cipriano.

Ma la rottura di generazione a cui hanno contribuito, sia nel Pd che fuori dal Pd, li rende entrambi vincitori. Una rottura di generazione che vede ancora il Pd al centro della scena, ancora come partito più forte o meno debole della città di Avellino.

Il conflitto tra Festa e Cipriano ha spianato la strada a una vera e propria rivolta dei quarantenni del Pd che hanno visto nel ballottaggio delle nuove primarie di Partito, del Partito Democratico.

Ha vinto Festa, ha perso Cipriano. Ma entrambi sono portatori di una discontinuità e anche di una politica nuova. Non sempre chiarissima e condivisibile ma comunque più dinamica e moderna.

Ha vinto Festa, ha perso Cipriano. Ma entrambi sono vincitori del conflitto generazionale che hanno portato avanti insieme.

 

Elezioni Europee,
ecco le terne irpine

Anna Marro, candidata alle Europee con il Partito Democratico, con i suoi 7265 voti risulta essere la prima eletta nella terna tutta irpina presente in queste elezioni; segue Antonella Pecchia, candidata con Forza Italia, che prende 2870 preferenze; terza Michela Arricale, candidata con la Sinistra, che si ferma a 1489 consensi.

Archiviate le tre candidate irpine presenti in questa competizione, il dato delle Europee ci lascia altre curiosità, a partire dal più votato in assoluto: Matteo Salvini, mister 9971 preferenze.

Non sfigura Franco Roberti che incassa dalla provincia di Avellino un bottino di 8120 voti. E fa capolino tra i più votati in Irpinia anche il redivivo Silvio Berlusconi che riceve un consenso personale di 5346 preferenze.

Di seguito le terne più votate in Irpinia:

 

Il Movimento 5 Stelle è il partito più votato in Provincia di Avellino. Al termine dello spoglio, il partito di Beppe Grillo ha ottenuto 61.439 voti, pari al 29,95% del consenso. Il primo eletto con 3811 preferenze è Piernicola Pedicini; seguono Isabella Adinolfi (2807 preferenze) e Chiara Maria Gemma (2159 preferenze).

Europee 2019

 

La Lega è la vera rivelazione di questa tornata elettorale. Il partito di Matteo Salvini ha ottenuto 45.279 voti, pari al 22,07% del consenso. Il primo eletto con 9971 preferenze è Matteo Salvini; seguono Aurelio Tommasetti (3123 preferenze) e Simona Sapignoli (2449 preferenze).

Europee 2019

 

Il Partito Democratico è il terzo più votato in Irpinia. Il partito di Nicola Zingaretti ha ottenuto 41890 voti, pari al 20.42% del consenso. Il primo eletto con 8120 preferenze è Franco Roberti; seguono Anna Marro (7340 preferenze) e Nicola Caputo (4634 preferenze).

Europee 2019

 

Forza Italia chiude dietro il Pd. Il partito di Silvio Berlusconi ha ottenuto 26.027 voti, pari al 12,69% del consenso. Il primo eletto con 5346 preferenze è Silvio Berlusconi; seguono Aldo Patriciello (4683 preferenze) e Antonella Pecchia (2870 preferenze).

Europee 2019

 

La Sinistra ha ottenuto 4.769, pari al 2.3% del consenso. La prima eletta con 1515 preferenze è Michela Arricale; segue Eleonora Forenza (687 preferenze).

Europee 2019

 

Elezioni Europee,
Bersani: «Siamo un gruppo plurale»

Pierluigi Bersani ad Avellino insieme all’eurodeputato Massimo Paolucci e all’on. Francesco Todisco spiega i motivi che hanno portato Mdp-Articolo 1 a sostenere in queste elezioni Europee i candidati del Partito Democratico, nelle cui liste il movimento da lui presieduto avrà il cosiddetto diritto di tribuna.

Sulle vicende amministrative del capoluogo, Bersani è lapidario: “Tre centrosinistra sono troppi. Ce ne vorrebbe uno solo che tirasse una riga tra quello che è stato e quello che sarà”.

Infine, un passaggio sulle forze di Governo: Movimento 5 stelle e Lega, sul cui operato è molto critico.

Francesco Todisco: intervento

Non avrei mai preso parte a scelte minoritarie e velleitarie. Era necessario dare un segnale di compattezza, un segnale forte rispetto a ciò che sta accadendo nel Paese, rispetto a ciò che sta accadendo in Europa. È stata una scelta sofferta, l’abbiamo fatto nonostante il Partito Democratico che c’è.

