La notte stellata, I girasoli, La Stanza di Vincent ad Arles, Il ritratto del dottor Gachet, l’Autoritratto con orecchio bendato, il Campo di grano con corvi sono solo una minima parte dei numerosi capolavori di Vincent van Gogh raccolti e riprodotti in formato digitale, e alcuni in versione animata, nella mostra ideata e organizzata a Napoli dalla società Navigare Srl.
Fruibile a tutte le età, la mostra propone un modo immediato e diretto per avvicinarsi all’arte del Maestro olandese e comprenderla, a prescindere dal personale livello di conoscenza della storia dell’arte.
L’originale format ideato e prodotto dagli organizzatori, che unisce e intreccia percorso personale e percorso artistico di van Gogh con l’ausilio della multimedialità e della realtà virtuale, mira a coinvolgere emotivamente il visitatore e a mettere in contatto la sua sensibilità con la sensibilità spiccata e accompagnata da problemi psichici del genio olandese.
La realtà virtuale, in questo senso, diventa strumento per compiere un viaggio sensoriale e totale all’interno di alcuni tra i più celebri dipinti dell’artista grazie anche all’ Oculus VR360 QHD 3D, con una tecnologia mai usata prima per nessuna mostra dedicata a Van Gogh. Completamente immerso nella vivacità e densità cromatica e nelle pennellate veloci che contraddistinguono lo stile personale del pittore anticipatore dell’Espressionismo, il visitatore ha l’occasione di vivere in prima persona ciò che attraversava lo sguardo e le emozioni dell’artista.
La sezione intitolata “Vincent: il lavoro dell’anima” con le grandi proiezioni di opere selezionate, associate ad una voce narrante che scandisce parte delle lettere di Vincent al fratello Theo, accompagna il visitatore attraverso percorsi di approfondimento delle grandi opere, ma soprattutto della sua personalità amante della coerenza, risoluta e determinata nel seguire solamente la propria legge interiore che scaturisce dall’umanità insita in ogni individuo.
Vincent Van Gogh, pittore amatissimo dal grande pubblico, ha segnato nel cammino artistico dell’umanità una svolta decisiva verso la rilevanza del colore, l’estrapolazione della natura insita nella realtà, l’importanza della materialità della pennellata nell’insieme dell’opera d’arte.
In questo spazio espositivo le immagini vengono proiettate ad alta risoluzione con l’impiego di 23 videoproiettori Sony VPL- PWZ10 / 5.000 lumens WXGA laser light source projector con una luminosità tale da far perdere la percezione del reale allo spettatore e facendolo immergere all’interno dell’opera con immagini, suoni e parole.
La stupefacente esperienza virtuale non è l’unica originalità di questa mostra. La ricostruzione reale della stanza da letto di Arles, con i suoi pochi oggetti e dallo stile estremamente sobrio, conduce nel mondo quotidiano di Van Gogh e in un periodo cruciale per la sua vita e la sua arte. Trasferitosi nel 1888 in Provenza, nel luminoso Sud della Francia, su suggerimento di Camille Pissarro ed Henri de Toulouse-Lautrec, Vincent visse nella “casa gialla” di Place Lamartine e abitò i dintorni che lo ispirarono nella sua incessante ricerca del colore. Breve ma intenso, quel soggiorno segnato da un violento litigio con Paul Gauguin suo coinquilino fruttò anche la conoscenza e l’amicizia con lo psichiatra Gachet e, in seguito, il ricovero nella clinica di St. Remy. In quegli ultimi due anni, prima di togliersi la vita, Vincent dipinse molti dei suoi vibranti capolavori, oggi tra le opere più apprezzate e quotate al mondo.
Gli abiti riprodotti da Art Couture Sicily di Gisella Scibona sono, infine, una ulteriore particolarità dell’esposizione. L’artista siciliana, specializzata in progettazione e realizzazione di abiti d’epoca, espone la sua collezione di abiti impreziositi da tessuti stampati ispirati ai più famosi dipinti di Van Gogh e alla biografia Vincent in love che Giovanna Strano, co-curatrice della mostra, gli ha dedicato.
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