The Box è un corto animato che mostra la storia di uno dei tanti milioni di bambini che subiscono la guerra.
Il progetto nasce dalla University of the Arts di Londra. La pellicola animata è stata proiettata in oltre 225 festival e in 52 paesi diversi, vincendo 41 premi in tutto il mondo.
The Box inizia mostrando la vita felice di un bambino, che gioca con il suo gatto, immaginando che uno scatolone di carta sia la sua casa.
Pian piano l’immagine serena si tramuta e lo scatolone inizia a prendere varie forme che non sono più quelle della casa rassicurante ma diventa un posto per rifugiarsi e per difendersi dalla guerra, dalle sue brutture e dalla paura di non saper identificare bene ciò che sta accadendo.
Lo scatolone, infine, diventa una barca che naviga verso una destinazione ignota perché non è importante la meta ma la speranza di poter vivere meglio o semplicemente quella di poter guardare il mondo con l’incanto che tutti i bambini dovrebbero fare.
The Box è corto animato delicato, semplice e diretto, non gioca sul sentimento della compassione, che lascia il tempo che trova a livello emozionale. L’intento del lavoro è quello di far riflettere, ponendo l’attenzione su un punto di vista che, molto spesso, dimentichiamo o che non vogliamo vedere.
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Superluna è il nuovo singolo degli Smitch in Blu Ray
Superluna è il nuovo singolo degli Smitch in Blu Ray, i componenti della band spiegano il senso del brano.
Stefano Franchi (basso) afferma:
Mi piace dire di Superluna che è un brano fuori dal comune, una sorta di vocazione. Quando lo suono, quando lo ascolto mi catapulta in quel mondo in cui tutto è in discussione, le mie stesse convinzioni diventano un forse. Proprio questo mi dà l’idea di dovermi trasformare ogni volta per poter apprendere a pieno chi sono io nel concreto.
Quella sensazione di camminare in bilico tra tranquillità e ansia, agonia e risoluzione esprime esattamente lo stato d’animo a molti comune di non ritrovarsi con il mondo esterno. Superluna potrebbe aiutarvi a trovare la vostra vera personalità.
Andrea Concu (chitarre e seconda voce):
Superluna è stato il primo pezzo partorito da una mia idea dopo che ci eravamo rimessi a suonare con il gruppo. Abbraccia tante fasi e tanti momenti, la scrittura non è stata immediata ma è stata dettata da un percorso e dalle sensazioni che questo mi ha generato.
È trasformazione, evoluzione, senso di smarrimento, confusione che sfocia in impeto e in una disperata richiesta di aiuto. È in qualche modo la presa di coscienza che i film mentali che ti sei fatto su qualcosa non sono reali ed è il mio personale modo in cui la mia mente passa da desiderare una cosa a ripudiarla.
Luca Magnaterra (batteria):
Penso a Superluna come un sogno lucido. È il pezzo che racconta, tramite un personale concetto di giudizio e morale, l’evoluzione della propria anima. Ci giudichiamo e cerchiamo di fare una stima tra bene e male, giusto e sbagliato, luce e buio fino ad arrivare al freddo bagliore della luna che rischiara e riflette ciò che siamo e vorremmo essere.
Una verità o presunta tale. È un ribaltamento delle prospettive, una presa di coscienza, un percorso che ci mostra quali demoni abitano dentro di noi.
Lorenzo Marchesini (tastiere e cori):
Superluna è un racconto di redenzione e metamorfosi. La trasformazione è anche sonora e proprio questo pezzo più di tutti gli altri mi comunica un senso di coesione e orchestralità, come se tutti i pezzi del puzzle si incastrassero piano piano per formare il quadro finale.
Una cosa su tutte mi emoziona: se ci fate caso durante lo special della canzone (ma quant’è bello trasformarsi nel mio gemello) c’è questo “temino” suonato con accordi in minore per poi ritornare nella parte finale (la luna in fronte a me) in maggiore come se si fosse attraversato l’inferno per arrivare ad un piccolo angolo di serenità.
Simone O’Meara (voce e testi):
Superluna nasce in un periodo in cui cercavamo di recuperare e prendere in mano il gruppo, ed è stato un po’ il primo bocciolo di un giardino a cui tutti tenevamo molto ma che non eravamo ancora capaci di curare. Scrivere il pezzo è stato come dare un secondo primo bacio alla ragazza con cui ti eri lasciato, dopo un poco di titubanza ci siamo ricordati per quale motivo facevamo musica. Così siamo stati noi stessi, di ritorno dall’ inferno a raccontare le nostre vicissitudini e a dare corpo alle emozioni.