Rosanna Repole: intervento

Queste sono le elezioni Europee più difficili. Ho deciso di recuperare la tradizione antica della campagna elettorale casa per casa per chiedere alla gente un voto responsabile per il Partito Democratico.

Luca Cipriano agita la questione morale

“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un ‘boss’ e dei ‘sotto-boss’.  Tutte le ‘operazioni’ che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti”.

Così come ieri Berlinguer parlava dei partiti – Dc e Psi soprattutto – che governavano l’Italia da decenni, per contrapporre a quella politica degenerata la “pulizia” del Pci (che pure, bisogna dire, da tempo non era immune dagli stessi vizi); oggi Cipriano agita la questione morale all’interno della città di Avellino e del Partito Democratico che dei comunisti italiani ha raccolto l’eredità.

“La questione morale è un tema di attualità nella città di Avellino come nella Politica. Non si può trattare come claim pubblicitario da utilizzare o agitare come clava contro l’avversario di turno. È un obiettivo alto, serio, ed è un punto di partenza e non di arrivo. e il punto di partenza è dato dalla qualità delle persone che si coinvolgono, dalle proposte che si fanno, dal merito che è indispensabile per fare emergere chi vale”.

E se è vero che oggi la definizione di “macchina di potere e di clientela” si adatta bene anche al Partito democratico, ecco che la questione morale ritorna a essere un tema di attualità anche nella città di Avellino. Da qui la sfida di Cipriano a tutti coloro che fanno le pulci ai nomi presenti nelle liste.

“Fare le pulci ai nomi delle liste è davvero ridicolo. In ogni lista ci sono nomi più noti e meno noti. Sfido chiunque a dimostrare il contrario, sfido chiunque a dire che hanno le liste completamente vergini e immacolate. Io rispondo per le liste civiche che mi sostengono, che ho costruito, dove ci sono 64 persone alla prima esperienza politica e 26 giovani sotto i 40 anni nelle liste Mai + e Avellino +. Nessuno ha la bacchetta magica, nessuno può cambiare completamente la classe dirigente ma con Luca Cipriano sindaco una nuova classe dirigente ha quantomeno l’occasione di provare a governare Avellino”.

Annunziata (Pd):
«Centrosinistra, dialoghiamo con tutti alla pari»

L’intervento del segretario regionale del Partito Democratico in occasione dell’assemblea organizzata dall’associazione Controvento

Amministrative, Di Guglielmo: «Chi c’è conta, il Pd non chiude a Cipriano»

Il segretario Giuseppe Di Guglielmo, in un’ampia intervista, descrive la strategia dei democratici in vista delle prossime amministrative. Dalle future alleanze al possibile candidato sindaco per la città, via Tagliamento vuole aprirsi a tutto il centrosinistra e non più chiudersi a riccio, rivolgendo più di un semplice sguardo anche a Luca Cipriano, fondatore del movimento civico Mai Più.

Per quanto concerne le divisioni interne, l’intenzione è superare ogni spaccatura tra simpatizzanti del presidente del Consiglio regionale e fedelissimi del deputato Umberto Del Basso De Caro.

Amministrative, D’Amelio (Pd):
«Candidato sindaco? Sarà scelto chi avrà più consenso»

Trovare un profilo condiviso che possa portare alla vittoria del centrosinistra. I consiglieri regionali Maurizio Petracca, Enzo Alaia e Francesco Todisco incontrano il presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio per fare un punto sulle prossime amministrative.

L’obiettivo dei consiglieri vicini al governatore De Luca, infatti, è trovare una sintesi per evitare così possibili spaccature.

Il presidente del Consiglio Regionale non manca  di intervenire rispetto al summit convocato da Controvento.

Un messaggio chiaro e più forte arriva pure nei confronti dei movimenti civici guidati da Luca Cipriano e Gianluca Festa. L’onorevole di Lioni sottolinea come sarà scelto il candidato che avrà più consenso.

Giordano (Si Può): «Apriamo al Pd
dei contenuti, no a Festa e Cipriano»

L’ex deputato Giancarlo Giordano, in occasione di una conferenza stampa, tenutasi in via Fratelli del Gaudio, prova a costruire un nuovo campo di centrosinistra lontano dalla vecchia nomenclatura.

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