Parte il ciclo La voce dell’autore, targato Zia Lidia Social Club, una rassegna cinematografica di cinema contemporaneo!
Il primo appuntamento si terrà il 7 febbraio alle ore 20:00 al cinema Movieplex di Mercogliano con la proiezione Il ladro di giorni di Guido Lombardi, che sarà presente durante la proiezione insieme a Gaetano Di Vaio, produttore del film.
Il ladro di giorni è stato presentato lo scorso ottobre alla Festa del cinema di Roma ed uscito nelle sale italiane il 6 febbraio.
Il ladro di giorni: la trama
Vincenzo (Riccardo Scamarcio) viene arrestato quando Salvo (Augusto Zazzaro), suo figlio, ha appena cinque anni. Il bambino rivede il padre dopo sette anni e vive una vita tranquilla finché Vincenzo non reclama il figlio, che deve accompagnarlo in un viaggio di quattro giorni.
La voglia di rivedere il figlio e di passare del tempo con lui non nasce da un sentimento di amore paterno: Vincenzo deve trasportare un carico di droga e viaggiare con un bambino desta meno sospetti.
Come andrà il viaggio? Vincenzo è davvero un padre senza scrupoli?
Per scoprirlo non vi resta che andare al Movieplex di Mercogliano e scoprire qualche particolare in più dalle parole di Guido Lombardi e di Gaetano Di Vaio!
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Chiara Rigione e la ciclicità del tempo nel corto Domani chissà, forse
Domani chissà, forse (2019) è un cortometraggio di Chiara Rigione che racconta, attraverso le immagini, lo spopolamento di un paese e di un tempo che è ciclico e ,alle volte e in alcuni luoghi, sembra essersi fermato.
Protagonista del cortometraggio è Vallepietra, un piccolo borgo medievale ai confini con l’Abruzzo e ai limiti della provincia di Frosinone, che non rientra tra i borghi più gettonati d’Italia e che ricorda molte zone rurali irpine, per suggestione naturalistica ma affette dallo spopolamento.
Chiara Rigione prende spunto, per la realizzazione di Domani chissà, forse, da un documentario di Ansano Giannarelli del 1961, che trattava appunto il tema dello spopolamento rurale. Da qui è iniziato il suo viaggio per la realizzazione del cortometraggio e dell’impronta fotografica che, la regista avellinese, ha deciso di dare al suo lavoro.
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Per scoprire altre curiosità su Domani chissà, forse di Chiara Rigione non vi resta che guardare l’intervista video.
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Copia originale: il film sulla vera storia di Lee Israel
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Marielle Heller per la realizzazione di Copia originale si è ispirata a Can you ever Forgive me?, romanzo autobiografico di Lee Israel.
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Itaca deserta ruggine di Francesco Randazzo rivisita in chiave moderna il mito di Odisseo
Itaca deserta ruggine (2020) di Francesco Randazzo è un poemetto drammatico che rielabora il mito di Odisseo, rendendolo più contemporaneo.
Odisseo è un uomo dei nostri tempi, senza meta e senza punti di riferimento che approda ad Itaca, una piattaforma petrolifera abbandonata. In questo posto da solo, l’uomo, si ritrova a fare i conti con se stesso, con il suo passato e la memoria che vacilla.
Itaca deserta ruggine si divide in tre parti: Itaca deserta ruggine che ci presenta e descrive Odisseo e le peripezie che lo hanno condotto sino a Itaca, la seconda parte Nell’Ade liquido e la terza e ultima parte Ἀρέθουσα che è un frammento dialogico del mito di Aretusa.
Piove ad Itaca, dal mio arrivo. Le onde dabbasso
si frangono in spruzzi, dall’alto si schiantano
gocce
rabbiosamente tristi, risuonano sul metallo e
sembra
che la rugine si sciolga in sangue velenoso.
corrosivo.
Tutto è rimpianto, eppure niente mi sembra mio
quanto
questo simulacro di casa, questa tomba di famiglia.