È nato tutto dal riff di chitarra e poi si sono aggiunti gli altri strumenti, testo per ultimo. Personalmente io non riuscivo più a fidarmi delle mie capacità, sia di scrivere che di cantare, offuscato da una mente che non dorme mai e vuole sempre cercare di analizzare la situazione invece che lasciar fluire le sensazioni.
E così sotto una luna piena, che mi ero promesso di non guardare mai più, ho tirato fuori principalmente di getto le emozioni che avevo provato durante l’anno passato, purtroppo non sempre positive.
L’intento di tutti è sempre stato, inconsciamente o meno, scrivere delle storie che siano sempre tratte da un fondo di verità ed affiancare a queste storie una degna colonna sonora; a volte nasce prima la storia, altre volte è la musica che ci porta a rivisitare angoli della nostra mente, passato o presente. Allo stesso modo Superluna narra una sorta di discesa agli inferi, un toccare il fondo, e all’interno ha vari riferimenti sia alla letteratura Italiana che alla mitologia Egizia.
Musicalmente tocca vari generi anche se prevalentemente trova la sua dimora nel rock/metal, lo fa a modo suo, in maniera peculiare e “prendendola larga”, come ogni storia dettagliata e pregna di emozioni. Nel brano abbiamo voluto accostare la rabbia più cieca, la perdita di controllo, assieme alla speranza, la supplica soave; per questo motivo è difficile collocare il pezzo. Non si sentono spesso cori angelici, violini e successioni di accordi – direi disneyani – accostati alla potente sberla di un riff distorto ed una strumentale che martella per bene i timpani.
Questo pezzo segna per noi anche l’ aver varcato una soglia, l’essere arrivati a comporre in maniera diversa e ognuno di noi superando alcuni dei limiti che si è imposto. Abbiamo avuto l’ immenso piacere ed onore di essere arrivati in finalissima a Sanremo Rock con questo pezzo, e questo è stato importante soprattutto a livello morale, noi vogliamo credere nel progetto, e quando abbiamo visto che il progetto era riuscito ad arrivare a così tante persone è stato rincuorante, una pacca sulla spalla a tutti noi.
Ora imparando dal passato si va avanti come cani da tartufo, ci impegniamo a creare tanti altri giardini bellissimi.
Smitch in Blu Ray: chi sono?
Smitch in Blu Ray è energia in movimento su strade insolite che si incontrano tra un rap ermetico con narrativa metaforica ed una musica trasversale Alt Rock e Psycho Funk.
In questi 5 anni rilasciano un EP di 6 tracce “Equatour” registrato presso Indipendente Recording Studio (Matelica) ed una Live Session registrata al Naive Recording Studio (Fano).
Partecipano al Memorabilia Festival aprendo ai Pinguini Tattici Nucleari nel 2019, all’Homeless Rock Fest e al No Pop Radio Talent posizionandosi secondi rispettivamente nel 2021 e 2022, fino ad arrivare alla finalissima del Sanremo Rock Festival 2022.
Nel 2022 iniziano la collaborazione con l’etichetta Nugo.
Il 15 Giugno 2022 esce “Io mi do fuoco” nuovo singolo prodotto da Nugo registrato, mixato e masterizzato al SoundPuzzle Studio.
Il 1° Luglio 2022 vede l’uscita del videoclip diretto ed ideato da Sebastiano BraviSeguono mesi intensi di live e ospitate radio tra Giugno e Dicembre.
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100 anni dalla morte di Sir Ernest Shackleton
Ricorre quest’anno il centenario della morte dell’esploratore polare Sir Ernest Shackleton, scomparso il 5 gennaio 1922 all’età di 47 anni, a bordo della nave da esplorazioni Quest nel corso di quella che sarebbe stata l’ultima delle sue spedizioni antartiche.
Ernest Shackleton (1874-1922) visse da protagonista l’epoca d’oro delle spedizioni antartiche. Prese parte al viaggio della Discovery guidata da Scott, poi comandò la Nimrod nella spedizione culminata con il Farthest South, il record di avvicinamento al polo Sud, l’ultimo prima della definitiva conquista da parte di Amundsen. L’impresa gli valse gloria e riconoscimenti in patria, accresciuti dalla sfortunata ed eroica impresa dell’Endurance che Shackleton stesso raccontò in Sud.
Quello inseguito dagli esploratori antartici è un luogo geometrico, un punto originato dalla forma sferica della Terra e dalla cartografia che ha cercato di misurare il pianeta: il punto d’incontro tra la natura, la scienza geografica e la resistenza umana. Dopo aver letto questi diari d’esplorazione forse il lettore avrà più chiaro l’obiettivo e il senso di quell’andare, fino al punto estremo: il centro del continente antartico.
