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Agostino Ferrente incontra gli studenti dell’Istituto Luigi di Prisco di Fontanarosa

Martedì 4 febbraio presso il Multisala Gaveli di Benevento Agostino Ferrente, regista del docufilm Selfie (2019), incontra gli studenti dell’Istituto Luigi di Prisco di Fontanarosa.

L’incontro è realizzato dal festival Corto e a Capo che promuove un percorso di cultura cinematografica rivolto ai più giovani.

Selfie: trailer

il documentario di Agostino Ferrente

Obiettivo Crea è un’attività che nasce all’interno dell’iniziativa Per chi crea, promossa dalla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) e dal Ministero per i beni artistici e culturali, realizzata dall’Istituto Comprensivo Di Prisco insieme all’associazione di Cultura Cinematografica Daena, legata al festival cinematografico Corto e a Capo-Premio Puzo, che da sei anni opera in tutta la provincia irpina e ha come scopo quello di diffondere la cultura cinematografica.

Per chi crea nasce dalla voglia di diffondere la possibilità di acquisire i concetti base del linguaggio cinematografico, per creare una capacità creativa incentrata sulle immagini.  Agostino Ferrente oltre ad accompagnare gli studenti, durante la visione di Selfie, terrà una lezione didattica ai ragazzi, spiegando la tecnica utilizzata durate le riprese del documentario.

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Uno dei ragazzi protagonisti del documentario

Selfie è un lungometraggio, selezionato al Festival di Berlino e inserito tra i migliori 15 documentari italiani del 2019 ed è stato considerato dalla critica come film rivelazione dell’anno.

La tecnica utilizzata da Agostino Ferrente per la realizzazione di Selfie è sperimentale perché attraverso la sequenza delle immagini, il regista, riesce a dare una sua poetica capace di raccontare uno spaccato di vita di provincia, che si muove al limite della legalità.

Il documentario di Agostino ferrente

Locandina del film di Agostino Ferrente

Selfie: trama

Alessandro e Pietro sono due ragazzi di 16 anni che vivono nel Rione Traiano di Napoli.

Nel 2014 Davide Bifolco viene ucciso da un carabiniere che, inseguendolo, lo aveva scambiato per un latitante. La collaborazione con Agostino Ferrente nasce un giorno in cui il regista sta parlando con il padre di Davide Bifolco in un bar.

Il regista si rende conto che il cameriere, Alessandro, sta servendo di frettae scopre la motivazione: il ragazzo vuole partecipare alla processione della Madonna dell’Arco.

Agostino Ferrente chiede ad Alessandro se è disposto a riprendere l’evento religioso con il suo iPhone. Quando il regista visiona il materiale video di Alessandtro, in quel momento pensa, che quello può essere il modo migliore per poter raccontare la vita di un ragazzo della stessa età del ragazzino ucciso.

 

Il giorno dopo Pietro si presenta ad Agostino Ferrente, dicendogli che per realizzare un documentario veritiero sulla vita dell’amico deve essere ripreso anche lui perché i due amici sono inseparabili.

Nasce così Selfie, un documentario che racconta la vita di due ragazzi che non si presentano come degli eroi, come nel caso de La paranza dei bambini, ma come dei sedicenni che, nonostante girino senza casco, riescono a distinguere la differenza tra bene e male e che in modo onesto si sottraggono alle tentazioni malavitose di zone periferiche del napoletano.

Se volete approfondire questa tematica vi consigliamo la lettura de La città invisibile di Carmine Zambrotta.

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