Rovigocard

Terre da scoprire? Appuntamento a Rovigo!

Rovigo e le Terre tra Adige e Po celebrano il matrimonio perfetto tra terra e acqua, ambiente e storia, arte e cultura, archeologia e prodotti tipici: la cornice perfetta per un viaggio e un soggiorno ricchi di charme e di scorci mozzafiato. Vivere Rovigo e i suoi dintorni è vivere emozioni di luoghi sorprendenti e inesplorati, dove il ritmo scorre lento, nel sottile silenzio di uno scenario che il tempo non ha scalfito. “Per migliorare la conoscenza dell’offerta turistica, Rovigo Convention & Visitors Bureau è più che mai attivo nella promozione di viaggi leisure & business, anche grazie al rinnovamento degli strumenti avviato due anni fa. Alcuni di questi sono digitali, facilmente consultabili e scaricabili online” come sottolineato nella conferenza stampa BIT Cristina Regazzo, Responsabile di Rovigo CVB.

Un prezioso aiuto arriva ad esempio dall’APP Discover Rovigo, attivata poco prima della pandemia, un supporto che permette di avere uno spaccato generale sull’ampia offerta di destinazione. Una APP che ogni anno si aggiorna con nuove e mirate pubblicazioni. A ridosso di Natale è stata la volta del volumetto “Saperi e Sapori“, quarto lavoro in ordine di tempo (“Rovigo, piccola ma sorprendente” il primo, “Delta del Po” il secondo, “La Vita è una Giostra” il terzo) che, a giudicare dall’eccezionale numero di visualizzazioni, ha suscitato grandissimo interesse.

La novità 2023 si chiama Rovigocard, un vero e proprio passe-partout artistico e culturale per i viaggiatori che giungono a Rovigo, soprattutto per la prima volta. La Rovigocard è un biglietto integrato che consente di accedere a più luoghi di interesse storico artistico in un’unica soluzione, ovviamente a costo agevolato. “Un nuovo strumento che facilita la visita dei monumenti simbolo della città capoluogo e rientra in un ampio progetto di promozione della città che comprende anche opere di riqualificazione di spazi in chiave culturale” come ha spiegato Roberto Tovo – Assessore alla Cultura e Turismo Comune di Rovigo.  Con la Rovigocard si visitano le Due Torri, primo simbolo della città, testimonianze millenarie dell’antico Castello Medievale costruito nel 1138, il Tempio della Beata Vergine del Soccorso, meglio conosciuto come “La Rotonda”, il Teatro Sociale e il Museo Grandi Fiumi, con le sue due nuove sale dedicate alla mitologia e all’ambra, dotate tra l’altro di nuove tecnologie che offrono esperienze immersive e di interazione (accompagnando anche i più giovani alla scoperta dei paesaggi antichi). Senza dimenticare che con la stessa Rovigocard sarà possibile visitare le grandi mostre allestite nei Palazzi Roverella e Roncale.

Tesori d’Italia, in ARTE: Rovigo – A fine Carnevale, a Palazzo Roverella si inaugura l’affascinante mostra Renoir. L’alba di un nuovo classicismo, in programma dal 25 febbraio al 25 giugno, che esporrà anche 40 capolavori provenienti dai più importanti musei europei. “La mostra punta i riflettori sul periodo successivo all’esperienza impressionista dell’artista, in cui il grande pittore, intraprende un tour in Italia che da Venezia dove è stato rapito dai capolavori Carpaccio e Tiepolo, prosegue lungo lo Stivale” racconta Alessandra Veronese, Responsabile Relazioni con i Media Fondazione Cariparo.

Appuntamento a Rovigo

Ad attrarre Renoir sono le tinte mediterranee, i maestri rinascimentali, le bellezze del Belpaese: nasce così un nuovo personalissimo stile, che lo traghetta dall’incarnazione dell’impressionismo verso un’affascinante e raffinata forma moderna di classicismo.
Un nuovo sguardo, seguito da molti artisti degli anni Venti e Trenta, soprattutto in Italia, come testimoniato da altre opere che verranno esposte accanto ai capolavori di Renoir: dalle sculture di Marino Marini e Antonietta Raphaël (affiancate alla Venus Victrix di Renoir del 1916), ai dipinti di Armando Spadini, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Arturo Tosi, Filippo de Pisis, Luigi Bartolini, Enrico Paulucci.