La spedizione dell’Endurance partita da Plymouth nel 1914 fallì quasi prima di iniziare. La nave rimase presto bloccata, stritolata dai ghiacci polari. Shackleton si lanciò allora nella più grande e disperata delle avventure: trarre in salvo i ventisette uomini che erano con lui.
Sud è il resoconto di quei tremendi anni sul ghiaccio: gli accampamenti improvvisati sulla banchisa alla deriva, la fuga per mare a bordo delle tre scialuppe di salvataggio, l’incredibile traversata verso la Georgia del Sud. -
Il Conservatorio Cimarosa per la Notte dei Musei
Una maratona di musica da camera all’ex Carcere Borbonico! Ancora suggestioni, contaminazioni e grandi appuntamenti con la musica del Conservatorio di Avellino.
Studenti e docenti della massima Istituzione irpina di Alta Formazione musicale, presieduta da Achille Mottola e diretta da Maria Gabriella Della Sala, saranno i protagonisti della Notte dei Musei, evento che si celebra in tutta Europa.
Dalle ore 16.00 alle 21.30 di sabato 13 maggio, sarà una no stop di concerti di gruppi cameristici – coordinati dai maestri Matteo Parisi e Francesco Venga, docenti di musica da camera e Vincenzo Meriani, docente di violino – tenuti dagli allievi del Cimarosa presso le sale del Museo Irpino, nel complesso monumentale dell’ex Carcere Borbonico, nel cuore della Città (ingresso da Piazza Alfredo de Marsico).L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Museo Irpino della Provincia di Avellino.
Sottolineano il presidente Achille Mottola e il direttore Maria Gabriella Della Sala :
Anche quest’anno il Conservatorio Cimarosa ha aderito con entusiasmo e convinzione al tradizionale appuntamento con la “Notte europea dei Musei”, un’occasione importante per (ri)scoprire i monumenti e i musei del territorio e con le loro collezioni, spesso poco conosciute. L’Ateneo della Musica di Avellino, nello spirito di creare la massima espansione possibile del rapporto tra arte, cultura e musica, propone in questa edizione 2023 una serata speciale dedicata al repertorio cameristico di cui saranno interpreti i nostri talentuosi studenti, formati e sostenuti dalla grande professionalità dei loro docenti.
Notte dei Musei: programma nel dettaglio
Ecco a seguire il cronoprogramma delle esecuzioni nel corso della kermesse.
Nella prima visita guidata al Museo, il Duo Violoncello e Chitarra, formato da Domenico Dipalma e Vittoria Cardone, proporrà di Villa-Lobos, e Mexidinho di Faria; il trio Trio clarinetto, viola e violoncello (Antonio Volpicelli, Francesco Venga e Matteo Parisi) eseguirà il Baryton Trio op.101 in Do Maggiore di Haydn; il Quartetto Fanny (Chiara Scala e Vincenzo Meriani, violini; Marco De Caro, viola; Carmine Mele, violoncello) eseguirà l’Allego moderato e lo Scherzo dal Quartetto n.2 per archi di Borodin.
Dopo la seconda visita guidata, scenderanno in campo Marco De Caro al violino con un movimento della Seconda Sonata per Violino solo BWV 1003 di Bach; seguiranno Duetti per due violini (Chiara Scala, Marco De Caro, Marco Gaggia, Vincenzo Meriani) estratti dalle opere di Hindemith, Bartok e Berio; il duo di Chitarre Ivan Escobar – Krasnoselska suonerà Capricho Catalàn op. 165 e Mallorca (Barcarola) op. 202 di Albeniz e Libertango di Piazzolla; l’Ensemble “D. Cimarosa” conclude questa seconda tappa con il Concerto “Alla rustica” RV 151 in Sol maggiore e il Concerto RV 121 in Re maggiore di Vivaldi, e l’Aria dalla Suite n. 3 BWV 1068.
La terza visita guidata vedrà impegnato il Quartetto Feros (Chiara Tarantino e Chiara Ricciardi, violini; Fiorina Vece, viola; Matteo Parisi, violoncello) interpretare l’Allegro del Quartetto per archi op.20 n. 3 di Haydn e il Contrappunto n. 1 da’ L’arte della fuga di Bach; il Duo Flauto e Chitarra, Giovanni Festa e Antonio Pugliese, proporrà due Arie italiane di Carulli, l’Ensemble “D. Cimarosa” replicheranno i due concerti di Vivaldi e la celebre Aria dalla III Suite di Bach.
Gli studenti impegnati nei quartetti sono della classe di Musica d’Insieme per Strumenti ad Arco del m. Fabio Fausone.
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