Da qui trivellavo le profondità marine, io furbo,
imprenditore, manager intraprendente: petrolio o
gas
-dicevo- Superata l’acqua c’è il fondo, e sotto la
ricchezza,
da qui estrarrò potenza, energia e denaro! Questo
è il mio Regno.
Quanta solitudine, nel potere e nel denaro, mi
aggiravo rabbioso.
Perché nulla poteva bastarmi, nulla aveva senso e
la vita soltanto
accumulo ottuso. Guardavo il mare con lo
sconcerto e il panico
che avrebbe potuto spazzarmi via in un momento,
e di me niente
sarebbe rimasto, se non la menzogna di un’esistenza
vana.
L’Odisseo di Francesco Randazzo
Odisseo è un imprenditore che per troppa bramosìa di denaro ha perso tutto e la sua Itaca, che un tempo era rigogliosa di risorse petrolifere, ora non è altro che il ricordo sbiadito tra resti di ciò che prima risplendeva: ora è solo polvere e bulloni sparsi e arrugginiti dal tempo e dall’incuria.
Per l’imprenditore non restano solo che ricordi di un tempo che non è più, di viaggi in città dove ha trovato una seconda casa ma che ora gli hanno chiuso le porte. La memoria degli amori passati e di tutte le promesse tradite fatte alle amanti, oggi, gli lasciano solo l’amaro in bocca.
Penelope ha un ruolo diverso non è la donna mansueta, innamorata, a prescindere da tutto del suo Odisseo, è una donna che ha goduto della ricchezza di un tempo e che, ora caduta in miseria, si piange addosso per aver scelto l’uomo sbagliato.
Odisseo ricorda così la sua Penelope:
Sento, nel ferro che vibra, la voce arrochita di
mia moglie,
nel rollio dei pilastri, mi appare il suo passo
ondeggiante,
troppi mojito, troppi shot, Penelope aveva sempre
in mano
un bicchiere, camminava dritta ma ondulava
sinuosa,
sensuale panterona ubriaca, la guardavo come si
guarda
un film con Rita Hayworth, con la nostalgia
eterna del sesso.
Le toglievo i vestiti, ma lei rimaneva col bicchiere
in mano,
e con la bocca beveva da me, beveva cocktail,
beveva tutto.
E ridevamo di tutto, io e Penelope, sorditi e
felici, immemori,
sbronzi, danzatori ignudi, strappandoci fino alla
pelle il piacere.
Ma eri davvero tu, Penelope? Ero davvero io,
Odisseo? Noi, noi?
Non ha importanza, era vero tutto ciò che
credevamo d’essere.
Perché leggere Itaca deserta ruggine?
Itaca deserta ruggine di Francesco Randazzo è un’opera che non solo rivisita in chiave moderna il mito di Odisseo con coraggio ma riesce a farlo con la giusta ironia non dissacrante ma ha il solo compito di ripetere un viaggio con personaggi, che hanno lo stesso nome ma caratteristiche diverse che, in qualche modo, ci rispecchiano e in cui ci possiamo rivedere.
Il tema del viaggio nel passato di ciascuno ha sempre qualche traccia di rimpianto e di rimorso, dettato dal senno del poi e che, probabilmente, si scontra con il presente, generando una malinconia che potrebbe essere costruttiva solo nel momento in cui ci si rende conto delle proprie falle e, in qualche modo, si decide di porre rimedio nel presente.
La strada di quel viaggio che non abbiamo scelto, a vantaggio di un’altra, ci avrebbe potuti condurre ugualmente al rimpianto e alla malinconia fine a se stessa.
Itaca deserta ruggine edito da Fara Editore ha vinto il premio letterario Narrapoetando e ve ne consigliamo vivamente la lettura per sorridere amaramente sul mondo di oggi e sulla nostra società contemporanea.
Se siete amanti del mondo greco e delle rivisitazioni in chiave moderna vi consigliamo le poesie di Sinan Gudžević, il poeta che ironizza osservando il mondo in distici elegiaci.
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