Palazzo Roncale, dal 25 marzo al 25 giugno, ospiterà invece le opere del rodigino Virgilio Milani (1888-1977), capofila di altri protagonisti della storia dell’arte del Novecento in Polesine. Insieme a quelle di Milani, esposte opere di Mario Cavaglieri, Leone Minassian, Edoardo Chendi fino a Paolo Gioli, di Milani considerato vero erede.

Chi visita Rovigo s’imbatte spesso nelle opere scultoree di Milani, che per interi decenni fu chiamato a dare un tocco d’autore a luoghi ed edifici pubblici, palazzi, chiese e tombe. All’epoca per quei fortunati che potevano permetterselo, avere in casa un bronzo di Milani significava possedere un qualcosa di unico.

Per la primavera rodigina sono previsti anche altri strumenti di promozione turistica realizzati con il sostegno del Gal Adige, associazione senza scopo di lucro costituita da un partenariato pubblico-privato che da quindici anni si occupa della valorizzazione rurale di 17 comuni del Polesine, attraverso i Fondi Comunitari. Tra le diverse attività intraprese ha attivato un progetto di cooperazione transazionale denominato He-Art in collaborazione con altri 6 GAL che provengo dalla Finlandia, dalla Francia, dalla Lettonia e dall’Italia. Questo progetto nasce dal presupposto che il turismo culturale può costituire una risorsa economica ancora oggi, soprattutto nei territori rurali, non abbastanza sfruttata e, di conseguenza, con ampi margini di crescita. L’obiettivo di questa cooperazione è finalizzato a promuovere il patrimonio architettonico ed artistico del territorio nonché a creare una rete virtuosa di operatori culturali ed economici in grado di garantire il passaggio di testimone dell’identità culturale locale.

Rovigo Convention & Visitors Bureau in BIT ha ufficialmente presentato le prime 3 brochure della nuova collana grazie alla quale si potranno scoprire altri monumenti e siti meno conosciuti al grande pubblico, ma altrettanto interessanti. La collana fa parte di un progetto allargato che comprende video clip, educational e press tour in calendario nei prossimi mesi.  A supporto delle tante iniziative spicca la campagna su RAI Radio 3 che, a partire da 5 febbraio, è in onda con due spot a rotazione per un intero mese. Spot intriganti e coinvolgenti che in quei pochi flash valorizzano storia, arte, cultura, monumenti, mostre, chiese, ville, borghi, luoghi, tradizioni e sapori della magica “Terra tra Adige e Po”.

La campagna è realizzata dal Marchio d’Area “Terre fra Adige-Po” e con il sostegno di Camera di Commercio Venezia Rovigo e Fondazione Cariparo.

https://www.galadige.it/it/

Rovigo “Terra tra due Fiumi: Adige e Po”

Rovigo e la sua provincia conservano inalterato il fascino antico dei luoghi rurali dove l’ambiente e le tradizioni si fondono con il tessuto produttivo ed imprenditoriale. Proprio qui, a sud del Veneto, i due fiumi più importanti d’Italia, Adige e Po, disegnano paesaggi straordinari come il Delta del Po, area Mab Unesco dal 2015, set cinematografico prediletto da grandi registi italiani.

Una terra da scegliere per un viaggio da ovest ad est, per conoscere Rovigo e i borghi dei dintorni, tra ville venete e tenute rurali, chiese ed abbazie, teatri e festival, un patrimonio artistico e culturale diffuso e insospettabile, una novità per il viaggiatore curioso e amante di nuove scoperte culturali. Una storia millenaria che risale all’età del bronzo testimoniata dalla presenza di tre musei archeologici di cui due nazionali a Fratta Polesine nel complesso di Villa Badoèr e ad Adria dove sono custoditi reperti di arte greco-romana-etrusca di grande pregio, oltre ad una collezione di gioielli e di vasi e oggetti in vetro.

Accanto alle testimonianze storiche, spiccano anche edifici di archeologia industriale, sapientemente restaurati e valorizzati, oggi sedi di grande pregio di varie iniziative, imprenditoriali e di ricerca, di sviluppo culturale e formazione universitaria, oltre ad essere location ideali per meeting e spettacoli.

Il Polesine, come tutto il Veneto, presenta tratti produttivi e peculiarità testimoniate dallo sviluppo di distretti legati all’agricoltura e alla pesca. Qui, inoltre, la capacità artigianale trova il suo massimo esempio nel distretto della Giostra di Melara e Bergantino dove si trovano maestri costruttori di bellissime giostre vendute in tutto il mondo e produttori di fuochi d’artificio che illuminano da anni Venezia nella Festa del Redentore.

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